mercoledì 26 dicembre 2018

Music server su PC. Bilancio ed evoluzione

Con una serie di articoli linkati qui sotto ho descritto il mio impianto per la musica liquida in alta definizion realizzato nel 2014. Le alternative erano un music server basato su PC (più flessibile) e un music server acquistato pronto ovvero un Network Audio Player (più semplice). La scelta è stata un music server basato su PC Mac Mini realizzato secondo le indicazioni del libro To Serve & Groove del noto tecnico del suono Oliver Masciarotte. In questo posto faccio un primo bilancio dell'esperienza fatta, utile per chi si avvia adesso a passare ad un impianto serio per la musica liquida. Gli articoli erano i seguenti:

Prima parte:      Lo storage server e la rete
Seconda parte:  Il media player
Terza parte:       L'ascolto in streaming con Spotify
Quarta parte:     Il player Hi-Fi Fidelia in prova
Quinta parte:     L'uso pratico

L'architettura della soluzione era questa.

Cosa è cambiato dopo 4 anni e mezzo
Parecchie cose sono successe nella musica liquida e nell'impianto:
  • Affermazione progressiva dell'alternativa streaming, ora disponibile anche in qualità CD e anche HD
  • iTunes è diventato un prodotto residuale per Apple
  • E' tornato il formato DSD ed è diventato nella opinione generale il più quotato tra i formati HD
  • La tecnologie e le prestazioni dei DAC hanno fatto impressionanti passi avanti 
  • Il Mac Mini, che era già di qualche anno prima, è rimasto fermo alla versione OSX 10.7 
  • Lo storage server su disco singolo ha cessato di funzionare dopo 4 anni e mezzo
  • Nel settore dei Network Audio Player sono usciti molti nuovi modelli da produttori tradizionali (come Marantz o Naim) o nuovi e specializzati (Cocktail Audio) e altri produttori sono spariti
  • La Oppo Digital ha cessato la produzione.
Lasciando per ultimo lo streaming, vediamo i vari punti.

iTunes
Anche Apple è passata allo streaming  con Apple Music (vedi il test) ma iTunes come prodotto resiste ancora ma, pare, per pura sopravvivenza. Considerando le limitazioni di questa libreria musicale (vedi quinta parte) derivante dalle scelte proprietarie di Apple, non ha molto senso continuare con un player come Fidelia che non ha alternative ad esso. Aggiungendo inoltre che le ultime versioni non sono compatibili con la versione OSX ancora supportata sul Mac Mini. Bisognerebbe comprarne uno nuovo.

Il DSD
Un music server che non consente di verificare e/o di sfruttare le nuive frontiere dell'alta definizione digitale è una grossa limitazione, considerando anche l'abbondante offerta di musica in questo formato (a risoluzioni sempre più elevate). Qui il music server su PC presenta un importante vantaggio rispetto a quello di tipo "appliance" (Network Audio Player). Basta infatti cambiare il DAC.

Le prestazioni dei DAC
In 4 anni, a parte la inclusione in tutti i nuovi modelli della conversione in DSD, prestazioni che erani appannaggio solo di modelli alto di gamma, semi professionali, sono state raggiunte anche da modelli dal costo di poche centinaia di Euro, anche miniaturizzati. Il tutto grazie alla proposta sul mercato di chipset sempre più performani da parte della case del settore.
Su Mac la connessione "bit-perfect" è di default e quindi anche gli ultimi modelli sono sempre supportati. L'investimento su un nuovo DAC è quindi quasi un obbligo. Da verificare invece il supporto del player.
Molti nuovi DAC inoltre gestiscono più sorgenti, quindi possono servire sia il music server sia altre sorgenti come Chromecast.

