giovedì 13 ottobre 2011

Altre strade per la musica liquida

Dalla ricognizione che si può leggere nei due post precedenti emerge con ragionevole certezza che l'offerta di musica acquisibile in modo legale e in qualità CD, e ancor più in alta definizione, è veramente limitata, in particolare per la musica moderna (pop, rock, folk, new jazz, ecc.). Una offerta maggiore, ma sempre molto limitata se riferita alle major, si può trovare nel settore della musica classica.

Che fare?
Cosa può fare quindi un appassionato che ha deciso di passare ad una discoteca liquida, per dotarla della sua musica preferita? Una considerazione che balza all'occhio è che gli album disponibli per il download in Flac hanno un costo molto vicino a quello dei CD corrispondenti, se acquistati nei negozi online più convenienti, per esempio Amazon.co.uk. La soluzione più praticabile, anzi l'unica al momento per tutta la produzione non disponibile in digital download, è quindi molto banale: continuare ad acquistare i CD e poi trasferirli nello storage server con una operazione di ripping (vedi il post nel quale si forniva una breve guida in proposito, usando Foobar2000).
Bisognerà aspettare alcuni giorni per ricevere il CD, bisognerà decidere cosa farne dopo, se tenerlo, avendo così a disposizione anche il libretto interno e una copia usabile per ascolti fuori casa, per esempio in auto, oppure se disfarsene, se proprio i problemi di spazio fossero insormontabili. Si potrebbe addirittura anche venderlo, non sperando però di guadagnraci molto (i prezzi dei CD usati sono in costante discesa).

La legge della domanda e dell'offerta
Uno scenario che non è esattamente quello che ci si aspetta in un settore in forte crescita, nel quale le case di hardware investono e propongono sempre nuovi sistemi. Le case discografiche, major o indie che siano, stanno invece da un'altra parte, ancorate al supporto fisico e ostili al download digitale, non solo ad alta definizione (non ci pensano proprio, sempre con l'eccezione della classica, sicuramente non ci pensano per le novità) ma neanche per la qualità CD. Fiduciose contro ogni logica e pur dopo una esperienza pratica ormai decennale, continuano a confidare nelle leggi anti-pirateria, la cui efficienza, o meglio inefficienza, chiunque può verificare, e continuano a puntare sul CD fisico (copiabilissimo) e sulla musica compressa (destinata a scivolare velocemente nell'immagine come "bassa qualità") senza alcuna strategia alternativa visibile. Evidentemente hanno deciso di sparire progressivamente, senza fare troppo rumore.

Risorse alternative per l'alta definizione?
Se per il software a qualità CD la soluzione per alimentare la discoteca liquida nella attuale situazione è il ripping di CD acquisiti in modo tradizionale, per l'alta definizione la cosa è più complessa.
Alcuni benemeriti portali propongono un discreto catalogo, ma per chi sia interessato alle novità e abbia l'abitudine di scegliere la musica da ascoltare in base ai suoi gusti e non al formato nel quale viene distribuita, la soluzione al momento non c'è.

Le case discografiche principali hanno smesso da tempo di pubblicare nuovi titoli in SACD (il formato HD che preferivano) sia per la moderna, sia per la classica. Nuove uscite si registrano solo da etichette indipendenti specializzate in classica, la maggior parte in SACD, qualche volta in PCM (Pure Audio Blue Ray). Anche qui si potrebbe pensare al ripping, ma il processo è in questo caso molto più complicato, se ne parla brevemente sul sito Computer Audiophile e in futuro, se ci riusciamo, ne parleremo anche qui. Anche sui prezzi ci sono differenze. A conferma del fatto che le case discografiche non sanno quello che fanno, sta succedendo che, mentre il materiale in formato CD costa sempre meno (tranne che nei negozi, poi si lamentano che sono in crisi) e l'usato è ormai in svendita, il materiale in formato HD, sia SACD sia DVD-Audio, raggiunge quotazioni sempre più elevate nelle aste eBay, e anche nuovo (SACD) su Amazon ha quotazioni costanti ed in crescita.

Altre alternative? 
Non vorrei sembrare reticente. Materiale HD su canali non ufficiali ce n'è, come sempre. Ovviamente non posso dare alcuna indicazione in merito. Ma la disponibilità è ben diversa da quella del materiale CD. Alla fine parliamo sempre degli stessi album digitali già veicolati su supporto fisico o dai portali citati prima o, al massimo, di trasferimenti in digitale HD da dischi in vinile realizzati da generosi appassionati audiofili. Alta definizione, in questo caso, opinabile e legata all'effettiva qualità dell'originale. Ancora una volta, materiale da catalogo. Nessuna soluzione quindi per chi cerca le ultime novità HD. Al massimo, se è fortunato e confidente che sia effettivamente superiore, potrà acquistarle su vinile. Perché invece questa alternativa al CD, per la moderna, viene sempre più spesso proposta dalle case discografiche.

Le cover si riferiscono a due SACD recenti prodotti da Channel Classics Records e BIS Records e a due CD di ben noti gruppi UK selezionati tra i molti disponibili in vendita a 1 centesimo (usati) su amazon.co.uk.

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