La compressione dinamica rende la musica meno realistica all'ascolto, ma più adatta ad essere suonata su impianti non hi-fi (i più diffusi) o in situazioni in cui ascolti hi-fi non sono possibili.
La compressione dinamica può però aggiungere al nostro corredo di applicazioni per la gestione dei contenuti una funzionalità utile per l'ascolto di materiale musicale ad alta dinamica in ambienti o situazioni nei quali la gamma dinamica non è sufficiente. Esempio tipico è l'ascolto in auto di musica classica, un ambiente che non può essere silenzioso come una stanza della nostra casa e contenuti musicali che, come abbiamo visto nel post precedente dedicato alla misura della dinamica con il metodo DR (dynamic range) possono raggiungere anche i 16-17 dB di variazione rispetto al valor medio pesato. Questo post è dedicato alla verifica dell'efficacia di questa soluzione.
Il compressore di dinamica
Un compressore di dinamica è un algoritmo della categoria DSP (digital signal processing) che alza opportunamente i passaggi a basso livello, quelli che sarebbero coperti dal rumore di fondo, e abbassa quelli ad alto livello, che porterebbero l'impianto in zona distorsione e/o sarebbero troppo elevati in auto e anche non sicuri perché mascherano i rumori esterni. Dovrebbe fare il tutto in modo automatico e più efficace quello che facciamo noi istintivamente in questa situazione, abbassando e alzando continuamente il volume, e perdendo molto presto ogni interesse a proseguire l'ascolto in questa situazione.
L'ideale sarebbe che questa funzionalità di elaborazione audio fosse inclusa direttamente negli impianti di serie delle vetture, ma così non è, e una diversa strategia può essere quella di preparare preventivamente il materiale compresso per l'ascolto in auto, partendo da quello non compresso che ascoltiamo a casa.
Il component Effect DSP di Foobar2000
Un compressore di dinamica può essere un componente specializzato professionale per studio di registrazione ma può essere anche una applicazione per PC. Ne esistono diverse ed una che gode buona fama si chiama vlevel ed è stata sviluppata per ambiente Linux. E' stata portata anche in ambiente Windows con la realizzazione di un component per Foobar2000, ma provando ad installarlo sull'ultima versione del popolare media player da' un errore di incompatibilità. Problemi di aggiornamento evidentemente. Ho ripiegato quindi su un diverso component, che aggiunge alle funzioni DSP già presenti di default sul media player la compressione dinamica.
Preparazione del materiale
Una volta installato, il component, che si chiama Effect DSP (foo_dsp_effect) è auto-installante e si trova alla solita pagina dei componenti aggiuntivi, non fa altre che aggiungere, tra molte altre, una nuova funzionalità "dynamic compressor" alla lista di quelle attivabili nella sezione processing del converter setup, come si vede nella figura sotto. Per ottenere un brano o un intero album compresso dinamicamente l'unica cosa da fare quindi è convertirlo in questo modo. Ricordandosi poi di deselezionare questa funzionalità e di rinominare i file o la cartella per riconoscerli come compressi.
Con il tasto Configure selected si possono variare i parametri della compressione. Nel test che ho fatto ho lasciato i valori di default, confidando che non siano scelti a caso ma perché sono quelli comunemente più efficaci.
Per verificare l'efficacia bisogna fare una prova d'ascolto, ma per rendere più oggettivo il test si può anche misurare l'effetto del processamento usando proprio la utility dynamic range già analizzata in un precedente post, prima e dopo la cura. I brani che ho scelto erano di musica classica, ovviamente, provenienti da un eccellente disco della BIS (un SACD, ma ho usato lo strato CD) e da un altro CD sempre di musica per piano, ma più semplice, e sempre di Prokofiev:
- Prokofiev: Piano Concerto No. 2 in G minor, Op. 16 - III. Intermezzo- Allegro moderato - Pianista Freddy Kempf, Bergen Philharmonic Orchestra diretta da Andrew Litton
- Prokofiev: Piano Sonata No. 2 in D minor, Op. 14 - IV. Vivace, Moderato, Vivace
- Prokofiev: Toccata da 10 Small Pieces, pianista Eteri Andjaparidze
L'analisi mostrava sul primo pezzo un DR pari a 15, 16 sul secondo e 12 sul terzo. Tutti brani quindi effettivamente ad alta dinamica. Dopo il trattamento il primo scendeva a 12, il secondo a 14 e il terzo a 11 DR. Qui nel seguito i dati del primo pezzo prima e dopo la compressione.
