Come si diceva nei post precedenti, le alternative per ascoltare in Hi-Fi l'audio in alta definizione scaricato da Internet sono al momento due: il trasferimento su DVD o l'utilizzo del PC come lettore coadiuvato da un convertitore (DAC) esterno.
La prima strada l'abbiamo esaminata nel post Dalla rete Internet all'impianto Hi-Fi, la seconda l'approfondiamo qui, cogliendo l'occasione della disponibilità di nuovi "scatolotti" DAC che possono servire allo scopo.Due modi di ascoltare (e gestire) la musica

La prima soluzione sarà quella preferita da chi vuole mantenere e sviluppare una discoteca incentrata sui supporti fisici, dagli LP ai CD ai DVD con contenuti musicali HD, e che ascolta prevalentemente nel formato "album". La seconda sarà preferita da chi vuole sfruttare la comodità di avere a disposizione una grande quantità di musica, anche oltre i limiti fisici della propria discoteca, e ascolta prevalentemente nel formato "brano" organizzato in playlist (ci tornerò in un prossimo post).
Il convertitore DAC a 24 bit e la sua connessione
Per ascoltare veramente in alta definizione in questo secondo approccio occorre però, tra iTunes o altro media player e i diffusori (o la cuffia) un convertitore digitale - analogico effettivamente a 24bit, e una connessione in grado di gestire un flusso di dati che, a questi livelli, presenta ancora discrete difficoltà di realizzazione.
Le uscite digitali dei PC utilizzabili allo scopo attualmente possono essere a standard S/PDIF, Firewire, USB. Il primo tipo non presenta difficoltà di connessione e consente di realizzare DAC ad alta risoluzione anche a basso costo. Come ad esempio il DAC SuperPro 707 del quale abbiamo parlato alcuni post fa. L'unico problema (per chi non ne ha uno) è che è disponibile praticamente solo sui computer Apple o su schede audio da PC fisso.
La connessione FireWire, sviluppata per il video (quindi con specifiche stringenti) risponde bene allo scopo di trasferire un consistente flusso di dati in modalità streaming (con conseguenti impegnativi vincoli per il sincronismo dei dati) e quindi è una soluzione efficace anche per l'audio in alta definizione, anche a 24/192. Inoltre, è presente sulla gran parte dei notebook recenti, anche Windows, e anche sui PC fissi, che comunque possono essere dotati di scheda firewire a costi ormai molto bassi.
Purtroppo per motivi non noti ben pochi produttori di DAC hanno scelto di sviluppare i loro componenti usando questa interfaccia. L'unico di cui si parla è un componente sicuramente di ottima qualità, ma di caratteristiche (e costo) hi-end, prodotto in Svizzera dalla Weiss, una casa nata dalla iniziativa di un noto progettista in precedenza alla Studer-Revox, il modello Minerva Firewire DAC.
La interfaccia USB è invece presente, come noto, su tutti i PC Windows o Apple che siano (anche sui telefonini e sulle auto, ormai) consente pure di alimentare gli apparati connessi e quindi sembrerebbe la soluzione ideale. Purtroppo anche qui c'è un ma, le caratteristiche della interfaccia non sono state progettate per la trasmissione di elevate quantità di dati in modalità streaming e, mentre per un flusso a qualità CD 16/44,1 è del tutto adeguata e si possono realizzare DAC dal costo intorno ai 100 € (come il SuperPro citato prima) per andare oltre è necessario sviluppare soluzioni ad hoc e apparati più complessi, che pure esistono, ma partono dai 1000 € in su (per esempio i Benchmark DAC dei quali abbiamo parlato in un precedente post) e non sono scatolotti, ma veri e propri componenti Hi-Fi separati.
Gli scatolotti USB a 24 bit
Ma il progresso avanza, il mondo globalizzato è grande e i produttori sono tanti in questo mercato nascente e così in questi ultimi mesi (o forse settimane?) almeno due scatolotti a 24 bit si sono affacciati sul mercato.
Affacciati perchè la disponibilità effettiva non è ancora un fatto acquisito, meno che mai in Italia. Sono scatolotti nel senso che hanno due sole connessioni, una digitale USB dalla quale prendono anche l'alimentazione, ed una analogica. Massima praticità e minimi costi (o quasi).
Musiland Monitor 01
Il primo dei due è prodotto in Cina da un produttore cinese, Musiland, che ha anche all'interno un proprio settore R&D dove sarebbero stati sviluppati (almeno a detta di alcuni forum) originali soluzioni di utilizzo dei più recenti chip disponibili, al fine di trasferire dati 24/192 sulla interfaccia USB risolvendo i problemi di sincronismo e quindi senza ingenerare la distorsione che può affliggere questo tipo di connessioni (e che si chiama jitter). Il modello in questione, al quale avevo già accennato, si chiama Monitor 01 US ed è veramente uno scatolotto con solo un ingresso digitale USB e una uscita analogica stereo di tipo RCA (o pin-jack), più una comoda uscita jack amplificata per cuffia più una uscita ottica digitale (per un eventuale pre digitale da Home Theater).

Ma funziona? Pare di sì, e fino a 192 KHz, ma per ora non ho trovato nessuna recensione indipendente da riviste on-line, solo annunci più o meno pubblicitari e discussioni su vari forum, comunque solitamente positive.
Visto il costo si potrebbe anche provare, ma alcune cose non si possono valutare ad orecchio. Ad esempio il dubbio di alcuni forum che sia in realtà limitato a 96KHz.
HRT High Resolution Technologies Streaming Audio Pro
Questo invece è un prodotto più ufficiale da un produttore occidentale (USA) e normalmente distribuito. Si può confermare che esiste e che fa quello che promette. Vale a dire convertire da digitale ad analogico utilizzando un ingresso USB (pure in questo caso usato anche per l'alimentazione) e una uscita stereo analogica. Che in questo caso è addirittura di tipo bilanciato. Consente di usare cavi più lunghi e di ottenere (forse) una migliore qualità audio, ma non tutti gli amplificatori hanno ingressi bilanciati, solo quelli di fascia alta. Ma non è un grande problema, esistono adattatori da bilanciato a sbilanciato (vale a dire i normali pin-jack RCA).

HRT è un produttore di scatolotti high-end, già noto per altri due modelli a 16 bit (Streaming Audio e Streaming Audio +, il modello mostrato nella foto in alto) e questo è il suo primo prodotto a 24 bit.
Anche in questo caso ci sono alcuni ma, il modello è presente nel sito, ma è ancora ad inizio distribuzione, perfino in USA. Nel listino del distributore danese però c'è già (il distributore italiano invece ancora non c'è).
Un altro neo è il costo, almeno in questa fase iniziale. E' inferiore ai 1000 € dei Benchmark, ma anche molto superiore ai 100 $ del cinese, in Danimarca è sopra ai 600 €. E' possibile che una volta avviata a pieno la distribuzione il modello USA costi meno dell'equivalente di 500 €.
Ancora un altro difettuccio c'è, è limitato a 96KHz, si tratta però di un limite più che altro psicologico. Non è chiaro se un comune mortale riesca a sentire la differenza. Io ad esempio non ci sono riuscito (parlerò in un prossimo post di questi altri test).
In sintesi
Per chi voglia seguire la strada di ascoltare la musica in alta definizione sfruttando la sua grande versatilità come lettore ed organizzatore la strada c'è, i convertitori DAC esterni anche in alta definizione ed anche a prezzi terreni (più o meno) iniziano ad essere disponibili.