L'obsolescenza dei PC (e dei Network Audio Player)
Qualunque sia la scelta, un Mac Mini, un notebook Windows, un PC Windows, la obslescenza colpisce sempre dopo un numero di anni non breve ma neanche tanto lungo. Nel mio impianto è presente e funziona ancora perfettamente e senza necessità di alcun intervento un sintonizzatore RDS Kenwood di oltre 40 anni fa (comprato usato 15 anni fa) mentre sul Mac Mini di 10 anni fa quasi tutte le nuove versioni di software non sono più supportate. Inclusa ad esempio la app di Tidal che supporta MQA. E' un elemento da tenere presente quando si sceglie la soluzione Music Server: sarà necessario prima o poi rimetterci mano, e comunque lavorarci sopra per tenerlo comunque funzionante.
Niente di diverso però per la soluzione alternativa Network Audio Player: sono "appliance" ovvero sempre PC internamente ma personalizzati per una sola funzione. Forse ancora più soggetti a obsolescenza (vedi dopo).

Lo storage server
La scelta era stata di un componente a disco unico, senza backup integrato e automatico quindi, dato che non avevo intenzione di liberarmi dell'ampia collezione di CD. Probabilmente a causa del non efficace funzionamento della funzione sleep (vedi "Parte 5") e dell'utilizzo di un disco interno standard e non H24 dopo 4 anni e mezzo il Lacie Cloudbox ha cessato di funzionare. I backup c'erano per tutta la musica in HD e anche per i CD "rippati" ma, come sempre avviene, non per gli ultimi. Si conferma per un music server (ma anche per un Network Audio Player) un NAS ridondante è un obbligo.

I Network Audio Player
L'alternativa che avevo valutato era il Marantz NA7004, non più in produzione da tempo e che all'epoca era una scelta quasi obbligata, con poche alternative. Nel frattempo la Marantz ha immesso sul mercato nuovo modelli che ovviamente ora hanno quasi tutto, il settore si è molto sviluppato e altre case propongono alternative con diverse combinazioni, ad esempio con ampli integrato o con storage integrato. Nuovi produttori sono entrati nel settore come Cocktail Audio spesso proposto come soluzione ottimale da TNT-Audio. Assieme a molti altri marchi high-end.
Alcuni invece sono spariti, come Olive Audio di cui avevo presentato alcuni prodotti e che sembrava leader del mercato a suo tempo.
Rimangono sempre le stesse limitazioni rispetto al music server su PC:
  • La rapida obsolescenza di un sistema chiuso e non modulare e aggiornabile a nuove funzioni. Il NA 7004 ad esempio non sarebbe ora compatibile né con DSD né con MQA, nè aggiornabile, solo da cambiare con un nuovo modello.
  • La necessità di utilizzare comunque un PC per creare e gestire la libreria digitale e di un NAS ridondante e con backup per ospitarla.
Rimane il vantaggio non marginale: gestione semplice, disponibilità immediata per le funzioni implementate e pronte, ovvero: più tempo da dedicare all'ascolto della musica,

Oppo Digital
Era l'alternativa a cui stavo pensando per superare le necessità di intervento e manutenzione sul music server, adottando un network audio player di Oppo Digital, che sono anche lettori multifornato audio-video, e hanno (avevano) un rapporto qualità / prezzo imbattibile. Ma nel frattempo il produttore californiano (con produzione in Cina) ha cessato l'attività nel silenzio generale. Nel senso che il sito del produttore lo comunica senza possibilità di dubbio ma sinora le riviste del settore (e i partner) non ne parlano.

