domenica 20 dicembre 2020

L'equalizzazione della stanza d'ascolto - 2) La misura

Proseguendo nella prova dell'equalizzazione digitale della stanza d'ascolto, passiamo alla seconda parte, dedicata alla misura della risposta in frequenza e di alri parametri caratteristica del suono nel luogo dove ascoltiamo la musica.

Prima parte: Gli strumenti / Seconda parte: La misura / Terza parte: La correzione

Il microfono di misura e il suo posizionamento
Si tratta ovviamente del componente essenziale per la misura. Le varie soluzioni "chiavi in mano" di solito lo includono, nella soluzione "fai da te" invece occorre acquistarlo (anzi può essere l'unica cosa da acquistare). La scelta non è molto ampia, perché ovviamente vogliamo un microfono "digitale" ovvero collegabile al PC via USB. In particolare questo modello UMIK-1, della società di Hong-Kong MiniDSP, specializzata in questo settore e che ha progettato e produce anche il noto correttore integrato DIRAC (disponibile in più versioni).

Il microfono di misura installato su uno stabile cavalletto fotografico

Viene consegnato come si vede nella foto seguente, completo di micro-treppiede e clip per orientarlo. Il posizionamento deve essere il più possibile coerente con il nostro punto d'ascolto, ovvero con le nostre orecchie sul divano o sulla poltrono davanti alle casse acustiche, quindi servirebbe uno sgabello o uno scaffale molto alto per posizionarlo alla giusta altezza.

Un treppiede fotografico, come illustrato nella prima foto, se lo avete, può essere una soluzione molto più pratica e più stabile, a garanzia anche della correttezza delle misure. E' consentita dal fatto che la clip di sostegno è collegata al piccolo treppiede proprio con una madrevite con un passo utilizzato nei treppiede fotografici. Non però il più comune, ma quello da 3/8 di pollice utilizzato per le macchine più pesanti, a grande formato. Occorre quindi un riduttore per il più comune passo da 1/4 di pollice. Non facile da trovare nei negozi di ferramenta (o di fotografia) ma, come per il microfono di misura, ci pensa Amazon (costa 5 €).

Il microfono alla fine è posizionato stabilmente sul mio cavalletto fotografico Manfrotto (la fotografia dopo la musica è la mia seconda passione) e può essere posizionato a qualsiasi altezza e a qualsiasi angolazione con facilità. 

Per chi non avesse un treppiede a disposizione naturalmente la soluzione alternativa più semplice è procurarsi una staffa per microfono con il supporto per una clip da 3/8. Anche di queste numerose offerte su Amazon (o altri siti di e-commerce).

La calibrazione del microfono
Perché la misura sia corretta il software deve conoscere l'esatta risposta del microfono in uso. Con questo modello di microfono si può evitare il delicato processo di calibrazione perché la calibrazione è effettuata in fabbrica e viene fornita assieme al microfono. E' sufficiente collegarsi al sito del produttore e inserire il numero di serie del microfono che ci è arrivata, e viene spedito il file di calibrazione personalizzato (che ha nome uguale al S/N ed è un file di tipo testo) che è leggibile dal software di misura, ovviamente.

Le operazioni di misura
Non sono particolarmente complesse ma neppure tanto semplici, perché richiedono di fare scelte tra numerosi parametri. Ma per fortuna REW include sul sito una guida d'uso molto dettagliata e ricca di esempi, che è stata pure tradotta in italiano da utenti (a quanto si legge) di buona esperienza nel settore, perché è tradotta veramente bene ed è molto chiara. La prima operazione è comunque la più semplice, perchè è guidata e obbligata, e riguarda la dichiarazione del microfono che sarà usato (e che è ovviamente già collegato su una porta USB, scegliete quella 3.0 per prudenza) e il file di calibrazione.

Completata questa operazione banale si seleziona la scheda Measure e compare questo pannello con il quale si selezionano i parametri e si effettua il check del volume per ottenere una misura corretta. Vediamo le configurazioni indispensabili nella scheda di configurazione della misura

Figura 1 - Il pannello della fuznione di misura

Per una misura standard possono essere lasciati i parametri di default per il tipo di misura (SPL), per il metodo di misura (Sweep) e ovviamente per il playback (che si effettua con REW e con il microfono). Lo stesso vale per il livello base (-12dBFS). Anche gli altri parametri sul settaggio della misura e il timing possono essere lasciati come impostati di default. Passiamo a quelli che devono essere impostati obbligatoriamente, indicati con le frecce:
  1. Livello di input. Nell'ultima versione del software REW la impostazione è automatizzata: è sufficiente regolare il volume dell'amplificatore a un livello medio-alto e avviare "check levels". L'applicazione verificherà se il livello rientra nel range ammesso fornendo un "Ok levels" come nello screenshot. In caso contrario sarò necessario ovviamente aggiustare il volume.
  2. Range di misura: può essere su tutta la banda audio o solo sui bassi, e la seconda sarà la scelta normale se si vuole normalizzare la risposta solo per il subwoofer.
  3. Frequenza di campionamento: come anticipato nella prima parte (post precedente) sarà quella scelta come standard, tipicamente 96KHz o 192KHz.
  4. Canale su cui effettuare la misura: teoricamente dovrebbe essere separata per i canali destro e sinistro perché sarà sempre in parte differente, ma bisogna che poi il player sia in grado di applicare le correzioni separatamente. Non è il caso, ad esempio, di J River. Occorre quindi di solito selezionare la misura media R+L. 
  5. Per ultima cosa deve essere dato il nome alla misura per poterla poi recuperare ed utilizzare, è possibile anche far inserire automaticamente la data.
Effettuazione della misura
Ovviamente dovrà essere inviato un segnale opportuno alle casse acustiche, REW utilizza di default un segnale sweep, ovvero un cosiddetto "spazzolmento" sul range di frequenze impostato, considerato il sistema più efficace allo scopo. E' generato direttamente da REW e quindi dal PC sui cui si sta lavorando, ed è necessario quindi che sia collegato all'amplificatore e alle casse dell'impianto che vogliamo misurare.

