Il più sensibile incremento qualitativo si ottiene con l'aumento della lunghezza di parola, ma l'effetto non è di immediata percezione né facilmente misurabile. L'incremento della frequenza di campionamento consente invece di registrare in digitale frequenze superiori ai 20KHz, che erano circa il limite fisico gestibile con la frequenza di campionamento del CD (22,050KHz). La presenza di queste frequenze ultrasoniche nei file audio è misurabile e quindi per approfondire questo aspetto sono state fatte analisi e misure del materiale audio in HD da parte di riviste specializzate (H-FI & Record Review, Audio Review) e sono sorte discussioni tra appassionati.
Cogliendo l'occasione di una discussione con un visitatore del sito ecco in questo articolo alcune misure commentate di file audio di varia provenienza. Rimandando alle conclusioni le considerazioni sulla effettiva utilità di questo tipo di analisi ai fini della selezione del miglior materiale in HD, e più in generale della massima qualità di ascolto della musica.
Le misure sono state eseguite con l'editor audio open source Audacity (sourceforge) che include anche questa funzionalità. I diagrammi presentano la distribuzione spettrale del segnale audio per una porzione di musica di circa 50 secondi o meno, sull'asse delle ordinate l'attenuazione in decibel delle frequenze presentate sull'asse delle ascisse. La scala usata è a volte logaritmica e a volte lineare (è indicato nel grafico) a seconda degli elementi da mettere in evidenza. Come suggerito dalle misure effettuate da Audio Review nel numero 317 del 2010, viene analizzata in alcuni casi anche la coda dei file audio dove la musica non c'è più o quasi, per isolare il rumore.
Linn Records
Portabandiera dell'alta risoluzione e con una propria etichetta discografica, propone materiale audio di ottima qualità musicale con risoluzione 24/96 e anche 24/192. Un classico della produzione Linn sono i concerti per pianoforte di Beethoven nella esecuzione della Scottish Chamber Orchestra con il pianista Artur Pizarro.
Vediamo l'analisi dello stesso movimento scelto da Audio Review, e analizzato con strumenti sicuramente più potenti, il largo del 3° concerto, in scala lineare.
Aggiungiamo uno spettro del numero 5, questa volta su scala logaritmica.
Infine l'analisi della coda del largo del 3° concerto, alla ricerca del rumore.
Come si vede la banda in frequenza del segnale musicale arriva sino a quasi 40 KHz, quindi meno del limite teorico che in questo caso sarebbe 96KHz. Ma d'altra parte non si vede come la Scottisch Chamber Orchestra e il pianista potrebbero generare queste frequenza ultrasoniche, a patto che i microfoni usati nella registrazione fossero in grado di raccoglierli. Oltre i 30 KHz c'è soltanto rumore a un livello però bassissimo, quasi a -100dB. Stavo per usare l'aggettivo "inudibile" ma in realtà a queste frequenze per l'orecchio umano a qualsiasi livello sarebbe comunque inudibile.
Un secondo esempio sempre della Linn Records mostra una certa presenza del rumore in alta frequenza. Il brano è tratto dalle musiche per il teatro di Sibelius, Pelleas et Melisande, ed era registrato a 24/96 sempre con la Scottish Chamber Orchestra (nel 2003).
Come si vede oltre i 25KHz inizia rumore (riconoscibile anche perché non ad andamento frastagliato) che rimane comunque sotto gli 84 dB rispetto allo zero a 40KHz. Questo andamento si ritrova in tutto l'album.
HDtracks
Continuiamo con altro materiale audio registrato all'origine in digitale, in questo caso dalla Chesky Records. L'album è il noto Take This Journey della cantante soft jazz Christy Baron.
Anche in questo caso analizziamo la coda a musica terminata,
Come si vede l'analisi di spettro mostra una registrazione che comprende anche frequenze molto elevate, oltre i 45KHz, nell'analisi della coda si vede che si tratta in buona parte di rumore, apparentemente predominante oltre i 30-35 KHz.