Streaming in espansione continua
Lasciate per ultime ma decisamente le più importanti, le evoluzioni dell'offerta in streaming, forte crescita sul mercato e sempre nuove funzionalità, Tanto importanti da cambiare anche le prospettive per la musica liquida e l'alta definizione. Vediamo csa è successo, dal 2014:
  • Nel febbraio 2015 è arrivato il primo servizio streaming lossless (qualità CD) disponibile anche in Italia: Tidal Hi-Fi;
  • Da febbraio 2017 su Tidal è disponibile anche l'alta definizione con il particolare formato di compressione MQA, per la parte del catalogo disponbile in HD e in questo formato;
  • Da inizio 2018 anche Qobuz, l'altro servizio streaming in qualità CD, è disponibile in Italia;
  • Dal 2018 lo streaming Qobuz è anche in alta definizione, con compressione standard FLAC e su tutta la produzione già in HD;
  • L'etichetta specializzata Blue Coast Music sta analizzando la possibilità di proporre un servizio streaming in DSD.
In questo nuovo contesto è proprio la necessità di una libreria musicale digitale (e di un music server per ascoltarla al meglio) che viene messa in dubbio:
  • Perchè "rippare" i propri CD se si possono ascoltare con la stessa qualità dal servizio streaming?
  • Perché "sopportare" i tempi di attivazione del music server per ascoltare i CD, se la stessa identica qualità si può ottenere anche utilizzando un tablet? Basta infatti collegare Chromecast all'ingresso ottico del nostro DAC per avere la stess qualità di ascolto.
  • Perché comprare, scaricare e archiviare album in HD se gli stessi si possono selezionare ed ascoltare con Qobuz HD, anche da tablet? (Serve un discorso a parte per Tidal e MQA),
Per chi ha già un abbonamento in qualità CD con Tidal o Qobuz viene certamente il dubbio: il vantaggio è evidente. Per gli altri, che devono fare un investimento di 25 € / mese forse lo è meno, soprattutto se ascoltano pochi dischi nuovi, ma il vero punto dirimente è un altro.

Perchè comprare nuovi supporti fisici?
Se li ha già e non ha esigenze irrinunciabili di spazio sono certo che qualsiasi audiofilo che si definisca tale non se ne libererà, in qualsiasi formato siano.
Ma comprarne di nuovi non ha motivi razionali, se non per musica non disponibile in streaming, qiuindi per eccezioni. Ma qui serve un altro (prossimo) post. 

La nuova configurazione
Raccogliendo tutte queste sollecitazioni e cambiamenti, la configurazione (ed il futuro) del music server sono cambiati ed è ora come illustrato qui nel seguito e nello schema.
  • Player e libreria digitale sono stati sostituiti da J River Media (che era peraltro l'applicazione consigliata da Masciarotte). Un altro mondo rispetto a iTunes, in effetti.
  • Il DAC è stato sostituito con un Pro-Ject DAC DS2+ che ha ingresso USB, ottico e coassiale (e che supporta il DSD nativo)
  • Lo storage server è stato realizzato temporaneamente su un hard disk esterno collegato in USB (e formattato exFAT) con un disco mirror gemello (in attesa di prendere decisioni su un NAS)
  • Nello storage server è archiviata solo musica in HD (e i CD già rippati e recuperati)
  • Il music server è usato solo per l'ascolto della musica liquida in HD 
Quindi in sintesi, l'ascolto sull'impianto hi-fi avviene così:
  • Musica in HD non su supporto fisico: Music Server + DAC Box Pro-Ject
  • Musica in HD su SACD fisico: Lettore multiformato Oppo 
  • CD disponibili in streaming: iPAD collegato a Chromecast collegato al DAC Box
  • CD non disponibili in streaming: Lettore CD Audio Analogue Paganini
  • Vinili: Giradischi + Pre Phono Pro-Ject
Prossimi passi (2019):

  • Upgrade di Qobuz in HD e ulteriore riduzione dell'uso del Music server ai soli album in HD non disponibili in streaming o in formato DSD.
  • Libreria musicale: su NAS e aggiornata periodicamente, a disposizione per l'ascolto in cuffia da tablet o smartphone o da speaker esterni e come archivio unico e facilmente accessibile.
Il nuovo schema semplificato è questo (J River è anche Media Server DLNA per accesso esterno alla libreria digitale).


