lunedì 9 maggio 2022

Amazon Music Unlimited HD alla prova

Da poco meno di un anno ai due servizi di musica in streaming che consentono anche l'ascolto in alta definizione (High-Res), ovvero Qobuz e Tidal, si è aggiunto anche il servizio streaming del gigante Amazon. Per quest'ultimo l'ascolto in High-Res era possibile in USA e altri Paesi anche in precedenza, ma è stato esteso anche all'Italia e ad altri Paesi. Quindi è un'alternativa, e in questo post vediamo analogie e differenze con gli altri, e anche un flash sull'ascolto.

Doverosa premessa sul costo, che è uguale a Qobuz per un abbonamento a cadenza mensile (14,99 € / mese) mentre Tidal è a 19,99 € / mese,

Amazon Music si presenta così


Una presentazione dei contenuti che punta quindi alle playlist e ai generi musicali più popolari e non orientati a un ascoltare giovane (magari mi hanno profilato), Niente classica, niente jazz e soprattutto è ignorato il formato album. Grosse differenze quindi, ad esempio con la pagina iniziale di Qobuz, dedicata agli album novità, di tutti i generi, anche se classica e jazz sono un po' di meno di quelli di musica popolare moderna.

L' approccio diverso e maggiormente diretto a un pubblico generalista si vede anche nella seconda (scarna) pagina di ricerca ...


... che mette in evidenza la musica di accompagnamento e di sottofondo (radio e playlist). la musica più ascoltata, di successo (classifiche) e infine le novità. Il target quindi è ben definito: il target a cui l'alta definizione non interessa, e forse non la conosce neppure (vedi il post recente su Spotify). Forse ci sbagliamo, forse Amazon vuole anticipare i tempi, forse aggiungerla non gli costa niente o quasi e quindi lo fa.

Il catalogo
Considerando la potenza della corporation ci aspettiamo che sia il più vasto di tutti, come anche è dichiarato, per sapere se c'è veramente un plus di solito verifico su alcuni artisti che in Qobuz non si trovano, come ad esempio Van Morrison che ha (aveva) una presenza ridotta a pochi titoli per beghe sul copyright. Test fallito perché il suo catalogo ora è completo anche su Qobuz, ma dovendo scegliere qualcosa in High-Res da ascoltare sono rimasto su Van Morrison e sul suo album più popolare, Moondance, disponibile anche in alta definizione. 

La scelta del brano e le funzioni del player
Quindi rimanendo sulla produzione di Van Morrison vengono proposti come sempre per primi i brani più celebri, una selezione degli album e l'elenco completo. I suoi molti album mi sembra ci siano tutti.


Non manca ovviamente la scelta per brani, i più popolari o quelli scelti da qualche algoritmo.

Scegliamo invece Moondance album, come anticipavo.

Amazon Music ha una funzione esclusiva, il testo visualizzabile durante l'ascolto nella app, che scorre a tempo come nei karaoke.


Torniamo al catalogo con altre ricerche
Per trovare conferme della maggiore ampiezza di Amazon Music sono andato sulle recensioni di Audio Review di jazz e inseriti nella sezione "non la solita musica" alla ricerca di artisti veramente poco noti. alla fine dopo una decina di tentativi un album non disponibile su Qobuz ma invece ascoltabile su Amazon l'ho trovato: un album di musica ambient costruito a distanza da due specialisti del genere, Roedelius e Tim Story, dal titolo 4 Hands,

Però durante la ricerca avevo anche trovato in precedenza un album di jazz di Walter Bishop JR's 4th Cycle (Keeper On My Soul, una ristampa di un album minore degli anni '70) che si trova su Qobuz ma non su Amazon Music.
Per fare emergere una completa valutazione dell'effettiva ampiezza del catalogo servirebbero prove più estese, ma da questo primo test non sembra che questo sia un plus decisivo per lo streaming di Amazon.

