giovedì 4 agosto 2011

Olive O3HD versus O4HD

Perché tanto interesse verso questo marchio da dedicare un post al confronto (statico) su due modelli? Perché si tratta di componenti per musica liquida "all-in-1" prodotti da una nota casa USA, la Olive, già affermata in questo nuovo settore, distribuiti in Italia da uno dei più noti e storici distributori del settore Hi-Fi, Audiogamma, realizzati con cura e con buone recensioni, e dal prezzo non esagerato.


In sintesi, una soluzione comoda: in un colpo solo, con un oggetto solo, senza spendere cifre enormi (meno di 1000 € per il O3HD, il prezzo di un TV LED di fascia media, un acquisto che qualsiasi famiglia italiana, o quasi, fa senza pensarci troppo), senza grandi preoccupazioni di portare in casa una fregatura, con una installazione semplicissima e che, soprattutto, non coinvolge alcun PC, si possono ottenere i vantaggi della musica liquida e dell'alta definizione.

Vediamo quindi in cosa si differenziano (a parte il prezzo), qual è quello più adatto al nostro scopo, se per caso questo approccio non sia troppo semplice e non comporti svantaggi sul lato della qualità. Prendendo spunto dalla recente prova di AF Digitale proprio del O3HD.

Olive O3HD
Un disco interno (da 0,5TB), un display a colori delle dimensioni di quelli di una buona macchina digitale (4,3"), un lettore CD, un DAC, una connessione di rete Ethernet, è tutto quello che contiene, ma anche tutto quello che serve.
Per creare la propria "libreria" (sarebbe in realtà una discoteca) di musica liquida sono a disposizione due metodi. Il primo, il più semplice e il più lungo, è trasferire i CD alla libreria in formato Flac utilizzando il lettore CD. L'altro, più veloce, ma che costringe a leggere il manuale, prevede il trasferimento da un PC in rete al disco interno.
Il risultato sarà comunque una libreria creata sul disco interno, e organizzata con un prodotto media library fornito con  il componente, e chiamato Olive Maestro, sempre del tipo iTunes e similari (con immagini delle copertine ecc.).
Per cercare la musica da ascoltare nella libreria e creare playlist si usa appunto il display da 4,3" e i tastini al suo fianco, oppure una apps per iPhone che consente di utilizzare il diffusissimo smartphone come un comodo telecomando interattivo.
Ovviamente l'uscita analogica verso l'impianto sarà garantita dal DAC interno, che esce con 2 connessioni stereo standard RCA, e che supporta i formati più diffusi (quindi Flac incluso) e file musicali anche ad alta definizione, anche 24/192.

Cosa manca?
Troppo bello, cosa manca per essere perfetto? Per prima cosa il disco interno, 0,5TB (o 500 GB) consente di caricare circa 1500 album in formato CD 16/44,1 compressi in Flac (335 MB per 60' di musica, all'incirca). In formato HD 24/192 sempre Flac ce ne starebbero circa un quarto. Abbastanza o troppo pochi lo può giudicare chiunque, in base alle sue abitudini e soprattutto alla sua scelta se mantenere o no un lettore CD nell'impianto.
Nel caso la discoteca virtuale cresca oltre questi limiti, elevati ma non troppo per un appassionato di musica, sarà necessario ricorrere di nuovo al PC, che magari era proprio quello che si voleva evitare. Nel senso che via rete si dovrà configurare una parte di discoteca su un disco esterno (uno storage server dedicato, o anche un PC).

La seconda limitazione è il DAC interno. Non perché non sia valido, AF Digitale lo giudica di fascia media per l'ascolto di CD, mentre non rileva limitazioni per l'alta definizione. Ma perché non c'è una uscita digitale, e quindi non si potrà migliorare in seguito la qualità d'ascolto inserendo nella catena Hi-Fi un DAC migliore. Ed è un settore nel quale di miglioramenti ce ne saranno ancora molti.
Altre limitazioni possono riguardare i formati (solo il FLAC e il WAV, niente WavPack, niente APE), ma sono cose che si risolvono facilmente con conversioni su PC.