sabato 8 dicembre 2018

Un player video DLNA e HD: PlayerXtreme

Ho scritto diversi post sulle possibilità di utilizzare uno smartphone come economica ed efficiente cuffia wireless casalinga per ascoltare la musica, in qualità CD ma anche in alta definizione. Per farlo è sufficiente abbonarsi ad un servizio streaming in qualità CD, ed ora anche eventualmente in HD, come Qobuz o Tidal e utilizzare la rete wi-fi di casa.
Oppure in alternativa collegarsi al network storage server, il NAS come comunemente lo chiamiamo, dove invece abbiamo archiviato in digitale la musica di nostra proprietà, in alta definizione o in qualità CD, utilizzando un player HD compatibile DLNA, come Neplayer provato a suo tempo con eccellenti risultati, e che tuttora uso di frequente.

Ma se volessimo invece ascoltare in cuffia e vedere su un tablet i video musicali dei concerti, quelli distribuiti su DVD, ci sarebbe qualcosa di analogo? Per un uso analogo a quello tupico della cuffia, intendo, per esempio la sera tardi, o quando altri in casa vogliono vedere la TV  con Sky, Netflix o quello che volete, e voi preferite fare gli isolazionisti audiofili.

Il video test: Diana Krall Live in Paris
Esiste una soluzione, anche se non completa come per la musica
La differenza infatti è che per il cinema il passaggio completo allo streaming oal download a pagamento ancora non è avvenuto. Lo streaming c'è solo su Netflix o su Sky On Demand, ma per un numero di titoli (di film ma più che altro di serial) ridicolo rispetto ai film prodotti nel mondo (mentre per la musica c'è ormai quasi tutto, almeno per la musica moderna). E comunque non ci sono i concerti di classica, jazz o roick che siano. Tralasciando iniziative di nicchia come quella dei Berliner Philarmoniker provata e sperimentata tempo fa, lo streaming semplicemente non c'è.
E neanche il download, perchè la distribuzione libera dei film, inclusi quelli musicali e dei concerti, è ancora su supporto fisico, DVD soprattutto, tuttora, più Blu-ray. Disponibili nelle grandi catene di librerie come Feltrinelli ma anche in e-commerce su Amazon.


Il NAS per i video musicali
La soluzione quindi è semplice, apparentemente, visto che il protocollo DLNA è multimediale, basta comprare nuovi o usati i DVD dei concerti, ripparli. metterli sul NAS comforme al DLNA (lo sono tutti) e trovare una app player per il nostro iPad o tablet Android che sia anch'essa compatibile DLNA.
Ma ne esistono? Sì, e anche più di una. Ne ho provate 3 partendo dalle segnalazioni su Apple Store, e quella più citata PlayerXtreme, effettivamente funziona, fa quello che ci si aspetta. Ovvero consente di vedere i contenuti sul NAS, scegliere il video che vogliamo, e mostracelo (e farcelo ascoltare) sul tablet. Come se fosse uno di quei lettori DVD portatili di qualche anno fa che usavano i genitori per anestetizzare i figli piccoli quando li portavano al ristorante o in viaggio in macchina (e poi ci lamentiamo che i millenials sono troppo passivi).


PlayerXtreme
Vediamo allora come funziona questa app molto diffusa, Che esiste in versione gratuita con pubblicità oppure "pro" senza pubblicità e con qualche funzione in più, a 7,99 € una tantum. La prova si riferisce a questa seconda versione. La prima ha qualche funzione in meno (audio HD e gestione sottotitoli) ma soprattutto la pubblicità. Non molto invasiva però, viene trasmessa prima dell'avvio del video o durante la navigazione. Inserzionisti importanti (es. Amazon) evidentemente è una app molto diffusa.

