domenica 6 giugno 2010

Pure Audio Blu Ray

Ecco s'avanza un nuovo formato per l'alta definizione. Se ne parla in rete da tempo e adesso, nell'ultimo numero della principale rivista italiana di alta fedeltà, Audio Review, il direttore nel suo editoriale tecnico e una recensione di un lettore multiformato (e BD) Denon lanciano questa nuova alternativa agli ormai quasi dimenticati Super Audio CD (o SACD) e DVD-Audio, come supporto fisico per distribuire la musica in alta definizione. Per chi vuole saperne di più c'è anche un sito dedicato: http://www.pureaudio-bluray.com. Il nuovo standard è stato sviluppato dagli studi di registrazione msm-studios di Monaco assieme alla etichetta discografica 2L Lindberg.

Cosa c'è di nuovo? E, soprattutto, cosa ha di più rispetto al DVD?
La risposta è semplice, nulla. O quasi. L'obiettivo dovrebbe essere distribuire musica alla massima risoluzione possibile, che è quella dei master digitali attuali, quindi 24 bit / 192KHz. Un album di lunghezza standard, diciamo 60-70', occupa uno spazio disco di 5-6 GB. Ad esempio il noto album della Linn Records con la Scottish Chamber Orchestra impegnata nei concerti per piano di Beethoven, registrati a 24/192, per il 3°e 4° concerto (67' di musica) richiede 5,45 GB di spazio. Che è un po' di più di quanto può contenere un DVD standard (4,7GB), ma potrebbe essere contenuto comunque in un DVD double-layer.
Ma poi ci sono anche i sistemi di compressione lossless, come il FLAC. Sono lossless, senza perdita, e quindi si possono usare senza problemi. Con il FLAC si ha una riduzione di circa il 45-46% (dipende dal segnale musicale) e quindi sono sufficienti 2,46 GB, e in un DVD standard ci può entrare anche il concerto n.5 per un totale di 3,78 GB (e 103' di musica) come appunto nell'album venduto via Internet da Linn.

Ancora il multicanale
Ma col Blu Ray si potrebbe fare di più, dice Lucchesi, si potrebbe anche distribuire musica in alta definizione, a risoluzione piena e non soltanto stereo, ma anche multicanale.
Sul multicanale (5+1) personalmente ho molti dubbi (come la maggior parte degli appassionati o semplici utilizzatori di alta fedeltà, che infatti hanno ignorato questa supposta evoluzione dello stereo). Dubbi che ho espresso a suo tempo qui, aderendo alla campagna "we support real stereo" di TNT-Audio.
Ma anche supponendo che il multicanale in alta fedeltà susciti alla fine l'interesse di qualcuno, e che qualcun altro incominci a produrre in massa registrazioni in alta definizione multicanale, il ricorso al BD rimane superfluo, considerando che 60 o 70' di musica in 5 canali (circa 6,5 GB estrapolando i dati dell'album Linn che ho preso come riferimento) entrerebbero comodamente in un DVD double layer (8,5GB) o dual layer (9,4GB), ovviamente, utilizzando la compressione lossless FLAC (o APE o WavPack o altre).


Però questo sarebbe "pure audio", utilizzabile senza collegarsi al TV
Anche un normale DVD-R (o DVD universale) può esserlo. Lo può realizzare chiunque utilizzando ad esempio il programmino gratuito Lplex di cui ho parlato a suo tempo (tempo occorrente meno di un minuto, fa tutto in automatico) oppure comprandoli già fatti da Classic Records o altri (vedi il post "Il successore del CD esiste già"). Vi assicuro che dischi di questo tipo si inseriscono nel lettore e partono a leggere il loro contenuto dalla prima traccia come fa un qualsiasi CD. Basta che siano nel solo formato stereo o, al limite, solo in 5+1. Quando sono in doppio formato occorre un menu (a meno che il primo nell'ordine dei due, di solito il 5+1, vada bene). Se il disco è in formato SACD e si usa un lettore SACD è possibile usare il telecomando, se è un DVD-Audio bisogna usare per forza lo schermo TV (questo era un limite di questo formato, secondo alcuni), anche con i Pure Audio Blu Ray è possibile usare il telecomando del lettore Blu Ray sfruttando opportunamente alcuni tasti standard, e questa sarebbe la novità e il plus del nuovo formato.

