martedì 3 novembre 2020

Dove comprare i supporti fisici analogici

Premesse
Conosciamo la storia del principale supporto analogico, il vinile, l'LP, che doveva sparire dal commercio alla fine degli anni '80, sostituito dal CD, ha resistito quasi in clandestinità con pochi produttori di vinili e di giradischi (dalla vista lunga, come Heinz Lichtenegger della Pro-Ject) fino alla metà a metà degli anni 2000, da quando è iniziata una ripresa prima lenta e poi sempre più rapida, che ha portato nel 2019 ad avvicinare in USA il fatturato del CD, quasi 500 milioni di $ (497) contro poco più di 600 milioni di $ (614) per il CD. Il sorpasso è prevedibile e il vinile non sparirà più, magari invece succederà per il CD.

Anche se rimane un mercato di nicchia, soprattutto in Italia, e richiede un lettore non semplice da utilizzare (con i parametri attuali) come il giradischi, i negozi specializzati e i punti di vendita ci sono e sono anche in crescita e più forniti di quelli per i CD. Anche perché i titoli prodotti sono molti meno.

Shady Grove dei Quicksilver Messenger Service, una delle più affascinanti coperine di LP folding

Categorie di dischi in vinile
Possono essere suddivisi in quattro categorie:

  1. LP usati pubblicati prima del 1980
  2. Ristampe (nuove) di LP pubblicati prima del 1980
  3. LP usati pubblicati dal 1990 in poi
  4. LP nuovi pubblicati dal 1990 in poi
Le date fanno riferimento alle date indicative di passaggio alla registrazione digitale anche per la produzione dei dischi in vinile. Questo riguarda non solo dischi pubblicati anche in CD (dal 1982) ma anche LP pubblicati prima di quella data o anche in vinile. La registrazione digitale, al contrario di quello che avviene ora, era considerata un plus e le console digitali erano già presenti in preparazione del digitale. Essendo le prime erano anche quelle dal suono meno convincente (come si è capito col senno di poi).
In generale è preferibile controllare sempre se la registrazione del LP che pensiamo di acquistare era analogica. Di solito essendo un plus è indicato sulla copertina, e si tratta soprattutto di dischi di classica.

Stranded dei Roxy Music, ai vertici per le copertine folding degli LP

Perché è importante la suddivisione temporale
Tutto dipende dalla motivazione per l'acquisto di un LP, considerando che i contenuti musicali sono nel 99% ascoltabili anche in digitale al minimo in qualità CD. Se la motivazione è avere in casa la splendida copertina folding, ad esempio di Stranded dei Roxy Music, ma anche delle ultime uscite, l'importanza della registrazione digitale o analogica è pari a zero. Ma chi cerca di afferrare il "magico suono del vinile" evidentemente non può pensare di catturarlo da un processo di registrazione che proprio all'inizio è digitale (e in genere con non nota risoluzione).

Usato o ristampa
Un LP usato, ben tenuto e ben pulito, ben stampato all'origine, ha una qualità comparabile ad una ristampa "standard". Questo vale soprattutto per gli LP di classica, invece per la musica pop e rock e per album di successo è più difficile ormai trovare usato all'altezza. Questo avveniva nei tempi d'oro (per gli analogisti) nei quali la gente si liberava degli ingombranti LP. Erano gli anni 2000, da tempo chi li ha ancora si è accorto del valore di ciò che ha e di solito i suoi LP entrano nel giro dei negozi e dei siti specializzati a prezzi analoghi, al minimo, a quelli dei CD nuovi.
Se lo stato di usura non è certo ed è disponibile una ristampa, per i non collezionisti la ristampa è preferibile. E' bello ascoltare il vinile ma è ancora più bello ascoltarlo senza toc periodici o sfrigolii.
Negli altri casi controllore bene (ma se il negoziante è serio da' una valutazione reale, magari con un filo di ottimismo) e chiedere sempre, se disponibile in negozio, il lavaggio.

