martedì 1 dicembre 2009

Il PC come lettore ad alta definizione

Come si diceva nei post precedenti, le alternative per ascoltare in Hi-Fi l'audio in alta definizione scaricato da Internet sono al momento due: il trasferimento su DVD o l'utilizzo del PC come lettore coadiuvato da un convertitore (DAC) esterno.
La prima strada l'abbiamo esaminata nel post Dalla rete Internet all'impianto Hi-Fi, la seconda l'approfondiamo qui, cogliendo l'occasione della disponibilità di nuovi "scatolotti" DAC che possono servire allo scopo.

Due modi di ascoltare (e gestire) la musica

Ovviamente entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi, il trasferimento su DVD è il sistema più economico e con meno sorprese, per chi già possiede un buon lettore DVD multiformato. L'utilizzo del PC come lettore, con tutte le difficoltà del caso (vedi il post Il PC può essere un componente Hi-Fi? ) porta con sé il vantaggio di gestire comodamente una intera libreria di musica che può estendersi a migliaia di album, con potenti sistemi di organizzazione e selezione dei brani da ascoltare, in primis il diffusissimo iTunes di Apple.

La prima soluzione sarà quella preferita da chi vuole mantenere e sviluppare una discoteca incentrata sui supporti fisici, dagli LP ai CD ai DVD con contenuti musicali HD, e che ascolta prevalentemente nel formato "album". La seconda sarà preferita da chi vuole sfruttare la comodità di avere a disposizione una grande quantità di musica, anche oltre i limiti fisici della propria discoteca, e ascolta prevalentemente nel formato "brano" organizzato in playlist (ci tornerò in un prossimo post).

Il convertitore DAC a 24 bit e la sua connessione
Per ascoltare veramente in alta definizione in questo secondo approccio occorre però, tra iTunes o altro media player e i diffusori (o la cuffia) un convertitore digitale - analogico effettivamente a 24bit, e una connessione in grado di gestire un flusso di dati che, a questi livelli, presenta ancora discrete difficoltà di realizzazione.

Le uscite digitali dei PC utilizzabili allo scopo attualmente possono essere a standard S/PDIF, Firewire, USB. Il primo tipo non presenta difficoltà di connessione e consente di realizzare DAC ad alta risoluzione anche a basso costo. Come ad esempio il DAC SuperPro 707 del quale abbiamo parlato alcuni post fa. L'unico problema (per chi non ne ha uno) è che è disponibile praticamente solo sui computer Apple o su schede audio da PC fisso.

La connessione FireWire, sviluppata per il video (quindi con specifiche stringenti) risponde bene allo scopo di trasferire un consistente flusso di dati in modalità streaming (con conseguenti impegnativi vincoli per il sincronismo dei dati) e quindi è una soluzione efficace anche per l'audio in alta definizione, anche a 24/192. Inoltre, è presente sulla gran parte dei notebook recenti, anche Windows, e anche sui PC fissi, che comunque possono essere dotati di scheda firewire a costi ormai molto bassi.

Purtroppo per motivi non noti ben pochi produttori di DAC hanno scelto di sviluppare i loro componenti usando questa interfaccia. L'unico di cui si parla è un componente sicuramente di ottima qualità, ma di caratteristiche (e costo) hi-end, prodotto in Svizzera dalla Weiss, una casa nata dalla iniziativa di un noto progettista in precedenza alla Studer-Revox, il modello Minerva  Firewire DAC.

La interfaccia USB è invece presente, come noto, su tutti i PC Windows o Apple che siano (anche sui telefonini e sulle auto, ormai) consente pure di alimentare gli apparati connessi e quindi sembrerebbe la soluzione ideale. Purtroppo anche qui c'è un ma, le caratteristiche della interfaccia non sono state progettate per la trasmissione di elevate quantità di dati in modalità streaming e, mentre per un flusso a qualità CD 16/44,1 è del tutto adeguata e si possono realizzare DAC dal costo intorno ai 100 € (come il SuperPro citato prima) per andare oltre è necessario sviluppare soluzioni ad hoc e apparati più complessi, che pure esistono, ma partono dai 1000 € in su (per esempio i Benchmark DAC dei quali abbiamo parlato in un precedente post) e non sono scatolotti, ma veri e propri componenti Hi-Fi separati.

Gli scatolotti USB a 24 bit
Ma il progresso avanza, il mondo globalizzato è grande e i produttori sono tanti in questo mercato nascente e così in questi ultimi mesi (o forse settimane?) almeno due scatolotti a 24 bit si sono affacciati sul mercato.
Affacciati perchè la disponibilità effettiva non è ancora un fatto acquisito, meno che mai in Italia. Sono scatolotti nel senso che hanno due sole connessioni, una digitale USB dalla quale prendono anche l'alimentazione, ed una analogica. Massima praticità e minimi costi (o quasi).

