Come abbonato Sky poco soddisfatto della scelta di film asfittica su Sky On Demand, attendevo questa disponibilità per una verifica, tenendo conto che era previsto un mese di prova ed il costo partiva da un economico 8 € (meno un centesimo) al mese. Questo blog si occupa di musica e tecnologia ma lo streaming è un nuovo modo di fruire dei contenuti da seguire con attenzione. Una affermazione forte in un settore di molto maggior interesse rispetto alla musica avrebbe ricadute anche nel nostro mondo, quindi vediamo come funziona anche il famoso Netflix e perché, come da titolo del post, rappresenta a mio parere una delusione almeno parziale.
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Così si presenta Netflix ora per i non abbonati |
Come funziona
Si vede subito che è stato sperimentato ampiamente e semplificato al massimo nell'uso. L'abbonamento si può attivare con molti servizi di pagamento, tra cui PayPal, una volta attivato usando soltanto username e password si può accedere da PC desktop, smartphone o tablet (dopo aver installato l'apposita app), le maschere di ricerca dei contenuti sono semplici e con uso minimo di menu. Qualche incertezza nel mio caso nell'utilizzo con lo smart TV (Sony Bravia) ma forse dipendeva da quest'ultimo. In ogni caso risolta una volta scoperto il busillis con l'aiuto dell'assistenza Netflix, nel mio caso attivata con chat online, in inglese, per evitare le attese molto lunghe dell'assistenza telefonica in italiano, evidentemente sotto stress nelle prime settimane di avvio del servizio.
Netflix su smart TV
Sul Sony, come sugli altri smart TV immagino, la app Netflix è difatti già installata, ma era disattivata e oscurata sino al 21 ottobre. E' diventata visibile dopo parecchie ore (il giorno dopo) e questo è stato il primo problema da superare. Poi con semplice inserimento di username e password, per il quale viene proposto un comodo tastierino che consente un inserimento abbastanza agevole anche con il telecomando, si entra anche qui nel proprio account che si presenta con la stessa grafica e la stessa interfaccia. Il secondo problema che è sorto è che quasi sempre la visione risultava impossibile, come spiegazione un sibillino messaggio di errore: "Al momento non è possibile riprodurre questo titolo. Riprova più tardi o seleziona un altro titolo". Pensavo che fosse il carico eccessivo su alcuni titoli o sulla infrastruttura Netflix nei primi giorni, e quindi ho provato più volte anche disconnettendo l'account (una operazione meno semplice e che richiedeva più passi, suggerita dal contact center e anche dalla app stessa).
Alla fine è emerso che sul Bravia le app sono accessibili con due modalità: SEN (Sony Enetrtainment Network) e Home > "contenuti Internet" e sulla prima (per motivi ignoti ma che ho rinunciato ad approfondire) si verificava questo problema. Bastava scegliere l'altra strada, che per la legge di Murphy non avevo scelto da subito, e tutto funzionava regolarmente e speditamente.
La selezione della app Netflix su uno smart TV |
La visione in qualità standard e HD
Il primo contratto che ho sottoscritto come test era quello standard, 7,99 €/mese e la qualità devo dire che era già molto buona (meglio di alcuni non HD Sky, ma la differenza qui la fa l'originale e il suo riversamento in digitale). Netflix garantisce per il servizio HD standard una visione a 720p o superiorie e per Ultra HD 1080p (se la banda lo consente). Durante il mese ho poi fatto l'upgrade a HD (9,99 / mese) per vedere la differenza. In questo modo ho anche verificato il famoso protocollo adattativo di Netflix, che effettivamente funziona molto bene. All'inizio la risoluzione è bassa e arriva in poco tempo a livello HD (non so giudicare se pieno o parziale), dopodiché la visione è fluida e di ottima qualità.
Si può interrompere e la app ricorda il punto di interruzione e consente di riprendere a distanza di giorni, non solo sullo smart TV ma su qualsiasi altra device collegata a Netflix.
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Uno dei film disponibili, La marcia dei pinguini. |
Le funzionalità di ricerca sono più potenti rispetto a Sky On Demand, grazie alla possibilità di una ricerca testuale (vedi dopo alcuni esempi) agevole soprattutto se si usa un tablet, e grazie alla possibilità di accantonare i film interessanti da vedere in seguito ("le tue scelte". Qualsiasi sia il dispositivo che utilizziamo per le ricerche o la visione tutte le informazioni e lo storico sono unificate sull'account e su ogni profilo creato per l'account. I profili sono un massimo di 5 di cui uno per i bambini (dove si possono mettere limitazioni) e quindi sono sufficienti per memorizzare esigenze e gusti diversi di una famiglia media.
Il catalogo
Tutto bene quindi, se non fosse per il catalogo. Che era l'aspettativa maggiore rispetto al nuovo operatore del settore. Si articola all'ingrosso in tre settori: film, documentari e serie TV (in gran parte, queste ultime, prodotte direttamente da Netflix). Sulle serie TV c'è un'ampia scelta e soprattutto sono presenti serie non trasmesse su Sky ma che hanno avuto un grande successo in USA, come Grace and Frankie o Narcos. Chi ritenesse troppo ridotta l'offerta di Sky può quindi con una modica (rispetto ai costi di Sky) integrazione, aggiungere anche questa opportunità di intrattenimento seriale.