Olive O4HD
Per superare queste limitazioni esiste, ovviamente, un modello superiore. Qui c'è tutto o quasi. Il disco interno è da 2TB (questi dovrebbero bastare, anche per i più onnivori, e per un bel pezzo, corrispondono a 6000 CD ed oltre 1000 album alla massima definizione), l'uscita digitale c'è, per usare un altro DAC, c'è anche la possibilità di connettere altre memorie sulla porta USB. Ad esempio una libreria che qualcuno ci presta per ascoltarla. O la classica "chiavetta" per spostamenti veloci di file audio da altre fonti. Oltre a una qualità superiore del DAC e ad una ancora maggiore silenziosità dichiarata per il disco interno.

In dettaglio i collegamenti possibili sono quelli mostrati nella immagine che segue (tratta dal sito del distributore inglese di Olive) e, come si vede, la più importante novità è rappresentata dalle uscite digitali, sia S/PDIF sia ottica, che consentono quindi di utilizzare in seguito un DAC esterno o per trasferire l'audio ad altre unità digitali (ad esempio un processor audio / video).


E l'audio multicanale?
C'è anche una connessione digitale output HDMI, ma non serve per trasmettere contenuti audio, e neanche contenuti video archiviati sul disco interno.  Nella documentazione è dichiarata come "connessione per un apparato TV", ovvero per mostrare sul grande schermo il monitor di controllo del music server, cioè quello che compare sul piccolo schermo frontale. Una funzione che sul modello economico O3HD (che è successivo) è stata eliminata, senza penalizzare le funzionalità per nessuno, credo.
Le uscite del DAC sono solo stereo, quella digitale audio sembra essere l'ingresso del DAC interno portato in uscita, il lettore per dischi è solo per CD, l'unità non legge SACD, DVD-Audio nè Blu-Ray o Pure Audio Blu Ray, nella documentazione non si fa cenno alcuno al multicanale, si può dedurre, anche se nelle molte review del music server nessuno pare ne faccia cenno, che l'audio multicanale non sia proprio supportato. Sarebbe peraltro strano che una funzionalità così caratterizzante non sia enfatizzata o almeno documentata.

Quindi gli Olive sono music server puri e rigorosi, solo stereo tradizionali. D'altra parte, come abbiamo visto a suo tempo, contenuti "liquidi" da scaricare dalla rete sono veramente rari. Il multicanale sopravvive quasi solo per gli appassionati della musica classica e solo su supporto fisico, ormai quindi soltanto SACD e qualcosa in Blu-Ray.
Limitazione di poco conto quindi, ma certo i pochi appassionati di classica di cui sopra si rivolgeranno a qualcos'altro. E gli altri? Al momento non appare tanto probabile che il multicanale audio riprenda uno spazio nella riproduzione di qualità della musica, ma se avvenisse music server con la impostazione degli Olive sarebbero esclusi. Trattandosi di tecnologia matura (mi riferisco ai convertitori) inserire anche questa possibilità, presente in qualsiasi lettore DVD o BD multiformato anche di fascia medio-bassa (come gli Oppo) non avrebbe cambiato in modo significativo il costo finale.

In sintesi
Le limitazioni del modello O3HD non consentono di considerare senza incertezze questo "music server" come un componente "definitivo" (sempre nei limiti degli oggetti tecnologici per ascoltare la musica), anche se si tratta di limitazioni facilmente superabili o che possono interessare solo impianti di fascia molto alta. D'altra parte il music server "definitivo" per la stessa Olive è il modello O4HD (o l'ancora superiore O6HD) che altrimenti non avrebbe motivo di rimanere a catalogo.
A parte i pochi adepti del multicanale questo può essere proprio il "gestore unico" della discoteca dell'appassionato di musica. Con una sola osservazione: con quello che costa per portarlo a casa, oltre il doppio del O3HD (circa 2500 € al momento) pur se è un importo non eccessivo nel particolare mondo dell'Hi-Fi, viene la tentazione di esaminare soluzioni alternative, nelle quali si investe di più sul componente che maggiormente influenza il suono (il DAC) risparmiando sulla più diffusa (e quindi economica) "sezione informatica". A prezzo, ovviamente, di una maggiore complessità.

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