Musiland Monitor 01
Il primo dei due è prodotto in Cina da un produttore cinese, Musiland, che ha anche all'interno un proprio settore R&D dove sarebbero stati sviluppati (almeno a detta di alcuni forum) originali soluzioni di utilizzo dei più recenti chip disponibili, al fine di trasferire dati 24/192 sulla interfaccia USB risolvendo i problemi di sincronismo e quindi senza ingenerare la distorsione che può affliggere questo tipo di connessioni (e che si chiama jitter). Il modello in questione, al quale avevo già accennato, si chiama Monitor 01 US ed è veramente uno scatolotto con solo un ingresso digitale USB e una uscita analogica stereo di tipo RCA (o pin-jack), più una comoda uscita jack amplificata per cuffia più una uscita ottica digitale (per un eventuale pre digitale da Home Theater).
La distribuzione è lasciata a quanto pare al libero mercato Internet, vale a dire ad eBay, dove si trova facilmente nuovo a prezzi variabili tra i 75 e i 100 $. Ad esempio facendo un test ora mentre sto scrivendo su eBay solo USA ce ne sono in offerta 4, tutti con la formula "buy it now".
Ma funziona? Pare di sì, e fino a 192 KHz, ma per ora non ho trovato nessuna recensione indipendente da riviste on-line, solo annunci più o meno pubblicitari e discussioni su vari forum, comunque solitamente positive.
Visto il costo si potrebbe anche provare, ma alcune cose non si possono valutare ad orecchio. Ad esempio il dubbio di alcuni forum che sia in realtà limitato a 96KHz.

HRT High Resolution Technologies Streaming Audio Pro
Questo invece è un prodotto più ufficiale da un produttore occidentale (USA) e normalmente distribuito. Si può confermare che esiste e che fa quello che promette. Vale a dire convertire da digitale ad analogico utilizzando un ingresso USB (pure in questo caso usato anche per l'alimentazione) e una uscita stereo analogica. Che in questo caso è addirittura di tipo bilanciato. Consente di usare cavi più lunghi e di ottenere (forse) una migliore qualità  audio, ma non tutti gli amplificatori hanno ingressi bilanciati, solo quelli di fascia alta. Ma non è un grande problema, esistono adattatori da bilanciato a sbilanciato (vale a dire i normali pin-jack RCA).


HRT è un produttore di scatolotti high-end, già noto per altri due modelli a 16 bit (Streaming Audio e Streaming Audio +, il modello mostrato nella foto in alto) e questo è il suo primo prodotto a 24 bit.
Anche in questo caso ci sono alcuni ma, il modello è presente nel sito, ma è ancora ad inizio distribuzione, perfino in USA. Nel listino del distributore danese però c'è già (il distributore italiano invece ancora non c'è).
Un altro neo è il costo, almeno in questa fase iniziale. E' inferiore ai 1000 € dei Benchmark, ma anche molto superiore ai 100 $ del cinese, in Danimarca è sopra ai 600 €. E' possibile che una volta avviata a pieno la distribuzione il modello USA costi meno dell'equivalente di 500 €.
Ancora un altro difettuccio c'è, è limitato a 96KHz, si tratta però di un limite più che altro psicologico. Non è chiaro se un comune mortale riesca a sentire la differenza. Io ad esempio non ci sono riuscito (parlerò in un prossimo post di questi altri test).

In sintesi
Per chi voglia seguire la strada di ascoltare la musica in alta definizione sfruttando la sua grande versatilità come lettore ed organizzatore la strada c'è, i convertitori DAC esterni anche in alta definizione ed anche a prezzi terreni (più o meno) iniziano ad essere disponibili.

6 commenti:

  1. Mi sembra che ci sia un terzo modo di ascoltare musica ad alta definizione scaricata dalla rete: gli apparati specializzati Linn (in genere convertitore+amplificatore), che si connettono alla rete domestica e da li leggono la musica stoccata sul pc o su disco.
    A parte il costo, quel che non capisco è perché non ci mettono anche altri tipi di ingresso oltre la ethernet...

