domenica 19 febbraio 2012

La posizione degli strumenti

Uno dei più efficaci risultati che può fornire un buon impianto stereo correttamente installato, e ancor più un impianto multicanale, è la ricostruzione spaziale, ovvero la possibilità di ricreare nell'abitazione la distribuzione degli strumenti mentre suonavano la musica che stiamo ascoltando, quando è stata registrata, il realismo che è associato appunto ala definizione di alta fedeltà.
Ha senso ovviamente solo per musica acustica e per esecuzioni effettuate come se fossero dal vivo, senza sovraincisioni o aggiunta di strumenti "sintetici", anche se pure in questo caso l'ingegnere del suono ha dovuto decidere dove posizionare le sorgenti di suono.

Per ricreare questo palcoscenico virtuale l'impianto, oltre che realmente hi-fi, deve essere anche correttamente posizionato, quindi (per lo stereo) con i diffusori ai due vertici di un triangolo equilatero dove al terzo vertice c'è il punto di ascolto, con i tweeter all'altezza dele orecchie dell'ascoltatore (seduto, di solito) a meno che i diffusori non siano del tipo tower (nel qual caso il problema è già risolto), con uno spazio da 50 cm ad un metro dietro e ai lati del diffusore, senza alcun oggetto di arredamento tra i diffusori e il punto di ascolto, e il tutto in una stanza sufficientemente assorbente (per maggiori dettagli sul posizionamento dell'impianto consigliamo di visitare il sito TNT-audio),

A questo punto, se il disco o il file audio che stiamo ascoltando è ben registrato, potremo individuare la posizione degli strumenti come se fossimo al concerto, con una impressione di realismo che sale con la classe dell'impianto (e con la efficacia della installazione).

Per giudicare se la riproduzione è veramente realistica può mancare però un ulteriore elemento, che è poi l'oggetto di questo post: è necessario sapere dove effettivamente erano posizionati gli strumenti, e i musicisti che li suonavano nella registrazione che stiamo ascoltando.

La classica
Nel campo della musica classica la distribuzione degli strumenti segue una sorta di standard, che vede però numerose variazioni per gli strumenti a fiato e per le percussioni, principalmente, e dipende anche dalla scelta di strumenti che prevede la composizione, che è, come noto, variabile.

Idealmente in ogni disco di classica dovrebbe essere indicata la disposizione (seating) dell'orchestra scelta dal direttore, che dipende a sua volta dalla scelta dell'organico dell'orchestra fatta dal compositore.

Alcuni benemeriti LP di classica, ad esempio della CBS, lo prevedevano ed era indicata la disposizione, ma col tempo questa buona abitudine si è persa ed è rarissimo che questa informazione sia reperibile. In questa incisione del 1967 dell'Alexander Nevsky della New York Philarmonic l'orchestra era disposta come indicato nello schema seguente, pubblicato sul retro della copertina.


In questo caso l'orchestra non è disposta secondo lo schema classico: al centro sono disposti i fiati ad ancia (clarini, fagotti ecc.) e le viole sono spostate sulla destra. L'appassionato che ascolta questo disco e sente le viole a destra, potendolo sapere, può evitare di pensare che ci sia un difetto nella sistemazione del suo impianto.


Una disposizione più standard la possiamo vedere in questo altro esempio, le viole sono al centro in prima fila, gli ottoni sulla sinistra in quarta fila e i corni e le percussioni sono meno in evidenza, una disposizione quindi più in linea con le composizioni classiche di Mozart o Beethoven. Più comune, in molti casi può essere questa la disposizione, ma può variare, se ad esempio, la composizione include un pianoforte, che sarà di solito lo strumento solista. e quindi al centro del palcoscenico.


Da notare inoltre che di solito il palcoscenico per i concerti di musica classica è digradante, in modo che le file posteriori possano vedere il direttore d'orchestra, e in generale per facilitare l'amalgama del suono.

In generale quindi dovremo poter distinguere i violini sulla sinistra,  i violoncelli sulla destra, i fiati in posizione centrale e gli ottoni, i più facilmente distinguibili, in posizione più elevata al centro o leggermente sulla destra o sulla sinistra. Le percussioni alte (vibrafono, triangolo, piatti) al centro in alto mentre quelle basse (timpani, grancasse) saranno per la natura di questi suoni meno distinguibili posizionalmente.  Il primo violino è, come dice il termine stesso, quello in prima fila più vicino al direttore, se è un concerto per strumento solista suonerà di solito in piedi. Il primo violoncello è, ovviamente, in prima fila a destra. Eventuali altri strumenti solisti nei concerti saranno solitamente al centro del palcoscenico o comunque della registrazione effettuata in studio.

