martedì 21 settembre 2010

Alta definizione su Mac

Nel post precedente abbiamo visto come si può far funzionare, senza farsi venire il mal di testa, quello che è considerato il miglior media player in ambiente Windows, vale a dire Foobar2000.
E in ambiente Mac?
Qui Foobar2000 non è disponibile, esistono altre alternative, ma in questo caso è veramente difficile prescindere da iTunes, totalmente integrato nell'ambiente operativo della Apple.
Per utilizzarlo con musica ad alta definizione (o anche in qualità CD) compressa in formato Flac, come già detto, occorre uno sforzo aggiuntivo: convertirla nel formato proprietario di Apple, chiamato Alac.
Vediamo quindi in questo post se è così scomodo, come sembra, usare iTunes come media player su un Mac per audio in alta definizione o in qualità CD.

iTunes per l'alta definizione
Per prima cosa bisogna abilitare il player di iTunes alla riproduzione in HD. La configurazione si trova nel pannello di sistema midi / audio e non su iTunes (vedi figura 1). Occorre quindi uscire da iTunes, attivare questo pannello (cercatelo semplicemente con Finder digitando "midi audio"), il default è 24/48 e quindi è sufficiente selezionare 96000 Hz nella voce "uscita audio" e poi chiudere il pannello. Ora iTunes sarà settato per leggere senza troncare anche audio a 96KHz.

La conversione in formato Alac
La seconda cosa da fare è caricare su iTunes il materiale audio in alta definizione o in qualità CD disponibile in rete sui siti specializzati, che è solitamente in formato Flac, non supportato da iTunes. Lo stesso vale però per altri formati meno diffusi, come WavPack o Ape.

Serve un convertitore e ce ne sono diversi, ma il più comodo ed efficace sembra essere al momento senz'altro XLD. Una volta installato si attiva direttamente con il tasto destro del mouse. In un pannello di configurazione si può scegliere il formato di uscita, che deve essere obbligatoriamente Alac, per preservare la qualità audio (vedi figura 2). NB: per attivare il pannello di configurazione dopo la prima volta avviare il programma col tasto destro del mouse su un file e selezionare "preferenze" dal solito menu a tendina dell'ambiente Mac.
XLD inoltre può anche caricare direttamente i file musicali convertiti in iTunes, basta abilitare il relativo flag. Non solo, fa anche un terzo mestiere, separa (splitta) i brani di un album se sono stati inseriti in un solo file a cui è associato un file per la suddivisione in formato CUE.
Veramente molto comodo e funzionale, e freeware.

In iTunes quindi avremo già un nuovo album nella libreria, con immagine di copertina e tutto, se disponibile assieme ai file musicali, altrimenti si potrà cercare in rete come al solito, e si potrà quindi ascoltare e organizzare la musica nei molti modi consentiti dal popolare player. (figure 3 e 4)

Resta forse un ultimo compito (ma all'inizio): la decompressione dei file se erano contenuti all'origine in una cartella compressa in formato RAR. Anche qui tra i molti tool disponibili se ne può consigliare uno molto semplice e pratico nell'uso: RAR Expander. Anche questo programma, una volta installato, si attiva con il tasto destro del mouse ed estrae senza problemi i file anche da RAR multipart (divisi su più file).

Suonare la musica (con un DAC esterno)
La scheda audio interna degli Apple è considerata di buona qualità, ma sicuramente si può ottenere un significativo incremento nelle prestazioni con un DAC esterno. In ambiente Apple la operazione è facilitata dalla presenza su tutti i modelli (almeno a quanto ne so) di una porta specializzata S/PDIF, con la quale si può gestire senza problemi un flusso 24/96 o 24/192. Senza quindi gli equilibrismi necessari per usare la porta USB tipica dell'ambiente Windows (che comunque, ovviamente, c'è anche qui). I convertitori esterni HD di qualità che possono utilizzare l'ingresso S/PDIF sono in numero superiore e la scelta è quindi più facile. Ad esempio in ordine crescente di prezzo (da 150 a 1000 € circa) si possono usare il DAC SuperPro, il DacMagic della Cambridge Audio o il MiniDac della Apogee Electronic.
Un upgrade da seguire al più presto per godere al meglio dei vantaggi dell'alta definizione.


