lunedì 9 novembre 2015

Un impianto per la musica liquida - Le alternative oggi

Il post che presentava le 4 possibili scelte per un impianto adatto ad ascoltare anche la musica liquida risale a diverso tempo fa (marzo 2012). Dopo tre anni e mezzo qualcosa è cambiato nella musica digitale, ma non molto, e le alternative rimangono sostanzialmente le stesse. Con due novità, una sul lato dell'hardware (il NAS e il tramonto dei sistemi all-in-1) e due sul lato del software (lo streaming in qualità CD e il formato DSD).

L'archiviazione della musica: la soluzione NAS
Il tempo intercorso ha reso il NAS la scelta standard di archiviazione per la musica liquida acquistata o "rippata" a partire da supporti fisici. Hanno concorso a questa situazione sia la crescita di dimensione dei file audio musicali, con la estensione dell'interesse per il formato DSD (che, ricordo, non è mai compresso lossless, e può essere a risoluzione doppia o quadrupla del SACD) e, in misura minore, per i formati digitali in HD anche superiori al 24/192, sia la preoccupazione di non perdere per problemi tecnici hardware librerie musicali sempre più ampie, frutto magari di ore ed ore di ripping. In realtà il NAS (Network Attached Storage) con dischi ridondanti in tecnologia RAID non risolve tutti i rischi di perdita dati nel tempo, un altro post è stato dedicato a questo argomento, ma certamente è la soluzione più semplice e rapida per diminuirli.

Una classica soluzione per il PC Hi-Fi: il Mac Mini

Questa tendenza ha messo rapidamente fuori mercato le soluzioni all-in-1 con storage interno, come i music server della Olive che avevano dato l'avvio a questo tipo di soluzione, e che non sono più distribuiti in Italia da Audiogamma e sembrano essere spariti dalle recensioni nei siti internazionali. C'è da aggiungere che nel corso di una audizione un importatore italiano aveva fornito anche un altro elemento interessante: la stabilità dei music server che non sono altro che un PC Windows carrozzato come componente alta fedeltà. Chiunque ha esperienza dei sistemi Windows, nonostante gli indubbi sforzi di Microsoft, non ha bisogno di sapere di più oltre questo fugace indizio.
Di fatto il mercato propone ora quasi soltanto network audio player senza memoria disco interna tranne un paio di modelli della Cocktail Audio con HD opzionale inseribile.

Lo streaming lossless (e non)
Una alternativa che 3 anni e mezzo fa non c'era e che un impianto per la musica liquida anche orientato alla massima qualità difficilmente può ignorare. Con il costo di un paio di CD (o anche meno) al mese si ha infatti l'accesso illimitato se non a tutta, a una enorme quantità di musica allo stesso livello di qualità, con servizi come Tidal o Qobuz.
Un impianto che rinuncia a priori a questa possibilità è quindi il risultato di una scelta ben precisa e prioritaria verso l'alta definizione e/o il multicanale (che via streaming ancora non ci sono, ma potrebbero arrivare in futuro).

Un network player che supporta Tidal: il Pro-Ject Box DSA

Il dilemma per la composizione dell'impianto
La sparizione dei sistemi all-in-1 non cambia molto le cose, tenendo conto che un sistema di archiviazione NAS potrebbe essere utilizzato anche per altri scopi (immagini e video di casa ad esempio) e quindi magari esiste già. Anche il formato DSD non costituisce un problema, nel senso che, indipendentemente dalla scelta di configurazione dell'impianto, sarà necessario migrare a un componente (DAC o network player) compatibile con il nuovo standard (che però si stanno rapidamente diffondendo).
Il vero dilemma nasce con lo streaming, perché le due alternative rimaste, il music server basato su PC o il componente hi-fi specializzato, ovvero il network audio player, presentano vantaggi e svantaggi:
  • Network Audio Player
    • Vantaggi: 
      • Disponibilità immediata (si accende subito)
      • Aggiornamenti meno frequenti e più semplici
      • Non ha necessità di un monitor video
      • Piena integrazione nell'impianto e semplicità operativa
    • Svantaggi:
      • Streaming lossless non sempre disponibile (vedi dopo)
      • DAC interno semi-obbligato
      • Player software interno obbligato
      • Media library obbligata (tipicamente non specializzata per la classica)
  • PC Hi-Fi
    • Vantaggi:
      • Streaming lossless sempre disponibile (anche per nuovi servizi futuri)
      • Libertà di scelta per il DAC
      • Libertà di scelta per il player software
      • Libertà di scelta per la media library
    • Svantaggi:
      • Tempi di accensione tipici dei PC
      • Necessità di aggiornamento periodico di tutti i componenti software 
      • Risoluzione a carico dell'utente di eventuali problemi di integrazione tra i componenti
      • Necessità di un monitor e di una tastiera + mouse per le operazioni di configurazione, manutenzione, e di estensione della libreria musicale
La operatività, una volta che sono configurati e accesi, non cambia invece tra network player e PC Hi-Fi, perché può essere praticamente sempre gestita con app per smartphone o tablet.
Poiché questi svantaggi e vantaggi sono reciproci, possiamo approfondirli singolarmente.