Il primo impatto, ovvero l'accesso alla rete, il riconoscimento del media server DLNA e la navigazione vanno molto bene, tutto veloce e senza problemi, si vedono tutti i file multimediali supportati e si può scegliere cosa vedere nella nostra libreria musicale / video.
A questo punto ci viene naturale cliccare sul file video che abbiamo caricato e ci aspettiamo che parta la visione, anche per la app dichiara di leggere tutti i formati. A differenza della musica, dove sono al massimo 4 o 5, nel video ce ne sono dozzine. Ma non succede niente. Lo schermo rimane nero.
Tornando alla navigazione notiamo però che compare un'altra directorty fantasma (nel disco del NAS non c'è) chiamata TRANSCODE, aprendola se ne trova un'altra e qui una sereie di file video (fantasma anche loro, credo, collegamenti in altre parole) in vari formati, Alcuni con i simboli di una bandiera (USA o Italia ad esempio) ad indicare la ingua. Provandoli in sequenza sul mio iPAD (ultimo tipo, aggornato a IOS 12) alla fine ne trovo uno che funziona, è sempre quello che ha come nome "no encoding", ovvero "nessuna codifica". Si clicca e parte la visione regolarmete, senza imtoppi e rallentamenti.


Analisi veloce del fenomeno
Viene la curiosità di capire il motivo di questa interfaccia così contorta e della apparente inutilità delle funzioni di codifica, forse c'è qualcosa di anomalo nella mia configurazione, oppure sono disponibili effettivamente solo con file video sul tablet, e tutte le recensioni e i comment sullo store che trovo sono relative all'utilizzo meno interessante per me ma evidentemente non per gli altri. Ho cercato spiegazioni o comandi da settare (ma le impostazioni sono veramente minimal) senza alcun successo e quindi sono andato per esclusione. Stavo usando come media server non un vero NAS ma un NAS virtuale realizzato con PS3 Media Server, che è supportato, dice la app, ma forse il problema è qui. Ho provato quindi con un altro media server DLNA, quello incluso in Windows 10. E qui invece la visione è diretta, si clicca sul file AVI o M4A (MPEG-.4) e la visione parte. La cartella TRANSCODE quindi è creata automaticamente dal media server PS3.
Non solo, caricando poi file video in formato .MKV (Matroska) che, come vediamo dopo, è il formato preferibile, perché consente di mantenere l'audio lossless (In MPEG-4 è comunque compresso) anche il problema video sparisce. PlayerXtreme legge direttamemte il file video .mkv.

Le altre immagini si riferiscono invece al concerto di Diana Krall al Montreal Jazz Festivale del 2004
Video e musica in HD
PlayerXtreme dichiara di poter riprodurre video e audio anche in HD, con risoluzione non specificata. Non ho strumenti per convertire un video HD su supporto Blu-Ray, quindi mi sono limitato a fare delle prove con file video non compressi, quindi in formato DVD, preventivamente rippati senza compressione utilizzando il ben noto convertitore DVDShrink. La prima osservazione fatta è che il player non è in grado di "aprire" il formato ISO, ovvero la immagine del DVD. Bisogna quindi aprirlo con Winrar, ad esempio, e andare a cercare i file VOB (ovvero .mpg non compresso) dentro la cartella VIDEO_TS, e poi provare a farlo partire. Il risultato è che con il PS3 Media Server la cosa non è possibile, anche i file "no encoding" non funzionano. Con il Media Server incluso in Windows 10 invece la riproduzione è possibile.


Non so se per incompatibilità del software o a causa della diversa potenza dei PC (Windows è su un notebook recente, i7 e con disco SSD) ma qui PlayerXtreme legge effettivamente anche in qualità DVD e probabilmete anche in  HD Video.
Purtroppo la cosa è priva di particolare interesse perché nonostante le connessioni wi-fi ultima generazione e la coppia iPad - Notebook di ultima generazione, non ce la fa come prestazioni. Il video parte ma spesso si ferma, la risoluzione spesso cala mostrando. Insomma, inutile. Se vogliamo usare un tablet per la visione personale dei concerti o dei film bisogna adottare i formati compressi.