Si può collegare l'uscita cuffie del PC ad uno degli ingressi dell'ampli, ma è preferibile per la massima precisione utilizzare un DAC collegato a una porta USB e così ho fatto, utilizzando il DAC SMSL citato e utilizzato in un precedente post, che consente anche di verificare la frequenza di campionamento del segnale generato.
Il microfono deve essere posizionato, come si può immaginare facilmente, nelle stessa posizione e alla stessa altezza delle orecchie del punto ideale d'ascolto. La stanza deve essere sistemata come nelle condizioni normali di ascolto e le casse acustiche posizionate e orientate nel modo migliore in precedenza individuato cone le prove a orecchio, compatibilmente con i vincoli presenti.

I risultati delle misure
Dallo stesso pannello di Figura 1 è sufficiente selezionare Start e la misura ha inizia. Dura pochi secondi e si ascolta una sorta di muggito sulle note basse e un fischio a tonalità sempre più acuta sulle note alte, se il range di misura selezionato le include. Il fischio sulle note alte può essere fastidioso per l'udito e quindi conviene attenuare in qualche modo, magari con una cuffia chiusa.
Il risultato, che ovviamente è istantaneo al termine dello "sweep", può essere visualizzato in vari modi, quello più "leggibile" è il diagramma di distorsione, che contiene anche la risposta in frequenza. La vediamo prima per una misura sull'intera gamma audio.

Figura 2

Nella seconda immagine è visualizzata invece per il range di frequenza che ci interessa, la gamma bassa.

Figura 3

Come si vede la risposta è piuttosto accidentata, Se fosse questa la risposta "di fabbrica" delle mie Kef R5 dovrei preoccuparmi del mio acquisto. Ma così non è, questa è la risposta della stanza di ascolto, le casse acustiche su un segnale semplice come lo sweep o il rumore rosa o il rumore bianco, cioè i segnali usati per le misure, non evidenziano differenze (salvo sull'estensione alle basse). Se avessi fatto il test con le mie vecchie AR48S di 30 anni fa il grafico sarebbe stato quasi uguale. Per verificare la risposta propria delle casse è necessario annullare le riflessione, serve cioè una camera anecoica.

Una delle prime riviste di hi-fi degli anni '70, non avendo a disposizione una camera anecoica (che costa parecchio) ma invece avendo microfoni e strumenti di misura, magari affittati, proponeva prove dei diffusori effettuati in una stanza normale. In questo modo pero la risposta di casse AR e JBL, notoriamente molto diverse all'ascolto, erano quasi uguali, e loro si ingegnavano di individuare e motivare le minime differenze (dovute magari ad altri fattori, basta aprire o chiudere una porta). Il fatto non è sfuggito alla rivista concorrente (Suono Stereo) che invece aveva una camera anecoica e ha rimarcato che questi test erano privi di utilità. Ed è rimasta l'unica rivista hi-fi per un po'.

L'analisi delle misure
Come si vede la risposta sulla parte bassa dello spettro è molto accidentata, si notano un paio di interferenze distruttive (onde sonore di frequenza e forma d'onda simile che si annullano in controfase) e esaltazioni in diverse altri punti (in questo caso le riflessioni sono in fase).  
Il motivo è semplice, causa alcuni interventi nella stanza d'ascolto e per le caratteristiche dei nuovi diffusori, che sono più profondi dei precedenti e hanno i condotti bass reflex posteriori, la posizione precedente (non ideale ma sopportabile) produce queste anomalie nella risposta, descrivibili normalmente come "rigonfiamento dei medio-bassi".

L'intervento correttivo "manuale" è semplice e consiste nello spostare in avanti le casse (di quasi un metro) ed effettivamente in altre misure che ho fatto si confermava che le maggiori alterazioni sparivano o si riducevano.
Ma spostare i diffusori prima dell'ascolto non è esattamente la situazione ideale ed è questo uno dei motivi (a fianco della curiosità tecnologica) per impegnarmi in questa complessa prova della room equalization.
Potrà essere una soluzione, correggendo il posizionamento non ottimale?
Vedremo nella prossima ed ultima puntata che qualche interessante risultato tangibile (e ascoltabile) si ottiene.

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