Sarà capitato a molti di imbattersi nella pubblicità di iMesh, che promette: "Oltre 20 milioni di canzoni e video. Non perdere tempo. Solo musica!" (ma non aveva appena detto che c'erano anche i video?).
Potrebbe essere utile per ascoltare gli album recensiti e farsene una idea, come Music Unlimited, ma senza pagare.
Vediamo se alla pubblicità corrisponde un reale servizio innovativo. Premettendo che questa applicazione nasce negli anni d'oro del peer-to-peer, era uno dei tanti player di questo settore. Ora però dichiara di essere legale, ma sempre gratuito.
Di solito queste due affermazioni apparentemente in contraddizione nel mondo della musica sotto copyright vengono smentite dai fatti e, come si può già capire dal titolo, la regola si conferma anche questa volta.
iMesh si installa facilmente e come di regola, cerca di installare inutili toolbar pubblicitarie, prendere il controllo di tutte le nostre librerie e farle conoscere in rete e forse prova anche a installare qualche spyware (ma il mio firewall non ha fatto una piega). Superata questa fase cercando di impedirgli di fare tutte queste cose (ma la toolbar, tranne che su Safari che riesce comunque ad impedirglielo, la installa lo stesso: 100 punti in meno), e dopo essersi registrati è possibile cercare la musica. Provo come al solito con qualcosa di non comune in rete, i Pentangle, Lia Ices, Bert Jansch. E pare che si trovi tutto, il DB di iMesh sembra ben fornito. Anche se stranamente (vedi l'immagine sopra per la ricerca di Lia Ices) non compaiono album completi, ma una lista di brani.
Ascoltando a caso si percepisce che la musica è di qualità piuttosto scarsa. Forse nel DB di iMesh è codificata in bassa risoluzione. O forse il motivo è un altro. Me ne accorgo provando un brano dei Creedence Clearwater Revival, la immagine che viene mostrata a video, in stile iTunes, ha una scritta in sovrimpressione. E' quella dell'uploader su YouTube. Lo stesso vale per Lia Ices.
Ecco spiegato come funziona iMesh. Fa una ricerca su YouTube (ora), trova tutti i brani del musicista che stai cercando, e te li propone. Poi, se vuoi, li suona mostrando anche il video. In più, una funzione consente di scaricare il video o la musica in locale (su una libreria interna) e anche di trasferirli su CD. Con una qualità obiettivo che la interfaccia ti fa credere che si possa selezionare (altra immagine) sino a un massimo di MP3 320Kbps. Ma che dipende ovviamente dalla qualità all'origine.
Serve a ben poco
Di cercare canzoni e musica in genere su YouTube sono capace anche io, metterla da parte come preferita o farne una playlist (altre funzioni di iMesh) pure, e se proprio voglio copiare sul disco un file musicale di bassa qualità (il 99% di quelli su YouTube), perché la qualità è l'ultimo dei pensieri, applicazioni allo scopo ce ne sono decine. iMesh sembra pensato quindi per super pigri incuranti della qualità che trovano comodo fare tutto con una sola applicazione.
Se poi hanno anche tanto tempo libero c'è la solita community, il social network di iMesh, la condivisione della musica scoperta e delle playlist con gli "amici" in rete e tutte le solite cose che vanno di moda ora sulla scia di Facebook. Tutte cose che ci sono già su YouTube.
Da aggiungere che la ricerca può essere diretta solo a musica, a musica+video o solo a video. In quest'ultimo caso non è possibile la visione diretta e può succedere che il video in download possa risultare non disponibile per motivi di copyright. Altrimenti viene scaricato e si può vedere.
In questo caso (dichiarato Bad Moon Rising dei CCR, ma sembra un video posteriore del solo John Fogerty) il logo YouTube non compare, ma è comunque un video che gira sul portale musicale di Google.
Può darsi che sia utile per cercare su più portali (non c'è solo YouTube per i video). Proviamo con Françoise Hardy i cui video sono instancabilmente rimossi dai detentori dei diritti (che però evitano di metterli in commercio in qualsiasi formato liquido o solido). Ne trova due.
Con la ricerca video Google ne trova pagine e pagine, dentro e fuori YouTube (addirittura 189.000 risultati dichiarati, la Hardy era una lavoratrice instancabile, ma penso siano un po' troppi).
Ma è legale?
Sì e no. Diciamo che per ora l'eventuale uso illegale non è perseguito. Ma i video o la musica che scarichiamo in locale non diventano di pubblico dominio solo perché su YouTube nessuno per ora ha reclamato la loro eliminazione (succede continuamente). I video e la musica su YouTube sono sotto copyright nel 99,99% dei casi e la loro presenza è tollerata dalle case discografiche (non tutte e non sempre) solo perché sono visibili e ascoltabili in streaming. Il possesso di questo materiale scaricato sul PC potrebbe essere sempre contestato perché l'utente iMesh non l'ha acquistato. Ricordo che l'unica musica che si potrebbe ascoltare legalmente su YouTube è, in linea teorica, quella di pubblico dominio in tutto il mondo (canzoni dell'Ottocento o poco più) o quella composta da chi la mette in rete, basta che non contenga campionamenti. Anche le esecuzioni di canzoni altrui, le cover, non sono ammesse. Se YouTube continua a esistere ed espandersi e perché le case discografiche da un lato temono di mettersi contro il gigante Google che controlla la rete e dall'altra, in un ultimo sussulto di ragionevolezza, si rendono conto che per vendere la musica o attirare le persone ai concerti la musica bisogna anche farla ascoltare. Non si vende solo sulla parola. Almeno, questa è la mia ipotesi ottimistica.
In sintesi
Un motore di ricerca specializzato, un ambiente di social network, una interfaccia gradevole ed efficace, impegno umano molto marginale e tendente a zero (fanno tutto i programmi), investimenti quasi solo in pubblicità, ricavi idem, e si spiega così che anche iMesh possa trovare uno spazio nel grande mondo Internet. Sempre nella sottile linea d'ombra tra legale e illegale per la musica.
Per ascoltare le recensioni in anteprima con qualità decente, in modo integrale e senza problemi, almeno per un altro po' bisogna continuare a pagare 9 € al mese ed abbonarsi a Music Unlimited.
Della possibilità di download non parlo neanche, in un blog che cerca di promuovere l'alta definizione e il buon ascolto in musica non c'è bisogno di aggiungere altro.
domenica 18 dicembre 2011
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