sabato 30 giugno 2018

Lo streaming HD: a che punto è?

La situazione dello streaming in HD che sembrava ormai pronto per un lancio sul mercato nel 2015 appare ora un po' confusa. Il sistema di compressione MQA che avrebbe consentito di distribuirlo sta suscitando sempre maggiori perplessità. Ma prima di addentrarci chiediamoci se è vero che ...

Lo streaming in HD richiede un formato compresso?
I file audio HD sono più grandi e richiedono più spazio disco e, per lo streaming, più banda, e quindi più velocità e più costi, da qui la teorica necessità di rendere la trasmissione meno impegnativa. Ma di quanto più grande?
Per prima cosa, è solo un potenziale problema in mobilità, perché la banda richiesta (da 1,152 Mbps a 2,3 Mbps, vedi tabella) è ampiamente entro le specifiche anche di un ADSL economico e la tariffa è flat. Ma non sarebbe un problema neanche in mobilità, considerando che un normale video YouTube utilizza un bitrate di 2,5Mbps a 480p, e tutti vedono video in 4G senza farsi problemi di consumo e le reti attuali normalmente lo consentono (altrimenti nessuno comprerebbe più smartphone né contratti da 8Gb / mese e oltre). E al momento comunque non lo è per i servizi in streaming Tidal e HRA HighresAudio (vedi dopo) che sono disponibili solo su desktop.
Quindi possiamo concludere che, per l'utente serve a poco un formato compresso per l'HD in grado di comprimere il classico formato HD (24/96) da 2,3Mbps a 1,5Mbps (dato dichiarato anche se medio, per MQA).

Lo pagina di presentazione dello streaming HRA di HigresAudio
Per l'utente, ma per la rete?
A livello di rete il problema è diverso, deriva dallo streaming contemporaneo di più utenti, il broadcast su una rete IP. Le reti analogiche (in FM, in PAL-TV) erano un vero boradcast, la stessa diffusione di onde radio serviva per un numero virtualmente infinito di riceventi. In una rete IP base serve invece una connessione 1 a 1 per ogni utente che fa streaming. Il problema si è posto in modo più marcato e molto prima che per la musica per la TV, per servizi come Netflix o Sky On Demand in HD. Su migliaia o milioni di connessioni anche pochi bit risparmiati fanno la differenza. E proprio un efficiente protocollo proprietario di compressione adattativa (lossy, con perdita, ovviamente) per la visione in HD ha fatto la fortuna di Netflix. Oltre alla evoluzione delle reti con l'introduzione dell'IP cast e del casting parallelo. In pratica (e semplificando) un'unica connessione sincronizzata per più utenti fino al nodo più vicino dove si possono raggruppare più utenti per lo stesso programma. Per questo a volte si deve aspettare un po' per il film che abbiamo scelto su Netflix o Sky: l'algoritmo sta aspettando di sincronizzare più utenti con la nostra stessa scelta.

Sarebbe bello che anche lo streaming in HD ponesse lo stesso problema e richiedesse quindi MQA o altri formati ancora più efficienti, ma siamo molto indietro: anche gli abbonati in streaming in qualità CD sono ancora mosche bianche. Per ora quindi non è ancora una necessità neanche per la rete, ma in un'ipotetico futuro in HD consentirebbe una riduzione del 35% in termini di banda. Non poco, anche se basterebbe passare a 24/48 (la differenza è difficilmente avvertibile) per avere lo stesso risultato.

