Avvertenza: Dopo la pubblicazione di questo post anche Hdtracks ha purtroppo iniziato ad inserire restrizioni sulla vendita di alcuni titoli derivanti dal paese da cui si accede al sito, e quindi non tutto il catalogo è acquistabile per visitatori italiani, anche se registrati. Continua quindi la politica assurda e autolesionista delle case discografiche di respingere i clienti. E diventa meno interessante questo sito come fonte di materiale in HD, anche se in buona parte, almeno per ora, rimane disponibile. Non sappiamo a questo punto se la tendenza sarà verso una ulteriore restrizione. Lascio comunque il post come documentazione ma con l'avvertenza che la ricerca a volte potrà essere frustrata dalle restrizioni imposte dai discografici nemici della musica. Per la situazione 2014 leggi il successivo post.
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Il ruolo delle major
Sono rimaste solo in tre, continuano a veder diminuire il loro fatturato, in un mondo che consuma sempre più musica, ma non sembrano aver alcuna intenzione di cambiare strategia. Concentrandoci solo sulla musica liquida e lasciando alla apposita sezione del sito Musica & Memoria gli approfondimenti sui supporti fisici e sul mercato, le major continuano a puntare solo ed unicamente sui formati compressi. Aprendo anche allo streaming a livello globale (novità dell'anno) e potendo ora contare su una distribuzione con più "trasmittenti" in concorrenza, una dei quali peraltro loro (Sony Unlimited). Il download di musica in qualità CD è confinato al genere classico e per alcune major (Sony, EMI) anche a livello geografico (Italia no). Unica altra timida e recente apertura la disponibilità tramite HDtracks (lo vediamo dopo) di alcuni titoli e musicisti in CD e anche HD. Unica novità rispetto al precedente report una limitata apertura sui generi moderni, ma solo per il mercato USA (+ Canada) con il sito SuperHirez di Acoustic Sounds, al quale sono stati concessi i diritti per molti titoli, tutti però da catalogo e in maggioranza già disponibili a prezzi analoghi, se non inferiori. Unica novità di questo sito (pare su licenza Sony) la disponibilità anche in formato DSD nativo (non convertito in PCM). Il download non è disponibile in Italia per la solita politica miope e autolesionista delle major e quindi il nostro interesse per questo sito è prossimo allo zero.
La classica
Per il genere classico continua e si conferma la migrazione verso la liquida e l'HD, anche su supporto fisico (SACD). L'appassionato di classica può ormai decidere, se vuole, di rinunciare ai CD e trovare comunque una scelta molto ampia di autori ed interpreti. I siti di riferimento continuano ad essere quello della Deutsche Grammophon (solo qualità CD) e quelli delle etichette indipendenti Hyperion (anche HD, il principale per ampiezza), della Linn Records e della Channel Records e i portali eClassics e iTrax con numerose altre etichette. Più altri che progressivamente si aggiungono e che consiglio di cercare. Sul lato delle major si registra una timida apertura verso l'alta definizione attraverso la concessione di una parte del catalogo (non molto ampia) al sito HDtracks ma quasi incredibile, anche la disponibilità di alcune novità molto pubblicizzate, come l'ultima uscita della pianista super virtuosa Yuia Wang impegnata nel famoso n.3 di Rachmaninov (con il secondo di Prokofiev). Forse la Deutsche Grammophon sta sperimentando la domanda per l'HD (non sul proprio sito).
Quindi rispetto al precedente rilevamento di fine 2012 non si registrano novità di rilievo nella classica, ma solo una progressiva crescita dell'offerta sul lato delle indies e l'utilizzo, pur se ancora limitato, del sito HDtracks come distributore da parte delle major.
La musica moderna
Nella musica moderna (rock, pop, folk, jazz, ecc.) major ed etichette indipendenti condividono invece la stessa strategia, puntano unicamente (con le limitate accezioni per gli USA segnalate) alla distribuzione di musica in formato compresso, mediante download o streaming, appoggiandosi ai leader di settore già accennati prima, quindi iTunes per il download e Spotify, Google Play Music Unlimited, Sony Unlimited e iTunes Radio per lo streaming. Per l'alta definizione e anche per la qualità CD l'unico canale utilizzato è HDtracks, al quale sia major sia indies concedono una parte (molto selezionata) del loro catalogo.