In sintesi
La conversione preventiva dei file nei quali abbiamo scaricato la musica "liquida" può essere forse un compito irritante (sarebbe più comodo se iTunes gestisse tutti i formati, ma bisogna anche capire le esigenze commerciali dell'azienda di Steve Jobs) ma è veramente questione di un paio di clic, con i potenti strumenti che la generosa rete mette a disposizione di tutti.
Si può beneficiare quindi tranquillamente dei molti plus di iTunes che, oltre ad essere un media player molto efficiente, è anche un vero e proprio portale multimediale.

Ecco infine le immagini illustrative.

Figura 1: configurare la scheda audio in HD


Figura 2: le opzioni di XLD


Figure 3-4: La musica in alta definizione caricata su iTunes





E' tutto anche per questa volta.

sabato 18 settembre 2010

Foobar2000 in pratica

Il media player più facile e gradevole nell'uso è senz'altro iTunes, senza discussioni. Per chi scarica musica dalla rete, dai siti che la vendono, come HDTracks o LinnRecords o DG, in qualità HD o CD, non è però molto comodo. Perché, come si è detto già a suo tempo, Apple ha deciso di NON supportare il formato di compressione lossless (senza degrado di qualità) FLAC, mentre questo è il formato scelto dalla maggior parte dei siti (inclusi i principali, che sono quelli citati) e da chi mette in rete musica liquida.
Per usare iTunes bisogna quindi preventivamente convertire tutto il materiale acquisito nel formato proprietario di Apple, che si chiama ALAC.
Una operazione che si può anche fare, ma qualcuno probabilmente preferisce a questo punto usare un altro media player.
Le alternative sono in pratica due: MediaMonkey e Foobar2000, entrambi gratuiti. Del primo ho già parlato, è meno ergonomico e user friendly di iTunes ma si fanno più o meno le stesse cose e l'impegno richiesto è di poco superiore.

Poi c'è Foobar2000. Secondo quasi tutti è superiore nella qualità dei codec inseriti, è sicuramente più veloce (parte subito e tutte le operazioni sono rapide) oltre che più versatile: supporta più formati, è espandibile con un gran numero di funzionalità, adattandosi ad ogni esigenza, l'esatto contrario di un sistema proprietario come iTunes.

Quando si installa presenta però una interfaccia minimal che è magari molto elegante tecnicamente ma che richiede sforzi non indifferenti per ottenere anche solo le funzioni di base.

Senza aver la pretesa di scrivere un manuale completo, ce ne sono in rete e molto ampi (e ci si perde subito) penso sia utile fornire alcune indicazioni molto semplici sulle funzioni di base di un media player:
- suonare
- convertire
- organizzare la musica

Tra la moltitudine di opzioni scelgo volutamente le più facili, quelle che richiedono il minor numero di interventi di personalizzazione tra le innumerevoli che sono disponibili. Chi ne conoscesse o ne consigliasse altre può indicarcelo nei commenti. Diciamo subito come premessa che per configurare Foobar2000 occorre avere una certa dimestichezza con il sistema operativo, in particolare con il File Manager. Niente di particolarmente complicato, spostamento di file e simili, ma con la elevata probabilità di incappare in messaggi di sistema. Chi non si sente sicuro è meglio che lasci perdere e si rivolga subito a Media Monkey.
Per una maggiore fluidità di lettura le immagini esemplificative sono in fondo a questo post.

Suonare
La prima funzione di un MP è suonare (play) la musica che abbiamo memorizzato nel nostro PC o in un disco esterno o di rete.
Nel caso di Foobar2000 questo primo passo non è troppo difficile. Dopo aver installato l'ultima versione (quella attuale è la 1.1) dal sito, si può avviare l'ascolto selezionando il brano da File > Add Files oppure l'intero album da File > Add Folder. Si può anche semplicemente trascinare il file con la canzone da ascoltare sulla icona di Foobar. Pressoché tutti i formati sono supportati, quindi nessun problema sino a qui.

