giovedì 1 gennaio 2009

Collecting societies in Italia

Per analizzare l'andamento del mercato discografico ci si concentra prevalentemente sui supporti fisici, mentre già da tempo l'editore discografico (sia piccolo sia grande) ha sviluppato una attenzione maggiore alla gestione globale dei propri diritti. Questo compito è affidato in molte economie avanzate a società specializzate, le collecting societies che, in base ad un contratto sottoscritto con i detentori dei diritti, si dedicano alla individuazione di ogni possibile utilizzo delle opere di ingegno sotto copyright (della musica in questo caso) e all'esazione dei diritti.

In Italia, oltre alla SIAE che gestisce gli utilizzi più tradizionali, operano l'Aidro nel settore libri e la SCF nel settore della musica. La SCF (Società Consortile Fonografici) è un consorzio privato che rappresenta ad oggi 228 case discografiche (sette anni fa, quando è stato formato, erano 10). Il settore coperto dalla SCF è la raccolta dei diritti connessi discografici, spesso sconosciuti dagli stessi detentori (emittenza radio-televisiva, utilizzazioni nei pubblici esercizi: sonorizzazioni usate come sottofondo nei locali pubblici, discoteche, bar, alberghi, nuovi sistemi di distribuzione simulcasting e webcasting, incluse le webradio). Un settore in costante crescita, ad una media di oltre il 20% per anno (rapporto Bocconi sul mercato italiano 2006), mentre il mercato tradizionale dei supporti fisici si è ridotto del 15% nell'ultimo anno, che ha raggiunto un fatturato di circa 33 milioni di euro, ripartiti equamente tra discografici ed artisti (attraverso l’IMAIE).

Numeri non trascurabili ma certo ancora abbastanza marginali per un mercato che arrivava nei tempi d'oro anche a 300 milioni di Euro con i soli supporti fisici.

Per saperne di più: www.scfitalia.it

(Originariamente pubblicato sul sito Musica & Memoria - Febbraio 2008)

1 commento:

  1. Segnalo che la Comunità Europea ha pubblicato un interessante studio sulle collecting societies e su come la loro azione nei vari paesi tende a rafforzare la posizioni dominanti nella cultura musicale.
    Questo è link: http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/studies/download.do?language=en&file=28328

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