La novità rispetto all'ultimo aggiornamento è rappresentata quindi solo dall'estensione dell'offerta su HDtracks, a cui dedichiamo quindi il resto dell'approfondimento.
L'offerta HDtracks nel 2014
La prima novità importante è che l'acquisto non è più ristretto geograficamente. Si trattava come noto di una restrizione solo virtuale, perché pagando con PayPal l'acquisto era possibile anche dall'Italia, il sito non effettuava controlli (a differenza di SuperHirez, come abbiamo verificato). Ora però, da fine 2013, viene richiesto obbligatoriamente di completare un profilo utente con la provenienza, e l'Italia nel menù a tendina compare e si può selezionare senza conseguenze.
La seconda novità ancora più importante è la decisa estensione del catalogo, che comprende ora molti titoli, anche delle major, incluso anche il settore classica. Sempre molto ridotta la disponibilità di novità ma ogni tanto qualcuna c'è. Sempre con limitazioni sul lato HD, confermando le paranoie delle case discografiche (tutte, major e indies).
La navigazione sul sito
Una conseguenza di questa estensione è una maggiore difficoltà di ricerca nel sito, diviso per sezioni, ma con criteri legati però soprattutto alla disponibilità di titoli. Il problema è che ora i titoli sono tanti, ma in numero ancora lontanissimo da quello che sarebbe un catalogo universale (servirebbero oltre 10 o 15 milioni di album, ce ne sarà qualche migliaio) quindi la semplice ricerca per autore o album non è applicabile. Darebbe quasi sempre un risultato vuoto. È un po' la situazione dei primi siti di download prima dell'arrivo di iTunes. La forza di iTunes è stata proprio chiudere accordi con le principali etichette e fornire un catalogo universale orientato anche e soprattutto alle novità. Solo che i simpatici fratelli Chesky, i proprietari di HDtracks, non sono la Apple.
Quindi siamo in mezzo al guado. Non più in una situazione nella quale si acquista musica che non avremmo scelto, almeno come prima scelta, soltanto perché è in alta definizione, ma neanche in quella di scegliere un artista e un album e di trovarlo sul sito con un clic, almeno con una buona percentuale di successo.
Vediamo comunque come è organizzato il sito e come si trova il materiale che propone.
Il "genere" Classic 100 |
La prima cosa che si nota dalla home page è che la struttura del sito è pensata più per creare il desiderio di acquisto che per aiutare la ricerca, per gli ovvi motivi accennati sopra. Quindi è presentata in una serie di "generi" che non solo quelli soliti ma: new, more new, special of the week, grammy hall of fame, classic 100, audiophile picks, rock, pop, rolling stones, jazz, R&B, world, classical, binaural+. Come si vede un mix di stili musicali, tecnologia o tecnica di registrazione, novità e così via.
Sul lato sinistro invece un menu a discesa consente ulteriori ricerche (a volte ripetute) raggruppate stavolta per catalogo, etichette collegate, novità, più una sezione per la ricerca libera.
Da segnalare la sezione dedicata alla piccola ma interessante e promettente produzione (della stessa Chescky Records) registrata con tecnica Binaural+ (binaurale ma ascoltabile anche con le casse) alla quale dedicherò presto un approfondimento.
Il catalogo
E' il primo nella lista perché al momento è il punto di forza del sito se gli acquirenti tipo sono interessati più a comprare in alta definizione quello che già conoscono piuttosto che a cercare novità e generi recenti (anche perché difficilmente li trova qui), non è un sito per giovani, per intendersi.
Quindi per navigare nel catalogo è pensata la sezione The Classic Albums (Classic 100 Rock, Classic 100 Jazz, Classic 100 Classical, Classic, 50 Blues, Classic 50 Americana, 50 Best Live Recordings, Audiophile Picks, Grammy Hall of Fame, Top Hi-Res Female Vocalists, Top Hi-Res Male Vocalists). Anche questa sezione è organizzata più per gusti e preferenze di ascolto.
