Il CD ha però generato una pausa di almeno 25 anni, una generazione, fino al ritorno del vinile (pur se non di massa) e può darsi che un ripasso di questi accorgimenti possa essere utile a chi l'ha scoperto o riscoperto.
Per tutti gli altri sono suggerimenti veramente banali, almeno credo. Al massimo possono costituire un ripasso.
La discoteca
La prima necessità da affrontare e' dove mettere i dischi e come disporli. Non è un problema se sono pochi, ma si spera che nel tempo diventino molti di più e di conseguenza bisogna trovare uno spazio adeguato. L'ingombro è ben maggiore rispetto ai CD, le copertine cartonate hanno una dimensione di 31x31 cm e quindi serve un ripiano di libreria di altezza adeguata, come quelli per i libri fotografici o per le enciclopedie, per chi ancora le ha. Perché i vinili vanno posizionati in piedi, mai sdraiati uno sull'altro. Perché pesano e il peso diseguale potrebbe deformarli, e certo nessuno vuole trovarsi nel tempo con i propri preziosi vinili ondulati.
LP pronti all'uso, ma sempre in posizione verticale. L'archiviazione invece in una libreria chiusa e al riparo dalla polvere. |
La copertina, la busta e le protezioni
I vinili nuovi a volte sono sigillati (sealed) con un rivestimento di plastica leggera che serve per proteggere la copertina cartonata durante il trasporto e/o l'esposizione nel negozio. Una volta aperta bisogna però toglierla perché è pensata per una tensione su quattro lati, e con un lato aperto potrebbe provocare una deformazione del vinile. Il rivestimento deve essere sostituito con una busta di plastica apposita, che si può trovare senza grandi difficoltà nei negozi specializzati di buste e cellophane o in rete.
Un classico di Miles Davis, Tutu, con la busta esterna di protezione e la busta interna di carta originale per contenere il vinile. |
Il vinile e' poi protetto da una busta interna, normalmente di carta. Se fosse di plastica (e' molto raro), e' consigliabile cambiarla con una in carta perché può caricare elettrostaticamente il disco. Se l'album e' usato e la busta e' in buone condizioni si può lasciarla, negli altri casi, a meno che non sia una busta con foto o altro (come nel caso del disco di Miles Davis in figura) si può sostituire con una nuova, anche queste si trovano ormai con facilità.
Mettere il vinile sul piatto
Come tutti sanno la superficie del vinile si può sporcare e le tracce di polvere o altro possono avere effetto sulla riproduzione. In particolare sono molto temute le ditate che le mani anche minimamente sudate possono lasciare. Si possono togliere trattando il disco in vari modi ma è meglio evitarle, come è ovvio. Per estrarre il disco senza toccare le tracce con le dita bisogna farlo scorrere dalla busta di carta sulla mano aperta, fermandolo sul bordo con il pollice e bilanciandolo con il dito medio sul foro centrale della etichetta.
Come estrarre un vinile dalla busta interna senza toccare i solchi con i polpastrelli |
Il passo successivo sarà prenderlo con l'altra mano soltanto sul bordo e posizionarlo sul piatto, facendo attenzione a centrare il perno centrale del giradischi.
Una mano di dimensioni normali non ha problemi a tenere un disco in questo modo, anche se fosse la mano di una appassionata di vinile di genere femminile. Ho fatto fare con esito positivo un test di conferma a mia figlia (che non è una appassionata di vinile, ma ha le mani piccole).Per rimettere il disco nella copertina si seguiranno le stesse operazioni in sequenza inversa. Fare attenzione nell'infilare la busta con il vinile nella copertina cartonata a mantenere il lato aperto nella parte alta. In questo modo si protegge maggiormente il vinile stesso dall'ingresso della polvere e si evita anche che, prendendo l'album in mano, il vinile, più pesante, possa uscire e cadere dal lato aperto della copertina.
La puntina sul solco
La puntina deve scendere pochi millimetri prima del primo solco, dove ci sono i solchi guida; con un minimo di attenzione è possibile riuscire in questa operazione senza farla scendere a musica iniziata (dove i solchi sono fitti) e possibilmente senza mancare il piatto. Se si sente un po' di rumore all'inizio nessun problema, e' la testina che cerca il primo solco guida. Conviene pero partire con il volume più basso de normale. È un mondo dove tutto è manuale.
Altra questione è selezionare e ascoltare una traccia interna. Per chi viene dal CD ed è abituato a creare una propria scaletta di ascolto può essere una sorpresa. I vinili sono fatti per ascoltare i brani in sequenza, dall'inizio alla fine. Ma con un po' di abilità si può far partire l'ascolto anche da una traccia interna. D'altra parte ai tempi del vinile questi dischi venivano usati anche dalle stazioni radio, e i tecnici di studio dovevano per forza individuare la traccia del brano scelto per l'ascolto dal conduttore o dal DJ. Erano però spesso facilitati da giradischi professionali come i leggendari EMT, che avevano una piccola luce sulla testina per illuminare la pausa tra un solco e l'altro e facilitare così la operazione. Chi abbia la stessa esigenza può provvedere posizionando una luce diretta sul piatto (ad esempio una lampada da tavolo) e facendo un segno sulla testina (una striscia di etichetta adesiva) per individuare dall'alto la posizione della puntina.
La pulizia del disco
Se il disco e' gestito con un minimo di attenzione l'unica pulizia che occorre fare consiste nella rimozione della polvere, che fatalmente si accumula nel tempo anche nelle case più pulite e per i dischi più chiusi in sportelli e simili (ma non a grande velocità, non occorre essere ossessivi, ovviamente si suppone che i dischi e i giradischi siano in un ambiente ragionevolmente pulito e adatto al soggiorno di umani).
