La tecnologia elettrostatica per la diffusione del suono è senza dubbio più lineare e quindi più fedele della tecnologia tradizionale usata per gli altoparlanti. Avevo già riassunto i vantaggi di questa tecnologia l'anno scorso nel post che presentava la prova delle mie nuove cuffie elettrostatiche Stax SR-L500 e quindi non lo ripeto qui. Ricordo solo che un altoparlante elettrostatico senza particolari accorgimenti raggiunge tutti i parametri di riproduzione fedele del suono che richiedono invece equilibrismi tecnici per gli altoparlanti dinamici. E difatti, se provate a leggere una prova a caso di un sistema elettrostatico è sempre entusiastica. In questo post provo quindi a rispondere a una domanda che mi pongo da tempo: perché i diffusori elettrostatici in commercio (evitiamo di chiamarle "casse" perché la cassa proprio non c'è) sono così pochi?
Le due famiglie di diffusori elettrostatici
Si dividono in due grandi famiglie, elettrostatici full range ed elettrostatici ibridi. I secondi esistono per superare i due unici ma non secondari problemi dei diffusori elettrostatici: la risposta sulle basse frequenze e la dinamica. Non avrebbero in teoria problemi a garantire una risposta sui bassi vicina alla quasi perfezione come le cuffie, ma servirebbe una superfice molto grande, e quindi un costo e un ingombro considerevoli. Le ibride sono quindi la classica soluzione di compromesso.
I produttori
Una ricerca approfondita ha consentito di appurare che sono veramente pochi, e solo alcuni hanno una distribuzione (e assistenza) in Italia, la maggior parte sono in vendita con la formula "ship worldwide" nel senso che li compri online e li spediscono a casa tua, se poi qualcosa non va li rispedisci a loro per la riparazione. Una cosa che si può anche fare, anche alcuni produttori italiani lo fanno, come Audio Analogue, di cui sono cliente, ma se il trasposto nazionale è gratuito (come per AA) e se le dimensioni sono ben altre. In sintesi al momento le case produttrici sono:
- Full range distribuite in Italia
- Quad (UK - High Fidelity Italia)
- Audio Exklusiv (Germania - Acme Eletcronic)
- Full range disponibili "ship worldwide"
- Audiostatic (Olanda, USA)
- Involve Audio (Australia)
- Ibride distribuite in Italia
- Martin Logan (USA - Audiogamma)
- Ibride disponibili "ship worldwide"
- Janszen (USA)
- Muradio (Canada)
- Sanders Sound Systems (USA)
Martin Logan
La soluzione ibrida sembra il miglior compromesso, se realizzata con cura, e difatti Martin Logan è tra i produttori mondiali con ampia diffusione e ampia gamma ed è sicuramente il numero uno, quasi monopolista, tra i produttori che usano pannelli elettrostatici. Nel corso del tempo hanno messo a punto soluzioni tecniche che consentono una buona fusione tra frequenze inferiori riprodotte dai woofer e frequenze medio alte a dominio elettrostatico. Nei modelli più recenti di fascia alta adottano la soluzione di due woofer in controfase per minimizzare le vibrazioni indotte dalla riproduzione dei bassi sul mobile, e che influenzano la sottilissima membrana all'interno delle celle elettrostatiche, che crea il suono. In più, per linearizzare la risposta, adottano la correzione ambientale digitale, in particolare hanno scelto quella di Anthem (ARC, Anthem Room Correction) con la sezione bassi attiva. In questo modo anche in ambiente si può godere alle basse frequenze la stessa precisione e lo stesso dettaglio (o quasi) che si apprezza con le cuffie elettrostatiche. Il costo ovviamente non è basso ma neanche esagerato, i tre modelli ARC vanno da 7500 a 16.000 Euro, a dimostrazione che sono un'azienda industriale e non artigianale. (Nella immagine promo il modello top della serie "masterpiece" di Martin Logan il Renaissence 15A).
Le Martin Logan sono quindi, leggendo le recensioni, ottimi diffusori al livello dei migliori competitori della stessa classe, e raggiungono un'eccellente coerenza tra medi e alti grazie alla tecnologia elettrostatica, senza penalizzazioni sui bassi. La mia impressione però è che non raggiungano l'obiettivo di ricreare il "suono elettrostatico in ambiente". Solo una impressione perché pur volendolo fare da anni non sono mai riuscito a sentirle, in mostre e negozi mai viste, nonostante la distribuzione in Italia.
Quad
La casa inglese (ora non saprei) dai molti estimatori negli anni '70 è stata pioniera assoluta della tecnologia elettrostatica, con la celebre ESL 57, del 1957, ovviamente. Un unico pannello elettrostatico a gamma intera, opportunamente curvato e inclinato per garantire una realistica diffusione in ambiente se correttamente posizionate. Come la LS3/5A della BBC è rimasta un classico e tuttora vengono ricondizionate e vendute come nuove ad appassionati che le ritengono un esempio forse insuperato di suono elettrostatico (diretto, trasparente, originale) in ambiente.
Conviene soffermarci un po' sulle ESL 57 perché sono un esempio di quello che si può ottenere con i pannelli elettrostatici in ambiente, e quali limitazioni si devono accettare. Faccio riferimento ad alcune credibili descrizioni su blog specializzati e alle impressioni di un amico di anni fa perché ovviamente sono ancora più difficili da trovare per ascoltarle.
