giovedì 19 marzo 2020

C'era una volta: il "balance"

Un recente e divertente articolo di TNT-Audio è dedicato alla sparizione del comando "balance", un tempo praticamente obbligatorio sugli amplificatori e ora confinato ai modelli più commerciali ed economici. Uno di quei casi in cui si paga di più per avere meno. Un rischio sempre presente per gli "audiofili" sensibili alle mode hi-end ma, a mio parere, non so se siano meglio quelli che negano la possibilità di sentire le differenze o che proprio non conoscono il piacere di ascoltare la musica su un buon impianto, anche entry-level. Comunque la sparizione ormai è avvenuta su quasi tutti gli amplificatori di qualità, e vediamo allora come si può fare altrimenti.

A cosa serve un comando di bilanciamento
La risposta è banale: correggere qualcosa che è sbilanciato, nel caso di un impianto stereo, il volume di un canale rispetto all'altro. Una eventualità che però dovrebbe essere esclusa all'origine, per componenti e software correttamente funzionanti:
  • la sorgente, vinile o CD: è impensabile che sia stato prodotto dal mixer engineer con volume sbilanciato tra i due canali
  • la testina, il pre phono, il lettore CD: se l'uscita è a livello diverso tra i canali c'è un malfunzionamento
  • l'amplificatore: i due canali suonano a volume diverso? C'è qualche guasto nel pre o in uno dei due finali
  • le casse acustiche: una delle due suona a volume più basso, specie alle medio-alte frequenze?
Negli ultimi tre casi, se si percepisce in ascolto uno sbilanciamento, bisogna verificare e isolare il problema, cominciando dall'ascolto in cuffia del supporto fisico e del confronto con un altro, quindi invertendo gli ingressi e, come ultima cosa, le casse.
Una volta individuato il componente difettoso bisogna portarlo a riparare, la cosa da non fare è proprio usare il balance per ripristinare la situazione. Un impianto stereo è basato sul fatto che ci siano due canali con prestazioni identiche, se così non è c'è un malfunzionamento che difficilmente riguarda solo il volume, ma coinvolge anche altri parametri ,e in particolare la distorsione o la risposta in frequenza.

Yamaha CA-1000 (1973) - Il comando balance è coassiale al volume

Per cos'altro può servire 
Abbiamo visto che non serve e non deve servire per correggere i malfunzionamenti, ma per qualche uso meno frequente potrebbe essere utile, per esempio per ascoltare un solo canale da una sola cassa acustica, oppure per correggere cassette o bobine registrate da noi (esigenza non più tanto comune, anzi rarissima), oppure per ascoltare da un punto di ascolto non centrato, oppure ancora perchè nel punto di centro del classico triangolo equilatero dello stereo il suono non è centrato.
Niente da dire sul primo utilizzo, è sicuramente più comodo che staccare i cavi delle casse, ma non si tratta certo di un'esigenza frequente, anzi potrebbe non capitare mai di averne bisogno. la seconda esigenza è ormai molto rara. Sulle ultime due conviene fare un approfondimento.

Voglio ascoltare da una posizione non ottimale
La domanda che nasce spontanea è: perché? Se ci sono più persone è inevitabile, ma comunque bisogna capire perché dovrebbe essere favorito quello a destra o quello a sinistra. Una reale esigenza di questo tipo riguarda l'ascolto in auto. Qui negli impianti custom migliori, ad esempio quelli con processore digitale come il noto Bit One di Audison, è possibile simulare che il punto centrale sia davanti al guidatore anche se ovviamente è seduto a sinistra. Ma il risultato non è ottenuto solo agendo sul volume, ma anche con altri interventi sulla frequenza e la fase. Il balance ha quindi un'utilità solo parziale ed episodica, per spostamenti temporanei del punto di ascolto.