Ripping e conversione
Vediamo quindi i passaggi per i concerti e i film che abbiamo noi (per quelli trovati in giro possiamo fare ben poco, tanto vale guardadarli su YouTube).
  1. Ripping del DVD (solo se il file ISO vi servirà ancora come backup o per copie). Qui l'applicazione è sempre quella da anni: DVDShrink, Funziona benissimo ma non è più aggiornata da molto tempo. Si trova con un po' di difficolta da una organizzazione .org, ma bisogna lasciare una donazione da 5€. Se però l'avete già funziona sempre. Accortezze:
    • deselezionare tutto quello che non serve (extra, interviste ecc.)
    • deselezionare l'audio multicanale se non serve
    • selezionare la opzione "no compression" per evitare una doppia compressione  (può succedere che l'applicazione mostri un messaggio di warning perché la dimensione supera quella di un DVD fisico, ma questo non ci interessa)
  2. Creazione del file in formato compresso. Qui di applicazioni ce ne sono parecchie. Quella che mi è piaciuta di più è Handbrake, gratuita, semplice e intuitiva da usare, e con tutte le funzioni essenziali, e legge direttamente il file ISO creato da DVD Shrink, oppure in alternativa, se salvare il file ISO non vi serve, può leggere direttamente il DVD, tenendo conto però che la conversione da disco è molto più lenta (3 volte ca. rispetto al file .ISO, che richiede ca. 15'). Accortezze:
    • la qualità video va settata al massimo possibile che però di solito è quella impostata di default (andare sulla scheda "picture" per controllare)
    • scegliere sempre il formato MKV (non MP4) perché consente a differenza del secondo di memorizzare l'audio in formato lossless e in HD fino a 24/48 (in MP4 è compresso al massimo a 448kbps)
    • per la scelta della qualità audio dovrebbe essere sempre presente il formato lossless FLAC a 24/48 (ma a volte può essere 24/44.1 o 16/48) che però non è il default, scegliere sempre la qualità più elevata
    • se già non è stato fatto nel primo passaggio, scegliere audio stereo perchè il multicanale ovviamente non serve e appensantisce solo il file.
    • selezionare i sottotitoli solo se servono (rimarranno fissi e non eliminabili nel file di output).

Quello che rimane da fare a questo punto è solo trasferire il file .AVI o ,MP4 o .MKV (dipende dal formato input) sul media server e riprodurlo quando ci va.


La visione e l'ascolto
Una volta predisposto il file video con la migliore qualità possibile si può valutare la qualità video e audio e la usabilità della app. Per quest'ultimo aspetto, a parte la complessità già evidenziata con il media server PS3, si seleziona "network" e il media server, si naviga per directory, si individua il film e si fa partire la visione. In più nel caso di PS3 bisogna andare a cercare la versione visualizzabile nella cartella TRANSCODE.
Come test ho usato i primi due concerti dal vivo di Diana Krall usciti su DVD (quello di Parigi del 2002 e quello di Montreal del 2004), registrati molto bene sia come video sia come audio (e come qualità delle riprese e del montaggio).
Le immagini sono di ottima qualità e la visione sullo schermo dell'iPad (6a generazione, schermo Retina) è eccellente. Ovviamente la qualità è facilitata dallo schermo piccolo, di circa 10", in una proiezione su schermo grande si potrebbe notare più facilmente la perdita di qualità dovuta alla compressone.
Sempre dal concerto di Montreal con il batterista Peter Erskine
L'audio non compresso, teoricamente sarebbe a 24/48KHz, sempre che PlayerXtreme non preveda un downgrade. E' dichiarato che la versione a pagamento, che stavo provando, supporta audio in HD e quindi così dovrebbe essere. Non è possibile una verifica su un oggetto chiuso come un iPad ma al massimo il downgrade sarà a 16/44.1, qualità CD, lo standard per il tablet Apple. La qualità audio dipende quindi essenzialmente dal DAC interno dell'iPad e dalla cuffia, nel mio caso una Grado SR80, L'audio risulta ben dettagliato, timbrica corretta e ottima  definizione è il tutto è aiutato anche dall'ascolto in cuffia che esalta l'effetto stereo. Ho fatto anche un confronto con un video con audio compresso in formato MPEG-4 con l'altro concerto a Montreal del 2004. A un primo ascolto l'impressione è buona, ascolto realistico, passando però ad audio non compresso si aggiunge effettivamente qualcosa, la voce di Diana Krall ha ora il leggero eco del grande concerto e  l'ascolto è quindi ora più realistico.

