sabato 10 novembre 2012

Musica public domain

Le diverse normative sul diritto d'autore in vigore nei vari paesi (non sono uniformi) consentono ad una certa parte della musica registrata nel corso del 900 di essere di pubblico dominio, quindi inseribile su siti web per ascoltarla in streaming o scaricarla in download, sia a titolo gratuito che a pagamento, oppure utilizzabile come contenuto per la produzione di CD o altri supporti fisici, normalmente a pagamento in questo caso, oppure ancora come base musicale in pubblicità, presentazioni, spot o altri usi.

Il tempo trascorso dalle prime registrazioni di qualità ancora utilizzabili oggi (anni '40 del 900) e la persistente validità ed interesse di esecuzioni anche di decenni fa rende questa opportunità piuttosto interessante. Vi dedichiamo quindi una pagina ad hoc su Musica & Memoria, nella quale sono sintetizzate le condizioni in base alle quali la musica può essere effettivamente public domain, facendo ricorso anche ad alcune prove pratiche di messa in linea, i cui risultati sono illustrati in questo post.

Quando un brano è public domain
Premettiamo subito però che le condizioni di musica effettivamente a diritti scaduti, in particolare per diffusione su Internet, si applicano ancora e soltanto in pochi e ristretti casi.
Rimandando alla pagina citata di Musica & Memoria per tutti gli approfondimenti, anticipo solo, per rendere più agevole la lettura le condizioni principali perché un brano sia public domain (a parte la esplicita volontà dell'autore / interprete:
  • la esecuzione è anteriore rispetto al momento della pubblicazione di 50 anni (in Europa) o al 1923 (in USA)
  • l'autore della composizione musicale è scomparso da più di 70 anni o è ignoto.
YouTube come verificatore indipendente
Per controllare se la musica che si intende mettere su un sito è effettivamente public domain, senza aspettare che si faccia vivo il detentore dei diritti, vero o presunto che sia (ma sempre più potente e agguerrito di un sito o di un blog normale) con probabili conseguenze negative, un sistema molto semplice ed abbastanza efficace è utilizzare YouTube come test preventivo.
Youtube fa riferimento alla legislazione USA e quindi di public domain in senso stretto se ne troverà ben poco, ma si potrà anche individuare grazie a YouTube chi sono i detentori dei diritti.

Primo test: un brano molto noto ma registrato oltre 50 anni fa
La prima prova la facciamo con una celebre esecuzione del quintetto di Miles Davis, con Sonny Rollins al sax tenore, impegnato in un brano molto noto dello stesso Rollins, Airegin (Nigeria al contrario, omaggio ante litteram alla africanità). La esecuzione è del 1954, quindi oltre 50 anni fa, la casa dicografica, la Prestige non può più accampare diritti in Europa ma li detiene ancora in USA
Mentre i diritti d'autore per il grande sassofonista sono ben presenti. Il risultato dell'upload su YouTube si può vedere nella immagine seguente.


Grazie a YouTube scopriamo che i diritti della esecuzione sono curati da due editori, la IODA del gruppo Orchid Music e la Believe, probabilmente su aree geografiche diverse. A cui si aggiungono altri sei detentori dei diritti che curano, a quanto si legge, i diritti di un remastering della stessa esecuzione, ma solo in Germania, forse perché pubblicata in quel paese, oppure perché in Germania la legislazione copre anche questo caso.

Secondo test: uno standard con diritti d'autore scaduti.
Altre interpretazioni nella stessa sessione sono invece di classici, di standard, come But Not For Me di George Gershwin o The Way You Look Tonight di Jerome Kern e Dorothy Fields. Kern è scomparso nel 1945 e quindi per i suoi eredi (se esistono) i diritti d'autore sono ancora efficaci sino al 2015. La Fields invece è scomparsa nel 1974 e quindi nel suo caso la liberatoria dei diritti avverrebbe, un po' più in la', nel 2044. George Gershwin è scomparso invece prematuramente nel 1937 e quindi i diritti degli eredi sono scaduti nel 2007, e la canzone dovrebbe essere ormai public domain. Ma non è detto, perché l'autore del testo era il fratello maggiore Ira Gershwin, che è vissuto molto più a lungo, sino al 1984. Ovviamente la interpretazione di Miles Davis con Rollins non include il testo, ma gli autori è possibile che non siano divisibili per un'opera d'ingegno unitaria (il testo influenza la musica e viceversa) e quindi anche per questo brano potrebbe teoricamente uscire fuori un detentore dei diritti ad esigerli. Come vediamo dal test però ancora una volta non è il detentore dei diritti d'autore a pretenderli su YouTube.


Anche in questo caso sono IODA e Believe a reclamare diritti, ma sulla esecuzione, per conto degli interpreti (se non li hanno ceduti indefinitamente) e/o della casa discografica, non per conto dell'autore. Poiché in USA questi diritti sono ancora attivi, il motivo della notifica sui diritti dovrebbe essere proprio nella legislazione americana. Poiché il portale è internazionale e non può bloccare gli accessi dagli USA, si tratta di una asserzione corretta, non è quindi applicabile la contestazione che, come si vede, l'uploader potrebbe anche esercitare (vedi immagine seguente).


Si può concludere quindi che questo brano su un sito oscurato per visitatori usa potrebbe anche essere trattato come public domain, oltre che essere pubblicato su CD in Europa.
Da notare inoltre che i detentori dei diritti ne consentono comunque la diffusione, vediamo dopo il perché.