Altro classico tra le copertine floating è Pawn Hearts dei Van Der Graaf Generator

Sì, ma dove si comprano?
Gli stessi negozi che vendono ancora CD hanno ormai una sezione dedicata al vinile. Molto ampia, anzi prevalente, nei negozi specializzati, più ridotta e di solito limitata a ristampe nuove o nuove uscite per i centri di vendita delle grandi catene.
Un altro canale sono le mostre online di Hi-Fi, a volte dedicate solo al vinile, che si tengono con una certa regolarità (e che torneranno si spera presto, post-pandemia), che mettono a disposizione, ovviamente, una grande scelta di titoli.
I prezzi come noto non sono economici (per questo le case discografiche si sono infine arrese al ritorno al vinile), il nuovo parte da circa 25 € per arrivare a 45 € e oltre per dischi speciali (vinile più pesante e selezionato, doppi, ecc.). Da controllare sempre se la ristampa mantiene la copertina originale, in particolare, se è folding come l'originale.
Da considerare inoltre che l'LP è un oggetto fragile (a me una volta mi è arrivato rotto, ma c'è da dire che arrivava dall'Australia) ed inoltre c'è sempre il problema, per chi non ha un portiere o può far effettuare la consegna in ufficio, di essere presenti ala consegna.

Acquisto online
Qui invece la differenza è maggiore. Amazon vende anche i vinili ma non ha uno shop dedicato. In altre parole bisogna cercare il vinile che interessa, non si può girare nel negozio virtuale per farsi ispirare. E non c'è tutto. Non ci sono inoltre siti specializzati generalisti con una grande disponibilità di titoli, più che altro negozi che trattano oltre a Hi-FI anche una selezione di titoli in vinile "audiofili" e li vendono anche online, come ad esempio Musica & Video di Maurizio Vecchi, spesso presente alla mostre del settore citate in precedenza.

Le ristampe mono
Come ho approfondito in un post tempo fa, la codifica in stereo è stata applicata sistematicamente ai dischi, e quasi solo agli LP, a partire dal 1960, i primissimi LP sono di fine 1958 e le prime uscite vere sono del 1959. Fino alla prima metà degli anni '60 gli LP di musica moderna venivano pubblicati anche in mono. Chi compra le ristampe cerca di solito una copia "filologica" e quindi il mono non è un problema ma, attenzione, ascoltare un disco mono al massimo delle sue possibilità (che sono interessanti) richiederebbe un set di ascolto mono, o almeno un giradischi con testina mono. Solo in questo modo infatti c'è la certezza che alle due casse acustiche arrivi lo stesso segnale e quindi ci sia la perfetta ricostruzione al centro. Avere due giradischi uno per LP stereo e uno per LP mono comporta qualche problema logistico (ed economico), i giradischi che consentono di montare due bracci sono ormai una rarità così come quelli con shell intercambiabile e comunque sarebbe necessaria in questo caso una taratura tutte le volte. In sintesi per queste edizioni mono, limitate ad un periodo di tempo breve, conviene valutare se sono preferibili le riedizioni digitali in HD, quando esistono.

Il vinile non è il solo supporto analogico
Ci sono anche i nastri preregistrati. Dimenticando subito le musicassette registrate (che hanno una triste storia di qualità infima, molto inferiore alle musicassette casalinghe) sono state commercializzate sin dagli anni '50 bobine (reel-to-reel) preregistrate con tecniche di duplicazione adeguate dalle case discografiche. La qualità e l'assenza di alcuni difetti del vinile erano i punti di forza. Ho illustrato  diffusamente questo supporto di qualità notevole, e ben resistente al tempo, in un post di qualche anno fa che forniva indicazioni anche sull'acquisto dell'usato (essenzialmente eBay è il canale) ancora valide. Negli anni si sono aggiunti siti web di vendita sia dell'usato (ma siamo dalle parti del collezionismo = prezzi alti) sia di nastri nuovi, copie da master d'epoca o prodotti da registrazioni recenti, realizzati allo stato dell'arte (= prezzi altissimi, nell'ordine delle centinaia di Euro). I siti di riferimento sono Master Tape Sound Lab e The Tape Project o l'etichetta OpenReel Records.

Un nastro registrato dalla qualità eccellente, West Side Story con il cast originale di Broadway.