Ma il formato Master Quality Authenticated da' la "qualità master"
In pratica, rende più musicale, più piacevole il suono, come confermato da molte recensioni (e anche dalla prova molto parziale che ho fatto su questo blog, a confronto però con un formato CD, non con un altro formato HD). E qui cominciano le critiche però. HighresAudio, Linn e anche Computer Audiohile sostengono, anche dopo test e analisi del brevetto, che non si tratta altro che di un formato lossy (con perdita) che però introduce alcuni artefatti che rendono l'ascolto più piacevole. Una efficace equalizzazione che però non è reversibile, nel senso che da un file audio codificato in MQA non si può tornare al file originario in formato HD. Come l'MP3 in altre parole, ma a un livello di qualità più alto. per chi vuole approfondire ecco i link agli articoli citati. Nessuno di essi è stato sinora confutato da Meridian, nonostante sia HighresAudio sia CA lo abbiano anticipato:
In sintesi, secondo HighresAudio, che fa riferimento ad un ampio studio di Xivero, una società specializzata nonché centro di ricerca nell'audio digitale (di cui abbiamo già parlato), le principali conclusioni dello studio sono:
  • MQA non è lossless. Il segnale digitale originale non può essere recuperato
  • dopo decodifica il formato effettivo è 17 bit / 96KHz
  • la riduzione del bitrate è raggiungibile con un diverso metodo che è effettivamente lossless; (si tratta ovviamente del formato proposto da HighresAudio che poi non è altro che il PCM 24/96 compresso lossless in FLAC, chiamato però high-bit FLAC e P-MQS: Pure Master Quality Sound)
  • MQA non è utilizzabile per DAC di generazione precedente (ovvero non MQA) causa elevato fenomeno di aliasing oltre i 18KHz
  • Non possono esseri i miglioramenti nel timing come affermato da MQA perché il dominio nel tempo e il dominio nella frequenza sono equivalenti e correlati
  • l'applicazione di filtri adattivi che modificano in modo permanente il segnale originale può causare  probabilmente più danni che benefici. 
  • è sempre preferibile preservare il segnale originale e non qualcosa che cerca di assomigliare ad esso. Può sembrare migliore all'ascolto, ma come può essere migliore della registrazione originale?
Queste conclusioni piuttosto generiche sono confortate dalle dissertazioni tecniche molto approfondite contenute negli studi citati e che i più attenti e interessati tra i lettori possono leggere nei link (se spariscono scriveteci, i documenti li ho salvati).
Da notare però che  le osservazioni di Xivero non sono del tutto imparziali, perché questa società ha ideato e commercializza un sistema di compressione lossless, Xifeo, con il quale si raggiungerebbe secondo il produttore un incremento di efficienza in compressione Flac dal 30 al 50%. In questo link la descrizione del prodotto.



I punti a favore di MQA
Meridian non ha risposto sinora alle osservazioni tecniche di Xivero o di Computer Audiophile, ma leggendo vari articoli e report di ascolti a confronto tra MQA e HD tradizionale emerge come principale plus la coerenza nel dominio del tempo, il timing. Secondo Meridian la coerenza richiede una gestione unica end-to-end, quindi dal flusso inviato in streaming al DAC, e in questo modo si raggiunge un livello superiore di controllo della "sfocatura" derivante da fluttuazioni nel dominio del tempo (de-blurring). Questo aspetto, citato ad esempio nella presentazione di MQA sul noto sito Audiostream, è negato su base teorica da Xivero (come abbiamo visto), ma è confermato che un effetto possa esserci da varie prove di ascolto, ad esempio quella di Waht Hi-fi su Qobuz Sublime+.

Il master non è più questo sconosciuto
Una innovazione importante, non tecnica ma di trasparenza, che arriva con il MQS è la classificazione dei master per tecnica di registrazione adottata. La qualità dell'ascolto deriva infatti più che dalla risoluzione HD più o meno spinta, dalla tecnica di registrazione. La classificazione è piuttosto elementare, non indica il livello di compressione dinamica (loudness) o la tecnologia digitale adottata nello studio di registrazione, ma è sempre meglio di niente, speriamo che sia dichiarata da ora in poi:
  • MQ-A - Taken from an Analogue Master Source
  • MQ-C - Sourced from a 16bit 44.1KHz CD master and upsampled
  • MQ-D - Sourced directly from a Direct Stream Digital DSD Master
  • MQ-P - Sourced from a minimum 20bit master with a minimum 48KHz sample rate
La critica di Linn
Diversa e non tecnica la critica al nuovo standard di Linn (e di Linn Records). L'attenzione è sugli scopi reali dell'operazione, che non è soltanto aumentare la qualità senza incremento di consumo di banda (esigenza non stringente, come abbiamo visto) ma di imporre un nuovo standard proprietario. Si sottolinea infatti che si tratta in realtà di una joint venture tra Meridian (concorrente di Linn, btw) e una delle tre major superstit, la Warner Music.
Lo scopo è il solito, rivendere il catalogo con un nuovo formato ai soliti appassionati danarosi o presunti tali (che saremmo poi noi audiofili). Guadagnando tra diritti e licenze d'uso in tutto il ciclo di produzione e imponendo infine anche il DRM quando sarà uno standard effettivo. E facendo guadagnare qualcosa anche ai produttori di hardware, che saranno così arruolati come complici. Il tutto per avere qualcosa che non da' nessun vantaggio rispetto al PCM HD.
L'articolo si conclude però con una facile profezia, ovvero che il nuovo standard farà la stessa fine del SACD, quindi un flop o di Apple Lossless che poi Apple ha dovuto aprire dopo aver verificato che non poteva imporlo come standard.
Interessanti considerazioni per niente lontane dalla realtà, pur se provengono da un competitore.

