lunedì 25 maggio 2020

Quali sono le regole per caricare un video musicale su YouTube?

Le regole sono molto semplici, apparentemente, perché sono quelle dettate dalla legislazione sul diritto d'autore, quelle nazionali e quelle internazionali, perché il sito è di proprietà USA ma accessibile da tutto il mondo.

Quindi ricordiamoci sempre che su qualsiasi brano musicale sono tutelati due tipi di diritti:
  • il diritto dell'autore dell'"opera di ingegno": compositore e autore del testo o elaboratore originale; in inglese copyright license;
  • il diritto dell'interprete: il cantante e il musicista che ha registrato (nel senso di registrazione audio su un qualsiasi supporto) l'esecuzione che vogliamo mettere a commento del video; in inglese synchronization license.
La durata dei diritti e la loro scadenza è diversa nei due casi:
  • syncronization license: 50 anni in Europa, più elevata in USA (vedi dopo)
  • copyright license: 70 anni dalla morte dell'autore (va agli eredi).
La tutela di questi diritti non è però automatica e garantita dalla legge o dalla Polizia Postale, ma è a cura degli interessati, che per prima cosa devono registrare l'opera (se non è registrata è di pubblico dominio) e poi se non vogliono farlo loro (impresa impossibile) devono rivolgersi a una collecting society, come la nostra SIAE, alla quale si affidano per raccogliere per loro conto quanto gli spetta, o per vietare la diffusione (su YouTube o altri canali di diffusione della musica).

Esiste musica per cui sono scaduti i diritti?
Teoricamente sì: un'esecuzione pubblicata e registrata (come proprietario dei diritti) oltre 50 anni fa in Europa e di autore o autori i cui diritti sono scaduti anche per gli eredi (deceduto da più di 70 anni) oppure i cui diritti non sono mai stati registrati (perché di autore ignoto). Ma lo vediamo in pratica più avanti, dopo i test.

Il caso più semplice sembra quindi quello di una canzone tradizionale, di autore ignoto come musica e parole, eseguita e registrata in Europa più di 50 anni fa. Ad esempio la canzone di origine tardo medievale Donna lombarda, presente con dialetti diversi in più regioni d'Italia, e registrata dal Nuovo Canzoniere Italiano per lo spettacolo Ci ragiono e canto nel 1966, oppure la molto più nota Bella ciao sempre di autori ignoti, pur essendo assai più recente, eseguita e pubblicata sempre dal Nuovo Canzoniere Italiano nel 1964 per lo spettacolo omonimo.

La prima ricerca: Donna lombarda
Per prima cosa occorre sincerarsi se si tratta effettivamente di brani liberi da diritti. Potrebbero riguardare anche elaborazioni della musica o una particolare versione del testo. In un precedente test anni fa avevo utilizzato canzoni tradizionali irlandesi, le collecting societies su cui fare la ricerca sono diverse, e per questo sono passato a due canzoni italiane e la ricerca si può indirizzare alla sola SIAE. Si scopre così che Donna lombarda è stata depositata in SIAE come propria opera da ben 54 autori diversi (vedi Appendice 2). In massima parte come compositore originale (codice CO), altri come autore originale (AO) oppure elaboratore opere (EL), inoltre tra le 54 sono incluse le varianti regionali della canzoni.
Non si capisce come faccia la SIAE ad accettare che ci siano più di un compositore originale per una canzone, ma così è. Evidentemente dipende dal fatto che il vero compositore originale, essendo ignoto, non può protestare.

Donna Lombarda da "Ci ragiono e canto" - 1966

L'inserimento: Donna lombarda
Ho inserito la canzone su YouTube (non solo per lo scopo di verifica di questo post) con ampio corredo di foto dell'interprete (Caterina Bueno, purtroppo non più con noi da anni) e dopo un mese non è arrivato nessun reclamo nè richiesta di riconoscimento dei diritti. Può darsi che arrivino in seguito ma solitamente sono azioni immediate e automatiche.

