Fino alla fine degli anni '80 la maggior parte delle registrazioni e missaggi degli album erano su console analogiche, poi tutti gli studi di registrazione sono passati gradualmente a console digitali, per tutto il processo fino alla pubblicazione, che diventava di default su CD. Ovviamente si lavorava ancora in qualità CD per poi evolvere gradualmente in alta o altissima definizione.
Sono passati ormai tre decenni e un lustro e quindi i molti appassionati che prediligono il vinile, se non vogliono limitarsi alla musica prodotta prima del 1990 devono ascoltare sul loro giradischi musica registrata in digitale.
Tutto ciò ha senso?
Per le case discografiche certamente sì, perché se no avrebbero da offrire molti meno titoli ai molti appassionati (in crescita) che hanno preferito il vinile . Ma per loro, per gli appassionati, che hanno scelto il vinile con una aspettativa di miglioramento della qualità del suono, ha senso? A logica sembrerebbe di no essendo superiore la definizione, ovvero la capacità di codifica delle caratteristiche del suono, passando a un sistema che ha una definizione inferiore si perderà sicuramente qualcosa. Inoltre, basterà cambiare supporto per conquistare il famoso suono analogico? Per saperlo bisogna per forza analizzare il processo di produzione della versione su vinile.
Immagini dalla copertina folding per la versione su vinile di Tidal di Fiona Apple |
Il processo di produzione di una edizione in vinile di un album registrato e mixato in digitale
Il vinile ha capacità di registrare il suono inferiore al digitale e quindi è necessario un remastering specifico per il vinile. Senza farlo e quindi usando semplicemente un DAC collegato al fonoincisore si otterrebbero vinili con molte carenze. Per rispondere alla domanda bisogna quindi analizzare per sommi capi il processo di produzione (un esempio, può avere varianti).
E' un'operazione abbastanza complessa e con molte fasi successive che si possono suddividere in una prima parte nella quale si opera in digitale per creare un remaster adatto a un supporto diverso dal CD o file HD (e con l'occasione creare un master migliore anche per il digitale), una seconda parte nella quale si fa la conversione in analogico e (opzionalmente) si opera in analogico per ulteriori adattamenti alle caratteristiche del vinile e l'ultima parte nel quale si incide la lacca master per produrre i vinili.
Nel seguito proviamo a vedere tutto il processo, dove si scopre che alcuni passi possono costituire un miglioramento "estetico" all'ascolto. L'entità del miglioramento dipende però molto da come è stato seguito il processo e quindi l'ultima cosa da esaminare sarà come trovare queste informazioni.
A. REMASTERING PER L'INCISIONE SU VINILE
1. Analisi del materiale originale
- Valutazione del mix: Analisi della versione finale (stereo mix) del master digitale per identificare eventuali problemi come distorsioni, frequenze troppo accentuate o carenze di dinamica.
- Obiettivi di suono: Si decide se il remastering deve replicare fedelmente il suono originale o se sono necessarie o consigliabili modifiche per migliorare l’esperienza di ascolto su vinile
2. Preparazione del master audio
- Conversione
e upscaling (se necessario): Se il materiale è in qualità CD, potrebbe
essere opportuno convertirlo a un formato con una maggiore profondità di
bit per ottimizzare il lavoro sul vinile (ad esempio, a 24-bit/96 kHz).
- Pulizia
del suono:
- Rimozione di clic, pop, rumori indesiderati.
- Si sta partendo da un master già utilizzato per stampare CD o diffondere l'album in streaming, non dovrebbero esserci anomalie da sanare, ma a volte ci sono, più spesso però possono esserci scelte fatte per il master digitale sulle quali in questa fase si ritorna, cambiandole.
- Qualche esempio:
- Banali problemi trovati sul master digitale (es. clipping superiori a 0dB, Clic o glitch Provenienti da problemi software o interruzioni durante la registrazione, Interferenze elettriche captate durante la registrazione ...) , anomalie prima sfuggite o che era difficile correggere ma che ora si possono eleminare facilmente con applicazioni specializzate.