Molte aziende propongono tuttora la ESL 57 ricondizionata o anche praticamente ricostruita, come questa del laboratorio tedesco Music-Shop. |
Le mitiche Quad ESL 57
Partendo dalla fine, questa è la testimonianza per il suo blog Medialux di un noto appassionato che possiede tra le altre cose un paio di ESL 57, perfettamente ricondizionate in Germania dalla società partner di Quad all'epoca:
"Il palcoscenico virtuale è sorprendente, i diffusori sembrano sparire. La banda media è naturale e l'immediatezza e l'attacco pulito degli elementi percussivi nella nostra musica a volte ci fa saltare. La pellicola leggera come una piuma utilizzata all'interno dei diffusori ha una massa così bassa che non avvertiamo quasi alcuna compressione all'inizio di un nota o di un evento percussivo. Sono sorprendentemente veloci: il modo come reagiscono ad uno schiocco di dita, un attacco di pianoforte o un colpo di un rullante è incredibile. Ascoltare un paio di Quad ESL 57 con un posizionamento di tipo monitor a distanza ravvicinata è come utilizzare un gigantesco sistema di cuffie Stax senza lo svantaggio della localizzazione del suono che si crea nella tua testa, un problema tipico della maggior parte delle cuffie. La pulizia e la coerenza della musica ci spinge ad ascoltare per ore."
E' importante però conoscere il prezzo da pagare per raggiungere questo risultato:
- la collocazione in ambiente: nessun ausilio con correzione ambientale, per ottenere bassi sufficienti e collocazione spaziale il posizionamento deve essere quello pensato da Peter Walker, il fondatore e primo progettista della Quad, quindi:
- ascoltare seduti in basso, su una chaise longue o qualcosa di simile, le ESL 57 sono basse e inclinate per sfruttare la riflessione del pavimento per incrementare la risposta sui bassi, non vanno sollevate, dobbiamo abbassarci noi;
- ascoltare da soli, devono essere orientate precisamente verso l'ascoltatore, al vertice del triangolo stereo, non c'è posto per altri;
- devono essere lontane, molto lontane dalla parete di fondo (a 1/3 della lunghezza della stanza, dicono), perché le elettrostatiche emettono a dipolo (anche dietro ovviamente) e la musica si diffonde come un 8, la riflessione posteriore deve tornare in fase a potenziare i bassi e non sporcare i medi, e non devono neanche essere troppo vicine alle pareti laterali
- la collocazione ideale deve essere trovata per tentativi, usando anche rumore bianco o audio test su frequenze specifiche, solo con la collocazione, la pazienza e tutto il tempo necessario si ottengono i risultati descritti
- niente amplificatori potenti, possono forare letteralmente la membrana in mylar, ha un limite di corrente, ma neanche amplificatori con problemi su carichi difficili, sono poco efficienti (84dB) e difficili da pilotare; l'amplificatore Quad progettato per loro era un 15W a stato solido
- l'ascolto può essere solo "near field monitor", a massimo 2 metri o poco più dai diffusori per i limiti sopra citati, a questa distanza si può avere infatti ancora una pressione sonora fino ai 100dB, sufficiente per molti generi di musica
- ma non tutti, con le ESL 57 si può ascoltare jazz acustico, folk, voce, classica e anche orchestra, ma non la grande orchestra tonitruante, e meno che mai metal, hip hop e simili (ma sarebbe un pazzo chi avesse questa idea)
- diffusori non universali, simili nei pregi ma anche nei limiti ai mini diffusori mitici come le citate LS3/5A, le Sonus Faber Minima, le ProaAC Tablette, adatte a solo chi vuole accettare questi limiti (o ha due impianti).
Il risultato di molti anni di tentativi (molti altri ce ne sono stati) di rendere le elettrostatiche full range una scelta presa in considerazione da un numero di appassionati significativo, non è stato mai ottenuto da nessuno, possiamo concludere che l'unica soluzione che è riuscita ad avere un mercato è quella ibrida di Martin Logan. La motivazione probabilmente è che nessuno di questi modelli è riuscito a creare e dimostrare quella discontinuità dalla casse acustiche tradizionali che fa superare i limiti e decidere di salire il gradino. Come la ESL 57, che difatti è ancora cercata dopo decenni.
Le Quad ESL 63 (progettate nel 1963 ma messe in produzione nel 1981) in un'altra installazione in ambiente totalmente assurda individuata dal web. |
A parte le Quad ESL 2812 e 2912 che sono ancora presenti nel catalogo Quad, e non so quanto effettivamente promozionate e vendute, si nota la presenza di un sistema elettrostatico "basic" progettato anni fa dalla piccola società olandese Audiostatic. Un semplice pannello di dimensioni non grandi, un trasformatore, rifiniture spartane e costruzione solo sufficiente allo scopo di tenere il pannello in verticale, con due modelli SP-100 (altezza1,36 mt) ed ES-100 (1,88 cm) e presentazione spartana pure sul sito web (vedi foto della SP-100 a lato). Il primo, che dal sito sembra l'unico rimasto in produzione, dal costo tutto sommato accessibile (2.990 €) , l'altro in USA nel 2011 costava 3.400 $.
Di questi diffusori, del modello più grande, si può leggere una prova molto positiva sul blog di Stereophile (link) ma risale a 10 anni fa e anche dal sito non si capisce se sono ancora sul mercato oppure no. Se fosse ancora in produzione l'SP-100 consentirebbe di ricreare molto probabilmente una qualità del suono simile a quella descritta prima per le Quad ESL 57, adottando tutte le indicazioni sulla corretta collocazione, con maggiore resistenza ai danneggiamenti del pannello e quindi maggiore volume di suono, grazie all'adozione di tecniche di costruzione del pannello elettrostatico aggiornate.
Per vari motivi sembrano di scarso interesse e li ho elencati solo per completezza. O sono di progetto superato (Janszen) o indirizzate all'home theater (Involvo) o una variante poco convincente delle Martin Logan (Muradio) o un produttore locale e artigianale (Sanders)
|