Vediamo ora un file proveniente da una registrazione con tecnologia DSD sempre commercializzato da HDtracks, i quartetti per oboe di Mozart interpretati da Keisuke Wakao. La frequenza di campionamento equivalente in questo caso sarebbe quella del SACD, vale a dire 88,2KHz.
Anche in scala lineare.
In questo caso la coda presenta musica a bassissimo volume, e quindi una analisi comparata non è possibile, ma comunque si può supporre che quello che si vede oltre i 20KHz sia in gran parte, se non del tutto, rumore, anche dalla forma del grafico. Quindi potrebbe essere stato effettuato in fase di trasferimento in Flac un filtraggio a 20KHz, non sfruttando tutta la potenzialità del formato. Oppure ciò dipende dalla conversione da DSD a PCM, un aspetto da approfondire. Oppure semplicemente nella registrazione originale è stato usato un set che non puntava a catturare le frequenze ultrasoniche, peraltro per un quartetto oboe, violino,viola, violoncello, tutto nella parte media dello spettro come contenuto musicale. Registrazione che comunque dovrebbe essere stata molto accurata, come si vede dalle note.
Conversione fai-da-te
Numerosi appassionati con tanto tempo libero a disposizione si sono dedicati in questi ultimi anni alla conversione in digitale in HD a partire da dischi in vinile, mettendo poi in rete gratuitamente e per pura passione il risultato del loro lavoro. Quindi originale analogico, presumibilmente di buona qualità audio, e tutta una catena composta da giradischi, testine, convertitori da analogico e digitale, e processori per la produzione di output solitamente a 24/96 (nel seguito le note tecniche sulla conversione dell'esempio utilizzato). Viene la curiosità di vedere come hanno lavorato e cosa ne è delle frequenze ultrasoniche, che qui proprio non ci aspetteremmo.
Tra i diversi album disponibili scegliamo la conversione effettuata da un appassionato che si fa chiamare Doctor Robert del classico album di Joan Baez Diamonds And Rust.
E infine l'analisi della coda.
Come si vede il contenuto a frequenza superiore ai 25 KHz è costituito da rumore, comunque a livello bassissimo. Il lavoro di conversione sembra eseguito in modo pienamente corretto, e fa ricorso anche a un compressore / decompressore audio professionale dbx per attenuare il rumore di fondo.
Note sul trasferimento in digitale fornite da chi lo ha eseguito
Nitty Gritty RCM 1.5
Technics SL-1200MK2 Turntable with KAB Fluid Damping and KAB record grip
Ortofon 2M Black cartridge
Pro-Ject Tube Box SE II Preamp
dbx model 224 dbx II decoder
Tascam US-144 external USB 2.0 Audiointerface
Bias Peak LE 6 recording software
iZotope RX Advanced 1.21 for Redbook conversion
xACT 1.71 for Redbook SBE correction
RCM>TT > Ortofon 2M Blk> Tube Box preamp> dbx decoder> ADC> Mac Pro Dual Xeon> Peak LE @ 24/96 > analyze (no clipping, no DC Bias offset, each side maximized to -0.3 dB) >
split into individual Tracks > Click Repair 3.02 used in Manual Mode, 30 Rev, Pitch Protection, X2 >
FLAC encoded Level 5 with XLD Version 20100505 (119.1)
All de-clicking software used in full manual mode to preserve musical transients.
No music was harmed in the making of this vinyl rip.
No silence been removed, please burn gapless to match original track layout.