L'output del player di default sarà diretto sul driver audio standard del PC. Se usate un driver esterno come il Musiland o il DAC SuperPro o qualsiasi altro occorre selezionarlo da Preferences > Output. Nel pannello in alto, nel menu a tendina Device comparirà "Altoparlanti" o "Driver Audio principale" o qualcosa del genere e bisognerà selezionare invece "Altoparlanti (Musiland)" o qualcosa del genere. Ovviamente il decoder esterno dovrà essere stato preventivamente installato correttamente e collegato.

Cosa sta succedendo in questo momento, per esempio ora che sto ascoltando The Way Over Yonder in formato 24/96 (scoprendo anche alcuni particolari nascosti)? Foobar2000 col suo software interno effettua la conversione dal formato di compressione lossless Flac in PCM 24/96. Attraverso la porta USB lo trasferisce al decoder digitale / analogico che effettua la conversione e trasmette il segnale musicale analogico alla mia cuffia (in questo caso dinamica). Tutto qui.
L'unica complicazione può essere rappresentata da un formato non incluso come standard, è il caso al momento, credo, solo di APE, il formato lossless di MediaMonkey (non molto diffuso). In questo caso si dovrà installare un componente aggiuntivo scaricandolo dal sito (www.foobar2000.org), seguendo le istruzioni associate al download. Per l'installazione (semplificata sulla 1.1): File > Preferences > Components > Install.

Convertire
L'altro mestiere che Foobar2000 fa in modo eccellente e con sorprendente velocità è la conversione tra diversi formati. Una funzione molto utile, ad esempio, per masterizzare su CD musica acquisita in formato Flac o in altri formati lossless, se il masterizzatore che abbiamo sul PC non li supporta, oppure se riteniamo (probabilmente a ragione) che i codec di Foobar2000 siano più aggiornati e di qualità superiore.

Per la converisone si caricano i file musicali come per suonarli (File > Add Folder), si selezionano e si usa il tasto destro del mouse. Con la funzione Convert > ... (bisogna cliccare proprio sui tre puntini) si apre un pannello nel quale si può selezionare il formato (Cliccare su Output Format), la directory di destinazione e lo standard del nome del file di output (Destination).
Nel pannello Destination in Output Path bisogna selezionare una directory di output (altrimenti la richiede ogni volta) e in Output Style and Name Formatting si può definire il formato. Inserendo %track% sarà inserito il numero di traccia, %artist% il nome del musicista, %title% il titolo del brano. Viene mostrato subito l'effetto e si possono inserire separatori o simili. Più difficile spiegarlo che farlo, è molto comodo per gli usi futuri, per esempio per ordinare i brani nel masterizzatore.

L'unica complicazione che si incontra è la necessità di inserire fisicamente alcuni codec nella directory di destinazione scelta. Foobar2000 è un po' tutto così, file di programma da spostare e mettere qua e là. In questo caso è necessario trovare almeno i codec MP3 e Flac (sempre dal sito), mentre Wav è incluso di default. Per MP3 ne esistono diversi e quello che si trova è il ben noto lame.exe, considerato di buona qualità e che può arrivare fino a 320 Kbps.
Complicato eh? Ma per questo uso non Hi-Fi  è meglio usare FreeRip con il quale basta inserire il disco e scegliere il formato di uscita, anche se l'mp3 è fissato a 160 kbps.


Una interfaccia un po' più gradevole?
Come si vede dagli esempi l'interfaccia è proprio minimal. Non serve in realtà niente di più, ma se proprio si vuole qualcosa di più, nell'ultima versione non è difficile installare interfacce playlist più ricche (facet: aspetto).
Se ne può anche fare a meno, ma nel caso si fa così.