- Problematiche di Montaggio o Editing (es.tagli bruschi: Incongruenze di livello),
- Rumori ambientali in registrazioni live (es. applausi, tosse, passi, o altri suoni indesiderati oppure interferenze elettriche sul palco o nel sistema di registrazione) che magari potevano essere state lasciate per dare maggiore realismo ma che ora vengono attenuate o eliminate.
- Equalizzazione di base per bilanciare eventuali squilibri o scelte pregresse
- Nel master originale era stata deciso un bilanciamento tra le varie componenti del suono, in base alle caratteristiche del contenuto musicale e /o al target di riferimento, che metteva in maggiore evidenza per esempio i bassi oppure invece la voce o uno strumento solista. Inoltre in considerazione del target e delle probabili modalità di ascolto poteva essere stata scelta una compressione "loudness" per portare in alto, in primo piano, tutte le componenti riducendo la dinamica. Scelte che nel remastering, in quanto dedicato a un target molto diverso, possono essere cambiate.
3.1 Limitazioni fisiche del vinile
- La registrazione su vinile con la tecnologia del microsolco (anni '40 secolo scorso) ha rispetto al CD o HD limitazioni nella possibilità di registrare e riprodurre contenuti musicali complessi.
- Range dinamico:
- I
vinili hanno un range dinamico inferiore rispetto ai CD o ai file
digitali (tipicamente circa 50-60 dB contro i 96 dB di un CD a 16-bit).
- Se l'album originale ha una dinamica elevata, limitandosi alla sola conversione digitale-analogico, i picchi troppo alti potrebbero causare distorsioni o solchi difficili da tracciare per la puntina, mentre parti a volume più basso potrebbero essere sommerse dal rumore di fondo intrinseco del vinile.
- La conversione richiede quindi quasi sempre una compressione della dinamica originale, una operazione delicata sulla quale torniamo dopo.
- Le frequenze molto basse (sotto i 40 Hz) su vinile vengono registrate su solchi più profondi, ma se sono registrate in modo diverso sui due canali la puntina del giradischi dovrebbe anche tracciare un diverso segnale sui due lati del solco e questo può causare distorsione, perdita di informazioni o addirittura il salto della testina.
- E' necessario quindi applicare una correzione della stereofonia dei bassi, portandola in pratica a mono (centratura dei bassi),
- Questa operazione non influisce sulla percezione dell'ascolto, poiché l'orecchio umano percepisce le basse frequenze come non direzionali. Tuttavia, migliora notevolmente la stabilità fisica del disco e la qualità di riproduzione. Ovviamente nella riproduzione in digitale il problema non esiste e per questo motivo spesso la gamma bassa è registrata in stereo.
- Frequenze elevate o transienti aggressivi (es. picchi sonori brevi e intensi, come quelli di rullanti o cembali), possono essere difficili da tracciare sul vinile con conseguenti problemi nell'ascolto. La lettura di un vinile è infatti una operazione fisica che può diventare complessa nei picchi sonori, perché provocano una "forte" oscillazione del set braccio-testina (forte dal punto di vista del tracciamento, non perché si vede), mentre segnali musicali a frequenza molto alta (vicini ai limiti per il vinile, 20Kh) richiedono solchi molto stretti, anche questi problematici nel tracciamento.
- Questi potenziali problemi sono ovviamente in dipendenza della qualità del giradischi e della testina, e dovrebbero essere trascurabili per giradischi di alta qualità come i moderni modelli effettivamente hi-fi. Nella creazione del master però se ne deve tenere conto perchè se un LP salta o si ascolta male su un giradischi entry level significa che non garantisce la compatibilità con tutti i set di riproduzione.
- L'operazione che quindi si fa per superare questi possibili problemi (ovviamente in base alle caratteristiche del disco, se è una musica new age dove non ci sono transienti né suoni in alta frequenza, non serve) è molto semplice, a seconda dei casi deve essere applicata una equalizzazione o compressione multibanda (che agisce solo su un range di frequenza).
