domenica 25 luglio 2010

Il multicanale in pratica

Prima di proseguire con l'analisi del materiale software disponibile in multicanale e sui piani delle majors per il lancio di questo formato, è il caso di farsi una idea su cosa è necessario, in termini di componenti,spazi, installazione, e impegno economico, per dotarsi di un impianto multicanale audio. Anche perché nel precedente post avevo fatto un paio di cifre per posizionare almeno sotto questo aspetto un impianto "surround". Ci aiutiamo con alcuni esempi, senza alcuna pretesa di fornire una analisi esaustiva delle varie alternative, ma cercando di comporre soltanto: un impianto di fascia medio-alta, completamente audio, uno di fascia media, ed uno economico. I componenti come sempre si suddividono in 3 categorie, lettore, amplificazione, diffusione sonora. Solo che qui, invece che 1+1+2 componenti, ne servono parecchi di più.


Le casse
Cominciamo dai sistemi di altoparlanti, ovvero dalle casse. Se il multicanale è 5+1 evidentemente ne servono 6. Una di queste, il canale centrale, deve essere un diffusore specializzato per questo scopo, mentre gli altri, subwoofer, laterali e frontali, sono normali componenti audio, anche se alcuni produttori hanno linee specializzate per diffusori multicanale, ovviamente per l'home theater (HT) o home cinema, come spesso si definisce ora.

Dovendo scegliere un produttore per il nostro esempio non ci sforziamo troppo e andiamo a vedere l'offerta del principale produttore mondiale di diffusori di qualità, la casa inglese Bowers & Wilkins (B&W). Nella sua serie di livello più alto, la serie 800, si trova tutto quello che serve:
- due diffusori frontali: con gli 804D a torre siamo già a un livello molto alto
- due sistemi laterali: gli 805D da supporto
- un subwoofer della stessa serie, ovviamente attivo: DB1
- un canale centrale, nella gamma fornitissima della casa inglese ovviamente c'è: si chiama HTM 2D

Facciamo due conti (i prezzi sono quelli riportati nel sito del distributore italiano):



B&W 804D 7.000
B&W 805D 4.500
B&W HTM2 D 4.700
B&W DB1 4.250
Totale 20.450


Siamo effettivamente a livelli piuttosto elevati, sia come qualità sia come costo. B&W ha anche una serie famosa per il rapporto qualità prezzo, che utilizza buona parte della tecnologia della raffinata gamma superiore, è la serie CM. Anche qui c'è tutto ma si scende parecchio come impegno economico:

Frontali x 2 B&W CM7 1.600
Laterali x 2 B&W CM1 800
Centrale B&W CM Centre 2 990
Subwoofer B&W ASW 10CM 1.350
Totale 4.740

B&W ha anche una terza serie con la quale, a fronte di soluzioni tecniche più semplici, si può scendere ancora di prezzo, è la serie 600:

Frontali x 2 B&W 684 990
Laterali x 2 B&W 685 590
Centrale B&W HTM62 390
Subwoofer B&W ASW 610  600
Totale 2.570

L'amplificazione
Il punto centrale dell'impianto multicanale è l'amplificazione. Perché in questo caso deve essere realizzata con sistemi progettati specificatamente per il multicanale, non si possono usare senza limitazioni componenti pensati per lo stereo. Il motivo banale risiede nella necessità di avere un unico comando di volume per tutti e 6 gli altoparlanti. In più, saranno necessari altri comandi per bilanciare opportunamente tra loro le varie sezioni, così come è possibile fare, ad esempio, con un normale sistema car audio (che è un sistema multicanale, a 4 o 4+1 canali) con il comando fader per i canali anteriori e posteriori.