Per prima cosa bisogna installare il componente che attiva le "facets" (foo_facets.dll), scaricandolo dal sito di Foobar e copiandolo nel folder nel quale è installato il media player. Leggere però sempre le istruzioni associate al download (potrebbero cambiare con le varie versioni).
Poi occorre installarlo andando in File > Preferences > Install (e poi cliccando su Apply).
Poi occorre attivare l'editing del layout: View > Layout > Enable Layout Editing Mode
Infine bisogna effettuare questo famoso editing:  View > Layout > Quick Setup
Si apre un pannello pop-up con diverse combinazioni già predisposte. La più attraente mi sembra
Visualization + Cover Art + Tabs, che è quella visualizzata nella figura 6.
Una volta selezionato il folder che contiene l'album che vogliamo ascoltare, Foobar si incarica lui di trovare una immagine della copertina, ma la cerca nel folder che abbiamo selezionato, non in rete come iTunes. E la cerca in base al nome che potrebbe avere, tipo "cover" o "front". Se si chiama in qualche altro modo o se non c'è, non la inserisce. Ma si può ovviare facilmente cambiando nome o reperendola in rete. Mostra poi le altre informazioni che trova sul file musicale, se ci sono (genere e così via).
Infine mostra uno spettrogramma con, diciamo, la visualizzazione della musica.
Il tutto è sicuramente più gradevole, o perlomeno più usuale.

Resta da dire che l'ascolto è organizzato sotto forma di playlist, come in tutti gli altri media player. La più banale e immediata è l'ascolto dell'intero album. Se invece vogliamo creare una compilation con canzoni di varia provenienza si potrà fare una selezione per file anziché per folder o cancellare dalla playlist i brani che non interessano, usando anche semplicemente il pulsante "canc".

Organizzare la libreria
E' la parte "media" di qualsiasi media player, quella più caratterizzante. Anche in questo caso vediamo la opzione più semplice, aggiungendo subito che sono possibili molte altre alternative.
E premettendo anche che non si tratta in realtà di una necessità assoluta. La libreria della musica digitale si può organizzare infatti anche semplicemente usando le directory (o folder) di Windows. Una scelta naturale che probabilmente tutti facciamo è creare una directory per ogni album e dare ad essa il nome dell'artista e dell'album. I file si possono quindi cercare con File Manager e suonarli con Foobar nel modo che abbiamo visto prima.
I media player consentono però una organizzazione più versatile, grazie a più possibilità di organizzazione (oltre che per album, per artista, per anno, per genere e così via) e più immediata, grazie alla visualizzazione delle copertine degli album.
Nel caso di Foobar2000 si fa così: si seleziona il menu Library > Configure, e sul pannello la voce Media Library. Andando in Music Folders con le usuali modalità di Windows si potranno selezionare i folder contenenti gli album, che quindi entreranno nella suddetta Media Library.
Tornando al menu Library selezioneremo ora Album List e un pannello pop-up ci consentirà di navigare nella Media library, selezionando appunto per album, artista, anno e così via, ed ampliando se necessario la vista all'elenco di canzoni. Col tasto di destro si potrà dare il comando Play per sentirle o, più comodamente, si seguirà il percorso standard: le canzoni o l'intero album saranno inserite nella playlist e poi potrà essere avviato l'ascolto. Inserimento che può avvenire anche in modo più immediato usando la coppia di tasti shift+enter.

Gli inconvenienti? Potrà succedere che la immagine non è visualizzata, sicuramente perché il nome non è tra quelli di default o perché è in formato grafico non supportato. L'azione corrrettiva è molto semplice, ad esempio rinominare il file "front.jpg". Potrà succedere che l'album è spezzato in più parti, probabilmente perché nell'elenco ci sono anomalie, tipo file duplicati o nomi di file strani, oppure perché nelle caratteristiche dei brani di un album ci sono delle differenze per qualche motivo, per esempio alcune canzoni definite come genere "rock" e altre come "folk-rock". In questo caso verrebbero creati due album.
L'azione correttiva è molto semplice perché tra le azioni possibili con il tasto destro c'è anche l'editing delle proprietà, che può essere fatto in un colpo solo per l'intero album.