- NOTA: ricordo che la tecnologia microsolco consente di registrare e riprodurre (con un set adeguato) un range di frequenze fino a 20-50KHz. Nelle stampe commerciali è comunemente garantita una risposta in frequenza 20-20KHz e quindi conforme alle nostre capacità di ascolto. Gli adattamenti non sono legati quindi a limiti della tecnologia ma alla necessità di rendere il disco compatibile (ascoltabile) su tutti i giradischi hi-fi.
- Il livello audio complessivo deve essere ottimizzato per le caratteristiche fisiche del vinile, tenendo conto del range di profondità dei solchi, individuando quindi un livello che li ottimizzi verso un valore medio, per evitare che che vi siano solchi troppo profondi (causando distorsioni) o troppo superficiali (riducendo il rapporto segnale/rumore).
Prima di andare al passo successivo (l'allocazione delle tracce) conviene fermarsi sulle operazioni di remastering che abbiamo visto, perché alcune di queste sono le principali come influenza sulla qualità di ascolto. Vediamole
Interventi di pulizia e miglioramenti sul mix digitale
E' l'occasione di intervenire su eventuali anomalie emerse analizzando nuovamente lo stereo Mix avendo anche a disposizione applicazioni più efficaci grazie al tempo passato. Inoltre si può intervenire e ripensare alcune scelte fatte nel mix precedente, ad esempio mettere più in risalto la voce o modificare la compressione della dinamica, quando attuata, essendo ora il target più esigente e dotato probabilmente di impianti Hi-Fi. [a proposito: qual è la differenza tra mix e master, tra le operazioni di missaggio e di mastering? è spiegato n appendice ]
Gli interventi consentono quindi un incremento delle qualità rispetto alla versione precedente in CD, anche se spesso il remix viene sfruttato ache per far uscire una nuova versione dell'album anche in formato CD, come è avvenuto per il remix 2018 di Ummagamma dei Pink Floyd
Compressione dinamica
La compressione è un'esigenza tecnica se la gamma dinamica del CD supera i 60dB, ma si tratta di un'operazione che fa perdere informazioni presenti sul mix digitale, passando alla versione analogica, quindi peggiorativa. Questo in teoria, se analizziamo tutte le problematiche dell'ascolto:
- Anche la catena di riproduzione deve essere in grado di riprodurre una gamma dinamica comunque ampia come è quella del vinile. Se per esempio sono usate pregiate e ricercate mini casse come la celebre LS3/5A della BBC o La PROAC Tablette o la Sonus Faber Minima Amator, pur essendo apprezzatissime hanno limitazioni soprattutto sui bassi e poco importa che siano correttamente incise sui solchi del vinile
- Anche l'ambiente d'ascolto impone limitazioni. Una stanza in un appartamento di città ha un rumore di fondo derivante dall'esterno, che anche usando finestre anti rumore non sarà mai a zero, oltre a rumori dell'appartamento per esempio per la climatizzazione. In più sul lato opposto, in una casa in condominio non si potrà andare una certa pressione sonora, Ovviamente questo vale anche per case di campagna o ville, ci sarà sempre un rumore di fondo.
- E infine conta anche la gamma dinamica dell'ascoltatore che può non essere sufficiente per sentire i suoni lungo tutta la gamma dinamica, con una carenza soprattutto sulla capacità di percepire le frequenze alte, oltre i 15KHz
Quindi in base alle condizioni nelle quali più comunemente possa essere ascoltato un LP si arriva a una considerazione contro intuitiva per la compressione dinamica: nonostante "tolga" qualcosa aggiunge in realtà una maggiore facilità di percepire e apprezzare la dinamica e quindi il realismo della musica riprodotta. Portando i suoni più deboli non solo oltre il rumore di fondo del CD ma anche oltre quello della stanza o dell'esterno percepita consente infatti di ascoltare e ricreare nel fronte sonoro più facilmente strumenti che suonano a volume meno alto (come il contrabbasso) così come le variazioni di volume (come i pianissimo dell'orchestra) avendo sempre in evidenza i suoni più alti e gli strumenti che suonano più forte.