Conclusioni
Da questi grafici si ricava una qualche scala di qualità per il materiale audio esaminato? Facciamoci prima altre 2-3 domande. Se il sistema uditivo non riesce a percepire suoni oltre i 20 KHz, per soggetti giovani, e questa soglia si riduce a 16 KHz e anche meno con il procedere dell'età, perché preoccuparsi delle frequenze ultrasoniche? E inoltre, se una parte consistente, forse maggioritaria, degli appassionati di alta fedeltà considera tuttora il vinile, che certo le frequenze oltre i 20 KHz non può registrarle e riprodurle, allo stesso livello di eccellenza della musica in HD, per quale motivo dovremmo preoccuparci di questa parte dello spettro audio? E infine, anche ammesso che abbia una qualche influenza, come potrebbe arrivare fino a noi, se casse acustiche e cuffie sono progettate per riprodurre suoni sino a questi famosi 20KHz o poco oltre?
D'altra parte, secondo studi ed esperimenti citati da Wikipedia e penso attendibili si è appurato che ascoltatori attenti pur non riuscendo a percepire suoni ultrasonici sono in grado di individuare in alcuni casi come "migliori" registrazioni che li contengono, ovviamente proposti da impianti in grado di riprodurle.
Una conclusione che forse si può trarre è che, se contenuti audio ultrasonici ci sono, e si è visto che armoniche superiori di vari strumenti sono presenti, seppur a livello bassissimo, anche per musica classica strumentale eseguita con strumenti acustici, ci si aspetta che vengano registrati sui file audio, visto che l'alta definizione tecnicamente lo consente. Pur se il vantaggio in termini di ascolto è tutto da verificare. Da questo punto di vista non dovrebbe essere proposto materiale tagliato rispetto alle potenzialità del formato, come pare avvenga con alcune registrazioni in DSD, cosa comunque da approfondire. E mantenendo sempre come prevalente l'attenzione alla qualità musicale.
Rimane inoltre da approfondire la presenza di rumore ad alta frequenza e bassissimo livello in alcune registrazioni, non sappiamo per quale scelta o motivo inserito o lasciato e con quali effetti. Su questo se qualche lettore del post ha ulteriori elementi il suo contributo o parere sarà il benvenuto.
(Nota: l'analisi spettrale è materia complessa e qui per esigenze di inserimento in un articolo di un post tutto è molto semplificato, chiarimenti o approfondimenti. se ritenuti necessari, sono sempre graditi, così come altri esempi di analisi spettrale).
Bel post, tutti gli elementi che correttamente fornisci però a mio parere rednono possibile una sola conclusione.
RispondiEliminaRiassumo le premesse:
- gli strumenti musicali NON producono frequenze oltre i 16/17 Khz
- i microfoni NON registrano oltre i 15Khz (microfoni da ripresa live) o i 20Khz (microfoni da studio)
- gli altoparlanti NON riproducono frequenze oltre i 20Khz
- le orecchie umane in ogni caso non sentono oltre i 20Khz (per ragioni fisiche: è sufficiente leggere come funziona un orecchio umano per capire il perchè) e per gli adulti (diciamo dai 20 anni in poi) è già tanto arrivare a 16Khz.
Le mie conclusioni:
- sopra i 20Khz non c'è musica. C'è solo rumore.
- di conseguenza, l'utilità di registrare/riprodurre frequenze oltre i 20Khz è puramente reltaiva al marketing.
Che ha sempre bisogno di trovare qualche scusa per rivendere le stesse cose ai soliti appassionati.
Grazie dell'apprezzamento. Vedo che riguardo al tema fai parte della nutrita schiera degli scettici, opposta alla altrettanto nutrita schiera degli entusiasti delle nuove possibilità offerte dall'alta definizione in musica, capeggiata in Italia dal noto Paolo Nuti, editore storico prima di Suono ed ora di Audio Review. Gli entusiasti e il suddetto Nuti quello che tu chiami rumore ad alta frequenza lo chiamano armoniche superiori a basso livello.
RispondiEliminaPremesso che, se vuoi, puoi anche confutare queste tesi con lo stesso Nuti che periodicamente tiene seminari sul tema in occasione di eventi sull'Hi-Fi, ti dico che io personalmente non ho una opinione netta in merito, anzi in un dialogo con un altro visitatore che, all'opposto tuo, cercava assolutamente le alte frequenze e considerava grave che in contenuti HD mancassero, ho portato argomentazioni simili alle tue.