La seconda ricerca: Bella ciao
L'identificazione degli autori di musica e testo di questa canzone ormai universale (oltre 40 versioni in altrettante lingue) è un rebus appassionante su cui sono stati scritti libri (leggi qui una sintesi). Per la SIAE invece sembra invece tutto chiaro perché i compositori originali o comunque accampatori di diritti sono ben 264 (vedi Appendice 2).
Sul canale YouTube di Musica & Memoria è stata inserita Bella ciao a confronto tra la versione delle mondine e quella dei partigiani che tutti conosciamo, in questo caso è arrivato il reclamo automatico dopo pochi secondi. La musica del video era tratta dal LP tratto dallo storico spettacolo omonimo del 1964 (anche l'album è dello stesso anno) da me trasferito in digitale.
Il copyright claim è per conto di Filippo Crivelli, regista e curatore dello spettacolo che, tra le altre cose, ha fatto conoscere questa canzone fuori dai circuiti politici o specializzati nel folklore italiano, ed è stato attuato da IDOL Distribution, una collecting society attiva a livello internazionale nella musica digitale, della quale evidentemente Crivelli (vivente) è cliente.

Il video di Bella ciao

Considerazioni
Confrontando i due casi e i precedenti di musica irlandese si deduce una possibile spiegazione legata all'arrangiamento del brano, che è considerato anch'esso un'opera d'ingegno, quindi registrabile. Con una certa larghezza la SIAE accetta anche per brani tradizionali o di autore ignoto la registrazione come "compositore originale" anziché come "elaboratore opere" e quindi IDOL ha avuto la motivazione per il copyright claim. Difatti l'estratto che ho caricato presenta le due versioni Bella ciao, quella "delle mondine" (in realtà successiva) e quella nota a tutti "dei partigiani". Una idea di fusione e sovrapposizione che appartiene sicuramente ai due autori, ovvero Filippo Crivelli e Roberto Leydi, che l'hanno rivendicata a suo tempo. Non avrei quindi motivazioni per contestare il claim.

Nel caso di Donna lombarda la situazione è invece probabilmente opposta, non c'è alcun copyright specifico su questa registrazione audio degli autori di "Ci ragiono e canto" da cui è tratta la registrazione stessa, e quello della interprete Caterina Bueno è probabilmente relativo ad un suo personale arrangiamento del brano tradizionale pubblicato diversi anni dopo.

Prime considerazioni
La risposta al quesito "esiste musica per cui sono scaduti i diritti?" è sostanzialmente No. Nel senso che vale (solo
in Europa) per:

  1. esecuzioni di composizioni musicali i cui autori sono deceduti da più di 70 anni (tutti se sono più di uno, come è in genere per le canzoni) e risalenti a più di 50 anni fa;
  2. esecuzioni di composizioni musicali di autore anonimo i cui esecutori sono deceduti da più di 70 anni;
  3. esecuzioni di composizioni musicali di autore anonimo o deceduto da più di 70 anni fatte da noi.
Nel caso delle esecuzioni tradizionali di autore anonimo, ogni nuova esecuzione con registrazione audio è per definizione un arrangiamento originale (poiché un originale vero non è conosciuto), l'esecutore può essere quindi registrato come autore, e i suoi diritti passano agli eredi per 70 anni, e se hanno dato mandato a una collecting society di esigere i diritti, il video su YouTube sarà bloccato o segnalato (i proventi pubblicitari eventuali li riscuoteranno loro).
Esiste solo la possibilità, non infrequente, che non abbiano dato mandato ad alcuno e quindi che non arrivi alcun copyright claim.