Roll-off delle alte frequenze
Come visto in precedenza per ottimizzare la stampa su disco e rendere più agevole la lettura si procede frequentemente ad una leggera e morbida attenuazione (roll-off) dei picchi sulle alte frequenze. In questo modo si perdono sicuramente alcune informazioni sulla musica registrata, ma si raggiunge proprio quel "suono caldo" del vinile tanto apprezzato. Si può vedere quindi questo intervento come un miglioramento in termini di estetica della musica.
Da notare però che i vinili prodotti con obiettivi di alta qualità dalle varie etichette specializzate non applicano questi interventi (e anche molto meno la compressione) per preservare al massimo il contenuto musicale originale considerando il target di audiofili e i giradischi alto di gamma a cui sono dedicate queste edizioni.
Interventi sui bassi
L'intervento principale è la centratura sui bassi che è trasparente all'ascolto e quindi non costituisce né un miglioramento né un peggioramento rispetto all'originale. In edizioni "audiofile" potrebbe non essere previsto, sempre considerando i giradischi esoterici che saranno chiamati al compito, ma in generale nel mondo del vinile si apprezza la riduzione al mono quando non da' vantaggi all'ascolto.
IN SINTESI
Già da questo primo punto della situazione possiamo concludere che ha senso scegliere per un supporto fisico il vinile invece del CD , perchè:
- apprezziamo il suono sempre esteso e fedele del vinile (e del nostro set di riproduzione) e possiamo trovare il suono "naturale e più caldo" del vinile lanche per gli album dove il primo passo, la registrazione, era digitale;
- riteniamo importante beneficiare del nuovo master probabilmente più curato;
- siamo consapevoli del prezzo da pagare e non sono per noi un problema la scomodità e scarsa flessibilità d'uso, della esigenza di manutenzione del set, e neppure che il costo è anche più alto degli album nati in vinile (vediamo dopo perché).
4. Sequencing delle tracce
Siamo all'ultimo passo del remastering digitale, le singole tracce sono state pulite e adattate alla conversione in analogico e deve essere solo definito come allocarle sul disco in vinile che, lo ricordiamo, ha una capienza molto minore del CD, per un CD di qualità,che non ricorra a compressione eo riduzione del volume, è di 45' sulle due facciate, circa 22' per facciata. Quindi la scelta dipende dalla lunghezza dell'originale su CD che di solito è superiore a 45'. Questo comporta che quasi tutti gli LP derivanti da un album pubblicato su CD sono doppi con ovvia ricaduta sul prezzo di acquisto che diventa facilmente il triplo o il quadruplo della versione in CD.
- Ordine
delle tracce: l'era CD col maggior spazio a disposizione (70') ha fatto sì che la maggior parte delle nuove uscite avesse durata e numero tracce superiore al LP e un maggiore numero di dischi di durata simile ai Doppi LP, visto che ora non richiedono aumento di prezzo. La durata nel corso del tempo sembra essersi stabilizzata per la musica moderna pop e rock su una durata di 50-60' e 10-15 tracce. Avendo a disposizione ben 4 facciate la disposizione dei brani è semplice,si possoo posizione 3-4 brani per facciata e un album con 13 tracce con Ultraviolence di Lana Del Rey sta comodamente nelle 4 facciate. Con scelte come queste si risolve facilmente il problema dei solchi verso la
fine del lato (vicino al centro del disco) nei quali è più difficile il tracciamento del complesso testina-braccio con conseguente calo della qualità.