Sono convinto però che l'alta risoluzione derivante dal campionamento a 24 bit anzichè a 16 bit sia fondamentale per l'incremento della qualità e, poiché in questo modo si espande sopra i 20KHz la banda di frequenza, non vedo il motivo di tagliare l'eventuale contenuto in questa parte dello spettro. Al massimo non lo udiremo e non lo percepiremo, come sostieni tu, e non darà quindi alcun peggioramento.
Sono invece assolutamente sicuro che dietro alla spinta verso l'HD non ci sia alcuna raffinata manovra commerciale mondiale. A parte il fatto che "appassionati" non è necessariamente un sinonimo di "gonzi" questa spinta proprio non si vede dove sia. Le case discografiche principali, le major, non distribuiscono in rete neanche la media definizione, la qualità CD (con l'unica eccezione dell'etichetta Deutsche Grammophon) figuriamoci l'HD. Anzi una volta che l'hanno fatto, cone le opere complete dei Beatles evidentemente erano d'accordo con te, perché hanno pubblicato il materiale a 24 bit, ma tagliato a 44.1KHz! Il grande pubblico che compra in massa televisori HD e macchine fotografiche digitali da 10Mpixel e oltre ignora totalmente che qualcuno proponga l'alta definizione anche in musica, anche per la totale assenza di pubblicità di qualsiasi genere, sia sul software sia sull'hardware. Rimangono solo alcune piccole case specializzate, di nicchia come la Linn o la Chesky Records di HDtracks, che rispetto al totale del mercato fanno fatturati infinitesimali e neanche in crescita. E gli appassionati di cui sopra (vedi i dati di vendita USA) preferiscono il vinile. Dove vedrete voi scettici questa manovra di marketing ad alti livelli per imporre l'alta definizione io proprio non lo so.
Guarda, sulla matematica non esistono le scuole di pensiero: se le mie orecchie non possono fisicamente arrivare oltre i 20khz, tutto quello che c'è sopra possiamo chiamarlo come vogliamo, rumore, armoniche superiori a basso livello o giacomo, tanto non le sente nessuno.
RispondiEliminaI 24 bit con la banda di frequenza non c'entrano nulla e dovresti saperlo: i bit misurano la risoluzione dei livelli di volume registrabili, la frequenza di campionamento è un'altra cosa.
Dietro la spinta all'HD c'è SOLO una manovra commerciale.
Tutti i produttori di audio digitale si sono resi conto che in um mercato saturo non c'era più nessuna ragione per comprare una nuova scheda audio (ad esempio) a 44,1khz/16bit se la qualità era la stessa di quella vecchia.
L'invenzione dei 24 bit, degli 88/96/192 khz etc. hanno ragioni esclusivamente commerciali.
Portare le stesse cose dal mercato professionale a quello consumer non è facile, ma ci stanno provando.
I 24 bit non sono una invenzione, ma una evoluzione tecnologica, esattamente come l'alta definizione per i televisori e le foto digitali a densità di pixel sempre più elevata. Differenze che in questo caso vedono tutti e non suscitano polemiche di sorta. Nell'audio è diverso e ho intenzione di dedicare un post a questa curiosa incongruenza.
RispondiEliminaIl campionamento a 16 bit era stato scelto a fine anni '70 perché era il massimo possibile con la tecnologia dell'epoca. Ora un chip da poche decine di Euro e' in grado di campionare e decodificare con parola a 24 bit e frequenza di campionamento a 192 KHz. E in campo professionale la musica proprio a questa risoluzione e frequenza è registrata (o anche superiore). Non certo per motivi commerciali, ma perché in campo professionale si punta alla massima qualità possibile, e i professionisti del suono evidentemente la differenza la percepiscono. Come ai tempi del nastro analogico si usavano nastri da mezzo pollice e velocità di 38 cm/sec per avere le massime prestazioni.