La musica da camera
Nel caso di piccoli gruppi strumentali la disposizione segue di solito in scala ridotta quella dell'orchestra, con i violini sulla sinistra e viole e violoncelli sulla destra. Come ad esempio in questa esecuzione del Tokyo Quartet.


In alternativa il violoncello può essere in prima fila.


Nel caso del trio con pianoforte lo schema si ripete. In questo caso è il Trio Debussy impegnato in una registrazione.


Le possibili combinazioni di strumenti sono molte altre ma riprendono in generale lo stesso schema.

Il jazz
Per la classica la disposizione è abbastanza standardizzata e consente all'appassionato di prevedere dove dovrebbero essere posizionati gli strumenti e quindi procedere per differenze. Nell'altro genere di musica prevalentemente acustica la organizzazione degli spazi per i suonatori è meno codificata, anche se alcune regole generali si possono trovare anche qui.
Cominciando dall'equivalente, nel mondo jazz, della formazione dedicata alla esecuzione delle composizione più complesse, la orchestra jazz. L'organico è più limitato e specializzato, l'elemento portante sono gli ottoni, e la posizione più comune è quella indicata in figura.


Come si vede dallo schema, sulla sinistra sono posizionati gli strumenti di accompagnamento ritmico (pianoforte, chitarre, batteria), in prima fila i sassofoni, iniziando dal contralto per finire al baritono sulla destra; in seconda fila i tromboni e in terza fila i flicorni e le trombe. Anche se qui non è indicato, a fianco della batteria potrebbe essere posizionato il contrabbasso, e nella fila dei tromboni potrebbe essere presente una tuba. Nel jazz ogni strumento può essere anche occasionalmente solista ed eseguirà il suo assolo dalla posizione standard.

Vediamo una disposizione simile ad esempio nella esecuzione di Paolo Fresu del classico arrangiamento di Gil Evans di Porgy & Bess, originariamente creato per Miles Davis negli anni '60.


In questo caso il solista, anche per motivi mediatici, per la sua notorietà, è in prima fila accanto al direttore d'orchestra.

La maggior parte degli album di jazz però sono per un piccolo gruppo composto dal solista e dall'accompagnamento ritmico (basso e batteria, a volte chitarra, a volte vibrafono) con il solista che può essere un sax o una tromba, in alcuni casi accompagnato da un secondo strumento a fiato, oppure un cantante o una cantante.

In questo caso la disposizione classica degli strumenti è solitamente quella che si può vedere nella immagine seguente (tratta dal sito di un conservatorio USA, il Lehman College) con il pianoforte a sinistra, il secondo strumento di accompagnamento a destra (un vibrafono in questo caso) la ritmica in seconda fila e il solista al centro.


Ovviamente possono esserci numerose varianti a questo schema, se i solisti si alternano al sax e alla tromba, come in molti album e concerti di Miles Davis, saranno probabilmente entrambi in posizione centrale, affiancati, se non c'è una seconda ritmica il contrabbasso nella registrazione potrebbe essere spostato sulla destra, e così via.
In generale questa è la disposizione di base e comunque nel piccolo gruppo jazz, essendo pochi gli strumenti e molto diversificati tra di loro, la individuazione della posizione non è particolarmente difficile.

In sintesi
Partendo da queste indicazioni di massima e facendo attenzione in ascolto alla individuazione degli strumenti, aiutandosi eventualmente con indicazioni nelle note che accompagnano il disco, ci si può impegnare in una fruizione della musica che ponga attenzione anche a questo aspetto, aumentando il coinvolgimento nell'evento musicale,

Formati audio e lettori multiformato

Nei commenti al post sull'Oppo BDP-95 sono stati inseriti diversi commenti sui formati audio e video supportati, e soprattutto non supportati, dal lettore multiformato americano. Non è un aspetto che è stato trattato diffusamente nel blog perché non lo considero, forse a torto, essenziale, essendo possibile senza grande fatica (nell'audio, almeno) passare da un formato all'altro. D'altra parte è vero che un lettore multiformato dovrebbe onorare il suo nome leggendo tutti i formati utilizzati o quasi.
Questo probabilmente avverrebbe, perché non ci sono vincoli tecnologici o limitazioni economiche significative che lo impediscano, se non ci fossero ostracismi da parte delle case discografiche e cinematografiche verso alcuni formati utilizzati massicciamente nel download, in maggior parte al di fuori dai canali legali.