La sequenza dei brani rimane invece praticamente sempre quella del CD, non c' un vera propria attività di sequencing. - Vinili 12' a 45 giri. Avendo a disposizione quattro facciate è possibile anche per alcuni album scegliere per la versione in vinile la registrazione a 45 giri. Considerata erroneamente inferiore come qualità, essendo stata usata per i singoli a 45 giri, consente in realtà una maggiore qualità perché la densità di informazioni da incidere è minore per ogni cm del solco e quindi è di maggiore precisione. La durata però è ovviamente inferiore, sullo stesso formato standard di 12' (30 cm circa) è limitata a 12-14' per facciata. Ma se le canzoni sono meno ma di durata un po' superiore possono essere per esempio 3 sulle facciate A e C e 2 sulle facciate "retro" B e D, come Nel LP con Tidal di Fiona Apple preso ad esempio, che ha 10 tracce.
Quando viene scelta questa opzione è un plus, e peraltro dai check fatti, ottenibile anche senza aumento di prezzo. - Inserimento dei gap: occorre ovviamente creare anche gli spazi vuoti senza musica tra un brano e l'altro, con questa scelta di distribuzione delle tracce saranno anche meno (6 in tutto) e di durata uguale.
- Un ascolto poco fluido: Con queste scelte, pur logiche dal punto di vista tecnico, l'ascolto di un album, che dovrebbe essere un'opera d'ingegno da ascoltare per intero e senza intervento manuale diventa discontinua con interruzioni per l'ascoltatore che deve alzarsi tre volte dalla poltrona. Per un ascolto "manuale" sarebbe un poco più pratico usare tre facciate sole, ma la facciata vuota non piace nè a chi vende né a chi compra e quindi non pare ci siano LP doppi organizzati cosi.
5. Conversione diretta in analogico
A questo punto sono completati tutti gli adattamenti e miglioramenti apportati al master della precedente versione su CD, che contiene ora tutte le istruzioni per la macchina di incisione (o tornio), E' lo stesso punto a cui si arrivava nel processo tutto analogico quando si è creato il master del disco e lo si è registrato e consolidato sul registratore magnetico a bobine stereo usato nello studio. Il registratore è collegato al tornio che ha ovviamente un ingresso analogico a due canali nel quale riceve il segnale sinusoidale inviato dal registratore.
In questo caso il registratore non c'è e serve quindi un DAC, possibilmente di elevata qualità (sarebbe bello che fosse indicato nelle note tecniche), che faccia la conversione e consenta di avviare la creazione del master fisico. con i passi seguenti.
5.1 Conversione DAC in Tempo Reale
- Il
segnale digitale viene convertito in analogico tramite un convertitore
DAC di alta qualità e inviato direttamente agli ingressi audio-in della macchina di
incisione.
- Il
tecnico del mastering monitora il segnale per assicurarsi che non ci
siano problemi di clipping, distorsioni o sbilanciamenti.
5.2 Elaborazione analogica in tempo Reale
- Qualsiasi intervento ulteriore necessario (come equalizzazioni o compressione, aggiuntive a quella già attuate) viene effettuato in tempo reale, durante l'invio alla macchina di incisione, utilizzando processori analogici a monte della macchina di incisione (DAC--componente -- Tornio)
- La
catena tipica può includere:
- Equalizzatori
parametrici per affinare la risposta in frequenza.
- Compressori
per controllare la dinamica e ridurre i picchi troppo pronunciati.
- Limitatori
per evitare distorsioni durante l'incisione.
5.3 Controllo e Preparazione per l'incisione
- Dopo
l'elaborazione, il segnale viene inviato al cutter della macchina per
incidere direttamente sulla lacca. In questa fase:
- Si
applica la curva RIAA per adattare il segnale audio alle
limitazioni fisiche del vinile.
- Si
controllano la profondità e l'ampiezza dei solchi, che devono essere
bilanciate per evitare problemi di tracciamento e garantire una buona
qualità audio.
5.4 Test Cut
- Si
realizza un'incisione di prova (test cut) su una lacca, che viene poi
riprodotta per verificare che il risultato sia conforme agli standard
richiesti.
