domenica 14 gennaio 2024

Il "Nuovo Audiofilo" e lo Streamer

Prima di tutto, cosa si intende per audiofilo? Una persona che ama la musica, che concepisce l’usanza di ascoltarla non solo come sottofondo, ma dedicando ad essa tutta l’attenzione, e consapevole che con appositi strumenti si può ascoltare cogliendo tutti i suoi elementi, estensione, timbro, dinamica, collocazione spaziale di chi suona. Il Nuovo Audiofilo quindi è chi condivide questo obiettivo ma per età o scelta non comprende la necessità di un componente  intermedio tra la musica registrata e l’impianto che la fa sentire a lui. Componente che ovviamente è il CD o il vinile.

Il Nuovo Audiofilo ha solo la necessità di una connessione, una interfaccia, tra il suo impianto, minimale o complesso che  sia, e l’archivio nel quale si trova  la musica, ormai al 99,9% digitalizzata. Archivio che può essere sul “cloud” oppure a casa propria , tipicamente su un NAS.
Questa interfaccia ha ormai un nome condiviso, streamer, ovvero strumento per creare un “flusso” di dati dall’archivio al componente che ricrea la musica (il DAC e quello che segue).

Lo streamer
Può essere un componente a sé stante, che fa solo questa funzione, o essere contenuto come funzionalità aggiuntiva in altri componenti, oppure avere anche altre funzioni oltre quella di interfaccia,  Da  aggiungere che l’importante funzionalità di selezione della musica e gestione dell’ascolto è sempre una app specifica dello streamer per smartphone e tablet. Ma può essere anche soltanto una app su un computer, uno smartphone o un tablet.
Facciamo una rassegna delle alternative:

  1. Smartphone o Tablet: installando la app del servizio streaming scelto (Tidal o Qobuz tipicamente) e collegando l'uscita dati a un DAC  (vedi ........) abbiamo realizzato il più smplice ed economico streamer. Con questa soluzione è però più complicato creare una interfaccia verso il NAS e soprattutto non è disponibile un media center software come J River o Roon per gestire la libreria.
  2. Computer fisso o mobile: simile alla precedente con la differenza che la connessione al NAS è immediata essendo il NAS sempre gestito da un PC e che, inoltre, è possibile utilizzare un media center e quindi avere una soluzione completa
  3. Streamer puro: fornisce solo, con la sua app, una interfaccia tra i servizi streaming o il NAS e il DAC, a differenza di PC, Tablet o smartphone, è un componente dedicato, particolarmente progettato per non introdurre anche minime alterazione nelle sua funzione di "bridge" tra  la musica e l'impianto. E' in pratica un PC specializzato e dedicato a questa unica funzione, con tutti i vantaggi funzionali e prestazionali che si possono intuire. Pochi modelli proposti.
  4. Streamer+DAC: funzionalmente è come la precedente, ma include anche il DAC con il vantaggio di essere più semplice e ready-to-use ma lo svantaggio di non poter fare in seguito un upgrade del DAC (il componente sul quale c'e  piu competizione e proposta di modelli, con possibilità quindi di upgrade). Con questa soluzione sono da aggiungere solo l'amplificatore e le casse acustiche copre solo le casse acustiche, se attive. E' la più diffusa tipologia di streamer, molti modelli da fascia medio-bassa ad altissima.
  5. Streamer+DAC+Amplificatore: aggiungendo un amplificatore nello stesso cabinet, cosa ormai semplice con gil amplificatori in classe D, al nuovo audiofilo rimane solo l'onere di scegliere le casse acustiche. 
  6. Amplificatore+DAC+streamer. apparentemente è come il precedente, la differenza è che l'ampli aggiunto è (salvo limitati casi hi-end) tipico di aziende la cui produzione è soprattutto sul digitale e gli ampli sono spesso in classe D, mentre l'ampli con streamer (+ DAC, obbligatoriamente) è proposto da alcune aziende specializzate e spesso "storiche" per estendere la loro clientela
  7. Casse attive Wi-Fi + Streamer: in una cassa attiva che si può connettere è già presente sia un DAC che l'accesso al web, quindi è un gioco da ragazzi aggiungere una scheda standard che fornisce le funzioni di streamer più la app per smartphone e tablet e qui di è quasi sempre inclusa. E' ivviamente la soluzione più semplice e, con l'ampiezza complessiva delle offerte, potrà garantire anche soluzioni di elevato livello. 
Elementi per la scelta
Il minore costo, accompagnato anche da una qualità adeguata, è rappresentato ovviamente dalla soluzione 3 con PC, Chi cerca invece una soluzione più semplice e immediata nell'uso ha un'ampia libertà di scelta. L'elemento che incide di più sulla qualità audio è il DAC e quindi chi tiene di più a un ascolto ottimale dovrebbe preferire uno streamer puro, ma non è giudicato interessante dai produttori e i modelli disponibili sono pochissimi.
Gli streamer con o senza amplificatore sono molti e, sempre riguardo alla qualità del suono, gli elementi che incidono di più sono il DAC interno e la connessione a un DAC esterno per futuri upgrade. 

