mercoledì 20 aprile 2022

Come dividere in tracce un album registrato

Alcuni post precedenti sono dedicati alla registrazione analogica o digitale di un album partendo dagli LP oppure da un servizio streaming (solo per copia di album che già possediamo). Quello che si ottiene è, nella operazione standard, un file audio unico, e quindi rimane il compito di dividerlo in tracce come l'album originale. Un'operazione che è ancora in gran parte manuale e non tanto breve, e che merita un post.

Le alternative
Non per gli LP ma per la registrazione in digitale, una semplice alternativa è registrare una traccia alla volta, ha lo svantaggio di dover ascoltare tutto l'album e fermarsi ad ogni brano, ma se fa piacere riascoltare l'album può anche essere una soluzione, alla fine dell'ascolto, un po' più lungo del normale, sarà quasi tutto fatto.
Ma se l'album è intero le alternative sono (sempre considerando Audacity come registratore):

  1. Trovare un file .cue e e utilizzare un programma "cue splitter" per separare le tracce
  2. Creare un file .cue e e utilizzare un programma "cue splitter" per separare le tracce
  3. Utilizzare la funzione di Audacity "Export multiple"
  4. Utilizzare le funzioni di editing di Audacity per tagliare, copiare ed esportare singolarmente ogni traccia (cut & paste).

La prima alternativa, trovando il file, è l'unica che potrebbe essere automatica e rapida, basta solo dare in input il cue file a un programma di spacchettamento come il noto Medieval CueSplitter, ma trovare il file giusto è quasi impossibile ora e quindi la salto. E' citata solo per ricordare che qualcuno ha pensato a una soluzione, ed era molto usata ai tempi del peer-to-peer, ma quei tempi sono passati. Anche l'alternativa di creare noi file cue ha più svantaggi che vantaggi e in pratica rimangono praticabili solo le ultime due. Chi non è interessato a sapere perché è quasi impossibile creare i file cue può saltare subito all'alternativa 3.

2. Creare un file clue
Si tratta di un file di tipo testo con un formato standard che fornisce al programma di splitting le istruzioni su dove inizia e dove finisce ogni brano, più alcuni tags come opzione aggiuntiva.
E' un file di tipo testo e quindi si può anche creare a mano, ma esistono molti programmini free che possono generarlo. Su Discogs o Wikipedia è facile trovare la durata delle tracce, che è l'unica informazione che serve, e quindi sembra tutto molto facile. Se non ci fossero peò le pause tra un brano all'altro, che non sono di lunghezza standard, e a volte neanche ci sono.
I file che si trovavano un tempo erano di solito associati a un album e venivano generati nella stessa fase di ripping o registrazione da LP, quindi riportavano gli esatti "punti di inizio" (cue in inglese). Ma di quella edizione dell'album, e quindi non certi al 100% neanche quelli.

Per farli noi dovremmo individuare i punti di inizio a vista, o la durata delle pause, osservando lo spettrogramma. Esiste un'applicazione che fa questo lavoro (credo l'unica), si chiama Visual Audio Splitter & Joiner ed è prodotta da una società che si chiama ManiacTools. Buona idea se non fosse quasi inutilizzabile perché mostra lo spettrogramma in una finestra alti pochi millimetri e individuare i punti di inizio, anche ingrandendo. è impresa quasi impossibile. Inoltre, è a pagamento, e ha un costo assurdo, al mese quasi uguale a Sky con l'opzione sport, perché insieme ti vogliono dare altri 20 tools dall'uso improbabile.
Il tutto per fare un lavoro che può fare molto meglio Audacity.

3. La funzione di Audacity "Export multiple"
Su Audacity osservando lo spettrogramma è possibile con relativa facilità individuare i punti di inizio delle varie tracce e quindi nel software è inclusa la possibilità di marcarli e poi di esportare le tracce come file audio singoli. L'operazione non è complessa in sé, lo diventa nell'implementazione perché consente una serie di varianti di dubbia utilità che complicano l'uso. Quindi è utile una breve guida.