Il sistema più efficace e ormai rodato negli anni (o nei decenni) sono le spazzoline con elementi in fibra di carbonio tipo "record brush". Il carbonio e' conduttore e quindi durante la pulizia può scaricare le eventuali cariche elettrostatiche, quelle che provocano i piccoli "tic" che a volte si ascoltano. E le setole sono abbastanza sottili da entrare nei solchi. La polvere poi si vede, se c'è, e si sposta gradatamente con un movimento a spirale fuori dal disco, pulendo poi ovviamente la spazzola dopo ogni passata sul bordo del supporto.
Un accessorio ancora più efficace per togliere la polvere dalla superficie dei vinili è il sistema Nagaoka Rolling Cleaner, anche questo in uso da decenni e nuovamente in vendita da diversi anni. Un rullo con un materiale adesivo che cattura la polvere anche all'interno dei solchi, costa un po' di più ma è certamente più efficace, ma non essenziale per dischi ben tenuti. Da non utilizzare sul piatto del giradischi ma su un piano di appoggio diverso. Si può leggere una recensione dell'oggetto su TNT-Audio.
La pulizia della puntina
La puntina e' meglio lasciarla in pace il più possibile. Ma ovviamente può raccogliere la polvere per come lavora e quindi ogni tanto occorre controllarla ed eventualmente pulirla. Normalmente l'accumulo di polvere si può vedere in controluce e anche sentire (come distorsione) quindi non bisogna ripetere l'operazione tutte le volte.
Un'operazione molto semplice, lo strumento da utilizzare e' un normale pennello per dipingere (quadri ovviamente, non muri), di misura ridotta e con setole morbide. Il detergente, normale alcool denaturato. L'unica accortezza e' muovere il pennello 2-3 volte nel verso del cantilever (il braccetto sul quale è incernierata la puntina, molto delicato) quindi dalla testina verso l'esterno del braccio. Il tutto ovviamente con la massima delicatezza e attenzione.
E se il disco e' proprio sporco?
Si può lavare. Le macchine per farlo sono piuttosto costose e se i dischi da lavare non sono decine costa meno ricomprarli. Pochissimi super appassionati hanno nell'impianto anche questi oggetti, i "lava dischi". Alcuni negozi specializzati forniscono il servizio a 5-10 euro a disco inclusa busta interna nuova. Bisogna cercarli, ma almeno nelle grandi città si dovrebbero trovare. Esistono poi diversi sistemi casalinghi per la pulizia di dischi talmente sporchi da essere inascoltabili ma, a mio parere, in questi casi un recupero è veramente improbabile. Se non è proprio anche questo un hobby e se il contenuto non è proprio introvabile conviene ricomprarlo, magari in CD o con download digitale.
L'ultimo solco
Tutti i giradischi hi-fi sono manuali e quindi al termine dell'ascolto di una facciata occorre sollevare il braccio con la stessa levetta usata per calarlo sui solchi, spegnere il motore, riprendere il vinile e riporlo nella busta interna con le stesse operazioni manuali viste prime, al contrario. Se però bisogna passare alla seconda facciata occorre ruotarlo tenendolo con il palmo delle due mani, e aiutandosi con una rotazione del polso. Più difficile da spiegare a parole che da farsi, è un movimento che viene naturale se teniamo ben in mente che la cosa fondamentale è evitare di mettere le dita sui solchi e toccare solo il bordo del disco. Ovviamente in questa operazione di rotazione bisogna stare attenti a non far cadere il prezioso vinile. Non è fragile come il suo predecessore, il 78 giri, ma è meglio evitare di metterlo alla prova.
L'etichetta rivelatrice
Appoggiare il disco sul piatto centrando il perno centrale non è una operazione così facile come sembra. Inevitabilmente si appoggia quasi sempre il perno sulla etichetta di carta centrale una-due volte prima di infilare il foro. E si lascia così un segno rivelatore sulla etichetta stessa. Visibile in controluce, e che è una sorta di memoria del numero di volte che il disco e' stato suonato. Un disco nuovo non dovrebbe aver alcuna traccia sull'etichetta.
Chi rovina gli LP
La polvere che riesce comunque ad entrare nonostante le protezioni, la puntina che scende sui solchi anziché nelle pause, i numerosi ascolti, non sono queste le cause del degrado dei dischi in vinile, sino alla impossibilità di ascoltarli in modo decente. Un LP può essere invece rovinato in modo irrimediabile in due modi: 1) utilizzare un giradischi di bassa qualità o applicare un peso di lettura sbagliato in modo consistente (troppo elevato o troppo basso è la stessa cosa). Prima della diffusione di massa dell'hi-fi (seconda metà anni '70) si usavano giradischi con testina piezolettrica, se un disco è passato su un giradischi di questo tipo, anche per poche volte, è irrecuperabile per un ascolto adeguato. In seguito si sono diffusi giradischi e testine molto economiche, ma non erano in grado da sole di rovinare gli LP. Potevano esserlo invece la scarsa attenzione alle regolazioni di base, in particolare il peso di lettura o la correzione anti skating starata. Oppure: 2) archiviare i dischi senza copertine interne, senza copertine del tutto, appoggiati uno sull'altro, sotto libri pesanti. Tutte modalità che provocano irrimediabili graffi e ondulazioni della plastica con cui sono realizzati.
In sintesi, se siete interessati a LP usati, o qualche parente o amico ve li offre perché sta facendo trasloco e non sa più dove metterli, la prima cosa da chiedere è su quale impianto sono stati usati e come sono stati tenuti. Se non era a caratteristiche hi-fi e/o se sono stati archiviati male, possono essere interessanti solo per le copertine.
Il vinile non è affatto complicato |