Un preamplificatore multicanale audio
Ai tempi in cui l'industria dell'hardware credeva ancora in qualche successo del DVD-Audio o del SACD sono stati timidamente prodotti, in piccola serie e da case di un certo livello, componenti solo audio per multicanale. Non ne rimangono molti in produzione. Limitandoci in questa breve rassegna soltanto ad esempi, come abbiamo premesso, e non puntando ad una specie di rassegna, destinata fatalmente a rapida obsolescenza, ne citiamo solo uno, lo Electrocompaniet EC-4.9. La Electrocompaniet è una nota casa scandinava (norvegese) che esiste da decenni e gode di un'ottima reputazione, con una limitata ma ben focalizzata offerta di elettroniche di fascia medio-alta. Tra queste appunto è tuttora presente questo pre a 6 canali, con input analogici (il decoder deve quindi essere quello del lettore), e che può pilotare gli amplificatori finali che a loro volta guideranno le 5 casse acustiche (il subwoofer solitamente è attivo, e quindi ha un suo proprio ampli integrato).


Electrocompaniet produce ovviamente anche finali, e in particolare due modelli pensati proprio per questo scopo, e specificatamente un sistema a 2 canali (per i frontali) e uno a 3 canali (per il centrale e i laterali-posteriori). Potrebbero essere ovviamente usati amplificatori finali di qualsiasi altro produttore, anche a valvole se è preferita questa tecnoogia (gli Electrocompaniet sono a stato solido) ma volendo continuare con il nostro esempio adottiamo virtualmente senz'altro i modelli della casa norvegese, che sono sicuramente compatibili e allineati come prestazioni. Ecco quindi il conto del sistema di amplificazione:

Pre
Electrocompaniet EC 4.9
6.300
Finale 2 canali
Electrocompaniet 2x120-M
4.000
Finale 3 canali
Electrocompaniet 3x120-M
5.000
Totale

15.300

La decodifica dell'audio multicanale
Rimane da individuare un lettore multicanale all'altezza, ma prima occorre una premessa riguardo all'audio multicanale. Che è codificato con vari sistemi, e anche solitamente compresso, nel caso di audio multicanale associato ad un video.

Non mi soffermo qui sui vari sistemi di codifica multicanale, si possono trovare molte risorse in Internet che ne parlano diffusamente. Ricordo solo che i due sistemi principali sono il Dolby Digital e il DTS 5+1, e che ciascuno dei due competitor ha proposto in anni recenti anche una versione con audio non compresso e in alta definizione,  Dolby TrueHD per Dolby e DTS-HD Master Audio per Digital Theater System. Da segnalare anche il sistema di codifica Advanced Resolution Surround Sound usato a suo tempo per il DVD-Audio e standard per questo formato (che quindi richiede lettori multiformato compatibili DVD-A).

Il lettore multiformato
Electrocompaniet produce anche un lettore multiformato, il modello EMP-1/M, che però non supporta il formato Blu Ray (e costa 7.000 €) quindi selezioniamo un modello della Denon, casa giapponese con una ampia e apprezzata produzione di multicanale e HT di fascia alta, recentemente provato con esiti molto soddisfacenti dalla rivista italiana Audio Review, il modello DVD-A1UD, che costa 5.550 €.

Un impianto di fascia medio-alta
Possiamo quindi tirare le somme e comporre il nostro impianto multicanale audio, con i componenti che abbiamo commentato in precedenza.

Lettore Denon DVD-A1UD 5.500
Amplificazione Electrocompaniet 15.300
Diffusori B&W serie 800 20.450
Cavi (stima) 1.350
Totale 42.600

42.600 € può sembrare una cifra spropositata per un impianto per ascoltare la musica (e senz'altro lo è sino a quando la musica prodotta in multicanale è in quantità così ridotta) ma questo tipo di valutazione è sempre un fatto di priorità. Come notano spesso i recensori delle riviste, l'acquisto di un SUV o di una berlina tedesca di grossa cilindrata richiede 60 o 70 mila €, e questa scelta non suscita alcuna riprovazione sociale o crisi familiare con la moglie dell'audiofilo. Il quale potrebbe invece comprare una Panda, che fa la stessa funzione delle auto citate prima, anzi è anche più comoda in città (se l'uso è solo o quasi per il percorso casa-ufficio con una persona a bordo) risparmiando l'importo necessario per questo impianto o anche per uno superiore (considerando i costi di esercizio delle auto).