Lo streaming in HD MQA di Tidal
Che sia efficace anche se ci rimane il dubbio che qualcosa si perde, oppure che sia veramente una soluzione ottimale, resta il fatto che al costo standard di 19,9 €/mese su Tidal lo streaming HD (con MQA) c'è da tempo, e qui è stato anche provato con valutazione positiva. Il limite più che nella qualità è nella quantità (ed è ancora in buona parte così): la musica già ascoltabile in MQA è una piccola parte del grande catalogo di Tidal, nonostante la partnership con Warner che sicuramente un grande catalogo lo ha.
I test parziali effettuati da me (vedi anche la nota in fondo al post) e soprattutto quelli di riconosciuti esperti del settore hanno valutato l'ascolto di materiale codificato in MQA molto convincente, che sia effetto di un'equalizzazione o meno, i DAC compatibili MQA non costano necessariamente di più di quelli che non lo sono, e quindi tralasciando le considerazioni etiche Tidal+MQA rimane un'alternativa molto interessante 
Ma ora per i puristi c'è un'alternativa.

Lo streaming in HD di HighresAudio
La critica di questo noto servizio tedesco non è in realtà molto imparziale, perché propongono uno streaming HD alternativo, in un normale formato Flac (come lo streaming in qualità CD). Il costo in realtà non è alto, sono circa 17 € / mese, ma è richiesto il pagamento anticipato per 6 mesi (circa 105 €) e quindi è almeno psicologicamente è meno facile la sottoscrizione. Prevedono comunque un periodo di prova senza restrizioni, anche se limitato a soli 7 giorni, e presto faremo questa prova.
Il catalogo anche qui però è il problema, perché è ovviamente limitato all'offerta in download del servizio streaming tedesco, quindi parecchio materiale, ma incomparabilmente molto inferiore la scelta rispetto a quanto è disponibile in qualità CD su Qobuz o Tidal. Poi c'è da verificare la disponibilità da noi dello specifico allbum, visto che molto materiale in download non è accessibile.
L'abbonamento al servizio HRA Streaming è comunque possibile dall'Italia.

Il principale punto critico  dell'offerta è che per l'album che vogliamo ascoltare non è sempre disponibile l'ascolto alternativo in qualità CD come in Tidal. Per avere la disponibilità di un catalogo completo e comparabile bisognerebbe aggiungere un secondo servizio, quindi in totale 37 € / mese. Non poco, come un abbonamento Sky standard.
Altro punto critico, ma è annunciato il superamento: è che il servizio non è disponibile in mobilità, ovvero in 4G, solo su desktop Windows o MAC. Ciò comporta che le prestazioni al momento non sono un problema, considerando che i file originali possono essere anche 24/192.

La cosa più curiosa invece è che, nonostante le critiche al formato, HighresAudio vende album codificati in MQA, nella sezione download. A dimostrazione che il formato ha comunque un suo appeal (indipendente dall'esigenza di compressione) e anche che la coerenza non è il loro forte.