Solo che all'epoca un registratore con le stesse caratteristiche per uso casalingo aveva un costo proibitivo, e si usavano comunque ottimi registratori Revox e simili a 19 cm/sec da 1/4 di pollice. Mentre ora un eccellente DAC 24/192 ha un prezzo assolutamente ragionevole.
Tu questo lo chiami "ragioni commerciali"; non so come la pensi rispetto al libero mercato. Io lo considero solamente un giusto sforzo di chi produce questi sistemi per offrire di più ai propri clienti e fare un giusto guadagno. Possibilmente precedendo i concorrenti.
Nei paesi del socialismo reale sicuramente questo rischio di evoluzione grazie alla competizione non lo avresti corso.
Quelli che sicuramente non lo corrono, il rischio di guadagnarci qualcosa, sono le case discografiche principali, le major, che per motivi misteriosi (ma non troppo) hanno scelto di non vendere materiale in alta definizione.
Lungo ed interessante articolo a proposito dell'alta definizione audio.
RispondiEliminaLo conosco, e' un classico del "negazionismo audiofilo". Citato a suo tempo anche da TNT-Audio che sembra condividere. Non spiega però perché quello che va bene per gli studi di registrazione e' inutile o addirittura dannoso per l'ascolto casalingo o fuori dagli studi. Eppure i tecnici del suono hanno un apparato uditivo uguale a quello degli altri umani e gli studi di registrazione sono posizionati sulla terra e rispondono alle stesse leggi fisiche.
EliminaLo conosco, e' un classico del "negazionismo audiofilo". Citato a suo tempo anche da TNT-Audio che sembra condividere. Non spiega però perché quello che va bene per gli studi di registrazione e' inutile o addirittura dannoso per l'ascolto casalingo o fuori dagli studi. Eppure i tecnici del suono hanno un apparato uditivo uguale a quello degli altri umani e gli studi di registrazione sono posizionati sulla terra e rispondono alle stesse leggi fisiche.
EliminaPer lo stesso motivo per cui negli studi di registrazione non si usano casse hi-fi ma casse monitor: registrare la musica è una cosa molto diversa dal riprodurla.
RispondiEliminaSì ma gli strumenti sono gli stessi e un sassofono o un violino devono suonare nello stesso modo sia nello studio sia a casa.
EliminaVisto che porti spesso questo esempio però devo farti una domanda: tu cosa intendi per "registrazione"? A che genere di musica, a che tipo di strumenti fai riferimento?
In realtà, no.
RispondiEliminaL'hi-fi è il regno degli "abbellimenti" del suono, non della riproduzione naturale.
Perchè quello che suona davvero più "fedele" suona anche peggio: meno gradevole.
In studio si registra e si mixa con lo scopo di ottenere un suono che possa essere ascoltato sulla mirirade di apparecchi per riprodurre la musica esistenti, dalla radiolina a transistor all'hi-fi esoterico.
Per fare questo, si usano davvero monitor che non colorino (o la facciano il meno possibile) quello che si ascolta, in ambienti che non aggiungano o tolgano frequenze, con apparecchi che non abbelliscano il suono.
Poi si controlla il missaggio su diverse casse, per verificare la resa in diverse situazioni-tipo di ascolto.
Questo vale per qualsiasi tipo di musica e di strumenti, non fa nessuna differenza.
ps - se non togli l'assurda verifica per il post, questo è l'ultimo commento che lascio. La scomodità di decifrare le due parole è veramente assurda, e non capisco quale vantaggio provochi al blog.
E magari è meglio così, eh :)
La mia non vuole essere una minaccia, solo una constatazione.
Ho tolto il controllo anti spam fortemente consigliato da Blogger, speriamo bene, controllerò in seguito.