L'ultimo e molto completo network playerdi una casa che tra
le prime ha creduto nella musica liquida: Marantz NA8005

La libertà di scelta del DAC
E' il componente più critico in un impianto per la musica liquida, e quello su cui i produttori stanno facendo più investimenti per incrementarne la qualità. La libertà di scelta e quindi di upgrade appare una opzione importante, anche se a giudicare da quanto affermano gli esperti del settore, il livello di qualità continua a crescere e quindi le differenze si cominciano a percepire a partire da impianti top.
Per la gestione del DSD (ma anche del PCM a 32/284) valgono considerazioni analoghe: un network player non DSD o limitato a 96 o 192KHz potrebbe essere considerato da un utente non obsoleto per i suoi scopi, mentre un PC Hi-Fi sarà sempre aggiornabile cambiando solo il DAC.
Se il network player ha una uscita digitale e quindi consente l'utilizzo di un DAC esterno la libertà di scelta è però in parte preservata, anche se occorre considerare:
  • il costo del network player (e quindi la perdita di valore se rinunciamo ad un suo elemento essenziale);
  • il tipo di uscita digitale (se solo S/PIDF, come nella quasi totalità dei casi, limita la possibilità di scelta del DAC, ormai quasi tutti USB, o richiede un adattatore intermedio);
  • l'upgrade con DAC esterno è possibile solo con la codifica PCM, se il network player non supporta il DSD nativamente non può supportarlo grazie a un DAC esterno compatibile DSD. 
La libertà di scelta dell'audio player
Come abbiamo visto nelle prove dei player standard di iTunes e di quelli progettati per esigenze audiophile, come Fidelia o Audirvana, la differenza c'è, anche come versatilità operativa. Anche questa è una possibilità possibile solo con una configurazione basata un PC  Hi-Fi e quindi comporta inevitabilmente una maggiore complessità.
Da notare che questa alternativa riguarda solo l'ascolto di materiale presente sulla libreria musicale, non per lo streaming.

La libertà di scelta del gestore della libreria musicale (media library)
E' un problema in realtà solo per chi ha una consistente libreria di musica classica. Per gli altri generi la organizzazione della libreria segue all'incirca sempre lo stesso standard (titolo brano, titolo album, interprete, genere, immagine copertina, più eventuali altri come autori ecc.). Nel caso della classica è importante poter gestire anche il compositore allo stesso livello dell'autore, la forma musicale, i movimenti, gli strumenti e la vista alternativa per opera oltre che per album. Si possono gestire queste esigenze in qualche modo anche con i media library tradizionali, usando i commenti, ma per una gestione completa il PC Hi-Fi, al netto di novità, appare ancora una scelta obbligata.

Il costo
Il costo di partenza per le due soluzioni non differisce di molto. Ci sono network player che costano meno di un Mac Mini (tipica piattaforma per il PC Hi-Fi) anche se non di molto, ma aggiungendo il DAC si equivalgono. Salendo di qualità (attesa o desiderata) invece la soluzione network player può avere costi anche molto più elevati (nell'ordine delle migliaia di €).

La disponibilità dei network player in pratica
Facendo ricorso ad una rassegna di mercato sui network player pubblicata sul numero di ottobre 2015 di Audio Review (N. 368) vediamo in concreto cosa offre il mercato oggi. La situazione è molto evoluta dai primi tempi in cui l'unico network player a prezzo abbordabile era il Marantz NA7004, molte case sia nuove sia tradizionali sono entrate nel settore e l'offerta è abbastanza ampia. Non ancora completa però, se cerchiamo un modello che supporti sia il DSD sia lo streaming lossless. Al momento ce n'è difatti solo uno, il notevole e apprezzato lettore multi-formato Oppo BDP 105, ben noto anche per la sua versatilità e possibilità di upgrade.