Configurazione
La prima cosa da controllare sono i settaggi iniziali, devono essere questi (ma di solito sono di default), Controllare:
  • Edit > Labels > Type to create a label (flaggato)
  • Edit > Preferences > Tracks > Tracks Behaviour -  flaggare:
    • Select all audio if selection required
    • Type to create a label
Il processo di splitting passo-passo
Si parte ovviamente dal file audio con la registrazione dell'intero album, obbligatoriamente in WAV.
  1. Individuare l'inizio del primo brano e controllare (anche ascoltando) che non ci sia nessun contenuto audio prima. Se c'è, tagliarlo con Ctrl-X
  2. Individuare l'inizio del secondo brano e posizionare il cursore in questo punto
  3. Ingrandire col comando + lo spettrogramma per verificare il punto di inizio effettivo e posizionare il cursore a questo punto
  4. senza muovere il cursore rimpicciolire fino a vedere anche il punto di inizio precedente e selezionare con il mouse tutto il contenuto audio da inizio a inizio
  5. creare la traccia ("label" la chiama Audacity) col comando Ctrl-B
  6. viene così creata una nuova finestra "Label Track " sotto a quella con gli spettrogrammi dei due canali stereo (fig. 1 e 2)
  7. Nella finestra sottostante cliccare col tasto destro sul rettangolino che compare (un mistero perché abbiano scelto questa grafica)  (fig.3)
  8. Nel menu a tendina selezionare "edit label" e compare un pop-up con una scheda (in alternativa si può scrivere direttamente nel rettangolino)
  9. Nella scheda inserire il nome del brano che sarà anche il nome del file, consiglio di numerarli (01. Nome e così via). Non serve inserire altro; (fig. 4)
  10. Continuare nello stesso modo fino all'ultimo brano
  11. Alla fine, selezionare File > Export > Multiple
  12. Si apre una scheda nella quale si può scegliere il formato del file, si può quindi già direttamente creare il brano in formato FLAC
  13. Per ogni brano viene proposta una form per inserire i tag (e con già il nome del brano inserito prima). Conviene rimandare il tagging a dopo (perché si fa molto prima) e dare solo Ok per ogni brano
  14. Finito. Nella directory che abbiamo selezionato si trovano tutti i brani separati 
  15. Chiudere Audacity salvando il progetto (cioè il lavoro di separazione che abbiamo fatto. Potrebbe servire ancora).
  16. Rimane da completare solo il tagging, ma lo vediamo dopo.  
Negli screenshot seguenti i passi principali della funzione Export multiple

1. La creazione con CTRL-B di una Label Track

2. Prima traccia creata con nome del file audio

3, Il menu a tendina che si apre cliccando sul piccolo rettangolo

4. La scheda per l'inserimento delle informazioni sulla traccia

Difetti
Il processo una volta capito è abbastanza fluido e in caso di errori si può tornare indietro, per completare un album occorre comunque pianificare un tempo non breve 15-30'. Dipende molto da come è organizzato l'album, ovvero se ha le pause tradizionali di silenzio tra un brano e l'altro, facilmente individuabili, o se invece nel master sono previsti passaggi con una pausa minima o nulla tra i brani, come è tipico per gli album live o anche per album studiati come questo gioiello dei Working Week che ho usato come test.
In questo secondo caso individuare il punto giusto non è semplice e, soprattutto, se all'ascolto dell'album ci accorgiamo che all'inizio rimane una coda del precedente o alla fine inizia il successivo, bisogna rifare tutto il lavoro da capo. Per album organizzati in questo modo è preferibile il metodo successivo.

4. La funzione cut & paste di Audacity
Audacity è un editor per audio digitale in formato WAV e quindi sul file audio ottenuto dalla registrazione e che contiene un intero album si può operare come in qualsiasi editor, con le classiche funzioni di cut & paste. Quindi: 
  1. individuare una traccia aiutandosi anche con l'ascolto
  2. selezionare col mouse tutta la traccia includendo anche la coda delle precedente e l'inizio della successiva
  3. fare CTRL-X
  4. aprire una nuova finestra di Audacity: File > New
  5. copiare la traccia con CTRL-V (sarà visualizzata con dettaglio elevato)
  6. individuare il punto esatto di inizio, selezionare l'audio precedente e tagliarlo con CTRL-X
  7. individuare il punto esatto di fine, selezionare la fine effettiva del brano  e tagliarlo con CTRL-X (nelle due operazioni può essere utile diminuire il dettaglio)
  8. Salvare il file audio "ripulito" con il comando File > Export, nella form successiva selezionare ovviamente il formato WAV e poi nella form del tagging inserire solo il nome del brano preceduto al numero della traccia (01. ecc.). 
  9. Chiudere la nuova finestra creata
  10. Viene richiesto di salvare il progetto, rispondere No perché non serve più, 
  11. Dopo il No si torna al file audio con tutto l'album e si ricomincia il processo fino all'ultima traccia
  12. Completate tutte le tracce e salvate nella directory di destinazione, aprirle con Foobar2000 e convertirle da WAV a FLAC.
Gli screenshot per questo secondo metodo di spacchettamento.