Si può comunque scendere di molto rinunciando ai costosi sistemi della serie 800 e utilizzando i diffusori della serie CM, noti per il loro eccellente rapporto qualità / prezzo. Si potrebbe dire che l'impianto a questo punto è sbilanciato, che la qualità non è allineata alla amplificazione Electrocompaniet, ma penso che sarebbe comunque un impianto molto soddisfacente, anche considerando che i diffusori sono ben sei.
Ecco quindi l'impianto da 25.000 € circa a cui accennavo nel post precedente.

Lettore Denon DVD-A1UD 5.500
Amplificazione Electrocompaniet 15.300
Diffusori B&W serie CM 4.740
Cavi (stima) 1.350
Totale 26.890

Per scendere ancora non resta che ricorrere ad elettroniche appartenenti a sistemi audio/video, prodotte in maggiore quantità e quindi di costo inferiore.

Una alternativa: elettroniche A/V di serie
I sistemi HT hanno un mercato piuttosto esteso e sono prodotti in grande serie, quindi con costi ridotti, e includono una completa sezione per l'ascolto dell'audio multicanale associato ai contenuti video. Perché non fare ricorso alle elettroniche di questa categoria per assemblare un impianto di costo più accessibile?
Un primo motivo è rappresentato dall'amplificazione di potenza. Dovendo inserire 5 o 7 o addirittura 9 canali in un solo contenitore i produttori fanno ricorso infatti, per gli amplificatori integrati multicanale A/V all'amplificazione in classe D. E' una tecnologia di amplificazioni "a commutazione" (non è il caso di approfondire qui come funziona) che esiste da diversi anni e che ha trovato una sua vasta applicazione proprio qui, perché consente una forte riduzione delle dimensioni rispetto agli amplificatori tradizionali in classe A o AB.
Non godono però di una grande considerazione tra gli audiofili, nonostante i miglioramenti dichiarati dai costruttori per le nuove realizzazioni. Non ho conoscenza di prove di ascolto per una verifica nei fatti di questa specie di assioma, ma empiricamente si può considerare che, se avessero prestazioni all'ascolto uguali o superiori agli amplificatori tradizionali, questi ultimi sarebbero ormai spariti. Perché costano molto meno e occupano molto meno spazio.

Un pre multicanale audio / video
E' possibile però eliminare questo dubbio utilizzando un preamplificatore audio/video e collegandolo a finali tradizionali. Scegliendo per esempio nella produzione di un altro fornitore ben noto per l'ottimo rapporto qualità / prezzo, la Rotel. Il modello RSP 1570 può gestire gli amplificatori finali necessari per l'audio multicanale, e include anche una completa sezione di decodifica, che supporta tutti i più recenti formati, inclusi il TrueHD e il DTS-HD (ma non il 5+1 del DVD-Audio, a quanto sembra). In più ha una serie di ingressi video che possono consentire di collegare all'audio multicanale più sorgenti (ad esempio il decoder da satellite e il digitale terrestre, oltre al lettore DVD-BD). Una funzione che non può essere fornita da un pre MC audio come l'Electrompaniet EC-9, che può funzionare anche per sonorizzare contenuti video, ma solo con il lettore DVD o Blu Ray Disc.


Un impianto multicanale medio
Utilizzando quindi questo componente si può comporre un impianto di costo medio (sempre relativamente all'impegno richiesto dal multicanale). Sfruttando anche il fatto che la sezione di decodifica è inclusa nel pre e quindi non è necessario un lettore di classe molto alta. E' sufficiente un lettore "budget" come l'Oppo BD80 che, in più, contiene anche la decodifica per SACD e DVD-Audio e quindi integra le funzionalità dell'RSP-1570. Sulla differenza di qualità dei decoder non posso esprimermi ma, si spera che in considerazione del prezzo (l'RSP-1570 costa 1.700 € e l'Oppo 400 circa) la qualità dei processori del pre sia almeno pari se non superiore a quella dell'Oppo.
Per gli amplificatori finali si potrebbe ricorrere a qualsiasi fornitore ma, anche in questo caso, restiamo per coerenza in casa Rotel, che ha a listino alcuni amplificatori stereo tradizionali adatti allo scopo:
- il modello RB-1552 stereo (ne servono 2, per gli altoparlanti frontali e surround) (120W)
- il modello RB-06 configurato in mono a ponte per il canale centrale (2x70W)
Il tutto ha un prezzo complessivo di 3.850 € ca. (1700+850+850+450).