Formati e lettori 
Limitandoci alla musica e ai formati lossless, a integrazione delle precedenti rassegne su lettori e portali, vediamo qual è la situazione, iniziando dai formati audio che sono attualmente distribuiti dai portali e dai siti che commercializzano materiale in alta definizione (HD) e in qualità CD (standard definition o SD).


SitoRes.FlacWMAAlacWAVAiff
HDtracksHDX
HDtracksSDXX
iTraxHDXX
eClassicalHDX
HyperionSDXX
Deutsche GrammophonSDX
Linn RecordsHDXX

Nella seconda tabella vediamo invece la situazione dal lato dei lettori multiformato o dai network player più diffusi (informazioni riprese da Audio Review n. 329, integrate con quelle relative all'Oppo BDP-95 e all'Olive O4-HD).

Network Player Flac WMA Alac WAV Aiff
Marantz NA 7004 (1) (2)
Denon DNP-720AF (1) (2)
Linn Akurate DS X X X X
Linn Klimax DS X X
Olive O4-HD X X
Oppo BDP-95 X X

Dove:
(1) Limitato a 96KHz
(2) Limitato a 16 bit / 48KHz

Come si può vedere, almeno nella situazione attuale, la necessità di effettuare conversioni di formato audio, per "normalizzare" il materiale acquisito dai diversi siti con quelli gestiti dal lettore multiformato / network player in uso è limitata al materiale a 24/192, con alcuni lettori, e al materiale distribuito da iTrax, che è un portale specializzato soprattutto in audio multicanale.
Come già anticipato in altri post, una sezione di conversione che può trattare tutti i formati e con elevata velocità di esecuzione è inclusa nel media player gratuito Foobar2000 per ambiente Windows. XLD è invece un versatile convertitore, sempre free, per ambiente Mac

Nel mondo PC ovviamente le limitazioni sono praticamente assenti, i media player come Foobar2000 o Media Monkey, con appropriati plug-in, possono leggere e convertire tutti i formati, anche quelli di uso meno comune come WavPack o APE, e trasferirli ad un DAC esterno per la conversione.

La situazione è diversa e più complessa per materiale multicanale e soprattutto nel mondo del video, le conversioni sono inoltre meno agevoli e soprattutto meno veloci, e quindi le limitazioni dei lettori possono avere maggior peso.

venerdì 10 febbraio 2012

Hyperion

Hyperion è una nota etichetta discografica inglese indipendente del settore della classica, che si è affermata in origine per la sua specializzazione nella musica barocca e nella musica antica, ai tempi in cui è rinato un grande interesse, una riscoperta di questa parte della storia della musica, e che poi ha esteso il suo raggio d'azione a tutto l'ambito della cosiddetta "musica classica".
Ha avviato in tempi recenti un proprio sito per la distribuzione via Internet della propria produzione, in "digital download" a cui dedichiamo questo post.

Viola da gamba Tenore
Una iniziativa particolarmente interessante, perché è disponibile tutta la produzione della casa inglese e non solo una parte come nel caso del sito della Deutsche Grammophon a cui abbiamo dedicato a suo tempo un articolo (almeno questa è la situazione alla data di questo post), perché tutto il materiale è disponibile in qualità CD, 16 bit / 44,1 KHz, perché i prezzi sono corretti, inferiori ai CD "fisici"e con gli album vengono inviate copertine (su file, ovviamente), note e metadati associati alla musica, e infine perché, caso unico a nostra conoscenza, oltre al diffuso formato FLAC il materiale è disponibile anche in ALAC, lo standard per la compressione lossless equivalente di Apple. Una possibilità particolarmente comoda per chi vuole utilizzare come media player il popolare e diffusissimo iTunes, come descritto nel nostro precedente post.

Non è disponibile materiale in alta definizione o in multicanale, a differenza di quanto propongono altre piccole etichette specializzate come la BIS o la 2L Records, ma il catalogo della Hyperion è molto più vasto, e un appassionato di classica ha a disposizione una scelta coerente con le sue esigenze. Gli interpreti e le orchestre sono mediamente note, comunque affermati professionisti. Non ci sono le "star" della classica come Lang Lang o Hélène Grimaud, che bisogna cercare in casa DG o Decca o presso le major, ma non mancano incisioni di riferimento, soprattutto nell'area della musica antica e barocca, con uso di strumenti originali e spesso con registrazioni di elevato interesse "audiofilo".