Come si vede dai log riportati sotto il programma ha anche livellato i due canali e ha alzato di parecchio il livello più basso (RMS è il punto medio) mentre non ha agito sul massimo ovviamente, che era già prossimo allo 0dB,
Per l'ascolto in auto occorre poi trasferire i file audio convertiti su un CD o su una pen-drive USB a seconda degli ingressi disponibili sul lettore dell'auto. Io ho usato un CD. L'importante è scegliere l'ingresso sul quale non viene fatto alcun pre-processamento, normalmente il lettore CD (se ancora c'è) dovrebbe essere "pulito".
Occorre fare una doverosa premessa. Un impianto di serie, tranne (forse) alcune auto alto di gamma, è in criticità proprio all'origine per un ascolto con una escursione dinamica elevata, perché ha difficoltà a produrre alti volumi senza distorcere in maniera udibile. I risultati ottimali richiedono un impianto realizzato da un installatore specializzato con amplificatori dedicati alle diverse vie e altri accorgimenti connessi. Come quello che ho in auto e su cui ho fatto la prova, che non si applica quindi ad impianti di serie dove, ritengo, l'effetto potrebbe essere meno evidente.
Nel CD avevo semplicemente alternato gli stessi brani non compressi e compressi e ho proceduto all'ascolto in un normale trasferimento in città quindi in condizioni di rumorosità ambientale medie. Per fornire tutti i dati aggiungo che l'auto è una Mini ultimo tipo, quindi un'auto di impostazione sportiva ma non troppo, quindi non ai massimi livelli di silenziosità ma comunque con buon livello di insonorizzazione rispetto ai rumori esterni (non avevo a disposizione un'Audi A8 per fare una prova comparativa).
Risultato ottenuto
Il risultato all'ascolto, anche con i parametri di default è stato molto positivo. Tutti e tre i brani, ma più marcatamente il secondo, senza compressione risultavano molto difficili da ascoltare con soddisfazione, i frequenti passaggi a basso livello diventavano meno intellegibili perché disturbati dal rumore di fondo. La compressione invece era molto efficace. Per prima cosa, non avvertibile alcun effetto artificioso né un abbattimento eccessivo della dinamica, che sembrava anzi ancora più evidente, paradossalmente, perché percepibile per intero. Basta solo trovare il volume giusto (non troppo alto nei fortissimo) e poi godersi la musica, anche nei momenti più critici rumoristicamente parlando, come gli occasionali passaggi sul mitico sampietrino (pavé) romano. Uno strumento molto utile.
Post interessante e "coraggioso".
RispondiEliminaAdesso, pensa un po': tu hai usato un compressore software di dubbia qualità, con le impostazioni predefinite, e hai ottenuto un risultato che giudichi "positivo".
Usare correttamente un compressore è una di quelle cose che si imparano solo con l'esperienza in studio, ed è una delle cose più difficili da imparare nel campo della regsitrazione audio.
La "loudness war", tanto deprecata, è fatta da professionisti che usano compressori "state-of-art" e li sanno usare molto bene.
A te le conclsuioni... :)
Più che le mie conclusioni sarebbe interessante leggere le conclusioni o le osservazioni di altri visitatori del blog. Le mie le ho già espresse nel post sulla loudness war, oltre che qui e in altri post sulla offerta di contenuti in questi ultimi anni. Visitatori che magari hanno provato la efficacia o la non efficacia della compressione, magari in altre condizioni, con questo semplice test o con altri strumenti.
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