- Eventuali problemi rilevati (ad esempio, sibilanti eccessivi o saturazione) richiedono di tornare indietro al passo 5.1 per intervenire nuovamente in tempo reale
5B. Conversione con ulteriore passo di affinamento su registratore magnetico
Per produzioni "audiofile", che puntano a fornire agli appassionati, magari possessori dei set di riproduzione "monster" spesso oggetto di prove sui media specializzati, alcune piccole etichette non adottano il processo diretto di produzione delle lacche con eventuali interventi in tempo reale, ma adottano una ulteriore fase di affinamento del suono più estesa ed efficace inviando l'output del DAC a un registratone analogico di alta qualità da studio di registrazione, e lavorando poi su questa copia del master, come si faceva prima dell'era digitale.
Uso del Registratore a Bobine nel Remastering per Vinile
5B.1 Trasferimento su Nastro Analogico
- Dopo la conversione DAC, il segnale audio viene registrato su un nastro magnetico analogico, in genere a un'alta velocità (come 15 o 30 ips, "inches per second"), per massimizzare la qualità sonora.
- I nastri magnetici offrono vantaggi unici:
- Introduzione di una compressione naturale.
- Leggera saturazione che aggiunge calore e profondità al suono.
- Miglioramento delle transizioni dinamiche.
5B.2 Interventi nel dominio analogico
- L'audio del remastering per vinile può essere ulteriormente elaborato utilizzando apparecchiature analogiche come equalizzatori, compressori e riverberi. Si può operare inserendo un passaggio su una console analogica oppure su specifici componenti nel percorso DAC - Registratore.
- Questo passaggio riconduce il processo al mastering analogico tradizionale che prevedeva tipicamente:
- Equalizzazione analogica: Per bilanciare meglio le frequenze e adattarle al vinile.
- Compressione dinamica: Per ottimizzare la risposta dinamica senza sacrificare il dettaglio.
- Gli interventi possono essere aggiuntivi o sostitutivi a quelli effettuabili nel dominio digitale (passo 3), nel primo caso quando serve solo un affinamento, nel secondo quando si vuole dare una impronta più "analogica" al prodotto finale.
5B.3 Monitoraggio in tempo reale del Nastro
- Durante la riproduzione del nastro, il tecnico del mastering può verificare facilmente la qualità del suono e l'efficacia degli interventi in tempo reale grazie alla presenza di testine separate tra input ed output e il passaggio in ascolto in cuffia o monitor tra il primo e il secondo.
- Qualora fosse necessario cambiare l'impostazione si potrà ripetere l'operazione senza degrado del remaster per vinile, essendo digitale.
5B.4 Interventi direttamente su nastro
- Ai tempi dell'analogico gli interventi dovevano essere necessariamente attuati su due registratori, con trasferimento da nastro a nastro e l'inevitabile degrado (la registrazione in in più passi per definizione non può essere perfetta) era controllato usando registratori professionali Studer o Ampex di elevata qualità alla massima velocità (30 ips) nonché usando nastri anch'essi di prima qualità.
- Le leggere ma comunque presenti colorazioni del suono che si creavano erano però sul versante del "maggior calore" (minore definizione) e introduzione di un certo grado di densità armonica (maggiore quantità e complessità di armoniche secondarie) e altri artifatti che potevano essere considerati un arricchimento, un suono "pieno, caldo e complesso" tipico dell'analogico.
- Senza voler entrare nel campo scivoloso delle distorsioni e colorazioni che aumentano il piacere di ascolto riporto qui questa ulteriore motivazione del passaggio in analogico in quanto può essere quellapresa in considerazione da etichette audiofile.
C. INCISIONE E STAMPA DEI VINILI
6. Mastering per la lacca
- Il Vinyl
Master viene inciso su un disco di lacca da un tecnico esperto.
- Si
controllano nel corso dell'operazione i dettagli tecnici come:
- Profondità
dei solchi.
- Ampiezza
dei solchi.
- Livello di tracking per garantire che il braccio del giradischi segua correttamente il solco senza distorsioni.
7. Placcatura e creazione dello stampo
- Il disco di lacca viene placcato per creare uno stampo metallico (madre) che servirà per la produzione in serie. (la placcatura è una procedura di galvanoplastica che serve a creare uno stampo resistente a partire dalla lacca originale, che è molto delicata, per poterla usare più volte)
- Da questo stampo si ricavano le "matrici" utilizzate nelle presse per stampare i dischi in vinile.