Ovviamente per l'ascolto serve un buon registratore a bobine ma, a differenza del vinile, dove i produttori di giradischi sono ora più numerosi di quelli che erano presenti quando il vinile era il principale supporto fisico, la produzione delle marche storiche (Revox, Akai, Technics, Teac, ecc.) è stata sospesa pochi anni dopo l'avvento della musica e della registrazione digitale (il DAT in particolare è stato il "killer") e nessun nuovo produttore ha tentato di riprendere il discorso sino a pochi anni fa. Attualmente è attivo solo un nuovo produttore high-end tedesco, Ballfinger, con ottimi registratori che partono però da 11.000 €. L'offerta è quindi rappresentata sostanzialmente solo dall'usato che però non è scarso, erano puttosto diffusi, molto affidabili e in grado di raggiungere i livelli del tempo con una revisione. Il sito di riferimento per sapere tutto di marche e modelli e tecnologia è sicuramente Soundfan (italiano). 

In conclusione
Acquistare LP sta diventando sempre più semplice, anche se con perduranti limitazioni per la vendita via web. Ritengo personalmemte che chi fa una scelta analogica, magari non esclusiva, ma sicuramente impegnativa in termini di costi e tempi, debba andare fino in fondo, rendendo analogico anche il processo di scelta e di acquisto. Andate quindi ai negozi singoli, affidatevi alla loro competenza, e comprate da questo canale. I nastri preregistrati sono invece un mondo a parte, decisamente di nicchia, ma in realtà abbastanza accessibile e affascinante per chi volesse avventurarsi.

8 commenti:

  1. Anonimo10/11/20

    Sconsiglio vivamente di acquistare vinili usati sia a 33 che a 45 giri, senza prima averli ascoltati. I venditori se ne guarderanno bene dal farvelo fare, per loro sono tutti assolutamente perfetti, salvo poi ascoltare un continuo sfrigolio inframmezzato da vari tic e toc. Un disco consumato non è più recuperabile. Purtroppo il vinile ha fatto il suo tempo. Sarebbe come continuare a fare fotografie con un apparecchio a pellicola. Anche a me dispiace ma la realtà è questa.

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    1. Quando faccio affermazioni sul blog non sono basate sul sentito dire o sulle mie preferenze personali, ma su esperienze reali che ho fatto come appassionato di musica e utilizzatore di impianti hi-fi per ascoltarla al meglio.

      In particolare le informazioni che ho fornito sugli LP usati derivano dalla mia esperienza personale di acquisto di LP usati in massima parte online che è iniziata già dagli anni '90, quando è iniziata la svendita dei vinili. Alla fine di centinaia di LP che ho la maggioranza è arrivata dopo l'avvento del CD.

      In questi acquisti ho verificato esattamente quello che ho scritto: dischi di classica pressochè sempre perfetti (perché gli appassionati di classica hanno quasi sempre buoni impianti), dischi di pop rock quasi sempre buoni a volte ottimi nei primi anni quando li vendevano gli appassionati con impianti buoni (poi ci hanno ripensato e se li sono tenuti). Poi via via più scadenti. Ed è esattamente quello che ho scritto come consiglio: per il pop rock se c'è la ristampa conviene la ristampa, altrimenti essere pronti a sentire difetti.

      Ricordati poi che un disco "consumato e non recuperabile" è un disco che è passato su un giradischi di qualità scadente o starato. O un disco graffiato ma questo si vede senza bisogno di suonarlo. Su un buon giradischi un LP ben tarato può passare decine di volte rimanendo sempre ben ascoltabile.

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    2. Riguardo infine al "vinile che ha fatto il suo tempo" vallo a dire ai discografici che li pubblicano sempre di più perché ormai in USA (anticipatori sempre in questo mercato) hanno raggiunto il fatturato del CD. Leggi i dati.