Per il DAC la differenza la fa l'uso previsto, se è solo streaming da servizi è sufficiente una risoluzione 24/192 mentre se c'è anche musica acquisita in download e archiviata su NAS può essere necessaria anche la decodifica in formato DSD (almeno fin a DSD128 o in risoluzione maggiore (32 bit e frequenza raddoppiata) e quindi un DAC di ultima generazione (ormai disponibili a prezzo economico). In questa classe di prodotti però quelli raggiungibili (sotto ai 1000 €, partendo da 500 circa) sono quasi tutti, con poche eccezioni ancora dotati di un DAC "basic" 24/192. ma esistono alcuni modelli che possono riprodurre senza conversioni anche file audio in codifica DSD, ance in DSD128. Introvabili
invece veloce ma no  troppo, quelli con uscita USB per un DAC esterno. Per queste funzionalità bisogna andare alla produzione Hi-End dove però siamo sulle migliaia di €, come nel caso delmolto citato Rose 150B (che è anche video).

Da notare infine che le case cinesi che stanno sfidando i fornitori tradizionali con DAC, network player, ampli per cuffie di qualità e prestazioni sempre più elevati (ovvero TOPPING, S.M.S.L. ecc.) no n propongono streamer.

Alcuni esempi
Per fissare meglio le idee conviene ricorrere ad alcuni modelli tipo delle varie scelte tecnologiche proposte dai produttori, cominciando dalla più semplice. Metto qui solo i riferimenti, gli approfondimenti sulle specifiche e le prove si possono leggere facilmente in rete.
Ovviamente la scelta è solo di componenti esemplificativi per la categoria, non si tratta di suggerimenti di acquisto, questo blog non ha pubblicità né alcuna relazione con produttori del settore. Per la scelta si consiglia sempre di consultare le molte recensioni presenti sul web, incluse quelle di chi li ha acquistati, presenti su diverse piattaforme, oltre che vedere e provare il componente in negozio ogni volta che è possibile. 

(3) PRO-JECT Stream Box S2 Ultra
  • Uno dei pochi streamer puri in commercio, tramite wi-fi o Ethernet si connette ai servizi streaming o al NAS supportando tutti i formati e livelli di risoluzione, e passandoli (bridge) al DAC collegato via USB, il tutto adottando una serie con una serie di accorgimenti pensati per garantire il minimo degrado durante questa funzione di trasporto. Selezione e ascolto sono gestiti dalla sua app (recentemente migliorata) ma è anche Roon ready e quindi si può usare anche questa raffinata e flessibile interfaccia.

  • Costa più di uno streamer con DAC integrato ma lo streamer puro è una soluzione quasi obbligata per chi punta alla massima qualità audio e non vuole impiegare come bridge un computer. Il prezzo indicativo (come gli altri che seguono) è 650 €. Un'alternativa con funzionalità e prestazioni (e prezzo) quasi identiche ma meno spinte è il Primare Prisma NP5 MK2.(prezzo 540 €)

(4) AUDIOLAB 7000N
  • Tra i molti streamer con DAC integrato è segnalato spesso nelle recensioni e liste "best by" come uno dei più consigliabili probabilmente per l'equilibrio tra le varie funzionalità e l'efficienza della app a corredo. Inoltre per le connessione Wi-fi utilizza il protocollo Play-Fi di DTS (noto standard per il multicanale) che è tecnicamente superiore, in special modo per l'alta definizione, rispetto a Google Cast, Sonos e Air Play. Qualcosa che però serve per il multisala o altre sorgenti non per l'ascolto stereo, tranne eventuali casse attive Wi-fi che supportino il protocollo Play-Fi.

    Significativo esempio di questa categoria ha tutte le caratteristiche standard: risoluzione 24/192, DAC esterno collegabile su uscita ottica Toslink o coassiale, schermo incorporato, estetica gradevole per l'inserimento in ambiente casalingo. Prezzo 660 €.

(5) Cocktail Audio N25AMP
  • In questa categoria di componenti audio c'è una discreta varietà in fatto di prestazioni e funzionalità, scelgo come esempio un componente di fascia medio-alta, con caratteristiche, per la parte streamer, superiori a quelle dei tipici prodotti della categoria precedente, che si basa sul modello N25 di Cocktail Audio. In particolare, il DAC incluso è di ultima generazione (ESS Sabre 9018K2M) ed è grado quindi di decodificare senza downgrade anche file audio 32/384, DSD256 e anche MQA per chi crede ai benefici di questa codifica. Altra funzionalità superiore ai tipici streamer con DAC è la presenza di una uscita USB adatta a collegare un DAC esterno.