Marca


Modello


PCM


DSD


DigitalOut


Streaming


Prezzo


Oppo


BDP-105


24/192


DSD128


S/PDIF


Tidal


1599

Pro-Ject


Stream Box DS


24/96


NO


S/PDIF


Tidal


699


Pro-Ject


Stream Box DSA*


24/192


NO


S/PDIF


Tidal


1299


Linn


Sneaky DS


24/192


NO


S/PDIF


Tidal


1440


Linn


Majik DS


24/192


NO


S/PDIF


Tidal


2428 


Moon


180 Mind


24/192


NO


S/PDIF


Tidal


1350


Naim


UnitiQute 2*


24/192


NO


NO


Tidal


2290


Naim


Uniti 2*


24/192


NO


NO


Tidal


5350

Marantz


NA 8005


24/192


DSD128


S/PDIF


Spotify Connect


1099


Denon


DNP-730AE


24/192


DSD128


S/PDIF


Spotify Connect


499


Pioneer


N-70


24/192


DSD128


S/PDIF


Spotify Connect


1299


Technics


ST-C700


24/192


DSD128


S/PDIF


Spotify Connect


999

Dopo questo modello, indicato in verde, sono elencati ed evidenziati in blu i modelli che supportano Tidal (ma non DSD) e i modelli che all'opposto supportano la codifica DSD ma non Tidal. In alternative però supportano lo streaming (via rete sempre) dal servizio lossy (ma di buona qualità) Spotify. Con un asterisco sono segnati i modelli che includono anche un amplificatore. I prezzi indicati sono quelli offerti sul web nei siti e negozi ufficiali, quindi possono variare anche se non di molto.

Il versatile e completissimo lettore multi-formato Oppo BDP-105

In sintesi
Per la massima flessibilità e accesso a tutte le opportunità offerte dalla musica liquida la soluzione obbligata è ancora il PC Hi-Fi. Per ora un solo modello (e marca) offre qualcosa di comparabile in un componente integrato e specializzato, ma non dubito che se ne aggiungeranno altri. Poiché non sono obbligatori né il formato DSD né lo streaming lossless gli appassionati che danno priorità alla semplicità d'uso hanno già oggi numerose alternative, alcune delle quali anche non molto costose.

14 commenti:

  1. Salve ma questo PC hi fi di cui si parla alla fine quale sarebbe? Grazie.

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    1. Può essere qualsiasi PC dedicato o da dedicare alla bisogna allo scopo installando i prodotti software e facendo altre operazioni. Se cerchi sul blog dalla pagina in alto "Musica liquida: l'impianto" puoi leggere una serie di post dedicati alla realizzazione di un music server basato su PC e in particolare su un Mac Mini, particolarmente adatto per questo uso.

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  2. Inoltre vorrei sapere con quale strumento diverso dal PC è possibile pilotare un NAS archiviatore di file. Grazie.

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    1. Con tutti i network player che vedi elencati nella tabella, più i molti altri in commercio non elencato. Unico requisito è che il NAS deve essere compatibile DLNA, ma quelli recenti da qualche anno lo sono tutti.

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  3. Anonimo7/1/16

    Non sono certo che questa sia la sede corretta per porre la mia domanda, però ci provo.
    Sto pensando di portare su un music server la musica dei miei CD. Tra le soluzioni ipotizzate, c'è quella di usare iTunes per trasferire i brani. Domanda: dato che il mio iMac dispone solo di un lettore CD esterno alquanto economico, la qualità di tale lettore può influire negativamente sulla resa finale della mia nuova libreria "liquida"? Grazie

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    1. Utilizzare iTunes per acquisire i contenuti digitali è una soluzione molto rapida e funzionale, devi solo assicurarti di aver configurato iTunes per l'acquisizione in formato ALAC lossless, altrimenti acquisiresti in formato compresso. Dichiara anche di effettuare una verifica sulla conversione e quindi dovresti essere tranquillizzato anche sulla qualità del lettore, ma è una verifica molto semplificata. Per una sicurezza ancora maggiore dovresti utilizzare un prodotto come Foobar2000 che include il sistema di verifica AccurateRip investendo però più tempo nelle conversioni. Ma non è strettamente indispensabile, tieni conto che tutti i lettori CD contengono un sistema di correzione di errore efficace nella stragrande maggioranza dei casi, è una tecnologia più che matura.

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  4. Ciao e complimenti per il blog. Sto cercando di costruire un impianto id liquida, per ora sono partito solo dal NAS ma ho molti dubbi su come procedere oltre.
    La soluzione NAS Synology direttamente collegato al DAC usb la trovi poco realizzabile? Pilotata direttamente da una applicazione di Synology?
    grazie
    Andrea

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    1. Anzitutto grazie per l'apprezzamento. Riguardo alla domanda non ho capito a quale applicazione ti riferisci, dovresti darmi qualche elemento in più. Synology produce NAS conformi DLNA e quindi a quanto mi risulta richiede un media player esterno.