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  2. Anonimo3/1/21

    Non metto assolutamente in dubbio le tue affermazioni.
    Come puoi ben vedere ho scritto di non acquistarli senza prima averli ascoltati.
    Il che è molto difficile, se non impossibile. Un disco usato che è passato dai
    famigerati e micidiali mangiadischi anni 60/70 non credo che sia ancora riascoltabile.
    Per quanto riguarda le ristampe dubito che siano ricavate dai nastri master originali,
    ma come anche tu hai scritto dal digitale, e stando a quanto si dice sembra che siano molto inferiori.
    Mi dispiace ma sono ancora convinto che il “vinile ha fatto il suo tempo” nonostante i dati USA.
    Come ben sai, si sta assistendo anche ad un ritorno delle audiocassette. A parer mio sia il vinile
    che le audiocassette resteranno una nicchia nella nicchia per pochi appassionati ammalati di nostalgia.
    Mi piacerebbe riprendere questo discorso fra qualche anno, non per sapere chi ha ragione, ma per la curiosità di assistere all’evoluzione di questa strana situazione.
    Un felice anno nuovo.

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    1. Sono d'accordo anche io che un appassionato di musica può vivere benissimo senza i vinili e pure senza i CD, con molta meno spesa e con molta più musica a disposizione, per giunta pronta subito, sia che scelga lo streaming, ormai anche HD allo stesso prezzo, sia che scelga il digital download.
      Ma continuano ad esserci appassionati che sono interessati a comprarli, altrimenti non si spiegherebbe il gran numero di uscite. Nell'ultimo numero di Audio Review erano recensiti nella sezione di musica moderna (rock, folk, alternative ecc.) ben 50 album, dei quali 40 (l'80%) disponibili anche in LP. Sicuramente al momento il vinile non ha fatto il suo tempo, per il futuro si vedrà, le previsioni sul futuro sono molto difficili, come diceva un celebre fisico.
      Riguardo alle cassette lasciamole fuori dal discorso, non esiste neanche un mercato delle ristampe nè dell'usato, nasce solo dalla curiosità di ascoltare ancora le piastre dell'ultima fase, ormai quasi al livello dei giradischi medi del tempo.
      Infine sulla qualità dell'usaro, ribadisco che bisogna saper scegliere e valutare gli LP proposti in vendita.

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  3. Anonimo4/1/21

    Secondo me è il vinile è solo una moda effimera e passeggera,
    lanciata dai discografici per far fronte al calo di vendite del CD
    e destinata ad esaurirsi molto presto, superata dagli eventi.
    Non li vedo proprio i giovani d’oggi trafficare con giradischi,
    peso di lettura, antiskating e testine MM o MC. La stessa sorte
    toccherà alle audiocassette, anche loro troppo complicate
    e delicate, ricordiamoci dei grovigli di nastro che bisognava
    districare con la biro Bic. Senza contare i vari inconvenienti che
    capitavano ai deck quando si usavano senza la dovuta cura
    e manutenzione. No. Io non credo che un ritorno e una diffusione
    come in passato sia possibile. Buon anno.

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    1. Penso che non sei lo stesso Anonimo di prima, ma quello che ho risposto a lui vale anche come risposta alle tue osservazioni.
      Riguardo ai giovani almeno fino a qualche anno fa nei negozi di vinile c'erano soprattutto giovani, affascinati dalla novità (per loro), li incontravo anche io e a volte chiedevano consigli. Un paio di film, High-Fidelity con John Cusack oppure Giovani si diventa con Ben Stiller (2014) sottolineavano proprio il contrasto tra i giovani del 2000 con le disoteche di vinili e i 40enni con i CD.
      Ora non saprei se continua ad essere così, nelle sempre affollatissime sezioni dedicate alla vendita di vinili di alta qualità o rari nelle mostre di alta fedeltà vedo soprattutto sessantenni che ora possono comprare qugli LP che erano fuori portata della loro paghetta di studenti.
      Infine riguardo alla complessità dei giradischi è un discorso superato nel senso che i giradischi pronti all'uso ad esempio della serie Debut di Pro-Ject, o anche superiori, possono essere collegati all'amplificatore senza fare nulla (testina premontata e pre-phono interno). La complessità è casomai ricercata dai "vinilisti" alla ricerca della testina o del braccio ideale, anzi è spesso questo il loro hobby.

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  4. Anonimo22/1/24

    I vinili da non acquistare mai sono i singoli specie i 45 giri;erano fatti per consumarsi rapidamente anche roba recente come il vinile singolo di battito animale di raf;da sempre i vinili 12” ben tenuti durano a vita ma le gracchiate da polvere purtroppo sono inevitabili a meno di non prendere usati vinili sigillati mai aperti

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