Qobuz Sublime+
Anche Qobuz con la versione plus di Sublime, il suo servizio di punta, fornisce ora l'ascolto in streaming in HD, fino a 24/192, e anche in mobilità in 4G, se la rete del vostro gestore ce la fa. Il catalogo dichiarato è ampio, 70.000 brani in 24/192-24/96 e il 90% del catalogo (che è di 40 milioni di brani) disponibile a 24 bit con frequenza da 44,1 a 48KHz. Nessuna tecnologia particolare o nomi marketing speciali, la trasmissione è in FLAC e quindi servono fino a 4,6Mbps a 24/192.
Il costo è elevato anche psicologicamente, perché come HRA di Highresaudio è su lungo periodo (annuale in questo caso) e anticipato, 350 € per un anno. A differenza di HRA HighresAudio però si può ascoltare quasi tutta la musica che ci va di ascoltare quasi seempre in HD, e quando non c'è comunque in qualità CD.

Del servizio Qobuz Sublime+  What Hi-Fi ha fatto un'approfondita recensione, molto positiva, unico punto critico (a parte il costo) il timing non a livello dell'equivalente brano ascoltato con Tidal MQA, a conferma di ascolto della sua controversa superiorità su questo aspetto. Si trattava però di qualcosa che è stato evidenziato con un brano del noto rapper Kendrick Lamar se, come me, non ascoltate il rap o l'hip-hop e non riuscite neanche a comprendere chi lo ascolta, non appare una carenza decisiva.

In sintesi
Passare allo streaming si può e la soluzione migliore appare ancora essere Tidal, almeno in attesa che gli altri due arricchiscano il catalogo o passino ad una formula di pagamento mensile. Condizione necessaria è che non abbiate appena comprato un costoso DAC non compatibile MQA e che quindi possiate acquistare assieme a Tidal un DAC MQA compliant, che lo straming sia soprattutto da desktop e non in mobilità 4G e inoltre che scegliate cosa ascoltare sulla base della musica e non del formato. In altre parole: se c'è in MQA bene, se non c'è va benissimo anche la qualità CD.
Ma se invece pagare anticipatamente un anno a circa 30 € / mese non vi provica nessuna ansia, Qobuz Sublime+ è una soluzione migliore da tutti i punti di vista.

Appendice

1. Tabella di comparazione del bitrate massimo necessario per vari formati audio e video

Formato Numero di bit Frequenza KHz KBit /sec (stereo) FLAC
CD 16 44,1 1411,20 705,60
DAT 16 48 1536,00 768,00
Audio DVD 24 48 2304,00 1152,00
SACD PCM 24 88,2 4233,60 2116,80
PCM 96 24 96 4608,00 2304,00
Video YouTube 480p 2500,00
PCM 192 24 192 9216,00 4608,00
DSD64 1 2822,4 5644,00 5644,00

2. Osservazioni sul test di MQA effettuato sul blog

Secondo gli approfonditi studi dei HighresAudio con Xivero, MQA non da' vantaggi su altri formati HD e può addirittura introdurre distorsione in certi casi, in particolare per fenomeni di distorsione causa aliasing oltre i 18KHz se usato con DAC non MQA. La prova che ho fatto era proprio su un DAC non MQA ma non ho sentito alcuna distorsione, anzi, ho registrato un marginale miglioramento su alcuni parametri, derivante quindi non da MQA in quanto tale, ma dall'ascolto a risoluzione superiore.

Quindi la prova con esito positivo che ho fatto tempo fa era frutto di suggestione? Può essere sempre presente una indeterminatezza o una dipendenza dalla musica test, ma più semplicemente, i brani di musica che ho usato come test non avevano contenuto musicale oltre i 18KHz e, anche se sorprendentemente ne avessero avuto, avendo io superato da tempo i 20 anni, non ho un udito che arriva ad ascoltare molto oltre i 16KHz, come tutti o quasi. Non posso di conseguenza

2 commenti:

  1. Anonimo15/10/18

    Ciao, da pochi giorni Qobuz permette di abbonarsi allo streaming ad alta risoluzione per circa 30 E/mese, lo sto provando con soddisfazione anche se mi sarei aspettato un catalogo più ampio

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    Risposte
    1. Anche meno, leggendo ora l'offerta di Qobuz il costo al mese sembra essere 24,99. Il catalogo ridotto non penso dipenda da loro, vedi l'ultimo post del 28 ottobre. Sono le case discografiche che rendono disponibii in HD solo una parte delle nuove uscite (e anche del catalogo).

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