Quindi è la solita speculazione, un tentativo di sostenere lo stentato affermarsi del BD?
La dietrologia non mi interessa e comunque non è un campo nel quale sono esperto, evito e rimando gli interessati ai numerosi forum sul tema. Ma perché invece non provare a vedere gli aspetti positivi di questo tentativo?

Forse qualcosa di buono ne può venire
D'accordo, SACD e DVD-A sono stati passi falsi e hanno fallito l'obiettivo, il semplice utilizzo del DVD (che infatti si chiama non a caso Digital Versatile Disc) anche per la musica ad alta definizione sarebbe stata la scelta più logica e coerente e avrebbe affiancato un nuovo supporto di alto livello ma di facile accettabilità al CD, evitando probabilmente anche la crisi dell'industria discografica degli ultimi anni, ma queste son cose che si vedono bene col senno di poi, e ormai il treno è passato (10 anni fa).
Ora c'è un nuovo supporto, stavolta finalmente unico e standard (anche qui dopo una battaglia durata almeno cinque anni) e con una buona immagine marketing di "ritrovato tecnologico di ultima generazione". Condizioni sufficienti a suscitare finalmente l'interesse sia degli audiofili sia dell'utente medio ma attento alle ultime novità tecnologiche?
Vedremo, intanto si può dire che:

  • anche se lo spazio disco del DVD sarebbe sufficiente, averne di più sarà sempre un vantaggio;
  • è incompatibile con i lettori CD (per esempio quelli per auto), ma anche il DVD lo è;
  • i Pure Audio Blu Ray proposti ad esempio dalla 2L risolvono però il problema includendo nella confezione un secondo disco in formato SACD ibrido, compatibile quindi anche con lettori CD
  • si potrebbero sfruttare ancor di più le prestazioni superiori della interfaccia HDMI;
  • il costo dei lettori può essere anche basso essendo basato su un prodotto di massa (vedi l'Oppo BD-83)
  • non è affatto detto che debba essere una alternativa assoluta alla "musica liquida", può convivere per prodotti e/o utenti diversi;
  • in fondo, non bisogna dimenticarlo mai, negli anni d'oro il CD ha prosperato perché esisteva una alternativa economica e diffusa della quale tendiamo a scordarci: la musicassetta; più sono le alternative disponibili e maggiore è la possibilità di rispondere alle richieste del mercato.
Avrà successo?
Questa previsione è la più facile e deriva direttamente dalla osservazione dei precedenti tentativi di introdurre nuovi standard nel settore. Se le case discografiche inizieranno a proporre una percentuale significativa delle uscite nel nuovo formato, e passeranno alla maggior parte nel giro di poco tempo (1-2 anni), SI'. Se inizieranno a tastare il terreno, mandando avanti piccole etichette indipendenti (come la norvegese 2L) puntando poi su "plus" che interessano a pochissimi come il multicanale, e continueranno ad essere terrorizzate dalla copia dei preziosi contenuti in alta definizione, NO
Non è una previsione difficile, la prima strada infatti è quella che le majors hanno seguito nel lancio del CD (successo), la seconda quella che hanno seguito nel lancio (?) del SACD (flop).
A quanto si è capito le majors stanno pensando con un qualche interesse a questa soluzione proprio perché si fidano maggiormente (non so quanto a ragione) dei sistemi anti copia previsti dal nuovo standard Blu Ray. Non si tratta quindi che di aspettare e vedere come si muoveranno effettivamente. Il pallino ce l'hanno loro.

Così si avrà anche risposta a un dubbio più volte espresso in rete e sulle riviste (ad esempio da Lincetto o Marco Benedetti), vale a dire che sembra improbabile che le case discografiche diano in pasto alle moltitudini di utenti Internet e PC armate di raffinati programmi anti-copia (e infinita pazienza) i loro preziosi materiali in qualità "master" (la massima possibile). Se lo faranno avremo la risposta.
Personalmente penso che una qualità superiore a quella del CD (24/96) sarebbe già sufficiente per la grandissima maggioranza degli impianti alta fedeltà diffusi nel mondo e per i loro "padroni" e che la "qualità master" sia un falso problema. Ma è una mia opinione.

(Nelle immagini 2 Pure Audio Blu Ray disponibili sui cataloghi 2L e msm-studios e una immagine della registrazione di Flute Mystery dal sito 2L)