giovedì 7 dicembre 2023

Il CD ha un futuro?

Perché ci dovrebbe interessare il futuro del CD? In effetti non interessa a tutti, interessa solo a quegli appassionati di musica che ritengono importate "possedere" la musica che hanno scelto di ascoltare, quindi comprarla registrata su un supporto fisico o anche in forma di file da caricare su una propria memoria per computer ma, preferenzialmente su CD, su cui dovrebbero essere pubblicati tutti i titoli, e che è semplice nell'uso ed economico.. Per poterlo fare è necessario che qualcuno la venda in questo formato, e non solo nella ormai dominante modalità streaming, in abbonamento o gratis con pubblicità.

Qual è la situazione?
Secondo i dati del 2022 (vedi la sintesi su M&M) in USA la musica digitale ha l'88% del mercato e, nella musica digitale,  il digital download, ovvero l'acquisito del proprio file musicale, è al 5%. In questo 12% inoltre sono inclusi, oltre al CD, DVD musicali,  Cassette, SACD, Pure Audio Blu Ray e, soprattutto LP. Tra i supporti fisici infatti il vinile ha superato il CD sia come valore economico sia come numero di dischi venduti. Ma non è questo il problema.

Il problema è la disponibilità
Il CD era, fino ad oggi,  il supporto fisico standard, ogni nuova uscita o ristampa da catalogo era messa in commercio su CD e poi eventualmente in altri formati, vinile soprattutto, o su streaming. Considerando il calo costante degli acquirenti e il costo di produzione e distribuzione di un nuovo CD, per molti musicisti e il loro produttore l'uscita su CD sta diventando un'operazione economicamente a rischio di perdita, con margini bassi, in particolare con le tirature limitate.
Molto semplice come alternativa  è la creazione di un video per spingere una canzone su YouTube, video che può avere anche costi bassissimi se sorretto da una buona idea, come questo video delle Rainbow Girls, famose solo su YouTube, eppure questo video veramente basic ha 314.000 visualizzazioni e altri video del gruppo più datati sono oltre i 3 milioni.

Con appena un poco più di impegno nella regia del video si possono raggiungere risultati ancora superiori, questi sono i Southern Raised anche loro con una cover, il risultato sono 11 milioni di visualizzazioni in 2 anni. Certo, bisogna anche avere qualcosa da dire ed essere bravi e comunicativi (li ho scelti apposta i due video: se qualche visitatore li vorrà vedere non resterà deluso).

L'album sospinto dai video può esser poi acquistato in formato digitale mettendolo su un sito digital download o, più semplicemente, su un servizio streaming che consente anche il download, come Qobuz, o anche su un supporto fisico, che a questo punto può essere anche il vinile, che garantisce margini più alti.

E quindi, il povero CD?
Può essere alla fine dimenticato tra i vari formati scelti, come segnala con dovuto allarme il coordinatore della ottima sezione di recensioni musicali di Audio Review, Federico Guglielmi, nell'editoriale di Ottobre 2023. L'audiofilo che è anche musicofilo e che alla sua libreria musicale ci tiene, rimarrebbe così senza il supporto più pratico ed economico.
Ma non è ancora una sparizione di massa, è un fenomeno agli inizi e forse neanche certo. Utilizzando come statistica le recensioni di Audio Review, che sono decine ad ogni numero si nota che:

  • la musica moderna, rock, folk, indie ecc. e' proposta in massima parte sia in CD che in LP, ma alcune uscite sono solo in download (DL) e altre solo in vinile
  • il jazz è quasi sempre pubblicato in CD, a volte anche su LP, alcune volte solo in DL
  • la classica è sempre pubblicata su CD, a volte anche su SACD 
Ma il vinile non può essere l'alternativa?
Più no che sì, prima di tutto perché non sempre è disponibile per le nuove uscite e le ristampe, fanno una scelta in base alle vendite attese, ma soprattutto perché non è adatto per la libreria musicale di un audiofilo moderno, che non penso voglia rinunciare alle semplificazioni della più recente tecnologia, il CD già digitale può invece essere "rippato" e inserito in una libreria musicale digitalizzata, con catalogo automatico, ricerca istantanea e così via ,oltre che fruito in mobilità o per altri scopi (colonne sonore ecc.). Peraltro, come sappiamo, il successo attuale del vinile è essenzialmente di immagine, un gadget da mostrare, molto lontano quindi dagli scopi che sto illustrando.

