sabato 3 gennaio 2009

Slot Music. L'album a stato solido diventa una realtà

In un post precedente erano esposte le potenzialità delle schede di memoria (memory stick, tipo SD e similari) come possibili sostituti del CD, nuovo supporto per la distribuzione della musica. Secondo alcune notizie di stampa pare che ci stiamo arrivando, ma con premesse piuttosto diverse (ed esiti, penso, meno promettenti, sia per l'industria sia per gli appassionati di musica).

La notizia, riferita da Ernesto Assante su La Repubblica - Affari e Finanza, è che la SanDisk, la casa leader nelle memorie a stato solido intercambiabili, lancerà a partire da metà ottobre sul mercato americano, facendo anche leva su un accordo con la grande distribuzione USA (Wal Mart e Best Buy), oltre che con le 4 major, un nuovo supporto chiamato Slot Music. In pratica una scheda SD da 1 GB contenente un album con vari contenuti extra (video ecc.) a un prezzo iniziale che dovrebbe essere di 15$ o forse qualcosa di meno. I titoli che saranno disponibili per il lancio saranno all'inizio solo 29, in attesa, evidentemente, di vedere come andrà.

L'annuncio (del 22 settembre 2008) è stato ripreso da molti, ma cosa c'è dentro queste memory stick e chi le vende in realtà? Non sembra un annuncio epocale come è stato presentato: nessuna traccia sul sito della Sony e neanche su quello della SanDisk, solo un link nelle news. In mezzo a tanti che ripetono con copia e incolla l'annuncio iniziale, l'articolo più informato sembra questo del New York Times.

In sintesi: 1) gli album sono venduti in realtà dalle case discografiche, SanDisk fornisce solo il supporto, come qualsiasi stampatore di CD, mentre la dsitribuzione è curata da alcune grandi catene di distribuzione e centri commerciali USA; 2) il formato scelto è il Micro-SD da 1GB, le schede delle dimensioni di un'unghia usate soprattutto nei telefonini (è molto più piccola della foto, il lato corto è 1 cm. ca.); 3) il target è quindi chiaramente rappresentato dai telefonini di ultima generazione con lettore MP3 incorporato, sui quali effettivamente non è sempre facile scaricare la musica da iTunes o da Internet; 4) il costo dovrebbe essere comparabile a quello della scheda SD vergine (10-15 dollari, 10€ da noi); la attrattiva economica principale sembra quindi rappresentata dalla possibilità di riusare la scheda in seguito; 5) il formato sarà MP3 "alta qualità" (320Kbps) senza protezioni DRM, quindi analogo ai download iTunes ad "alta qualità", niente alta definizione quindi (e neanche la media definizione del CD) e nessun tentativo di indirizzare il settore Hi-Fi; 6) non si parla da nessuna parte del packaging, quindi è improbabile che questo aspetto sia stato indirizzato come prioritario, le schede Micro-SD sono vendute normalmente in confezioni di plastica saldata di 4-5 cm di lato assieme a un contenitore per usarle su slot SD (quelli dei computer o delle macchine fotografiche digitali), è possibile che sia associato un libretto con i titoli ecc.; 7) da nessuna parte si parla dei titoli dei 29 album, quindi è probabile che siano stati selezionati da catalogo, magari recenti, e orientati al mercato USA, quindi nessun inedito per trainare l'iniziativa; 8) le Slot music non sono utilizzabili così come sono sui coordinati Hi-Fi di casa e neanche sulle autoradio predisposte per iPod e lettori MP3, da qualche parte si parla di adattatore MP3 (un oggetto comunissimo del costo di 10 € e meno) ma non credo che ne sarà venduto uno per ogni Slot Music, per evidenti motivi di costo. Magari sarà offerto come accessorio a parte, personalizzato per lo scopo; 8) la musica vera e propria occuperà 1/3 delle schede, grazie al formato compresso (ah ahi, poveri appassionati di Hi-Fi sempre dimenticati), il resto sarà riempito con "contenuti extra", i soliti video clip, interviste esclusive altre minuzie che già aggravano inutilmente i DVD (ma li guarda mai qualcuno?); 10) la rinuncia al DRM (protezione dalle copie) sarà stato estorto alle major probabilmente proprio perchè il nuovo supporto rimarrà probabilmente confinato al mondo dei telefonini (oltre al ridotto numero di titoli iniziale).

Prospettive? Non sembra affatto una iniziativa epocale o in grado di indicare una nuova strada. Sembra piuttosto una iniziativa mirata ad un target ben preciso, una nicchia non ben coperta da iTunes, magari anche una nicchia profittevole. Per sostituire il CD manca: a) un incremento di qualità; b) un incremento percepibile di valore (c'è solo la possibilità di riuso, non so se basta); c) un incremento di praticità. Bisogna anche vedere se sarà proposto in Europa e in Italia. Resta invece a nostro parere sempre interessante l'adozione della tecnologia delle memorie a stato solido in una logica di incremento delle prestazioni e della qualità del CD.

(Pubblicato originariamente su Musica & Memoria nel mese di ottobre 2008)

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