Osservazioni
L'unico elemento che ho notato è stata la presenza a volte di alcune incertezze nella riproduzione quando la ripresa si spostava velocemente, non rallentamenti o blocchi ma la comparsa per qualche attimo ad uno sguardo molto attento, delle righe orizzontali, Un problema di prestazioni delle schede video o di velocità di trasmissione, di solito. Nel test usato un iPad di ultima generazione e lo speed test in wi-fi dava 45Mbps quindi è improbabile che il probema stesse da quella parte, mentre il media server come ho anticipato non era su vero NAS ma su un NAS software realizzato com PS3 Media Server su un Mac Mini non recente, seppur potenziato. Molto probabile che su una diversa configurazione il problema non si mostrerebbe. Proverò in seguito o potrebbe provare qualsiasi visitatore del blog perché la app è gratuita con le funzioni base.

In sintesi
Chi ha la fortuna di avere un ottimo impianto audio / video con grande schermo e stereo o multicanale veramente hi-fi è meglio che continui a vedere i concerti in video dai DVD o dai Blu Ray. Ma se così non è (stereo da una parte e TV da un'altra) o se l'ascolto privato è necessario per l'armonia familiare, la soluzione del player video sul nostro tablet è comoda efficiente e non fa perdere quasi nulla del piacere di visione.



Appendice: I film e i sottotitoli

Nei concerti il problema del parlato non c'è, non sono mai doppiati e sono di solito o in inglese o in italiano. Nei film invece possono servire se appunto non sono in italiano o in inglese o in un'altra lingua che non conoscete.
Se ne avete necessità e se sono presenti nel DVD dovrete solo selezionarli nella creazione del file video su Handbrake (ma poi non si potranno disabilitare).
Se invece il video non è su un DVD ma ha un'altra provenienza, ovvero è già compresso in Divx, Xivd e simili, i sottotitoli se non presenti si possono aggiungere ricorrendo ai diffusi file in formato .srt, disponibili e quasi sempre creati da appassionati, per molte lingue tra cui l'italiano e pressochè sempre l'inglese. Il sito più frequentato su cui si trovano per un gran numero di film Opensubtitles, che richiede però una registrazione. Trovati e scaricati, occorre spesso sincronizzarli con l'audio, perché di frequente i credit iniziali sono diversi da copia a copia dello stesso film e quindi i tempi possono essere sfalsati. Questa operazione di sincronizzazione può essere fatta con un po' di pazienza con il più noto e diffuso player free, ovvero Videolan (o VLC) che ovviamente supporta anche i sottotitoli.


E su PlayerXtreme? La situazione è un po' diversa, nel senso che non è possibile far vedere al player i file .srt individuati sul web, ma è inclusa una funzione di ricerca su un DB della app.
I risultati secondo un breve test su film rari ma non sconosciuti, è contradditorio: PlayerXtreme ha trovato senza problemi i sottotitoli (in inglese) per il primo film di Polansky, uscito in Polonia nel 1962 e ovviamente con audio in polacco, Il coltello nell'acqua (che ha anche una pregevole coonna sonora jazz a cura dell'ottimo jazzista polacco Krystow Komeda), Mentre non ha trovato nulla per un film forse più noto, Monica e il desiderio, il primo film di relativo successo di Ingmar Bergman (del 1953) per il quale invece su Opensubtitles si trovano i sottotitoli per l'audio in svedese, anche in italiano.

E per finire ancora alcune espressioni della pianista e cantante canadese durante la sua eccellente performance a Montreal.