Superate queste difficoltà iniziali (che comunque si incontrano a volte anche con iTunes) potremo organizzare tutta la nostra media library ed estenderla nel tempo, e navigare in essa organizzando le nostre sessioni di ascolto. L'interfaccia è veramente minimal rispetto a quella elegante di iTunes e il lavoro da fare più lungo che con il suddetto tool Apple o con MediaMonkey, ma si raggiunge ugualmente il risultato.
Che potrà essere anche migliorato indagando tra le opzioni disponibili, eventualmente ricorrendo alla abbondante documentazione in rete, o installando una vera e propria interfaccia personalizzata (PUI) sviluppata per Foobar (ne esistono diverse) operazione che però per ora saltiamo e rimandiamo magari ad approfondimenti successivi.

Interventi di ottimizzazione
Nella breve guida non abbiamo parlato degli interventi di ottimizzazione sull'output, ovvero sulla possibilità di bypassare la sezione audio di Windows e di ascoltare la musica digitale in modalità exact-bit playback, con le interfacce e i driver WASAPI o ASIO. Rimandiamo la descrizione di questi interventi a post successivi.

In sintesi
Penso comunque che le informazioni date siano sufficienti per iniziare ad utilizzare questo prodotto, sicuramente interessante e valida alternativa agli altri due citati per organizzare e suonare librerie musicali in alta definizione. Purtroppo per ora solo in ambiente Windows, anche se sono in corso, pare, sviluppi per Mac. Al sistema Apple e a come ottenere nel suo ambiente operativo le stesse funzionalità per la musica in HD dedicherò un prossimo post.

Come funziona per immagini
Ecco alcune immagini per le varie funzioni illustrate: cominciando dall'aspetto che ha Foobar2000 nudo e crudo dopo aver caricato il folder con un album (cliccarci sopra per vedere l'immagine in grande). Per ascoltare la musica basta, come sempre, cliccare su un brano e usare i soliti comandi avanti, pausa, stop ecc.


2. La funzione di conversione:


3. La selezione delle modalità di conversione:



4. La funzione di conversione, scelta del path di destinazione:


5. La selezione (altamente consigliata) di un DAC esterno.


6. La funzione play dopo aver abilitato i facets:


7. L'inserimento di un album nella media library:


8. Suonare un album selezionandolo dalla media library:


E' tutto per ora.

sabato 11 settembre 2010

Il blind test

Come si prova un componente hi-fi?
Come si fa a provare un componente hi-fi, ovvero a verificare con il proprio sistema uditivo se è effettivamente fedele? Non è così semplice, come sa chiunque ci abbia provato. Sicuramente è più difficile arrivare ad una determinazione oggettiva rispetto, ad esempio, a uno schermo per televisione od home cinema, essendo il nostro sistema ottico più selettivo e più allenato ai confronti, in quanto è, tra i cinque sensi, il più utilizzato.
Per iniziare, se fedele si chiama, fedele deve essere a quanto è chiamato a riprodurre. Il sistema più semplice per provarlo dovrebbe essere quindi il confronto dal vivo con uno strumento musicale o con una voce che canta. Questo tipo di prova in effetti si faceva un tempo nelle mostre hi-fi, ovviamente con strumenti semplici e facili da catturare con i microfoni, non con una intera orchestra, per esempio con un sax accompagnato da un contrabbasso o da percussioni. Non si tratta di un sistema facilmente utilizzabile per una prova in negozio. Oltre a ciò, non è in questo modo possibile la prova con più generi musicali.
In negozio quindi si usa un altro sistema, più dischi di generi musicali diversi, scelti tra quelli meglio incisi e coerenti con i gusti musicali del cliente. Non voglio occuparmi qui della scelta degli album ottimali, ma proprio del metodo di confronto, e in particolare della validità o meno del confronto, alla cieca (o "blind test").