Terzo test: un brano sempre con diritti di esecuzione scaduti, ma meno noto
In questo caso abbiamo provato a caricare su YouTube un brano registrato sempre a New York, ma qualche anno prima, nel 1949, da uno dei pionieri del be-bop, il bassista e violoncellista Oscar Pettiford, con il suo sestetto nel quale spiccava il celebre sax baritono Serge Chaloff. Il brano che ho scelto è Bop Scotch ed è a firma proprio di Pettiford e Chaloff ed è stato ripubblicato qualche anno fa  come bonus track su un CD dedicato al jazzista americano.


Come si vede nella immagine nessun editore o collecting society reclama diritti su questo brano. Una azione che di solito segue di pochi minuti l'upload, ma che qualche arriva ore dopo, e che in questo caso non pare essere stata avviata da nessuno. La situazione tecnicamente è la stessa del brano precedente. La differenza probabilmente risiede nel fatto che chi potrebbe accampare diritti (tutti i membri del sestetto più i due autori più la casa discografica) ha chiuso i contratti di esazione diritti con le società che fanno questo mestiere (e che non lo fanno gratis) considerando probabilmente che per brani così poco noto e lontani nel tempo non ne vale la pena. E naturalmente c'è anche da considerare il fattore tempo, sono passati più di 60 anni, la qualità della registrazione è adatta per una testimonianza storica, più che per un ascolto odierno.

Quarto test: un brano sicuramente public domain
Un brano tradizionale registrato in Europa tra il 1945 e il 1950 è sicuramente public domain. A maggior ragione se nel libretto interno del CD, pubblicato da Proper Records nel 2000, è specificato che è proprio così per 33 dei 40 brani contenuti in questa antologia di canzoni, reels e jigs popolari irlandesi.
Quella che ho scelto per il test, molto bella, si chiama "The Maid Of The Moorlaugh Shore" e già si capisce che è una tipica storia di promessa sposa sfortunata. Una volta caricata su YouTube, per circa 24 ore è stata valutata libera da ogni diritto di diffusione, poi sono comparsi e reclamarli "one or more publishing rights collecting societies", come si vede nella videata seguente.


Sfidando coraggiosamente la velata minaccia che, in caso di reclamo infondato, il mio canale YouTube poteva essere chiuso (come si legge nel testo della contestazione) ho comunque voluto provare l'efficacia di questa procedura. D'altra parte la mia buona fede era evidente e dimostrabile, poggiandosi sulla declaratoria contenuta nel disco stesso. Mi aspettavo una procedura lunga, o eventuali richieste di ulteriori elementi o chiarimenti, una certa resistenza da parte di queste collecting societies non precisate alle quali, immaginavo, YouTube avrebbe girato la contestazione.

Ma non è andata così, meno di un minuto dopo l'invio della contestazione è arrivata questa email all'account associato al canale YouTube.


Come si vede la contestazione stessa ha fatto decadere la pretesa, ad opera, evidentemente, non di un intervento umano ma di una procedura informatizzata. Contestualmente spariva l'avviso "corrispondenza con contenuti di terze parti".

Su questo esito, credo definitivo (vedremo in seguito) posso tentare solo alcune ipotesi. Partendo dal fatto che detentori dei diritti e collecting societies in genere hanno convenienza economica a dichiarare la proprietà dei diritti, e poi consentire comunque la diffusione. In questo modo infatti possono ottenere una parte dei ricavi pubblicitari raccolti da YouTube per la diffusione di quel video. Entrate che, per video di successo, sono convinto che siano superiori allo sfruttamento con metodi tradizionali del brano originale, spesso molto particolare e ormai fuori mercato (come in questo caso).
Posso quindi supporre che tra il soggetto che accampa i diritti e il "caricatore" YouTube / Google in caso di contestazione dia più credito al secondo, che non ha nulla da guadagnare nella contestazione, anzi casomai rischia la chiusura del canale (che a volte partecipa anch'esso alla raccolta pubblicitaria).
Da qui la chiusura automatica della contestazione.
E' soltanto una ipotesi comunque.

Ultimo test: un altro brano tradizionale irlandese
Come ulteriore controprova ho caricato anche uno dei brani dell'antologia scelto tra quelli che nelle note non erano dichiarati public domain. A quanto ho capito in questo caso l'interprete (Angela Murphy) era professionista.



Come si vede anche in questo caso non è emerso (neanche a distanza di alcuni giorni) alcun pretendente i diritti. Può darsi che siano scaduti o siano cessate le convenzioni nel frattempo (il disco era stato pubblicato nel 2000) oppure può essere che il curatore dei diritti non si sia accreditato su YouTube.

In sintesi
Da questi test si conferma che con grande attenzione si può diffondere o distribuire, e in generale gestire anche musica public domain in un sito. Punti critici sono i diritti d'autore, non è facilmente individuabile chi li cura in un ambito mondiale, e la necessità di filtrare il traffico dai paesi dove i tempi di scadenza dei diritti dell'esecuzione sono più lunghi che non da noi.

(Se qualcuno ha la curiosità di vedere ed ascoltare questi video li può cercare con il titolo direttamente su YouTube. Non inserisco i link per via delle norme che regolano lo sfruttamento pubblicitario di video YouTube linkato o embedded)

1 commento:

  1. Metodo molto efficace! Non ci avevo affatto pensato! Grazie di questa chicca :)

    RispondiElimina

Sono stati segnalati occasionali problemi nell'inserimento dei commento con account Google con alcuni browser e impostazioni di protezione. In questo caso inserire il commento come "anonimo". Grazie