8. Produzione e test finale
- Si
stampano alcune copie di prova per verificare la qualità audio su diversi
giradischi.
- Eventuali problemi vengono corretti tornando al master audio, si riparte cioè dal passo 7
9. Distribuzione
- Una
volta approvato il test finale, si procede con la produzione di massa dei
dischi.
- Si
confezionano i vinili con copertine e inserti, completando il prodotto per
la distribuzione.
Arrivanti in fondo a questa descrizione del processo di creazione della versione su CD (attenzione, per sommi capi, su ogni passo ci sarebbe da scrivere molto di più) rimane l'esigenza di sapere se vale la pena comprar l'album che vogliamo aggiungere alla nostra libreria musicale la pena comprarlo in vinile, pagandolo circa 3 volte di più (prezzo medio 36-48 €).
Come abbiano visto si può passare da quasi niente (qualche miglioramento ma perdendo qualcosa) ad una versione su LP che può sembrare realizzata ai tempi del vinile, che contiene quasi tutti i punti di forza di questa tecnologia.
Il sistema per saperlo ovviamente c'è, comprare entrambe le versioni e confrontarle con ascolti delle parti più significative, ma non è molto pratico. L'ideale sarebbe invece che l'informazione fosse inserita tra le note del vinile. L'impressione in base a una ricerca veramente ridotta è che le case discografiche non ci pensano proprio. Per il prossimo post comunque preparerò una ricerca più dettagliata.
Per avere un primo esempio, il vinile che ho scelto per la parte immagine del post, l'opera prima di Fiona Apple Tidal, fa parte della temo ampia schiera dei vinili che contengono zero informazioni, ho la copia in vinile 45rpm (ora 44 €), pubblicata nel 2017, ma posso confrontare anche la prima copia in CD del 1996 (ora 13 €), e le note sulla produzione, dove sono state realizzati e da chi lo stereo mix e il master sono le stesse, identiche. In altre parole, quelle specifiche del vinile non ci sono.
Le note tecniche della versione in vinile dell'album Tidal di Fiona Apple |
Appendice - Qual è a differenza tra il missaggio e il mastering
Li ho citati molte volte ma qual è la differenza tra Mix (o
stereo Mix) e Master? Cosa fanno di diverso l'ingegnere del suono citato incaricato del priimo e citato di solito nelle informazioni del disco e cosa fa il secondo?
In termini generali la differenza tra mix e master sta negli obiettivi, nei processi e nei momenti in cui avvengono durante la produzione
musicale. Sono entrambi passaggi fondamentali per ottenere un prodotto audio di
alta qualità, ma hanno ruoli distinti:
- Responsabile:
L'ingegnere del suono indicato nelle note come "Mixed by".
- Compiti
principali:
- Bilanciamento:
Regola i livelli di volume di ciascuna traccia (es. il livello più alto
delle chitarre o viceversa).
- Panning:
Posiziona i suoni nel campo stereo (es. una chitarra potrebbe essere
spostata a destra e un violino a sinistra).
- EQ
e compressione: Equalizza le frequenze di ogni traccia e usa la
compressione per controllare i picchi di volume.
- Effetti:
Aggiunge riverberi, delay, chorus o altri effetti per arricchire il
suono.
- Coesione:
Assicura che tutte le tracce lavorino insieme in modo armonioso.
Output: Un singolo file stereo o multicanale (il "mixdown"), che è il prodotto finale della fase di mixaggio.
Master: dopo completato e verificatoil mix, è il passaggio finale prima della distribuzione.
- Responsabile:
L'ingegnere del suono indicato nelle note come "Mastered by".
- Compiti
principali:
- Uniformità: Ottimizza l'audio per garantire che l'intero album abbia volumi, tonalità e dinamiche coerenti per tutte le tracce
- Finalizzazione:
Regola il mix stereo per adattarlo al formato finale (CD, streaming,
vinile, ecc.).