EliminaRiguardo al tuo commento ora mi sembra tutto abbastanza chiaro. Stai parlando di registrazioni di musica pop e rock, dove il concetto di alta fedeltà non si applica. Non esiste un riferimento per il suono di una batteria elettronica o di una chitarra elettrica, a parte l'idea che il musicista 0 il tecnico del suono si fanno del risultato che si vuole ottenere. A parte che anche qui ci sono molte polemiche sulla strategia di registrazione che tu sintetizzi (deve suonare bene anche sulla radiolina o sul telefonino)e che è molto seguita, perché per ottenere questo risultato si comprime la dinamica penalizzando chi sente la musica su un sistema di riproduzione decente. Puoi leggere parecchi interventi in questo senso su TNT-Audio.
Sulla musica classica e acustica in generale l'obiettivo è invece opposto, e quello che scrivi non trova riscontro nella produzione delle case discografiche specializzate e nelle aspettative di chi compra quel genere di musica. Persone che vanno ai concerti, che ascoltano gli strumenti dal vero e a volte li suonano anche, che sanno distinguere un violino da una viola, e per i quali la registrazione deve essere meno elaborata possibile, anche senza missaggio e interventi a posteriori.
Le mie poche esperienze di registrazioni dal vivo, quando lavoravo per una radio, erano di musica da camera, e usavo soltanto due microfoni disposti ad Y, niente missaggio, niente elaborazione. Ti assicuro che pur usando componenti di serie, non professionali top, ma curando con attenzione il posizionamento dei microfoni e i livelli di registrazione, il risultato era assai realistico. Certo, con una grande orchestra o un coro sarebbe stato più difficile.
O bella, ma di cosa stai parlando?
EliminaNella musica pop-rock non si usano strumenti acustici?
Nella musica pop e rock il concetto di alta fedeltà non si applica?
Quindi tutto quello che hai scritto tu riferendoti ai dischi di Joan baez, Sade, Oregon, Diana Krall non ha nulla a che vedere con l'hi-fi?
Nella registrazione di musica classica l'obiettivo è quello opposto, cioè cercare di far suonare male la registrazione su più sistemi di ascolto possibili?
Oppure l'appassionato di musica classica DEVE essere per forza anche un appassionato di hi-fi e avere in casa un impianto milionario?
Le registrazioni di musica classica non hanno missaggio e interventi a posteriori?
Ma tu, sei sicuro di sapere come funziona la produzione di un disco, dalla registrazione alla duplicazione?
La tecnica XY è una delle tante tecniche microfoniche possibili, si usa in tutti i generi musicali ma rende meglio in alcuni casi.
Brutto vizio quello di estremizzare e/o stravolgere quello che scrivono gli altri per dimostrare di aver ragione. Molto comune ultimamente. Comunque, tu stesso hai parlato delle registrazioni pensate per suonare bene ovunque, anche su impianti carenti, quindi registrazioni che prescindono da qualsiasi pretesa di riproduzione fedele dell'evento musicale originale. E a questo mi riferivo. Poi non facevo una questione di genere musicale, ma di strumenti che si usano. Penso che sarai anche tu d'accordo che non esiste il suono proprio di una chitarra elettrica, mentre una chitarra classica, che non ha bisogno di nessuna amplificazione, ha un proprio suono. Poiché si parlava di riproduzione fedele del suono (sempre in teoria) l'obiettivo del commento era ricondursi a una situazione la più possibile pura e priva di interferenze. Interferenze che possono essere, oltre che nell'uso di strumenti amplificati, nel ricorso al missaggio. Un gruppo ridotto di strumenti acustici, due microfoni, registrazione diretta (direct to disc si chiamava un tempo, sono stati prodotti dischi famosi per la loro qualità in questo modo) e abbiamo messo sicuramente le potenzialità della registrazione in due canali nelle condizioni ottimali. Condizioni che dovrebbero consentire a chi ascolta di apprezzare la timbrica degli strumenti nel modo più prossimo possibile all'originale. Questo è l'obiettivo dei non moltissimi, ma ancora esistenti, appassionati di musica che desiderano ascoltarla anche a casa e possibilmente nel modo migliore e più appagante. Appassionati a cui è dedicato questo blog e anche le registrazioni di musica classica, che richiedono per forza impianti all'altezza, se non altro per la dinamica che la maggior parte delle composizioni richiedono. Aggiungo che naturalmente anche le registrazioni di musica classica ricorrono nella maggioranza dei casi al missaggio, ma sempre con lo scopo di preservare al massimo la timbrica degli strumenti, l'ambienza e così via.
