giovedì 31 gennaio 2019

Un vero impianto Hi-Fi sotto ai 1000 €

Questo sarebbe un momento molto favorevole per chi ama la musica e la vuole ascoltare al meglio a casa propria, in particolare se giovani, al primo impianto per la prima casa. E anche per chi dopo qualche anno di interruzione vorrebbe tornare ad ascoltare come si deve. Ampia scelta di componenti di eccellente qualità a prezzi inimmaginabili 20 o 30 anni fa grazie all'avanzamento della tecnologia e alla possibilità di produrre in Cina. Inoltre c’è il vantaggio che uno dei componenti non serve più: la sorgente. Infatti ogni smartphone o tablet può diventare una sorgente in qualità CD (e anche HD) grazie a un ricevitore wireless con DAC. Il ricevitore trasforma in pratica l’intero impianto in uno speaker wireless.

Il ricevitore wireless più diffuso sino a metà gennaio 2019 era Chromecast Audio di Google, dal rapporto qualità / prezzo imbattibile, ma purtroppo Google ha deciso di sospenderne la produzione. Esistono però diverse alternative, alcune sono presentate in questo blog nel precedente post.

Rotel A10
L’impegno economico, scegliendo componenti hifi di ultima generazione che garantiscono già prestazioni eccellenti, superiori sicuramente a quelle di qualsiasi speaker wireless vero e proprio, può rimanere sotto alla soglia psicologica di 1000 €.

Che, lo ricordo, e’ un costo comparabile a quello di uno smartphone di fascia alta. Un acquisto che quasi tutti in Italia fanno senza porsi troppi problemi, e cambiandolo poi ogni 2-3 anni, mentre l’impianto hifi può durare anche 30 anni e più.

In altri post erano presentate le varie soluzioni possibili ora, in forma schematica. Questa volta voglio proprio arrivare al l’indicazione degli specifici componenti e dei relativi prezzi medi attuali. Un post quindi destinato ad inevitabile obsolescenza, visto l’avvicendamento dei modelli, anche se ho scelto dei long-seller.

NAD C316BEE

I componenti
Servono solo due acquisti importanti: l’amplificatore e le casse. L'amplificatore non è necessario, viste le premesse, che abbia ingressi digitali con DAC e/o ingresso phono.
Le casse possono essere di due tipi: da scaffale o a torre, da terra. Nel primo caso serve anche un supporto per posizionarle alla giusta altezza. Il secondo tipo e’ più adatto ad ambienti grandi e quindi si può pensare di scegliere amplificatori di maggior potenza.

Cambridge Audio SR10
Poi serve il ricevitore wireless, la scelta venendo a mancare Chromecast Audio, può cadere su Nuprime, 2 cavi di potenza e, infine, il componente più importante: la stanza dove collocare l’impianto rispettando le regole di posizionamento per le casse: giusta altezza, distanza dalle pareti, e il punto di ascolto al terzo vertice del triangolo stereo.
In assenza di queste possibilità, neanche accettando compromessi (vedi questa guida) conviene riununciare all’impianto a componenti separati ripiegare su un buon speaker wireless, che non costa comunque molto meno.

Le scelte
Le marche che producono amplificatori entry level costruiti con tutti i crismi non sono molte, mi sono concentrato su 3 classiche: Rotel, NAD e Cambridge Audio. Ci sono anche buoni modelli economici prodotti dai giganti giapponesi o assimilati (Denon, Onkyo e Marantz) ma con ricambio continuo dei modelli. Ci sono anche i famosi amplificatori in classe D derivati dal celebre T-Amp, ma mi concentrerei su soluzioni più semplici e di migliore accoglienza estetica in casa. Nel frattempo (sono passati 10 anni) anche gli ampli tradizionali in classe AB sono parecchio evoluti e più performanti.

Indiana Line Nota 550

I modelli scelti sono gli entry level delle 3 marche individuate. Il più recente è il Rotel, essenziale, non ha DAC e ingresso phono, è un componente però che punta alla qualità elevata, ha un costo superiore agli altri. Molto economico il piccolo  NAD, sul mercato da molti anni e che gode proprio per queso di buona fama. Per entrambi la potenza è di 40W del tutto sufficiente per stanze d'ascolto di medie dimensioni. Se serve una maggiore potenze, per rientrare nel budget la scelta è caduta su un componente della Cambridge Audio che in realtà è un sinto-amplificatore. Serve a poco la ricezione FM nella deprimente situazione della radio italiana, specialmente se parliamo di musica, ma il costo è comunque tra i più bassi per questo livello di prestazioni.











Per le casse ci sono ancora più alternative, mi sono limitato a due marchi con ampia produzione, tecnologie aggiornate e recensioni molto buone, con prezzi veramente budget: Indiana Line ed Elac (le immagini qui sopra sono dei modelli Diva 262 e Debut B6).
Elac Debut F6

La Indiana Line ha tre serie con qualità di realizzazione crescente. La serie superiore Diva è accessibile per rientrare nel budget solo nella dimensione bookshelf da cui la scelta della serie Tesi per la soluzione da terra. Con non molto di più si potrebbe arrivare al modello equivalente Diva. La Elac nel suo nuovo corso sta producendo diffusiori dall'eccellente rapporto qualità / prezzo, apprezati in molte recensione. Facile individuare due modelli che promettono prestazioni molto buone.

I piedistalli per le casse si trovano facilmente anche su Amazon tra i produttori di accessori per la sonorizzazione e non costano molto. Infine i cavi; anche questi si trovano e di buona qualità su Amazon e altri negozi online a poche decine di Euro, e’ finita da tempo la moda dei cavi super costosi che risolvono tutto.

Le 5 combinazioni
Due alternative per la soluzione con casse da scaffale, che consente di arrivare anche a un modello della linea top di Indiana Line, e due con casse a torre, in grado di estendere maggiormente la risposta sui bassi, ed infine una appena over-budget. Sono riassunti nella tabella qui sotto con i relativi costi, alla data di questo post, ricavati da Amazon e altri servizi di e-commerce.
Tutte le combinazioni proposte, se sono correttamente posizionate le casse, consentono di ascoltare in real stereo e con buona fedeltà timbrica, consentendo un ingresso nel mondo dell’ascolto in alta fedeltà che potrà rimanere soddisfacente anche per molto tempo (dipende dalle priorità) oppure essere il punto di partenza per un impianto di alto livello. In questo caso e’ consigliabile partire dall’ampli.



E, la sorgente?
Qui e’ tutto molto semplice per chi è curioso e alla ricerca di sempre nuova musica: un abbonamento a Qobuz o Tidal o Deezer in qualità CD, al costo di 4 pacchetti di sigarette al mese, e non c’è bisogno di niente altro.
Altro non serve, perché normalmente chi ha il desiderio o la semplice idea di entrare nel mondo dell’alta fedeltà non ha musica in HD o in qualità CD scaricata in download e neanche una collezione di CD,

Per chi vuole sentire invece la “sua” musica
Nel caso però che ci fosse già una collezione di CD da recuperare, musica liquida su un PC o su un NAS la sorgente può essere (come probabilmente già lo e’) un PC o un notebook o anche uno smartphone, installando app player in grado di utilizzare il protocollo AirPlay di Apple o Bluetooth Aptx per i dispositivi Android. Per le modalità di connessione rimando a prossimi post perché è necessario provarle in pratica.

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