- EQ
e compressione globale: Agisce sull'intero mix stereo per bilanciare
le frequenze e ottimizzare la dinamica complessiva.
- Volume:
Porta il livello generale al volume competitivo richiesto dagli standard
di distribuzione attuali.
- Correzione:
Risolve eventuali problemi residuali del mix (clic, rumori indesiderati,
ecc.).
- Formattazione:
Prepara il file audio nei formati corretti per la distribuzione (es. DDP
per CD, file WAV/FLAC per streaming o il "lacca" per vinile).
Output: Il master definitivo, pronto per essere
distribuito su ogni piattaforma e supporto.
Differenze principali:
Aspetto |
Mix |
Master |
Obiettivo |
Creare un mix equilibrato delle tracce individuali. |
Preparare il mix finale per la distribuzione. |
Focus |
Tracce individuali. |
Mix stereo globale. |
Ingegneri coinvolti |
Ingegnere di mix. |
Ingegnere di mastering. |
Attrezzatura |
DAW
(Digital Audio Workstation), plugin per mixaggio. |
Sistemi di mastering specializzati, EQ e compressori di
alta qualità. |
Flessibilità |
Può modificare ogni traccia separatamente. |
Lavora sul mix stereo finito. |
Un'analogia semplice:
Si può paragonare il mixaggio alla esecuzione di una
ricetta: si scelgono gli ingredienti, si bilanciano, si cucinano e sono assemblati nel piatto.
Il mastering, invece, è paragonabile alla mise en place, cura la presentazione e l'accompagnamento del piatto
in modo che sia il più possibile gradevole e uniforme per tutti.
Grazi per questo interessantissimo articolo; ho approfondito tanti aspetti che non conoscevo nella produzione di un LP.
RispondiEliminaUna considerazione (non so se e quanto errata): quindi, tutto questo enorme e complesso processo, unito, poi, alle difficoltà e alle complicazioni della riproduzione (giradischi, puntina, braccio, ecc.) avrebbe come unico risultato (rispetto al digitale) il famoso "suono caldo" (che tanto apprezzano gli estimatori del "vinile"), che altro non è che una attenuazione dei picchi sulle alte frequenze (e quindi, riproducibilissimo in digitale con una banale equalizzzione delle alte).
Grazie ancora. Auguri di buon 2025. Enrico.
Anzitutto grazie per li apprezzamenti e ricambio con piacere l'augurio di un ottimo Nuovo Anno.
EliminaRiguardo alla domanda, sì, la scelta del vinile come mezzo per l'ascolto della musica è essenzialmente estetica, per il suono che molti sentono come più "musicale" , "caldo" , ma il piacere dell'ascolto non si ferma qui, c'è anche la confezione, sempre più ricca di pagine. foto, informazioni, e anche l'impegno che richiede il mezzo, il rituale per inserire il disco, la manutenzione, esprime la esclusività del mezzo rispetto ad esempio alla banalità di avvio dell'ascolto in streaming, per il quale basta in nostro smartphone o tablet. E in fondo anche l'ascolto diventa in questo modo più attento e concentrato, come ai tempi d'oro del LP, quando gli LP si ascoltavano per intero e con attenzione (visto anche quanto costavano). Mentre ora avendo in mano quello strumento del demonio facilmente la mente si astrae e devia. Insomma un po' rituale, un po' posa, una scelta poco razionale, ma per fortuna l'alta fedeltà c'è e rimane, dimostrando le quasi incredibili potenzialità di questa tecnologia di 80 anni fa.,e anche il ritorno all'ascolto attento dell'album invece dello zapping tra tutta la musica del mondo fanno assolvere almeno un po' la motivazione moda. L'esame fatto in questo post poi ci tranquillizza anche un po', anche i vinili digitali hanno qualcosa di peculiare, se fatti bene, non è necessario che l'ascoltatore il suono caldo se lo inventi nella sua mente.
Grazie per la risposta. In attesa del prossimo articolo, un saluto cordiale. Enrico
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