Di rilievo anche l'amplificatore incluso che è in classe D (come quasi tutti in questa categoria) e ha una potenza di 150 W. (prezzo circa 1.300 €, N25 senza amplificatore ca. 1000-1100 €)

(6) NAD C700 

  • Le funzionalità di base sono le stesse della categoria precedente quindi l'elemento che può giustificare la scelta è l'amplificatore, magari fornito da un produttore specializzato in questi componenti. Come è appunto NAD  che propone diversi modelli di amplificatori con sezione streamer, questo è l'entry level ma ci sono anche modelli di fascia alta come lo M33 posizionati oltre i 5000 €. Il NAD C700 è basato ovviamente sulla piattaforma proprietaria di NAS che si chiama Bluos e che è a tutti gli effetti un marchio a parte. Quindi ha tutte le funzionalità tipiche degli streamer più evoluti, incluso supporto Roon, l'unica differenza (forse una scelta politica) è che per il collegamento alla libreria musicale su Nas non supporta il diffuso protocollo DLNA (o UPnP) ma a piattaforma SAMBA. Funzionalità simili ma meno adottata. 



  • L'amplificatore incluso anche in questo caso è in classe D ma fa ricorso  a una evoluzione proprietaria NAD della tecnologia di Hypex Electronics, come gli ampli in classe D più performanti e musicali (secondo le recensioni). E' basata su una integrazione tra il DAC e l'ampli, non semplice da sintetizzare, per saperne di più si può leggere questo paper di NAD.
    Il C700 ha un amplificatore da 80 W e costa indicativamente 1.500 €. Interessante ma a 2.500 € il modello superiore M10 V2 che ha un ampli da 100 W, il DAC che arriva fino a 24/384 e soprattutto il sistema di correzione ambientale Dirac Live Room che è effettivamente un upgrade considerevole.
(7) KEF LS50 Meta Wireless
    • La proposta di casse attive wireless con caratteristiche Hi-Fi è in crescita e si affacciano anche diversi nuovi produttori oltre ai nomi storici dell'alta fedeltà. Questi diffusori attivi della KEF che ho anche provato (in una versione precedente) anni fa continuano ad essere il riferimento del mercato e quindi mi limito a riportare il link. 


      Con questa scelta non serve niente altro per ascoltare in streaming dai servizi streaming musicali e neanche per ascoltare la musica memorizzata su un NAS accessibile con protocollo DLNA. Il vero tutto-in-uno.
In sintesi
L'offerta come si vede è piuttosto ampia e il Nuovo Audiofilo può certamente trovare la combinazione migliore per le sue esigenze, del tutto integrata (7) se la praticità e la sicurezza del risultato sono le sue priorità, oppure, se punta a prestazioni ancora superiori, magari ricorrendo a diffusori e/o amplificatore usati (il mercato dell'usato è piuttosto ricco) sceglierà uno streamer che fa da interfaccia tra digitale e analogico (5) senza o con ampli integrato (6-7). Molto minore la scelta per chi vuole scegliere il DAC

Scegliendo i componenti tipo da citare ho fatto caso al grande dinamismo del settore, ovvero alla continua proposta di nuovi componenti e la rapida sostituzione e uscita di scena dei modelli precedenti. E' quindi facile scegliere "il meglio" come rapporto qualità/ prezzo, ma piuttosto difficile che sia ancora "il meglio" uno o due anni dopo. Ampiezza dell'offerta e dinamismo fanno ritenere che i Nuovi Audiofili non siano pochi e costituiscano già un mercato interessante e promettente.

Per contro il settore dove la competizione è più intensa, ovvero quello dei DAC, dove produttori cinesi danno l'assalto alle firme tradizionali spingendosi sempre più verso le prestazioni e le funzionalità più elevate, mantenendo prezzi ancora umani, fa pensare che non sano comunque moltissimi. Il target principale rimangono gli audiofili boomers alla inesausta ricerca di miglioramenti al loro impianto tradizionale.stream box 

Appendice - Il retro degli apparecchi esemplificativi presentati, con gli ingressi e le uscite

Un buon modo per avere un'idea immediata degli ingressi e uscite, e quindi delle funzionalità e flessibilità di un componente, è guardare il  pannello posteriore ( cliccare per ingrandire).













2 commenti:

  1. Anonimo17/3/24

    Alternativa 1): basta installare sul NAS il programma MinimServer e si ha una libreria a disposizione senza spendere un euro !!!

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    Risposte
    1. Ho dato una scorsa alle caratteristiche ma ho visto che non prevede ancora una interfaccia con il NAS da smartphone o tablet, quindi funziona solo da un PC desktop, che poi dovrebbe essere collegato a un DAC per ascoltare in Hi Fi. Non vedo quindi differenze sostanziali con Foobar2000 che peraltro è effettivamente gratis (con MinimServer occorre ome sempre la versione full per avere tutte le funzionalità e gli upgrade, anche se il costo basso). E inoltre, se si mantiene il PC nel sistema con J River o Roon si può anche usare la loro app per usare il tablet come super telecomando. In sintesi non vedo particolari vantaggi a meno che mi sfuggano alcune sue funzionalità, se è così faccelo sapere.

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