RispondiEliminaSenza con questo sostenere che non ci possano essere composizioni pop o rock che non siano altrettanto appaganti e che non siano molto più emozionanti se ascoltate con un impianto all'altezza. Un esempio potrebbe essere The Dark Side Of The Moon nella recente riedizione in SACD, ma in un altro commento hai dichiarato che i Pink Floyd non sono proprio tra le cose che ascolti e quindi cito questo disco solo come esempio.
Estremizzare e/o stravolgere?
RispondiEliminaMa chi ha scritto "Stai parlando di registrazioni di musica pop e rock, dove il concetto di alta fedeltà non si applica. ", io o tu?
Visto che evidentemente non riesco a spiegarmi, estraggo una spiegazione sicuramente più efficace da Wikipedia edizione inglese:
Elimina"In common usage, a "stereo" is a two-channel sound reproduction system, and a "stereo recording" is a two-channel recording. This is cause for much confusion, since five (or more)-channel home theater systems are not popularly described as "stereo".
Most two-channel recordings are stereo recordings only in this weaker sense. Pop music, in particular, is usually recorded using close miking techniques, which artificially separate signals into several tracks. The individual tracks (of which there may be hundreds) are then "mixed down" into a two-channel recording. By using "left-right" panning controls, the audio engineers determine where each track will be placed in the stereo "image". The end product using this process often bears little or no resemblance to the actual physical and spatial relationship of the musicians at the time of the original performance; indeed, it is not uncommon for different tracks of the same song to be recorded at different times (and even in different studios) and then mixed into a final two-channel recording for commercial release.
Classical music recordings are a notable exception. They are more likely to be recorded without having tracks dubbed in later as in pop recordings, so that the actual physical and spatial relationship of the musicians at the time of the original performance is preserved on the recording."
Alberto, non è che non riesci a spiegarti, è che non hai ben chiaro di cosa stai parlando.
EliminaCito:
"...quindi registrazioni che prescindono da qualsiasi pretesa di riproduzione fedele dell'evento musicale originale. E a questo mi riferivo. Poi non facevo una questione di genere musicale, ma di strumenti che si usano."
Come fai a tenere insieme queste affermazioni con la citazione di Wikipedia, che afferma che le registrazioni pop-rock sono "registrazioni su due canali" e che il vero "stereo" c'è solo nelle registrazioni di musica classica?
Secondo wikipedia, è ESATTAMENTE UNA QUESTIONE DI GENERE MUSICALE: l'alta fedeltà è un concetto che si può applicare solo alla musica classica.
E quindi, torno a domandare: che senso hanno le prove di apparecchiature musicali fatte con dischi di pop-rock?
Il senso di ascoltare un impianto con la musica che ci piace e sentire come suona. Non esiste nella riproduzione della musica soltanto la ricostruzione spaziale. E un impianto serve per ascoltare la musica e non l'impianto stesso.
EliminaLa tua ossessione di trovare una contraddizione in quello che scrivono gli altri ti porta poi a sostenere opinioni a loro volta contraddittorie. Cosa impedisce infatti di registrare con le stesse tecniche che si usano più comunemente per la musica classica anche musica di altri generi? Ci sono molti esempi in questo senso, soprattutto nelle produzioni delle etichette Audiophile come Linn Records o Chesky Records, ma non solo.