Ecco quindi l'esempio di impianto multicanale medio. Non è un multicanale audio puro ma, considerando che le differenze tra i pre non sono mai così eclatanti, non penso che si tratti di una riduzione significativa. Anche per i cavi ho considerato qualcosa in meno tenendo conto della connessione digitale tra lettore e pre.

Lettore Oppo BD80 400
Amplificazione Rotel 3.850
Diffusori B&W serie CM 4.740
Cavi (stima) 900
Totale 9.890

Un impianto "economico"
Siamo quindi arrivati a livelli più terreni, anche se si tratta sempre di cifre importanti. Per spendere ancora meno è giocoforza rivolgersi a receiver audio / video con amplificazione in classe D. Ne esistono molti, anche di prezzo sorprendentemente basso, grazie alla produzione in grande serie, come alcuni modelli Marantz sotto ai 500 €. Volendo rimanere su un livello di qualità (attesa) presumibilmente più elevato, facciamo riferimento, sempre come esempio, ai modelli di un'altra casa giapponese che è uno dei principali player del settore, la Onkyo. Il modello PR-SC5507 ha tutto, anche parecchie cose che non servono o si escludono a vicenda (è una caratteristica comune alla grande maggioranza dei receiver) e costa 1700 €. 
Un impianto economico nell'ordine dei 5000 €, come anticipato nel post precedente, potrebbe essere quindi composto da:

Lettore Oppo BD80 400
Amplificazione Onkyo PR-SC5507 1.700
Diffusori B&W serie 600 2.570
Cavi (stima) 900
Totale 5.570

In sintesi
Con la stessa cifra dei tre impianti esemplificativi discussi, ma per un impianto stereo, si può arrivare ad un impianto di livello superiore. Anche con l'uso solo stereo questi impianti esemplificativi dovrebbero però rimanere ad un livello qualitativo molto elevato o comunque non penalizzante. Da considerare l'installazione e l'ambiente necessario (serve una stanza di discrete dimensioni, es. 4x5,5 o superiori). 
Confermo quindi le 4 domande preliminari che chiunque tratta di multicanale dovrebbe porsi e porre agli interlocutori, ricordando anche però che non deve neanche diventare, questo famoso multicanale, un aprioristico tabù:

1) sei disposto a spendere almeno 5 mila euro (meglio però ... 10 mila e ancor meglio 25 mila) per il tuo impianto?
2) hai un ambiente molto grande dove installarlo e la possibilità di sistemarvi 6 casse, ognuna con i suoi cavi da passare per tutta la stanza?
3) ascolti solo o in prevalenza musica acustica o concerti?
4) sei disposto ad acquistare musica scegliendo in base al formato invece che al contenuto, almeno fino a che il multicanale diventerà lo standard (se mai accadrà)? 

(I prezzi indicati sono ricavati dai listini a luglio 2010 o dalla rivista Audio Review, possono quindi variare a seguito di sconti o aumenti decisi dai produttori)

domenica 18 luglio 2010

Multicanale: interessa a qualcuno?

Ai cosiddetti audiofili apparentemente no, a giudicare da quanto proposto dai negozi specializzati, dalle mostre e anche dal successo della iniziativa "we support real stereo". Alle case discografiche principali, le cosiddette majors, neppure, vista la scarsa od ormai nulla quantità di dischi proposti in formato multicanale.