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  5. Mah, non so, apprezzo quanto scrivi ma su alcune cose dissento completamente....
    La "Media library obbligata" è bypassabile organizzando bene i files per cartelle (assolutamente non impossibile, io la uso sia per la classica che per la leggera).
    Potevi parlare anche del Pioneer N-50A (di cui sono orgoglioso possessore di ben DUE unità) che ha un rapporto Q/P stratosferico - invece di parlare solo del fratello maggiore - e si mangia a colazione quel cesso di Marantz di cui parli che ha un display pessimo e una app che impianta tutto ogni 3x2.
    A differenza di te trovo il Network Audio Player (che utilizzo con un ampli Creek e un incredibile Tuner Hama2010 - dovresti a proposito rivedere la tua posizione talebana sul DAB+ che invece è figherrimo) un vero uovo di Colombo: addirittura posso usarlo con un router portatile wi-fi e chiavetta Internet (ma anche con "semplice" chiavetta WI-FI senza Internet se voglio usare solo l'App) e non perde un colpo.
    Mi viene il dubbio che parli molto "in teoria" e ben poco in pratica, in questo caso.
    Saluti.

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    1. Rispondo per punti, anticipando che non mi pare ci siano poi grandi divergenze.
      Sulla libreria mi pare infatti che diciamo le stesse cose, la differenza è solo sulla musica classica, per gli appassionati che hanno grandi discoteche e più versioni della stessa composizione, magari in album diversi e con combinazioni diverse. Tu hai sperimentato questo tipo di utilizzo?
      Sui Network player come valida alternativa: anche qui le tue osservazioni sono condivisibili, perché tutto il post parla proprio di questo, della alternativa NP. Naturalmente ha vantaggi e svantaggi che ogni appassionato valuterà in base alle sue priorità. Riguardo ai modelli, credo che si capisse, ma se necessario lo ribadisco qui: l'articolo non contiene prove d'ascolto, è solo una rassegna di quello che offre il mercato, come peraltro l'articolo di Audio Review da cui ho tratto soltanto un elenco di modelli recenti (alla data del post) per rilevare quelli che avevano caratteristiche meno "standard" come il supporto DSD e di streaming lossless. Mi fa anche piacere leggere di un modello di NP il Pioneer N50 che citi, dal rapporto qualità / prezzo (482 € su Amazon oggi) molto conveniente. Sul blog quando ci sono prove di ascolto sono chiaramente descritte come tali. Infine il DAB+ ottima soluzione senz'altro, ma che ne pensi dell'audio soltanto compresso e, hai mai ascoltato in FM stereo realmente analogico? Io non sono assolutamente un nostalgico dell'analogico e anzi ho avuto non so quante discussioni sui presunti limiti dell'HD con altri visitatori, e ormai l'FM analogico è qualcosa che se non è sparito del tutto poco ci manca, ma mi piace ricordare questa tecnologia estremamente efficiente e anche di alta qualità musicale.

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  6. Ciao Alberto, grazie per questo magnifico blog.
    Ti proporrei di considerare la potenza di chromecast audio come sorgente adesso che c'è anche il supporto a Tidal in qualità CD.
    Secondo me è possibile collegarla, con l'uscita ottica, a uno dei molti ampli di prima fascia con DAC integrato (vedi Marantz pm6005 o Cambridge cxa60) per aggirare alla grande il network player (sempre che non si disponga di parecchia musica in locale). Hai mai considerato una soluzione dle genere? Che ne pensi?

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  7. Grazie dell'apprezzamento e anche dell'aggiornamento su Tidal. L'ho messo nell'altro post con la prova di Chromecast Audio. E' importante perché consente di assemblare un impianto di qualità minimal come componenti e anche di basso costo. Riguardo al tuo suggerimento: è vero, è un'altra ottima ed efficace soluzione, tenendo conto che anche il DAC integrato in Chromecast pur miniaturizzato non è niente male.

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  8. Anonimo9/6/17

    Ho una discoteca importante di ca 1000 cd tutti di musica classica. Mi ritrovo nel tuo commento sulle esigenze particolari in termini di organizzazione della media library e delle informazioni sui brani (compositore, artista, orchestra, direttore, ecc). Tipicamente è necessario flessibilità (ad es.poter editare le informazioni "pescate" dai database in rete. Che software consigli al riguardo, sia per il ripping che per la riproduzione? Grazie

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    Risposte
    1. Un prodotto ben noto con queste caratteristiche è il media player JRiver Media Center (www.jriver.com)che fornisce ad un costo non elevato (meno di 50 $ al momento se ben ricordo) una libreria molto versatile e adatta anche alla classica che include un player audiophile con caratteristiche comparabili a Fidelia o Audirvana.
      E' disponibile inoltre sia su Mac sia su Windows ed è possibile anche un free trial. Non ho avuto sinora la possibilità e soprattutto il tempo di provarlo ma si tratta certamente di un ottimo prodotto, continuamente aggiornato nel tempo e assai diffuso. Ho cercato se in rete ci sono recensioni valide e che trattano anche la gestione della libreria ma non ne ho trovate, le migliori a mio parere sono quelle che ha dedicato a JRiver la rivista cartacea Audio Review, non so se tu la compri. Ma la cosa più semplice penso che sia scaricare la versione trial e verificare se effettivamente ha le funzionalità che servono a te. Ciao e buoni ascolti.

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