sabato 29 maggio 2010

Il Musiland Monitor 01 US alla prova

E' arrivato qualche settimana fa dalla Cina il DAC più interfaccia digitale di cui si parla, per via del rapporto qualità / prezzo particolarmente invitante (vedi il precedente post sui DAC USB), e che ho deciso di provare anch'io. Più che una prova a confronto, ne propongo una di funzionamento. Un confronto della parte più critica (il DAC) con DAC standard, come quelli inclusi in lettori multiformato o nel PC, per verificare i vantaggi che può portare, o con DAC di prezzo e (si spera) qualità elevata è da un lato complesso (servirebbero due catene in parallelo) e dall'altro fuori dalla portata di un semplice blog. Sarebbe bello che lo facesse qualche rivista, ma continuano a proporre i soliti amplificatori a valvole in classe A che consumano (e costano) come una Smart e testine a bobina mobile fatte a mano una per una.


Diciamo subito che a Vista Business, il sistema operativo che utilizzo attualmente, il software del Musiland non piace proprio. Nonostante tutti i tentativi di convincerlo che non si tratta di un software pericoloso o comunque di farsi gli affari suoi il sistema di Microsoft o Windows Defender o chissà quale altro pezzo di sistema continua a inserirlo tra i componenti bloccati e prima di sbloccarlo chiede altre due o tre volte "ma sei proprio sicuro di quello che fai?".  Naturalmente stavo usando il software arrivato su CD assieme al prodotto. Dopo di che però il driver riesce a partire e presenta una interfaccia (vedi l'immagine) non proprio ricca di comandi e spiegazioni ma comunque usabile. Inutile cercare in Internet il manuale, è in cinese, ma le operazioni essenziali sono abbastanza intuitive.

L'unica opzione che è necessario selezionare dal software del Musiland è la selezione dell'output, che può essere il jack per cuffia (HP: headphones) o l'uscita RCA (LINE). Io ho utilizzato il Musiland per connettere una cuffia elettrostatica Stax (era questo lo scopo per cui l'ho acquistato) e quindi ho usato la uscita Line e quella HP solo per brevi confronti.  E' anche possibile selezionare una frequenza di campionamento diversa da quella del materiale audio in input  (che viene rilevata automaticamente) accedendo a tab "Advance".

L'operazione preliminare da fare per ascoltare, almeno con il media player che ho deciso di utilizzare per la prova, Foobar2000 (il migliore secondo molti, anche se certo non il più pratico nell'uso) è la configurazione come "output device" nel pannello File > Preferences. Aggiungo che ho usato il driver standard WDM anzichè i driver ASIO che nei vari forum molti dichiarano superiori perché ... sono pigro (già non è facile farlo partire su Vista). E' possibile quindi che le prestazioni possano essere anche migliorabili.
Finite queste brevi operazioni preliminari e collegato il Musiland al pre per la cuffia elettrostatica e a null'altro (si alimenta dalla porta USB, come noto) si può iniziare ad ascoltare. 


Ho inziato con un brano semplice musicalmente, ma molto ben registrato, Diamonds and Rust di Joan Baez (digitalizzato a 24/96 da una ristampa in vinile alta qualità da un gentile appassionato di nome Doctor Robert) si apprezza in pieno la voce limpida di Joan Baez, gli arpeggi di chitarra e soprattutto di chitarra basso acustica, e il corredo di piccole percussioni. 

L'ascolto sembra pienamente appagante e non sembra che si possa chiedere di più. Il confronto con la cuffia Sennheiser dinamica, sempre collegata al Musiland con DAC 24/96 non sembra ad un primo ascolto comportare una perdita rilevante, poi si nota col tempo la minore estensione e pienezza dei bassi e anche una inferiore separazione dei vari messaggi sonori. Ma intendiamoci, sono differenze non molto marcate, con questa musica molto accattivante anche l'ascolto con il driver interno di Vista (24/48), sempre ovviamente con la cuffia dinamica, risulta ancora valido.