Ok, hai ragione.
RispondiEliminaRiguardo all'articolo "negazionista" di Xiph, è tanto (probabilmente) accurato quanto inutile. Siamo tutti d'accordo che una registrazione effettuata con attenzione e apparecchiature di qualità sia superiore al digitale con le stesse attenzioni e apparecchiature (ammesso sia possibile). Aumentare i bit e il campionamento avvicina all'analogico: di fatto è meglio. Su questo non ci possono essere opinioni. Inoltre sugli "ultrasuoni" che secondo Xiph danneggiano l'audio, significa che dal vivo sentiamo tutti peggio ed è preferibile la registrazione? è mai andato al teatro La Scala?
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo.
Eliminaperfettamente d'accordo con una marea di banalità scritte da qualcuno che non ha idea di quello di cui sta parlando?
Eliminaah beh, si beh...
Ribadisco per l'ennesima volta che questo blog è aperto al libero scambio di opinioni anche diverse, come è ovvio, che portino però argomenti, e non offese non argomentate e oltre a tutto personali ("non sa di cosa sta parlando"). Inoltre il blog è impermeabile a guerre di religione e polemiche inutili e incomprensibili su questa o quella tecnologia. Tutto ciò è scritto sulla pagina di avvertenze e commenti che ignorano queste semplici regole, che puntano semplicemente ad una lettura serena da affiancare ad un ascolto sereno saranno cancellati.
EliminaMolte vostre osservazioni sembrano riferirsi al Nulla (con la enne maiuscola). Andate alla sala Santa Cecilia di quell'abominio di auditorium, a Roma, e provate a sentire l'orchestra che suona con strumenti acustici orrendamente amplificati e distorti dall'immondo impianto ormai sempre "in servizio". Andate su una galleria laterale e invece di aspettarvi di sentire l'orchestra come si dovrebbe da una galleria alta laterale, la sentite sparata come se vi trovaste nella quindicesima fila della platea. Ma per favore....Se fossi l'ultimo dei direttori d'orchestra pretenderei lo smontaggio in mia presenza di tale orrore. Che cos'è, dunque, rebus sic stantibus, al punto in cui siamo giunti, FEDELTA'? A cosa? Alle B&W montate in un auditorium che costituzionalmente ha un'acustica tra le peggiori del mondo?
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaIl commento è totalmente fuori contesto, off topic, come si dice. Infatti in nessuna parte di questo post e neanche nei commenti si parla dell'acustica dell'auditorium di Roma e delle sue eventuali carenze. Si è fatto riferimento all'ascolto di strumenti acustici che ritengo sempre possibile, se non all'auditorium di Roma in altri luoghi deputati, o al limite a casa propria avendo a disposizione un pianoforte, una chitarra, un violino o altri strumenti e qualcuno che li sappia suonare.
EliminaAggiungo solo che, visto che il tema della polemica mi ha incuriosito, ho fatto una verifica in rete su eventuali novità all'Auditorium di Roma e in particolare alla sala grande, Santa Cecilia, e ho verificato che non risulta sia stata introdotta ultimamente alcuna amplificazione per i concerti di musica classica. Ho fatto questa verifica perché personalmente l'ultima volta che sono andato a un concerto in quella sala era qualche mese fa, ed era ovviamente tutto acustico. Quindi non so proprio a cosa si riferisca il commentatore. Nella sala si tengono anche concerti di musica rock e pop con strumenti amplificati, forse si riferiva a questi, ed effettivamente in questo caso sono spesso lamentate delle criticità nell'ascolto, che dipendono dal fatto che la sala è molto grande e per consentire un volume adeguato i progettisti della parte sonora hanno fatto ricorso in modo pesante alle riflessioni, che ovviamente sono tarate per l'orchestra classica con più elementi. Il bilanciamento quindi è assai complicato.
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