martedì 31 marzo 2015

Digital Radio, si prosegue

Il programma di migrazione al digitale anche della radio, l'ultimo media (assieme alla carta stampata) ancora in parte analogico, prosegue senza ripensamenti.

Come ho già scritto in precedenza il vantaggio del digitale per la radio è costituito essenzialmente dalla possibilità di ottenere una ricezione più stabile e senza interferenze rispetto alla radio FM attuale, soprattutto in aree molto affollate, ed è una esigenza più di regolazione che di progresso tecnologico, che consentirà, se andrà in porto prima che tutto ma proprio tutto sia passato sul web, di superare l'annoso e mai risolto problema italiano del caos delle frequenze. E consentirà anche di riaprire il mercato e consentire a nuove radio di entrarvi, senza dover passare per l'acquisto di una radio detentrice delle frequenze "congelate" ormai decenni fa.


Quindi il "suono perfetto" del claim della campagna non si riferisce alla fedeltà dell'audio superiore allo standard FM, ma al fatto che si sentirebbe "perfettamente" una volta agganciato il segnale, quindi senza variazioni o interruzioni. Anzi, la qualità nel senso di fedeltà fa addirittura un passo indietro, perché viene adottata la compressione audio da tutte le emittenti, mentre lo standard FM stereo consente, come noto, una qualità "analogica" e molto apprezzata, anche superiore a quella del vinile, se tutta la catena (dalla emittente a noi) è di qualità elevata. Cosa che comunque in Italia da decenni non è, con la unica solitaria eccezione di Rai FD5, unica emittente con contenuti musicali che trasmette ancora in formato non compresso. Non si sa ancora per quanto perché è già passata alla digital radio e non non è comunicato quanto continueranno le trasmissioni in FM. Su FD5 ho intenzione di ritornare però in un prossimo post.

L'annuncio della campagna 2015
Ma vediamo come presenta i vantaggi e gli obiettivi della campagna il consorzio Digital Radio e, a seguire, qualche dato sugli ascolti della radio in Italia per un raffronto con l'ancora molto vasto mondo analogico FM.



Prosegue nel 2015 la campagna da 1,5 milioni di euro.

Parte la mini-serie radiofonica dedicata alla DigitalRadio,
che spiega agli ascoltatori come ascoltare la radio con un suono perfetto.


È questo il tema della nuova campagna di comunicazione dedicata alla Digital Radio.

Una mini-serie dal nome “DigitalRadio Flash” con 4 soggetti a carattere “educational” e una struttura a domanda/risposta, intesa a diffondere sempre più la cultura e la conoscenza della DigitalRadio in Italia

L’attività di comunicazione DigitalRadio continua e si rafforza con un nuovo flight programmato nel mese di marzo, a partire da lunedì 30 e che continuerà per 3 settimane nel mese di aprile, per poi proseguire per tutto il 2015 con ulteriori flight.

Come nelle campagne precedenti del 2013 e 2014, la nuova campagna della DigitalRadio è programmata sulle emittenti radio commerciali nazionali e locali. Un'attività di marketing coordinata che coinvolge contemporaneamente 12 emittenti nazionali con un’unica comunicazione pubblicitaria.

Con più di 1000 spot la campagna avrà una copertura di oltre 23 milioni di ascoltatori.

La pianificazione radiofonica sarà affiancata dalla comunicazione online (gli operatori hanno messo a disposizione degli utenti un sito dedicato: www.digitalradio.it.) e dalla stampa quotidiana e periodica.

Una campagna personalizzabile: il primo è Albertino di Radio Deejay.

Il nuovo format prevede la possibilità per le singole radio di personalizzare la parte della voce istituzionale con i propri speaker ufficiali.

La prima ad aver aderito a questo progetto è stata Radio Deejay con il deejay Albertino, che ha concesso la propria voce per tutti e 4 i soggetti in campagna.
L'adesione di Albertino rappresenta anche un tributo al caro amico e Presidente di "Club Dab Italia" Fabrizio Guidi, scomparso pochi mesi fa.

Guidi, che per tutta la vita ha rivestito importanti cariche in diverse realtà della radiofonia italiana, era un manager attentissimo ad ogni tipo di innovazione, e aveva una grande fiducia nella crescita della Digital Radio nel nostro Paese.

Dopo una prima fase di comunicazione nella quale il consumatore è stato incuriosito e informato sulla DigitalRadio, è ora il momento di approfondire il tema ed entrare nei dettagli dell'utilizzo concreto di questo sistema. Ed è proprio con questo intento chiarificatore che è nata questa nuova campagna.

Quattro i soggetti realizzati, ciascuno dei quali affronta un particolare aspetto della DigitalRadio, in modo diretto ed esplicito.

Chiude i comunicati l'ormai noto claim "Il suono perfetto" che ben rappresenta il plus dominante del sistema digital.

Anche quest'anno la comunicazione è affidata a studioMarani.

Per tutte le attività di comunicazione, Club DAB Italia ha confermato anche per il 2015 l'agenzia StudioMarani, di Maurizio Marani e Anna Scardovelli - rispettivamente direttore creativo art e direttore creativo copy - che ha realizzato la strategia creativa e i soggetti radio e stampa, oltre alla supervisione di tutte le fasi della produzione.

La Digital Radio è l'evoluzione naturale della Radio, una tecnologia che si sta affermando sempre di più
anche in Italia.

Circa 250.000 ricevitori FM/DAB/DAB+ venduti nei maggiori punti vendita italiani, una continua condivisione e richieste di news sulle piattaforme digitali collegate al sito web, 4.500 km di autostrade dove si ascolta in DigitalRadio e l'aumento della copertura delle aree metropolitane non solo nel nord Italia, ma nel Centro e nel Sud: sono questi i numeri della Digital Radio oggi in Italia.