La protezione dei diritti in USA per le audio registrations
Alcuni anni fa per un'azione iniziata e condotta anche da Sonny Bono, nel frattempo diventato senatore in USA, la protezione dei diritti di esecuzione registrata (audio registration) è stato esteso nel tempo. Aggiungere la informazione "per quanti anni" non è facile e soprattutto non è facile sintetizzarlo considerando i vari casi e sotto casi. La complessità è però legata a un solo obiettivo: estendere il più possibile il copyright a tutte le varie sfaccetature delle esecuzioni musicali e non. La motivazione nobile era tutelare l'ingegno americano, quella meno nobile ma assai concreta era tutelare il business. Di conseguenza la situazione si può sintetizzare così:
  1. pressochè ogni registrazione audio effettuata in ogni Paese con mezzi di registrazione noti (dai 78 giri in poi) può essere stata posta sotto copyright in USA ed essere tuttora tutelata anche ben oltre i 50 anni;
  2. tutte le registrazioni audio prodotte in USA sono sotto copyright in USA (a meno di quelle pensate all'origine come public domain) e quindi sono pressoché tutte ancora tutelate;
  3. ogni audio non prodotto da noi che inseriamo in un video, a meno che sia public domain all'origine, può produrre un copyright claim o un blocco "limitato ad alcuni Paesi" (USA tipicamente);
  4. se invece è prodotto in Europa ma non è posto sotto copyright in USA (registrato presso una collecting society accreditata in USA) valgono le regole europee sintetizzate prima.
Il caso del jazz
Come penultima cosa c'è da considerare il caso del jazz e in particolare degli standard. Sono improvvisazioni su una musica non propria e di autore noto e quindi per il jazzista è tutelata solo la registrazione audio. Nei dischi infatti è sempre indicato l'autore per gli standard come But Not For Me, How Deep Is The Ocean e così via.
Per la legge europea quindi, se la registrazione audio è anteriore di 50 anni e l'autore o gli autori sono deceduti più di 70 anni fa l'esecuzione è effettivamente public domain.

Andando però a fare un test tra gli standard più noti è arduo trovarne uno dove tutti gli autori (sono canzoni, sono quasi sempre minimo due) siano scomparsi prima del 1950 (alla data di questo post).
Mentre per l'esecuzione è ormai molto frequente, basti pensare che sono incluse tutte le esecuzioni di Miles Davis col suo storico quintetto degli anni '60, fino agli inizi della fase fusion.
I jazzisti principali sono però americani e per quanto scritto prima sulla legge USA sono ancora sotto diritti, qualsiasi sia la data della registrazione audio, quindi almeno per gli USA i video saranno bloccati o segnalati, salvo che l'esecutore non abbia dato mandato per proteggere i suoi diritti o il mandato sia scaduto.
Mentre per jazzisti europei che hanno registrato loro esecuzioni prima del 1970 (ad esempio Django Reinhardt, Stephane Grappelli, Tomasz Stanko, Ian Carr), eventuali registrazioni audio di standard con diritti scaduti sarebbero public domain.

Il caso della classica
Come ultimo caso rimane la classica dove, come suggerisce la parola stessa, gli autori più noti non sono deceduti di recente. Quindi esecuzioni anteriori al 1970 di Mahler, Puccini, Bartok, Mascagni, Rachmaninov, per fare alcuni esempi, dovrebbero essere pubblic domain (il condizionale è d'obbligo per via della legge USA). Attenzione che invece per alcuni grandi nomi come Prokofiev (2023) o Stravinsky (2041) non è ancora così. 


Appendice 1 - Gli autori degli standards
In questo elenco la situazione dei diritti d'autore degli eredi per alcuni celebri autori di standards.
Solo per pochi i diritti sono scaduti.

Autore Data d. Scadenza
George Gershwin 1937 2007
Ira Gershwin 1983 2053
Jimmy Van Heusen 1990 2060
Ann Ronell 1993 2063
Kurt Weill 1950 2020
Ogden Nash 1971 2041
Nat King Cole 1965 2035
Victor Young 1956 2026
Irving Berlin 1989 2059
Arthur Hamilton Vivente
Cole Porter 1964 2034
Richard Rodgers 1979 2049
Lorenz Hart 1943 2013
Johnny Mercer 1976 2046
Hoagy Carmichael 1981 2051
Howard Dietz 1983 2053
Rube Bloom 1976 2046

Appendice 2 - Le ricerche in SIAE











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