L'ascolto e le sue sorprese
Dopo aver selezionato Moondance ovviamente ho anche avviato l'ascolto per verificare che tutto andasse bene, in particolare che effettivamente l'audio fosse in alta definizione. Il mio DAC ha un display a LED e correttamente indicava 96Kbps come sample rate. Tutto bene, salvo che dopo qualche minuto di ascolto qualcosa non mi tornava, la voce di Van Morrison, che mi è sembrata più chiara di quanto mi ricordavo e anche la base musicale, che era piuttosto scarna e con con bassi"freddi", che sembravano così senza code. Ho fatto subito un confronto con l'ascolto in locale, perché è un album che ho anche in digital download e in HD, e ascoltando con Foobar2000 ma sullo stesso DAC tutto andava a posto, suono e voce pieni e con tutte le sfumature, 

Un problema del master usato da Amazon? Ho provato allora a confronto altri brani che conosco bene e che uso per i test, All Or Nothing At All interpretato da  Diana Krall, accompagnata solo dal suo piano e dal contrabbasso di Christian McBride, e Black Crow interpretata da Cassandra Wilson. In misura minore ma l'effetto "camera anecoica" persisteva. Infine l'ultima prova sempre con Cassandra Wilson con un album in HD (l'album con Black Crow è in qualità CD) e la sua cover di Fragile, primo brano del suo album Glamoured e qui la differenza si sentiva bene, ancora  una sensazione di musica asciugata e priva di contorni e sfumature,

Improbabile che fosse un problema nei master, bisognava indagare sul player, controllando magari la  sua configurazione. Ebbene, probema risolto, era in modalità di ascolto standard e non Ultra HD. In Amazon quindi considerano "standard" un ascolto in alta definizione (apparente) ma compresso (e molto immagino).

Dovevo controllare prima e non fidarmi solo del sample rate. Ma senza volere ho fatto un test interessante (per questo lo riporto qui) sulla differenza tra musica compressa e musica in HD, che si percepisce piuttosto bene e che si può anche individuare nelle sue conseguenze più evidenti senza grande impegno o competenza.

Inutile aggiungere che posizionando l'ascolto in Ultra HD le differenze tornavano nell'area delle non percepibili ad un ascolto anche attento ma limitato a pochi brani e all'ascolto in cuffia.

In sintesi
Da questa prova a mio parere non emergono elementi di vantaggio di Amazon Music rispetto ai due player a confronto. Se devo dare una preferenza mi permetto di consigliare ancora Qobuz.

giovedì 5 maggio 2022

"Svelato il segreto dei violini Stradivari"

(Post breve)  - Il segreto, come si apprende dall'articolo dell'AGI citato sotto, è che "suonano bene". A parte l'umorismo involontario, leggendo la descrizione di questa ricerca che ha impegnato il CNR, 70 maestri liutai, il Politecnico di Milano e l'Università di Padova, possiamo ricavare qualcosa che interessa anche a noi "audiofili" che non sappiamo suonare un violino.

Il metodo scientifico che è stato adottato per questa ricerca multidisciplinare è stato infatti l'ascolto affidato a esperti (70 liutai) già in possesso delle capacità di individuare e valutare i vari parametri che concorrono alla gradevolezza del suono. Seguendo questo metodo è stato confermato che i violini Stradivari hanno oggettivamente caratteristiche di equilibrio timbrico superiore a violini più recenti o di altre scuole, che li fanno preferire agli altri usati per confronto.

La violinista Lena Yokoyama suona con uno Stradivari alla Villa Reale di Monza

Nessun segreto sulla tecnica di costruzione degli storici violini di Cremona  è stato svelato, ma è stato individuato un riferimento, una particolare combinazione di parametri, anche fissata con misure sulle vibrazioni, lacui conoscenza può servire nella realizzazione e nella messa a punto della timbrica di violini moderni.

A noi interessa in particolare il metodo usato, basato su un audio da ascoltare il più possibile neutro, ascoltatori esperti, e ascolto in doppio cieco, ovvero né gli ascoltatori né gli organizzatori sapevano quale dei suoni a confronto provenivano da violini Stradivari e quali no. 

Con questo metodo, non so poi se da definire scientifico o più semplicemente di buon senso, si è anche smentito il test di alcuni anni fa nel quale passanti ed anche musicisti avevano preferito violini moderni ad uno Stradivari o non avevano individuato le differenze. Così come chi beve vino e lo apprezza non è detto che sappia distinguere due annate di un Sassicaia, anche un violinista non è detto che sappia riconoscere due violini diversi e possa preferire uno o l'altro in base ai suoi gusti personali.

In sintesi, è consigliabile mantenere adeguata cautela nel fare propri i giudizi e le descrizioni del suono di un componente Hi-Fi (incluse quelle che faccio io, quando mi ci avventuro), se non è stato effettuato un confronto in doppio cieco, o almeno in cieco (ovvero, mai, sulle riviste online e no). Meglio considerarli un parere da approfondire,