venerdì 28 agosto 2009

Download digitale e alta definizione

Il download digitale della musica da Internet e l'alta definizione, come noto, non vanno troppo d'accordo. Il motivo è che, quando tutta la storia è iniziata (ai tempi di Napster) la maggior parte delle connessioni erano le prime ADSL (o DSL in USA e Nord Europa) a qualche centinaio di Kb, o addirittura ancora via modem. La bassa definizione, inevitabile conseguenza del sistema di compressione MP3 (un prodotto in parte italiano) era quindi un prezzo inevitabile da pagare per avere la musica gratis. Solo che poi è rimasto anche quando la musica non è stata più gratis (iTunes) e quando la velocità in ADSL è diventata di diversi Mb. Ora, con i tempi che occorrevano un tempo per scaricare una canzone o due, si può scaricare un film in formato compresso DiVX. E allora perché non si passa, non dico all'alta definizione, ma almeno alla definizione normale del CD?
Facciamo il punto:
  • MP3 128Kbps (compresso, bassa definizione): 3-4 MB per canzone
  • MP3 o AAC 320Kbps (compresso, media definizione): 6-7 MB per canzone
  • WAV 44.1KHz/16bit (standard CD, non compresso, media definizione): 40-50 MB per canzone
  • WAV 192KHz/24bit (alta definizione in formato DVD-Audio): 200-300 MB per canzone
  • DiVX (compresso, bassa definizione, video): 700-1000 MB per film
Visto che ormai si scaricano comunemente i film via Internet (non approfondiamo come) non dovrebbe essere un problema per nessuno scaricare:
  • un intero CD in formato standard (400-500MB, 200-250 se compresso lossless, senza perdita di qualità, ad esempio con il formato FLAC)
  • canzoni in formato HD (100 MB compresse MLP)
  • un intero album in formato HD (1-2 GB)
La maggior parte delle connessioni sono ADSL flat e quindi sarebbe solo questione di tempo maggiore di connessione, il costo sarebbe lo stesso. Dovrebbe esistere quindi ormai un mercato, magari piccolo, di nicchia, per gli irriducibili fanatici della qualità (come noi) che danno importanza alla differenza di suono tra MP3, CD, HD, magari pochi in percentuale, ma sempre molti nella mega dimensione di Internet. Invece di siti Internet che distribuiscono musica in formato non compresso (e quindi almeno con la qualità di un normale CD, uno standard ormai di 30 anni fa) o superiore ne esitono ben pochi. Ne commentiamo brevemente per ora due, uno è italiano:
  • il primo è HDtracks, una iniziativa coraggiosa della piccola etichetta Chesky Records, specializzata in dischi audiophile, discreto catalogo, comunque molto limitato, ma, come Hulu (o Napster 2, o Rhapsody) è ufficialmente disponibile solo per chi si connette dagli USA (soliti diktat delle case discografiche?); offre musica in media definizione compatibile con iTunes e in alta definizione;
  • il secondo è OnClassical, catalogo piccolissimo, solo musica classica, ma è italiano e forse indica che qualcosa si muove; offre musica in formato non compresso, qualità CD, e DRM-free (senza vincoli di copie successive) ed è a anche editore della musica che propone, con innovative condizioni per i musicisti.
OnClassical dimostra che anche in un mondo così difficile e così chiuso e vincolato come quello degli editori discografici è possibile muoversi sfruttando le possibilità sinora inesplorate della tecnologia.
HDtracks potrebbe dimostrare (vedremo i risultati l'anno prossimo) che un interesse esiste per l'alta definizione anche nella musica digitale. Il problema principale rimane sempre quello del catalogo. Sono presenti molte etichette anche importanti, come la ECM (con buona parte della produzione di Keith Jarrett o Jan Garbarek) o la Harmonia Mundi, o ovviamente la Chesky Records. Ma non ci sono, ad esempio, la Deutsche Grammophon o la Blue Note (le cito perché gli appassionati di classica e di jazz dovrebbero essere il primo target per queste operazioni). Non ci sono perchè le majors su HDtracks, almeno al momento, non ci sono (non basta loro evidentemente la limitazione agli USA, o chiedono troppo per HDtracks).

Siamo sempre al punto che la scelta viene fatta più sul formato che sul contenuto. Normalmente uno sceglie prima la musica e poi il formato migliore. Qui siamo ancora al processo opposto: vediamo qual è la musica più interessante su questo formato.

E i prezzi?
Allineati a quelli di iTunes (che fa il mercato per il download digitale) in entrambi i casi. In particolare una canzone costa 1,49 (contro 1,39 di iTunes per il formato AAC in alta qualitò) e un album 11,98. Con il vantaggio però che in entrambi i casi è DRM-free e comunque a definizione superiore.


E per ascoltare?
Chiaramente esistono software per PC che supportano il formato FLAC. Il problema è che il PC non è un impianto di alta fedeltà. Per il formato CD sarà opportuno appunto creare un CD e utilizzare un lettore CD hi-fi. Per sfruttare l'alta definizione del formato FLAC scelto da HDtracks sarà necessario utilizzare un lettore DVD-CD multiformato che legga anche questo standard (ad esempio il T+A E-Series o il Linn Klimax DS, macchine non propriamente economiche, ma certo altre arriveranno, gli aggiornamenti si possono consultare
qui) oppure effettuare una conversione su PC in formato DVD-Audio non compresso. E' ovviamente un settore agli inizi e quindi nuovi prodotti arriveranno.
Rimandiamo ai prossimi sviluppi per un approfondimento, sperando che il vincolo USA sia presto rimosso. E sperimentiamo OnClassical. E osserviamo le altre inizative in corso, che pure esistono (come High Resolution Music oppure Magnatune).


(Nell'immagine uno degli strumenti che più facilmente mette in risalto la differenza tra media e alta risoluzione, tra suono compresso e non compresso: il pianoforte gran coda)