martedì 17 dicembre 2013

Un impianto per la musica liquida in pratica - IV parte: il player hi-fi Fidelia


Riepilogando, l'impianto completo per l'archiviazione e l'ascolto della musica liquida era composto da un music server (Mac Mini + iTunes + DAC esterno HRT), uno storage server (Lacie) e un music streamer (Spotify). Per completare il tutto manca solo un componente: un player con caratteristiche hi-fi.

Il player usato all'inizio è quello inserito in iTunes ma, come nota Oliver Masciarotte nella sua ottima guida alla musica liquida "To Serve & Groove" (disponibile su iBook) si tratta di un player progettato senza alcuna particolare attenzione alla qualità audio. In particolare mancano le funzionalità "bit perfect" (trasmettere al DAC il file audio senza alterazioni) e la modalità di funzionamento solo in memoria "memory playback", senza o con minimi accessi a disco. Due scelte che possono avere effetti sulla qualità audio.
Sono disponibili in gran numero player "audiofili" con queste funzionalità, più altre molto interessanti per un ascolto che punta alla qualità, alcuni dei quali anche freeware, e quindi conviene senz'altro affrontare un minimo di complessità e scomodità in più per puntare all'eccellenza.

Le alternative
Masciarotte ne elenca molti per ambiente Mac e sceglie in modo deciso Amarra Hifi di Sonic Studio. Che è sicuramente valido ma abbastanza costoso (ca. 50$). Trattandosi di applicazioni software conviene però sempre analizzare prima le soluzioni a basso costo o addirittura free, dato che il test non richiede un grande sforzo nel mondo immateriale dei PC. In particolare i due player consigliati e che ho provato sono stati Audirvana e Fidelia di Audiofile Engineering. Il primo è free ma veramente troppo minimale e privo di funzionalità. Il secondo è un buon compromesso: ottime recensioni, costo contenuto (ca. 15€ + 8€ Remote), funzionalità interessanti e ben integrato con la libreria iTunes. In più, consente un trial di 15 giorni senza limitazione alcuna di funzionalità, quindi chiunque, anche il più scettico, può valutare a confronto il miglioramento rispetto a iTunes e decidere se aggiungerlo o meno alla configurazione. Parlava molto bene anche di Decibel e Pure Audio che però sono anch'essi non integrabili con la libreria di iTunes e quindi non erano adatti per la configurazione scelta.

Fidelia alla prova
Avendolo scelto, evidentemente nel mio caso e sul mio impianto il miglioramento c'era ed era avvertibile. Consiglio quindi di adottarlo o almeno di provarlo. Anche perché include di default altre interessanti funzionalità.

Acquisto e installazione
Dopo il trial, se positivo, si può acquistare su iTunes app store oppure dal sito Audiofile Engineering. Il cambio col dollaro di Apple è 1 a 1 e quindi conviene questa seconda strada (si paga con Paypal) anche se la differenza alla fine è di soli 3 € circa (15 contro 18). Nulla da segnalare sull'inserimento della licenza e sull'installazione, tutto standard. Sul Mac si presenta con questa gradevole veste estetica.


Sul pannello che simula un componente hi-fi virtuale, oltre al titolo del brano
sono presenti uno spettrogramma semplificato, i livello, il controllo di volume
(da mouse), la lunghezza del brano, la codifica (ALAC nel nostro caso),
la dimensione del file (qui 16/44.1) e i controlli per l'ascolto
Il collegamento con la libreria iTunes è un poco macchinoso. Nel manuale però è spiegato in modo sintetico ma abbastanza esauriente. In sintesi: 1) dopo aver selezionato File > Aggiungi libreria cercare sul Mac la directory iTunes Media e su questa il file iTunes Music Library.xml e quindi selezionarlo; 2) Attendere il completamento della operazione di "import" il cui avanzamento è segnato da una minuscola icona circolare; nella mia configurazione per oltre 500 album sono stati necessari poco più di 5' 3) selezionare Music Library: dovrebbe essere visualizzato l'elenco di tutti i brani importati.
Alla successiva riaccensione del computer (anche per Fidelia si procederà a selezionare l'attivazione al riavvio) potrebbe essere necessario "agganciare" nuovamente la libreria iTunes mediante il comando File > Rescan. Nella pratica al riavvio dell'applicazione il pannelo che mostra la libreria potrebbe visualizzare i contenuti in grigio, presenti ma non attivabili. Con il comando File > Rescan (1-2 minuti per 500-600 file audio) torneranno neri e attivabili come nell'immagine seguente. Per riaprire il pannello con la libreria, se dovesse sparire, si può usare il comando File > New Playlist.




Fidelia Remote
Complemento indispensabile è la app per iPhone che consente di fare le operazioni essenziali di ricerca brano / album, esecuzione e controllo volume senza utilizzare il Mac che, coerentemente al nostro obiettivo, può essere ricondotto alla sola funzione di music server, spegnendo il monitor o il Tv che fa da monitor.