Il sito comprende anche la produzione della etichetta parallela Helios, una etichetta "low cost". Un fenomeno presente da alcuni anni nella classica, dove alcune etichette si sono specializzate in esecuzioni professionali, ma da interpreti ed orchestre meno note, spesso dell'Est Europa, registrate magari in esecuzioni pubbliche (quindi a costi molto bassi) e vendute quindi su CD a prezzi altrettanto bassi. Una produzione orientata all'appassionato, spesso neofita, interessato più alle composizioni piuttosto che alla interpretazione di pezzi che già conosce. Un settore nel quale evidentemente anche Hyperion ha deciso di entrare, e che arricchisce ancor più il catalogo.

Proviamo il sito della Hyperion
Che si presenta discretamente bene, senza fronzoli e con una grafica molto semplice, quasi dimessa, ma che consente di trovare facilmente, senza dover entrare nei processi mentali del web designer (spesso diversi dai nostri, o almeno dai miei) la lista degli artisti o degli autori (Fig. 1). Ovviamente è richiesta una registrazione, una procedura semplice e senza domande inutili, e poi si può cercare la musica che ci interessa, oppure affidarci alle novità o altri raggruppamenti per trovare stimoli alla nostra curiosità.

Nel primo test ho scelto un compositore del '600 francese, musica da camera per viola da gamba di Marin Marais, abbastanza noto a suo tempo grazie alle interpretazioni che diede di alcune sue suite il famoso violoncellista Jordi Savall. Come si vede (Fig. 2) c'è nella produzione Helios, una registrazione del 1998 nella interpretazione del violista William Hunt con il Quartetto Purcell.
Il prezzo è di poco meno di 6 sterline per 60' di musica, il CD completo (che si può ordinare dallo stesso sito e far recapitare per posta) costa ca. 8 sterline, a cui bisogna aggiungere le spese postali. L'equivalente (quasi) nella interpretazione di Savall su Amazon (inglese) costa 17 £ su CD e ben 31 £ su SACD (ci sono meno svendite per la classica di qualità, a quanto pare). In definitiva un prezzo equo e allineato al mercato.
E' possibile un preascolto di circa 1', che pare essere in standard compresso MP3 (altra opzione possibile, allo stesso prezzo, non molto conveniente), quindi superiore a quanto possibile sul sito DG , che però consente una sorta di preascolto a costo molto basso ma integrale. (FIg. 3)

La procedura di download, come per molti altri siti analoghi, prevede la installazione (non obbligatoria, in questo caso) di un download manager, molto semplice e veloce nell'utilizzo. Alla fine si ottengono come al solito file musicali della qualità desiderata, effettivamente molto ricchi in fatto di dati aggiuntivi testuali (e immagini, la copertina), i metadata promessi e già citati. (Fig. 4)

Anche se nella classica è meno frequente questo approccio, è possibile selezionare e scaricare anche brani singoli (movimenti di composizioni, in genere, nel nostro caso) o singoli concerti e composizioni, anziché album completi assemblati con una qualche logica dalla casa discografica per arrivare alla durata standard prevista prima dal LP e poi dal CD. Se ci interessa una particolare composizione possiamo limitarci a questa, il costo sarà esattamente proporzionato alla durata, come in altri portali dedicati alla classica.
Nell'esempio di figura 5 supponiamo che il nostro interesse sia per il celebre concero K622 per clarinetto di Mozart. Come si vede è disponibile in una valida esecuzione della English Chambers Orchestra. L'intero album costerebbe quasi 8 sterline, ma il solo concerto K622 meno della metà, 3,85 £. L'album intero di solito è scontato, e quindi in questo modo si perde qualcosa, ma la politica della Hyperion non prevede grandi penalizzazioni: ad esempio in questo caso lo sconto è di un centesimo.

In sintesi
Un sito molto interessante, dal quale l'appassionato di musica classica che voglia passare alla musica liquida non può prescindere. Peccato la mancanza di coraggio che ha condotto la Hyperion a non puntare subito all'alta definizione (non dico il multicanale che richiede investimenti più consistenti). Sarebbe stato perfetto.

Il sito per immagini
Come al solito riprendiamo il test per immagini alla fine del post per facilitare la lettura:



Fig. 1 - Il sito della Hyperion, la pagina iniziale e un esempio di ricerca per autore



Fig. 2 - Cercando per autore le pubblicazioni della musica di Marin Maais


Fig. 3 - La possibilità di preascolto in audio compresso (notare le indicazioni relative al file alla base)


Fig. 4 - Il download dei brani acquistati


Fig. 8 - Nell'ascolto con Foobar2000 vengono mostrati i metadata associati


Fig. 9 - Selezionare e acquistare una singola composizione (il K622 di Mozart nell'esempio)