Selezione della traccia da tagliare e copiare
La traccia tagliata e copiata in una nuova finestra, ampiezza elevata

Controllo della coda e tagli dell'inizio del brano successivo

Esportazione della traccia singola

Difetti
Questo metodo è apparentemente più semplice del primo però richiede attenzione, perché la sequenza deve essere sempre eseguita correttamente in serie e, in caso di errore, si perdono le informazioni o si può compromettere il file audio "master" (farne sempre una copia di sicurezza prima di iniziare).

Il tagging
Alla fine nella directory di destinazione, sia con l'alternativa 3 che con l'alternativa 4 si avranno tutte le tracce numerate, in formato FLAC o in WAV. Però senza tags, che volendo potevamo mettere a mano per ogni brano in entrambi i metodi. Un processo lungo con molte cose da scrivere che si può evitare e automatizzare con la funzione di tagging di Foobar2000.

Selezionando con CTRL-A tutte le tracce e poi premendo il tasto si apre un menu nel quale c'è anche l'opzione "tagging". Di default è incluso prendendo le informazioni su FreeDB (apre Get tags from FreeDB). Questo contenitore spesso non trova l'album e quindi conviene aggiungere due components ulteriori:
  • foo_musicbrainz
  • foo_discogs
Entrambi richiedono di inserire il nome dell'album e/o dell'artista e poi partono nella ricerca (che può richiedere un po' di tempo) e propongono alcune alternative. Discogs inoltre richiede di registrarsi appunto su Discogs e di eseguire anche un processo di autenticazione. Impossibile dire qual è il più completo, conviene quindi installarli tutti e due per avere le maggiori probabilità di successo.
Una volta individuato l'album col comando Write o Update si inseriscono in un attimo e in modo automatico tutti i tags e il lavoro è completo. Rimane solo da inserire la cover dell'album facilmente trovabile sul web (foo_discogs inserisce anche questo).
Gi screenshot:

Nella funzione di tagging sono state installate le opzioni aggiuntive Discogs e Musicbrainz (selezionata)

La ricerca in questo caso non è automatica in base alle tracce ma deve essere aiutata specificando artista e album (o altre informazioni)  

In sintesi
Il processo di spacchettamento o splitting delle tracce richiede un po' di tempo, con album con molte tracce anche mezz'ora. I due sistemi proposti hanno tempi molto simili e conviene sperimentarli entrambi e scegliere il più adatto volta per volta. 

Appendice - Creare un file cue
Si tratta di un file di tipo testo con un formato standard che fornisce al programma di splitting le istruzioni su dove inizia e dove finisce ogni brano, più alcuni tags come opzione aggiuntiva.
E' un file di tipo testo e quindi si può anche creare a mano, ma esistono molti programmini free che possono generarlo. Su Discogs o Wikipedia è facile trovare la durata delle tracce, che è l'unica informazione che serve, e quindi sembra tutto molto facile. Se non ci fossero le pause tra un brano all'altro, che non sono di lunghezza standard, e a volte per scelta nel mastering neanche ci sono e non sono di durata simile tra tutti i brani.
I file che si trovavano un tempo erano di solito associati a un album e venivano generati nella stessa fase di ripping o registrazione da LP, quindi riportavano gli esatti "punti di inizio" (cue in inglese). Ma di quella edizione dell'album, e quindi non certi al 100% neanche quelli.

Per farli noi in modo semplice dovremmo individuare i punti di inizio a vista, o la durata delle pause, osservando lo spettrogramma. Esiste un'applicazione che fa questo lavoro (credo l'unica), si chiama Visual Audio Splitter & Joiner ed è prodotta da una società che si chiama ManiacTools. Buona idea se non fosse quasi inutilizzabile perché mostra lo spettrogramma in una finestra alta pochi millimetri e individuare i punti di inizio, anche ingrandendo. è impresa quasi impossibile. Inoltre, è a pagamento, e ha un costo assurdo, al mese quasi uguale a Sky con l'opzione sport, perché insieme ti vogliono dare altri 20 tools dall'uso improbabile.
Il tutto per fare un lavoro che può fare molto meglio Audacity.

Quindi: alternativa 2 impraticabile.







1 commento:

  1. Anonimo16/5/22

    Bell'articolo....era un pezzo che cercavo un tutorial per dividere le tracce con Audacity!

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