Fidelia suona (da Mac)
Nella finestra che mostra l'elenco dei file audio è presente una funzione di ricerca (che è l'unico sistema di navigazione); selezionando l'artista o il titolo dell'album si sceglie cosa si vuole ascoltare e si preme il tasto destro del mouse. Il brano viene caricato sul player ed inizia la riproduzione. Non subito (prima differenza con iTunes) perché viene caricato tutto in memoria. Se è una canzone a definizione standard CD serve meno di un minuto, per una canzone 24/96 anche 1', per un movimento di una sinfonia 24/192 anche 5' e più. Tempi quindi lunghi, niente ascolto immediato, ma nell'ascolto di un album il caricamento viene fatto in background e il problema è solo all'inizio.
La configurazione audiofile
Fidelia ha parecchi comandi alcuni di quelli di default devono essere modificati per le migliori prestazioni. Vediamo le azioni consigliate nella sezione Preferences:

General: Dither enabled e Use Waveform cache enabled (sono i default, del dither parlo dopo, l'altra opzione ottimizza le prestazioni) / Volume knob: Horizontal (più comodo secondo me, ma tanto userete quello del Remote)

Format: serve solo se vogliamo usare Fidelia come convertitore di formato al momento della creazione della libreria. Non applicato nella configurazione in prova.

iTunes: il pannello e il comando che deve essere usato per individuare la libreria iTunes e sincronizzare con essa Fidelia

Output: Audio Output: lo stesso già selezionato per iTunes (il DAC esterno nel nostro caso); Device Sample Rate: si può imporre un sample rate fisso o mantenere quello del brano in esecuzione; escludendo ovviamente il downsize si potrebbe far fare un upsize a 96KHz per il materiale in standard CD; l'upsize non gode di illimitato consenso e penso sia meglio lasciare tutto così com'è; Converter: scelta tra quello della Apple e un convertitore più avanzato con resampler della Izotope: il secondo ha più funzionalità e presumibilmente superiore qualità.

Quality: Ovviamente bisogna imporre la massima possibile.


Il pannello con le opzioni di tipo generale
Il pannello con le opzioni di output

Fidelia suona (da Remote)
La selezione dei brani da Remote è molto più agevole, sul modello di iTunes si può cercare per artisti o album e tutto è molto più fluido e agevole. Come si vede dalle immagini è un prodotto minimalista, niente immagini delle copertine (quasi una liberazione, in realtà, visto quanta fatica richiede trovarle tutte, ma Fidelia bisogna dire che è più efficente di iTunes sotto questo aspetto) e un curioso comando di volume con + e - invece del solito slider orizzontale che usano tutti. Poi due tastoni per dimezzare o azzerare il volume se arriva una telefonata oppure vostra moglie o voglia figlia vi devono chiedere qualcosa, la cui risposta non può assolutamente aspettare. Tempi di attesa ovviamente anche qui gli stessi.





Il redithering
E' la funzione caratterizzante di questo prodotto (che mi incuriosiva, e che ha anche influenzato la scelta). Si tratta di una funzione di post processing (escludibile) che consente di migliorare la decodifica digitale - analogico.
E' una tecnica praticamente obbligatoria quando si riduce la risoluzione (per esempio dal master 24/192 al CD 16/44.1), comune anche alla digitalizzazione di immagini o video, ma che per sua natura dovrebbe dare un vantaggio anche quando la risoluzione rimane la stessa (come nel nostro caso).
E' una tecnica spiegata dettagliatamente su molte fonti, sul libro già citato ma anche su Wikipedia, quindi accenno soltanto che viene aggiunta al segnale originale una piccola quantità di rumore casuale (dithering = indeterminatezza) e in questo modo l'errore di quantizzazione si distribuisce uniformemente, riducendo il suo effetto negativo. L'errore di quantizzazione nasce dalla necessità di approssimare un segnale continuo (una curva) con una serie di livelli (gradini). Tra un gradino e l'altro senza dither viene selezionato il "mezzo gradino", mentre con questa tecnica il rumore aggiunto fa sì che, con effetto probabilistico, venga selezionato il livello intermedio che approssima meglio la curva originale.

Quindi aggiungere rumore, ovviamente a bassissimo livello (3dB tipicamente), in questo caso migliora il suono. Strano ma è così. Da aggiungere che esistono diversi algoritmi di dithering e Fidelia include quello della società Izotope, uno dei più avanzati, di tipo "shaped", quindi modellato sulla curva di sensibilità dell'orecchio umano.