Luxman L-80 (1978). In questo modello il balance è separato, sotto al volume, e anche i controlli di tono sono separati per canale
Sto al centro, tutto funziona ma la voce della cantante non è al centro
Cosa sta succedendo? Tutto funziona tranne l'ultimo elemento della catena audio: la stanza. Che potrebbe avere una forma irregolare, arredi e mobili diversi come capacità di riflettere il suono dai due lati, elementi d'arredo che ostacolano il suono da una delle due casse, ogni altra cosa. Non dovrebbe succedere mai in una stanza ideale di forma rettangolare e trattata acusticamente, ma sappiamo che questa stanza ideale raramente esiste nella vita reale degli audiofili.
In questo caso il balance potrebbe effettivamente far comodo, ma rimane qualche dubbio.

Una soluzione alternativa
Se il balance non c'è, esiste una soluzione alternativa. Molto semplice: ci spostiamo noi. Trovare il punto ottimale non è difficile. Si sceglie un audio che consente di focalizzare con efficacia il suono che proviene dal centro. Può essere uno dei tanti dischi test ma anche un brano con la voce della cantante o del cantante con un accompagnamento musicale molto uniforme, sul quale la voce emerge con evidenza. Poi si parte da destra o da sinistra e ci si sposta (anche in piedi) lentamente verso la parte opposta, a un certo punto la voce della cantante si materialzzerà proprio davanti a noi. Non saremo magari al centro, ma quello, per effetto delle riflessioni nella stanza, è il punto centrale effettivo. A questo punto potremmo anche tentare di correggerlo, spostando le casse. Potremo cominciare ad orientarle in modo diverso (meno direttiva quella del canale prevalente, ad esempio) e poi proseguire per tentativi con altri piccoli spostamenti. E' possibile che con le nuove posizioni individuate si ritorni al centro o quasi. Ma la pratica fatta potrebbe anche essere propedeutica ad interventi più incisivi e definitivi, come correzioni dell'ambiente con pannelli acustici o sostituzione / spostamento di arredi. Una soluzione senza dubbio preferibile, perché gli effetti sulla localizzazione spaziale non sono limitati solo alla voce.
Accuphase E-480 (2019). Un amplificatore moderno di eccellente qualità con balance e controlli di tono.
In sintesi
E' senz'altro vero che un amplificatore versatile e con molti controlli può essere comodo per questo uso e anche per altri, e non è affatto detto che ci siano effetti sul suono, se tutto è realizzato bene (vedi gli amplificatori Accuphase come quello mostrato sopra, sui quali nessuno si azzarda a fare critiche). Ma se ne può fare anche a meno, anzi, in molti casi è proprio meglio ignorarlo, il comando balance. Ripensandoci, sui miei tre primi amplificatori, dove c'era ancora, a memoria non l'ho mai usato per il suo utilizzo proprio, soltanto qualche volta per sentire solo da una cassa, nella ricerca di qualche ipotetico problema, oppure per correggere in qualche modo durante l'ascolto cassette registrate male.

3 commenti:

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  2. Secondo me la manopola del Balance oltre a quanto descritto, serve per giocare un pò con l’amplificatore. Ci sono alcuni dischi; cito per esempio “Girl” su “Rubber soul” dei Beatles, dove la voce di John Lennon la si può ascoltare solo sul canale destro, mentre sul sinistro si ascolta tutta la base strumentale. In questo caso si può fare il karaoke. Un altro caso è
    rappresentato da “I can’t get no satisfaction” dei Rolling stones dove sul canale destro si
    ascolta un Mick Jagger che canta accompagnato soltanto dalla chitarra acustica suonata da Keith Richards e sul sinistro tutti gli altri compagni, compreso il mai dimenticato Brian Jones alla chitarra solista col famosissimo riff. In definitiva con la manopola del Balance ci si può sbizzarrire elaborando un personale ascolto di brani sentiti e risentiti. Cordiali saluti.

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    1. Certo, può avere anche questo uso, ma si sente l'audio solo da un diffusore. Nei buoni vecchi ampli degli anni '70 avevano pensato anche a questo, a una funzionallità specifica, con il comando Mode presente ad esempio sullo Yamaha CA-1000 della prima figura (casualmente il mio primo ampli era un CA-600 che aveva gli stessi comandi salvo uno). Con questo comando Mode si poteva miscelare in mono un solo canale e sentirlo su entrambi i diffusori. Oltre che passare in mono o invertire i due canali. Poi a un certo punto gli ampli sono diventati minimal.

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