Tutt'altro discorso per il cinema. Siamo lontanissimi da un catalogo vero e proprio, anche per il cinema americano e anche per il cinema non doppiato ma solo sotto titolato (avremmo accettato queste limitazioni). La scelta disponibile in Italia è veramente ridotta. In allegato sono visibili molte videate di ricerca per attori e registi molto noti. Per dare qui solo qualche esempio, di un regista e attore famosissimo come Clint Eastwood (oltre 50 film come attore e 37 come regista) ci sono in tutto 4 film di cui solo uno come regista. Di Woody Allen 5 e certo non tra i più significativi. Italiani inesistenti (zero per Salvatores che pure vinse un Oscar, uno ma solo come attore per Moretti) e neanche per i classici esce fuori qualcosa (zero Sofia Loren, zero Sordi). Non è un catalogo quindi, è una scelta di film non tanto recenti e che secondo Netflix interessano al grande pubblico e che possono essere usati come base per i suggerimenti personalizzati (vedi dopo).
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La fase di ricerca dei film da vedere. la prima lista è personalizzata |
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Un esempio di ricerca per il grande Clint Eastwood |
Il catalogo USA
La scarsità di titoli potrebbe derivare dal doppiaggio, dalla necessità di avere film da visionare in lingua italiana. Si diceva quindi che il catalogo USA fosse, quello sì, veramente ampio. Per verificarlo basta l'abbonamento italiano perché Netflix si limita a richiedere che sia usato "principalmente" nel paese in cui è stato sottoscritto (vedi punto 4.3 delle Condizioni di utilizzo per l'Italia). Il vincolo eventuale dipende quindi solo dai diritti di visione del film differenziati dalla casa produttrice per nazione, relativamente ai quali sono evidentemente piuttosto elastici visto che si tratta (per i film) di seconde o terze visioni, mentre i serial sono prodotti in maggioranza dalla stessa Netflix.
Si può quindi verificare il catalogo USA se siamo in viaggio in Nord America oppure sbloccando l'accesso con uno dei molti metodi esistenti (non so quanto legali), oppure ancora, più semplicemente, consultando un sito derivato dal successo di Netflix, che si chiama NetflixTable e fornisce settimanalmente il riepilogo delle nuove uscite per tutti i paesi nei quali il servizio è disponibile, nonché il catalogo generale (con il link di fianco si può visionare il catalogo aggiornato al 21.12.2015). In questo modo ci si toglie anche il dubbio che l'abbonamento italiano comporti comunque limitazioni.
Il catalogo purtroppo non è diviso tra serial e film e non riporta il nome di attori e registi, Per un confronto bisogna quindi cercare i titoli (in inglese) uno ad uno.
Scegliendo un noto regista che ha diretto molti film (23) ma non moltissimi, Ridley Scott, si ha la conferma anche per questa strada che i film disponibili in USA sono effettivamente solo 2, contro i 3 in Italia, ma non gli stessi (Albatross - White Squall, American Gangster e Soldato Jane in Italia, Il Gladiatore e Black Hawk Down in USA). Abbiamo così anche la conferma che l'abbonamento italiano non ha limitazioni una volta che si accede a Netflix USA.
Continuando il check si vede che per Woody Allen i film presenti sono sempre 5, anche se più recenti, per Clint Eastwood 2 anziché 4 ma non ci sono i western all'italiana, Hugh Grant 9 contro 3 in Italia. Per Martin Scorsese i titoli sono 3 anziché solo uno. Infine, cercando tra i titoli più recenti, anche se non proprio di questa stagione, si scopre che in USA Blue Jasmine oppure A Serious Man Netflix li fornisce solo su DVD (come ai primi tempi per il noto servizio). Rispetto all''Italia una maggiore scelta di film relativamente più recenti ma non recentissimi e più noti (e quasi tutti USA, come c'era da attendersi) ma la differenza non è molto rilevante.
Possiamo anche calcolare la consistenza del catalogo: in totale i contenuti, serial inclusi, a dicembre 2015 in USA sono 7054, e i film sono certamente meno della metà.
Nel più noto e completo data base di cinema e video mondiale (IMDb) i film nell'ultimo report statistico aggiornato ad oggi sono 340.196 (feature) e quindi su Netflix ne sono presenti all'incirca l'1% . Non è quindi un catalogo tra cui scegliere liberamente, ma un bouquet variabile di offerte in campo cinematografico che segue i gusti prevalenti del pubblico.
Un approccio diverso
Il successo di Netflix non deriva quindi dall'ampiezza del catalogo e dalla possibilità per l'appassionato di trovare tutto quello che cerca o quasi (fruizione attiva), ma nella efficienza della personalizzazione per il singolo profilo utente. Basandosi sulle scelte fatte e sulla conoscenza delle scelte che sono fatte comunemente da tutti gli utenti, vengono proposti i titoli che il cliente Netflix desidera vedere, non importa se non sono recenti o se magari sono già visti, e lui o lei è contento e non disdice l'abbonamento (operazione molto agevole devo dire, che si può fare in un clic). Una fruizione passiva ma con scelta finale del cliente, che è quella che la maggior parte dei clienti cerca, a quanto sembra, e che è anche la modalità principale utilizzata o proposta dai servizi di streaming audio più diffusi (Spotify e Deezer).
Tirando le somme sul catalogo
Netflix per l'offerta di cinema appare in definitiva qualcosa di più simile a una TV tradizionale via satellite che a Spotify con il plus di una profilazione più potente dei gusti del cliente. Lo streaming legale in abbonamento di film pare essere ancora lontano. Una scelta ampia su catalogo continua ad essere possibile solo con la formula del video on demand, con servizi come Chili, ma pagando ogni singola visione (anche 10 € per i titoli più recenti come quelli citati, per Chili). Su Chili non c'è tutto, ma ci sono 5.000 titoli e per esempio, di Woody Allen la scelta è su 15 (incluso Blue Jasmine) e per Ridley Scott 21.
Alcune ricerche su Netflix Italia per nomi noti del cinema USA (e un esempio italiano)