E' necessario anche poterlo far suonare, il CD
Va bene il desiderio di possesso, può darsi che qualche musicofilo sia interessato più al contenitore (la copertina, il libretto) che al contenuto, che comunque può ascoltare in streaming ma, a parte che questo uso come gadget vale soprattutto per gli LP su vinile, si suppone che chi compra un supporto fisico che contiene musica debba avere un lettore per ascoltarlo.
E qui bisogna rendersi conto che, a parte le case degli audiofili con il loro prezioso impianto, ben poche case oggi hanno un lettore CD, perché lo hanno abbandonato per ingombro e scarso uso o perché non è mai entrato in casa. Quest'ultima è la situazione normale per tutti gli sposati nati da 1990 in poi, nelle loro adolescenza i CD stavano sparendo con l'arrivo del  peer-to-peer e poi di iTunes, ne avevano quindi pochi, regalati magari, o non ne avevano.
Più frequente  probabilmente la presenza incidentale della funzionalità negli impianti Home Theater , anche i più economici, per la presenza di un lettore DVD o Blu Ray., che può leggere anche i CD.  Ma anche questi lettori sono in via di sparizione con l'arrivo dello streaming, ancora più massiccio in questo settore.

In sintesi
Rimangono quindi in una nicchia ben ristretta i musicofili che potranno soffrire per la scomparsa o la rarefazione delle nuove uscite in CD. Molti sono probabilmente poco interessati al nuovo, e per la produzione precedente nel mercato dell'usato con i miliardi di CD prodotti troverà sicuramente quello che cerca mentre quelli che ritengono assolutamente da avere una produzione recente probabilmente soddisferanno la loro esigenza di possesso con un LP se interessati anche all'immagine e/o con il digital download.
Il destino del CD, se fosse legato solo al ritorno economico, sarebbe segnato, ma possiamo essere certi che . la produzione cesserà o sarà minimale solo quando la domanda sarà veramente ridotta, e i numeri attuali, anche se calati moltissimo, costituiscono comunque un mercato molto ampio. Farà in tempo a diventare vintage e ricercato anche lui, oggetto curioso e affascinante del tempo che fu (che per tutti è sempre il migliore, come sappiamo), 

5 commenti:

  1. Anonimo10/12/23

    Grazie, tema interessante, soprattutto in questo "deserto" fisico popolato da soltanto da LP. Ci sarebbe anche da aggiungere che l'attuale mercato del CD non di classica risente (almeno nella mia esperienza) di una produzione che utilizza una compressione dinamica a dir poco eccessiva. Questo aspetto, non di poco conto, contribuisce a svalutare ulteriormente il prodotto. Fatto sta che mi sta davvero passando la voglia di acquistare CD inascoltabili. Ciao! Enrico

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  2. Anonimo22/1/24

    Ricapitoliamo:avevo uno stereo Sony e uno Panasonic per i cd venduti entrambi;idem il mio discman anni 90 e Walkman cd anni 2000 entrambi Sony;la radio pioneer cd che montai con la Ford focus fu rottamata con l auto;I miei cdj 100 s pioneer venduti perché mixo sul MacBook Pro/macbook air direttamente;lettori cd rimasti:quello nascosto nel cassetto portaoggetti della mia Audi;un paio di canta tu cd (quelli cassetta li ho buttati)e un lettore cd su un giradischi audiola che legge anche cd e cassette e un lettore dvd Panasonic e uno blu ray Samsung che leggono anche cd (la PlayStation 1 che leggeva cd venduta anni fa)(tutti i computer che leggevano cd audio hanno lettore guasto o sono stati venduti);riassunto:non ho lettori cd ad “alta fedeltà “ da degustatore di musica classica

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  3. Anonimo24/1/24

    Ho sempre pensato che il CD, a parte la assoluta praticità rispetto al vinile, avesse dalla sua dei costi molto più contenuti. Ora credo che la difficoltà di trovare stampatori di dischi, gli anziani hanno ormai smesso e le macchine spesso a fine vita, potrebbe giocare un ruolo a favore degli amati dischetti. Mi pare di aver capito che sempre più spesso gli artisti da basse tirature, che fino a pochi anni fa erano gli unici che ancora stampavano sul vinile, abbiano difficoltà ad accedere a questa tecnologia, risponde al vero?

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  4. I costi contano fino a un certo punto, quello che conta è la domanda. Per il vinile giusto o sbagliato che sia, è elevata, per il CD al momento è molto inferiore. Già dall'anno scorso il fatturato delle vendite dei vinili in USA è stato superiore a quella dei CD. Riguardo alla disponibilità dell'album anche su vinile oltre che CD è ormai la norma sia per artisti noti che di nicchia. Nell'ultimo numero di Audio Review erano pubblicate 42 recensioni, 2 erano album disponibili solo come LP, una sola in download e 39 su CD. di queste 31 erano disponibili anche su LP, sono quindi più del 80%.
    La pubblicazione su CD anche se in bassa tiratura ha solo un valore di immagine, di gruppo o interprete che ha una casa discografica. Dal punto di vista del ritorno economico ha pochissimo peso. Mentre il vinile grazie ai forti margini che garantisce può avere un peso anche con basse tirature.

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  5. Si tutto bello, ma se vuoi ascoltare senza internet? Personalmente per i miei artisti preferiti (tanti) compro tutt'ora il cd, i vinili sono troppo costosi per il supporto e francamente preferisco comprare vinili "vecchi", ppi vogliamo parlare della qualità di stampa? Molti acquirenti si sono lamentati dell'ultimo degli Smile. Grazie.

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