Sempre più alto l'interesse delle maggiori case produttrici del settore dell'auto a dotare i nuovi modelli con la DigitalRadio di serie e non più come optional, come si è visto al Salone dell’Auto 2015 a Ginevra, dove l’80% dei modelli in esposizione erano dotati di radio digitale incorporata.
Club DAB Italia insieme a EuroDAB Italia sono i due operatori di rete nazionali e privati che stanno promuovendo la radio digitale nel nostro Paese presso il 65% della popolazione, mentre le diffusioni di Radio Rai sono attestate intorno al 40%.

Trasmettono in Digital Radio: m2o, R101, RDS, RTL 102.5, Radio 24 il Sole 24 Ore, Radio Capital, Radio Deejay, Radio Italia solo musica italiana, Radio Maria, Radio Padania, Radio Radicale, Radio Vaticana
 




I numeri della radio in Italia e la Digital Radio
Per qualche anno, dopo la chiusura di Audiradio, non sono stati più rilevati gli ascolti. Ora sono di nuovo attivi i rilevamenti da Eurisko (con meter) e da Monitor Radio (con indagini telefoniche a metodologia CATI su un campione di 120.000 persone). Le persone che ascoltano la radio in Italia continuano ad essere veramente molte. Il 67% sul totale della base ponderata e il 73,4% tra gli uomini.


Dal dato di Monitor Audio si ricavano altre interessanti osservazioni sintetizzate in tabella. La prima è la prevalenza dell'ascolto fuori casa (quindi soprattutto in auto, per parte molto minore in locali pubblici). Tra gli uomini, considerando anche il dato dell'ascolto in e fuori casa (ipotesi, al 50%) si supera il 70% (sul totale degli ascoltatori).

E' di fondamentale importanza quindi lo sforzo che il consorzio sta facendo per far inserire ai produttori di auto nei nuovi modelli venduti in Italia anche la opzione DAB+. Che peraltro è un componente elettronico di basso costo rispetto all'elettronica di una autovettura, e quindi un gradino di ingresso piuttosto agevole. Ma comunque non scontato se il produttore non può venderlo come un plus. Da qui la necessità di una campagna mirata.

Emerge anche che i 250.000 ricevitori enfatizzati nell'annuncio sono ancora ben cosa, e corrispondono ad una percentuale dello 0,7% sul totale degli ascoltatori.

La forza del consorzio Digital Radio
I dati di ascolto 2014 consentono anche di pesare la forza delle varie emittenti, e quindi anche di quelle del consorzio, rispetto alla loro audience. Il dato rilevato da Monitor Radio, tipico per la radiofonia, è il numero di contatti medio sui 7 giorni. La classifica, in ordine di audience (quella riportata dal rilevatore parte tradizionalmente dalle stazioni Rai) è quella che segue. Sono indicate in più le emittenti associate al consorzio Digital Radio, oltre alle emittenti di Radio Rai che trasmettono anch'esse in DAB+.


Come si vede le ultime 4 del consorzio (vedi sopra) hanno ascolti inferiori e non sono incluse tra le radio maggiori di questa lista. Complessivamente le radio del consorzio più Radio Rai coprono il 69,5% dell'audience delle radio maggiori, quindi si può affermare che il consorzio ha un peso notevole. Rimangono comunque molte radio commerciali anche con forti ascolti e dimensione internazionale, come Radio 105, Virgin Radio o RMC che per ora non intendono investire nel DAB+ e non ritengono evidentemente che la mancata conformità a questa tecnologia possa essere un danno commerciale o un fattore competitivo significativo.

In sintesi
Il consorzio ci crede molto e sta investendo di conseguenza. La effettiva affermazione sembra ancora piuttosto lontana e deve superare parecchi ostacoli. Il principale elemento critico appare la mancanza (che tale resterà a livello UE quanto pare) di un piano ufficiale di switch-off dell'analogico. Realisticamente è probabile che l'obiettivo sia una discreta-buona presenza della tecnologia e quindi una maggiore penetrazione delle radio aderenti sui profili di ascoltatori più interessanti per gli inserzionisti. Arrivare quindi in tempi non troppo lunghi alla situazione dei paesi in cui la radio digitale è una realtà, anche se sempre assieme all'analogico, quindi a UK e Germania.

4 commenti:

  1. Anonimo18/4/15

    Se, come sembra, la qualità audio non è superiore alla vecchia FM, spero proprio che tutto rimanga com'è
    attualmente. Molti problemi relativi alla ricezione sono stati già risolti. Nel mio caso basta uno spezzone di cavo da utilizzare come antenna e posso ricevere decentemente e in stereo tutte le stazioni radio FM della mia zona. Anni fa non era così. Ultimamente poi mi sono procurato un'antenna amplificata Cobra FM 405 ottenendone un netto miglioramento. Saluti.

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    1. Anonimo21/4/15

      Non si può fermare il progresso. Se non sarà il DAB, sarà il WEB, ma di sicuro qualcosa cambierà, come è successo per la TV. Obbligando i consumatori ad acquistare apparecchiature adatte alla ricezione. Tutto questo per rilanciare l'economia e svuotare le tasche a noi.

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  2. Io aspetto paziente il post su fd5 :)

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    1. Si è vero che avevo anticipato un articolo su FD5. Sto facendo però degli approfondimenti. Anche loro trasmettono ora con una piattaforma sw digitale e non si capisce se l'audio è archiviato compresso o in qualità standard.

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