Il "negozio" della Warner Bros |
Indies ma anche majors cominciano a concedere titoli ad HDtracks dando al sito una posizione di preminenza nel campo del download e quindi la seconda sezione in maggior evidenza è quella con l'elenco, in crescita, delle etichette collegate. La sezione si chiama Shop By Label e vede presenti al momento come principali Warner Music Group Store, Warner Classics/Erato Store, Blue Note Store, Atlantic Soul Store, ECM Store, Rolling Stones Store, Motown Store, Verve Store più un'altra quarantina di etichette minori (tra cui ad esempio la nota 2L norvegese). Come si vede le principali sono presentate come "negozio nel negozio" sempre con approccio marketing, anche se in alcuni casi (ECM, Atlantic Soul) i titoli sono poi piuttosto pochi. Nelle più ricche (Blue Note, Warner) ci sono 2-3 pagine fitte di titoli. Il negozio nel negozio non è però altro che una serie di album.
Album only
Un altro elemento a conferma che HDtracks continua ad essere (purtroppo) un sito "adults only" si ricava dalla progressiva sparizione della possibilità di acquisto di brani singoli. Su iTunes è la norma e l'acquisto degli album è l'eccezione, come d'altra parte è una eccezione nel modo di fruire la musica da parte dei giovani o neanche più tanto giovani (iTunes Store è partito nel 2003 e alla fine di quell'anno era già un successo affermato). Per la maggior parte dei titoli presenti e, pare dai test effettuati, la quasi totalità di quelli HD la possibilità di acquisto è solo per l'intero album. Al prezzo, facilitato dal cambio (fino a che non ci sarà una versione in Euro del sito) di 15 € o poco meno per un album in HD.
La ricerca
E' orientata evidentemente a chi ha saputo che su HDtracks o in generale in HD quel titolo c'è, perché altrimenti con un numero di titoli abbastanza elevato in assoluto, ma minimo rispetto al totale delle uscite, trovare quello che si cerca sarà un evento molto raro. Le chiavi sono solo tre: per artista, per genere e per "hi-res store".
Quest'ultimo è una diversa vista di quello che abbiamo già elencato prima, ma consente di selezionare il solo materiale in alta definizione, raggruppandolo, come si vede nella immagine che segue, per risoluzione (da 44,1/24 in su), per etichetta o per genere. Curiosamente si notano qui alcuni piccoli errori di navigazione sul sito, ad esempio invece che 192/24 è indicata la risoluzione CD 44,1/16 e dal genere "contemporary christian" (che stavo cliccando per vedere chi era che lo proponeva in HD) si vede la lista completa. Non tanto grave soprattutto in quest'ultimo caso, penso che spariranno. Per la cronaca l'album in HD (24/48) di genere contemporary christian è Only a Mountain di Jason Castro (dal talent show USA American Idol).
In sintesi
Fa piacere osservare che un sito gestito e promosso da persone interessate alla qualità della registrazione e della riproduzione sia in crescita come offerta e probabilmente anche come numeri, e attiri persino l'attenzione delle insensibili (a questi aspetti) major discografiche. Con il ritmo attuale, però, perché HDtracks raggiunga il ruolo che ha avuto alcuni anni fa iTunes per il download in formato compresso ci vorranno 20 anni o giù di lì, e a quel punto avremo probabilmente la possibilità di installare un chip nel cervello comandabile con lo sguardo per accedere a tutta la produzione musicale mondiale passata, presente e futura.
Visto che a noi invece interessa il presente possiamo concludere che HDtracks e gli altri siti che propongono musica moderna in download sono ancora la fonte per la ricerca di opportunità interessanti di ascoltare o riascoltare buona musica in HD. Mentre quando la priorità è la musica in sè le due alternative che abbiamo a disposizione continuano ad essere Spotify (o Google Play All Music) per tutto quanto registrato in qualità media, oppure l'acquisto del buon vecchio CD da Amazon (per pura questione di prezzo) quando invece anche la qualità della registrazione ha la sua importanza. CD che poi provvederemo a trasferire in formato liquido con le tecniche di ripping ampiamente approfondite su questo blog. Per la classica invece tutto è più avanti come ho già scritto.
Il futuro del download digitale con la qualità che la tecnologia di registrazione e di rete consentirebbe senza problema alcuno rimane quindi nelle mani dei grandi player globali Apple e Google (più eventualmente Spotify) e dei tempi che si daranno per affrontare e vincere le resistenze delle case discografiche, sulla scia di quello che già hanno fatto per la globalizzazione dei servizi in streaming.
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