Passiamo quindi a qualcosa di decisamente più impegnativo, Beethoven nel noto disco Linn Records a 24/192 con la Scottish Chamber Orchestra. Lascio ancora il settaggio del Musiland a 24/96. Nell'orchestrale iniziale piani sonori ben distinti tra archi e fiati, con contrabbassi profondi sempre ben in evidenza, dinamica ampia e pieni orchestrali possenti. Ascoltando più a lungo e in modo ancora più critico sembra però che manchi qualcosa nel dettaglio, che le masse sonore dell'orchestra siano troppo compatte rispetto a quello che psicologicamente ci aspettiamo da una registrazione in alta definizione. Limiti del convertitore del Musiland? O è l'ascolto in cuffia che da' questa impressione, nel senso che psicologicamente si vorrebbe sentire espandere il pieno orchestrale nella sala, come in auditorium? A memoria però lo stesso disco, in DVD HD, neanche con l'Oppo non suonava più netto e stagliato come la nostra estetica di audiofili vorrebbe. Da considerare però che anche in sala da concerto si ascolta una massa sonora e non un insieme di strumenti. Non mi sento quindi di segnalare ipotetici limiti del convertitore, anche se ci saranno pure delle differenze e quindi possibilità di un ascolto ancora più naturale con DAC più raffinati e costosi di questa scatoletta cinese.

Comunque all'entrata del pianoforte i dubbi si allontanano, la performance diventa notevole, niente distorsione anche nei passaggi più veementi, naturalezza e precisione. Un buon indizio che le cose vanno bene è l'impulso ad alzare continuamente il volume per ottenere un coinvolgimento ancora maggiore. Notevoli veramente i fortissimi alla fine del primo movimemento (è il notissimo concerto n.3) con gli interventi dei timpani che sembrano quasi naturali nonostante la scarsa naturalezza congenita dello strumento "cuffia".
La distanza con la cuffia dinamica diventa qui ovviamente più netta soprattutto per la precisione ed estensione dei bassi.

Passiamo infine a 24/192 ascoltando il secondo movimento, che è un Adagio con il pianoforte in evidenza. Niente da dire, è quello che ci si aspetta di sentire da un sistema di lettura di alta qualità. 
Proviamo infine a risentire il primo movimento a 24/192. I dubbi di prima spariscono? Non è possibile un ascolto a commutazione immediata e alla cieca (l'unico che può dare risposte in qualche modo oggettive) e quindi mi guardo bene dal riportare conclusioni in base ad impressioni. Soprattutto considerando i dubbi diffusi sulla effettiva possibilità di ascoltare differenze tra il campionamento a 96 e a 192. Non posso non notare comunque che il suono sembra ancora più netto e pieno, ma può essere benissimo una suggestione. In ogni caso non si perde nulla, come è ovvio.

Difetti? Il rumore di fondo del Notebook con Vista. Le nuove tecnologie hanno cancellato il rumore di fondo del vinile o del nastro, ma qualcosa di analogico rimane: la micidiale ventola! Purtroppo il Musiland per Mac non è supportato e quindi bisogna convivere con questi fastidiosi limiti che affliggono per motivi ignoti i sistemi della famiglia Microsoft.


In conclusione confermo che il Musiland Monitor 01 US è un prodotto interessante, a un prezzo veramente basso (75 € inclusa spedizione da Hong Kong ai tempi d'oro dell'Euro forte, ora sarà un po' di più, ma sempre ben sotto i 100). Tenendo conto che include una interfaccia digitale in grado di usare una porta USB sino a campionamento a 192KHz, anziché ai 48KHz di tutti gli altri o quasi, grazie a circuiti di reclock interno (così affermano), assieme a un DAC integrato PCM. Per le stesse prestazioni era necessario in precedenza arrivare ad un prodotto come il Benchmark DAC a 10 volte tanto (o altri ancora più costosi). Non dubito (e anzi spero) che il Benchmark fornisca ancora qualcosa di più in termini di qualità, ma da questo breve test emerge, sempre a mio parere, che siamo già a livelli molto soddisfacenti.


Nell'ultima foto il set di prova.