Le altre funzioni
Fidelia include poi molte altre possibilità di modifica del segnale audio, inclusa una completa equalizzazione del segnale. Come "audiofilo" di scuola anni '80-'90 ho acquisito la massima diffidenza verso i controlli di tono e tutte le altre alterazioni del segnale e quindi non le ho neanche sfiorate. Ma in realtà alcune possono essere interessanti e magari in futuro le approndirò. Se ne possono selezionare fino a 3 insieme e possono essere equalizzatore, filtri passa basso e passa alto, riverbero e così via. Quelle disponibili di default sono visualizzabili nella immagine che segue.




Come suona
Arriviamo al punto e a decidere se vale la pena di inserire un altro componente e complicare la configurazione o se è sufficiente il player integrato in iTunes. La commutazione immediata dello stesso brano tra i due player è possibile ma non so quali interferenze possono avere due player entrambi attivi in memoria e utilizzanti lo stesso driver per lo stesso DAC. In ogni caso bisognerebbe chiudere alternativamente l'uno o l'altro e il riavvio non sarà istantaneo. Per un vero confronto oggettivo sarebbero necessari due Mac identici con le due configurazioni. Mi sono riservato di indagare queste possibilità solo nel caso il semplice ascolto su brani noti non desse già risposte esaurienti.

Cosa che invece si è verificata, in modo più netto sulla voce (femminile soprattutto) ma anche sul pianoforte, in modo più marcato su materiale HD. Ascoltando ad esempio uno dei miei dischi e brani test preferiti, All Or Nothing At All di Diana Krall, da Love Scenes, una esecuzione per sola voce e contrabbasso, in risoluzione 24/96, la voce profonda ed espressiva della cantante e pianista canadese emergeva in modo particolarmente naturale, con una grande ricchezza di sfumature e una notevole sensazione di presenza. Se fossi un tipico recensore da riviste hi-fi direi che sembrava che la più famosa cantante jazz fosse nella mia sala. Ma evito queste iperboli e aggiungo solo che ascoltavo abbastanza bene da perdere interesse nel fare altre prove e preferivo godermi altra musica sua o di altri musicisti.

Per me bastava così. Ho fatto però per completezza anche altri test con Joe Henderson ed il primo brano di Lush Life, sempre con Christian McBride in duo col sax tenore di Henderson, altro brano test che uso spesso, e il risultato era altrettanto convincente, ma meno nettamente caratterizzato rispetto a iTunes. In questo caso era un CD mentre per Diana Krall il file audio era in HD. Sempre 24/96 era Christy Baron in un convincente album della Chesky, anche qui piacere d'ascolto, eccellente resa della piccola orchestra jazz di accompagnamento e ... test abbandonati a favore della musica. Nota importante: tutti gli ascolti erano sempre con dither inserito, per sfruttare il plus principale del prodotto.

Aggiungo infine per completezza l'autorevole parere di Masciarotte (che di mestiere fa il tecnico del suono) su questo ottimo player: "As at sound quality, Fidelia lacks the low frequency authority that Decibel possesses, but its midrange sits proportionally in just the right spot. Fidelia also yields more texture and air than Decibel or Pure Music which, gain, may be a help or a hindrance depending on your hardware".

Le funzioni avanzate
Con un upgrade che costa poco meno di 50$ si possono aggiungere una serie di funzioni accessorie. Le principali sono rappresentate dalla possibilità di variare i parametri per il dithering e di utilizzare una serie di elaborate funzioni per rendere più naturale l'ascolto in cuffia. In più sono incluse altre funzioni di sistema come l'uso esclusivo della sezione audio del Mac. Funzioni dedicate quindi soprattutto a chi ha sufficiente pazienza per individuare gli effetti negativi o positivi della variazione dei parametri sopra citati e per chi ascolta molto in cuffia.

Le funzioni avanzate disponibili con l'upgrade. A quelle visualizzate per
personalizzare dithering e resampler si aggiungono quelle della serie FHX per
migliorare l'ascolto in cuffia (controllo del crossfeed, monitoring con controllo
di fase e switch mono-stereo, equalizzazione dinamica)

Sintesi
In sintesi, tornando all'ascolto con iTunes, ovviamente correttamente configurato per le migliori prestazioni, sembra che manchi qualcosa in termini di finezza e sfumature presenti all'origine, e quindi la scelta di accettare un poco di scomodità in più viene di logica conseguenza, e il lettore è entrato di diritto nella configurazione, completandola.
Qualche lettore iper-critico potrebbe sostenere che la mia è stata solo suggestione ingenerata da libri e recensioni. Non credo perché mi fido abbastanza della mia capacità di ascolto, ma può sempre essere. Chi dubita può fare però tutti i test che vuole per i 15 giorni del trial, senza neanche investire il modesto costo del prodotto, e decidere quindi in tutta tranquillità.

Gli altri articoli che descrivono questa configurazione completa per la musica liquida:

Prima parte: Lo storage server e la rete
Seconda parte: Il media player
Terza parte: L'ascolto in streaming con Spotify