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  2. Linn ha deciso di sospendere la produzione di lettori CD, pubblica sul suo sito musica digitale a 24bit, deduco che devono per forza mettere sul mercato un oggetto in grado di far suonare sull'impianto hi-fi la musica scaricata dal loro sito. Il Majik DS-1 sembra essere la soluzione. Sono previste alcune dimostrazioni in giro per l'Italia, sarebbe bello riuscire ad andarci. In concreto può collegare il PC mediante una interfaccia digitale S/PDIF e pilotare direttamente due diffusori. Se il PC non ha una interfaccia S/PDIF (e quindi non è un Mac, tipicamente) si può usare una interfaccia digitale come il Musiland 01 USD o l'HiFace di Manunta, un interessante prodotto italiano segnalato come commento ad un altro posto dal cortese visitatore GuidoG. Il convertitore del DS-1 supporta, ovviamente, anche il formato FLAC usato nel sito della Linn Records per inviare ai clienti via Internet l'audio ad alta definizione. In più è un amplificatore completo, con altri 6 ingressi analogici, incluso il phono per dischi in vinile, e altri 4 ingressi digitali, per esempio per il satellite.
    Ottimo, ma quanto costa? Essendo un prodotto Linn e consentendo di sostituire sia il lettore CD sia l'amplificatore, neanche tanto: 2975 sterline. Ma neanche tanto poco. In futuro penso che dedicherò comunque un post più ampio a questo oggetto.

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  3. Anonimo28/12/09

    Effettivamente sta nascendo un bel fermento attorno a questo nuovo modo di ascoltare musica.Il sito di riferimento (sicuramente negli USA,ma ormai anche a livello internazionale), Computer Audiophile,è pieno di recensioni e prove di DAC,software e componentistica varia.Ovviamente privilegiano un pò gli oggetti top performance e squisitamente audiophile anche se non mancano discussioni su oggetti dai prezzi più umani.
    Vi sono le prove del nominato e,a mio parere,notevole Weiss Minerva (provato pure dalla rivista Suono con recensioni ottime),sempre nella categoria DAC Firewire il blasonatissimo (e costosissimo,5000$) Alfa di Berkeley Audio Design probabilmente il miglior Dac Audiophile del momento (oltre si entra nella componentistica da Studio di Registrazione).Molto interessante per l'ottimo rapporto prezzo/prestazioni il dac di Bryston (il BDA-1)a circa 1900 $ con una pletora di ingressi/uscite molto buona (manca solo la firewire).Parlando di Dac USB in questo momento il più nominato pare essere il QB-9 di Ayre che con la sua tecnologia Asyncronous Usb transfer mode sviluppata in proprio partendo da algoritmi su licenza Wavelenght supera alcune limitazioni della porta usb e legge formati fino a 96 Khz-24bit,prezzo come al solito "audiophile":2500$, che al listino dell'importatore italiano diventano stranamente 2800 Euri,forse hanno sbagliato il tasso di cambio...Questi sono ovviamente i top del mercato attuale,nella fascia intermedia è un bel sgomitare per farsi conoscere:Wavelenght Audio Proton,HDR-1,Bel Canto,e altri.Purtroppo sulla qualità del suono non si può giurare al 100% perchè puoi anche montare il miglior chip D/A del mercato ma se il progetto non è studiato nei minimi dettagli (riduzione del jitter,alimentazioni separate,circuitazione discreta con componentistica di primissima scelta,algoritmi di decodifica provati con centinaia di ore di ascolto critico) il risultato non è garantito.Come regola,secondo me,vale il solito consiglio:provare ad ascoltare questi oggetti (se si riesce a trovarli...)Scusate la lunghezza del commento.
    giamp

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  4. Anonimo30/8/10

    Io sono un felicissimo possessore del DAC Musiland 02US evoluzione del Musiland 01US della recensione che non è alimentato tramite USB ma ha alimentazione separata, abbinato ad un amplificatore classeT è un ottimo binomio!suono altamente definito ed equilibrato senza jitter!
    L'ho anche testato però con altri amplificatori ed il suono che esce sebbene privo di interferenze è a mio avviso troppo sbilanciato a favore delle basse frequenze.
    Quindi prima di fare un acquisto del genere è importantissimo testare l'accoppiamento!
    Pier

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    1. Anonimo11/11/13

      Sei certo che non sia invece il tuo ampli classe T ad essere poco presente sulle basse frequenze(e di conseguenza il tuo orecchio abituato a un suono meno ricco nei bassi?).
      Dico questo perchè ho visto una prova di un ampli in classe T (credo fosse la Fenice 20) che mostrava una carenza in basso abbastanza marcata.
      Stev

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  5. Nel frattempo escono sempre nuovi modelli interessanti, che per ora segnalo qui:

    Arcam Solo rDac: oggetto molto interessante e dalle caratteristiche tecniche avanzate, provato con esito molto positivo sia da Computer Audiophile sia da Audio Review (circa 400-450 E)

    HRT Music Streamer II: la versione economica del Pro, con uscita RCA sbilanciata anziché bilanciata, anche questo provato con esito positivo da AR (circa 300 E)

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