Il blind test

Si tratta di un sistema di prova utilizzato abbastanza di frequente in alta fedeltà al momento del suo primo grande sviluppo (inizio anni '70), poi caduto progressivamente in disuso nei negozi e soprattutto nelle riviste, e ultimamente oggetto di una ripresa di interesse.
Il sistema è molto semplice nella concezione e consiste nel commutare in modo istantaneo la sorgente musicali tra i componenti in prova, eventualmente includendo un componente di riferimento (di qualità quindi nota e superiore). Gli ascoltatori, di solito più di uno, un "panel",  per avere una valutazione meno soggettiva, non sanno quale componente stanno ascoltando e quindi non sono influenzati dalle loro aspettative legate all'immagine della marca.Soprattutto, l'ascoltatore profano (tipicamente, il cliente) non è intimorito dal buon nome della marca e dal fatto di poter essere giudicato incompetente se valuta negativamente qualcosa che tutti giudicano di valore altissimo.
Tecnicamente mettere a punto un set per la commutazione istantanea non è sempre facile, e bisogna considerare anche la scelta coerente degli altri elementi della catena per un confronto realmente equo, ma si tratta di problemi risolvibili.

Le obiezioni
che però si fanno a questo metodo sono di altro tipo, e riguardano sia aspetti oggettivi sia lo stesso approccio metodologico.

Il primo punto critico è la grande sensibilità del nostro sistema uditivo alle variazioni di volume. I componenti hi-fi non hanno livelli di output normalizzati né, solitamente, regolazioni del volume di uscita, e quindi nella commutazione istantanea ci sarà inevitabilmente un componente che suona più forte ed uno che suona più piano, e il primo sarà fatalmente interpretato come migliore alla prima impressione di ascolto.
È possibile ovviare artigianalmente verificando preventivamente i livelli (a orecchio o addirittura con un fonometro) e poi aggiustandoli sul volume principale ad ogni commutazione.
Ma si tratta comunque di qualcosa che influenza solo la prima impressione. Nel seguito dell'ascolto, ponendo attenzione ad elementi fondamentali dell'ascolto in hi-fi, come la ricostruzione spaziale della scena, questa prima impressione non avrà più peso. La soluzione quindi è dedicare il giusto tempo all'ascolto.

Il secondo aspetto è più delicato e riguarda la figura del valutatore. Con la progressiva perdita di importanza e di credibilità delle misure strumentali sui componenti hi-fi (ci dedicherò un prossimo post) nelle riviste si è consolidata la presenza di esperti in grado di cogliere le sfumature tra componenti diversi anche molto simili, anche a distanza di tempo, anche per successive versioni dello stesso modello. Persone che fanno questo per lavoro, che conoscono la musica, gli strumenti e la tecnica di registrazione, il cui parere conta per giudicare valido o meno un componente, il cui suono descrivono in lunghi articoli.
E che non possono essere certo influenzati da nomi o riferimenti avendoli già tutti in testa grazie alla loro vasta esperienza di aristocratici del suono.
All'opposto l'approccio blind test è più democratico, una sorta di giuria popolare che cerca di attribuire i valori in base ad elementi oggettivi, da tutti comprensibili e condivisibili.

Sono evidenti gli interessi contrapposti, ma occorre considerare che nel mondo musicale professionale in effetti gli esperti esistono, il liutaio che riconosce al volo i difetti di un violino o che è in grado di consigliare quello adatto, l'accordatore di pianoforte. Non ci stupiamo delle loro "orecchie da pipistrello" e a loro si affidano anche i musicisti professionisti. Certo in questo caso la garanzia è data anche dalla loro storia professionale e dalla loro indipendenza, in un mondo peraltro meno influenzato dal mercato.


Una questione quindi di
autorevolezza e credibilità che non tutti, a giudicare dalle polemiche in rete, concedono ai numerosi valutatori di professione del mondo hi-fi. Ma si tratta di una scelta personale, se affidarsi o meno nella scelta al loro giudizio.

Se invece abbiamo sufficiente sicurezza in noi stessi di affidarci al nostro giudizio e alle nostre orecchie il metodo del blind test è quello che garantisce i risultati più oggettivi. Conto di tornarci sopra.


(Le immagini sono tratte dal film Un cuore in inverno, il cui protagonista, interpretato da Daniel Auteuil, era appunto un liutaio, accordatore e riparatore di strumenti ad arco)