Parliamo naturalmente del
 multicanale audio, quello che condivide con il multicanale che tutti conoscono, quello dei film e del cinema in casa, l'home theatre per intenderci, la stessa tecnologia su 5 canali più un subwoofer, ma con lo scopo di rendere ancora più realistico, rispetto alla stereofonia, la riproduzione in casa di un evento musicale.
Ho deciso di dedicare una serie di post alla riproduzione audio multicanale, perché se ne riparla (vedi post precedente) come motivazione per il nuovo formato che qualcuno (in primis la 2L, piccola etichetta audiophile norvegese) sta proponendo su supporto blu ray disc (BD), il Pure Audio Blu Ray.

Senza la "scusa" del
 multicanale audio infatti il formato BD non ha alcun motivo di essere preferito al comunissimo DVD, perché su un DVD un album stereo, anche in alta definizione alla massima risoluzione possibile (24/192), anche non compresso lossless, anche molto lungo, ci sta comodamente.
Eppure 5 canali per ricostruire una scena sonora sono sicuramente più efficaci di 2, si possono riprendere in modo più completo le riflessioni dell'ambiente originale, si può rafforzare il solista con il canale centrale, gli elementi a disposizione del tecnico del suono sono di più. Se li sa usare può raggiungere meglio il risultato.
Ma non tutto è così semplice.

Un piccolo test

Per sapere se il multicanale audio può interessare è sufficiente rispondere a un piccolo test:

1) sei disposto a spendere almeno 5 mila euro (meglio però ... 25 mila) per il tuo impianto?

2) hai un ambiente molto grande dove installarlo e la possibilità di sistemarvi 6 casse, ognuna con i suoi cavi da passare per tutta la stanza?
3) ascolti solo o in prevalenza musica acustica o concerti?
4) sei disposto ad acquistare musica scegliendo in base al formato invece che al contenuto, almeno fino a che il multicanale diventerà lo standard (se mai accadrà)? 

Se la risposta è SI per tutte e 4 le domande siamo in presenza di un potenziale audiofilo interessato al 
multicanale. Non saranno molti, con questi vincoli, ma qualcuno pur ce ne sarà nel vasto mondo globalizzato, e potrebbe essere l'avanguardia di una nuova fase dell'alta fedeltà.

Allora perché le majors trascurano in modo così palese questo mercato potenziale, tanto da aver cessato la produzione di dischi multicanale in SACD (in DVD-A hanno sempre prodotto poco)?


Non lo ritengono un mercato potenziale, evidentemente, e le probabili motivazioni sono:

A) gli audiofili che si smuovono e spendono per amplificatori a valvole, giradischi, bracci e testine, pannelli elettrostatici e altri componenti costosi e complessi, continuano ad essere indifferenti, o anche pregiudizionalmente contrari al multicanale;

B) i non audiofili ma semplici consumatori non si imbarcheranno mai nella installazione di 6 casse in casa, neanche se gli impianti costassero poco o nulla, ma 6 diffusori e 6 finali, per quanto fatti in Cina o in Cambogia, non potranno mai costare pochissimo, mantenendo una qualità decente.
  


Risultato
, il
 multicanale continua a restare lì come semplice esercizio tecnologico, e per quanto mi riguarda continuo a considerare ragionevole la iniziativa we support real stereo (le motivazioni più dettagliate si possono leggere qui): concentriamoci su un buon stereo che già arriva ad un livello di fedeltà e di realismo che ben pochi sospettano possano essere raggiunti.
Ma occorre sempre avere la mente aperta a nuove idee e sviluppi, ed è anche interessante cercare di vedere dove potrà andare in futuro della riproduzione del suono, e quindi proviamo ad andare più a fondo.
Cominciando da una domanda che lasciamo al prossimo post: non potrebbeto essere invece utilizzati o fungere da base per il nuovo standard gli impianti HT per la TV e il cinema in casa, 
già relativamente diffusi? Non potrebbe essere questa la base per un nuovo mercato a cui le majors potrebbero puntare? 


(La immagine in basso illustra il set di connessioni di un versatile amplificatore multicanale per home cinema, il Denon AVP-A1HDA, non è proprio necessario collegare tutto, ma una discreta parte sì ...)