giovedì 29 settembre 2011

Lavare i CD

Sul numero della settimana scorsa di TNT-Audio è stata pubblicata una recensione di un altro liquido speciale per pulire i CD. Non è una novità, ne sono stati proposti nel tempo molti, ma il recensore della ben nota rivista on-line, normalmente scettica su prodotti miracolosi che cambiano il suono, ne parla molto positivamente, dopo approfondite prove d'ascolto.

A dir la verità le prove, da come sono descritte, sembrano abbastanza soggettive. Non sono, infatti, a "doppio cieco" o a "cieco", con uso di due CD uguali (uno pulito ed uno no) e di due lettori identici e successivi confronti alla cieca per individuare le differenze. Che, leggendo la recensione, si dovrebbero percepire anche su CD nuovi, perchè, secondo il produttore (Chisto, dall'Ucraina) "i residui chimici del processo di fabbricazione dei CD (nella fattispecie si tratterebbe di agenti utilizzati per facilitare il distacco del disco dallo stampo) fanno si che anche i CD nuovi non siano affatto puliti". Proprio questo consentirebbe di fare prove in cieco, altrimenti bisognerebbe normalizzare il livello dello sporco ...

Trattandosi però di un recensore piuttosto esperto, tendo a crederci che gli avvertibili miglioramenti descritti siano effettivi e non effetto di suggestione.
Però questa confidenza nel risultato della prova mi fa concludere che bisogna abbandonare il CD il prima possibile!

Come è concepibile infatti l'ostinazione ad usare ancora un supporto che, con il suo sistema di lettura a raggio laser, è così sensibile ad ogni traccia di sporco o addirittura, arriva "sporco" all'origine? Quando esistono alternative di pari costo, anche molto più pratiche, derivate dal mondo del PC, come le schede di memoria SD o le pen-drive, per non parlare della musica liquida?

Tutta la colpa sarebbe proprio del principale elemento di vantaggio che i primi (ingenui) estimatori del CD esaltavano negli anni '80: il sistema di correzione degli errori. Un mio amico ricordo che mi raccontava entusiasta di un CD che aveva inavvertitamente graffiato con una forbice e continuava a suonare come nulla fosse, con la nuova meravigliosa tecnologia digitale. Altro che i delicati LP!

Ora proprio questo sistema di correzione (che lavora per interpolazione sui flussi di bit, immagino) sarebbe la causa di quella "asprezza di suono" da sempre addebitata al bistrattato CD.
Bisognerebbe suggerire a qualche produttore di lettori CD di progettarne un modello con correzione di errore disattivabile  e vedere cosa succede: magari non riuscirebbe a leggere neanche un CD, magari il suono sarebbe finalmente liberato dai nefasti effetti del sistema di correzione. Magari c'è già e io non lo so.

Ma c'è un sistema ancora più radicale, del quale avevo parlato molti mesi fa, riferendo dei timidi (e abortiti, per ora) tentativi di distribuire la musica su memorie a stato solido. Il decoder o DAC non è altro che una applicazione informatica che gira su processori dedicati e che prende l'input da una memoria a stato solido, una matrice di circuiti integrati. Il trasferimento dei dati (i nostri preziosi file musicali) avviene su un "bus" interno ad alta velocità nel quale circolano solo elettroni, e nessun sistema ottico o meccanico è coinvolto. Una memoria esterna è per il DAC del tutto equivalente ad una memoria interna e i produttori di accessori esoterici avrebbero veramente grosse difficoltà a inventare qualcosa per pulire le memorie a stato solido (anche se temo che, se si affermeranno, ci proveranno lo stesso).

Nella musica liquida il processo è esattamente lo stesso e, se qualcuno avesse anche un minimo dubbio sui tempi di trasferimento, sarebbe possibile, con le velocità di trasferimento in gioco, anche copiare preventivamente tutto il contenuto della memoria esterna su quella interna e mettere quindi il DAC nelle migliori condizioni operative possibili.

Sempre che sia questo il problema. Per una controprova che forse è applicabile e forse no, per un altro post che sto preparando sui CD usati e superscontati ho provato ad acquisire con AccurateRip (un trasferimento exact bit copy con controllo della perfetta conformità del trasferimento rispetto ad un processo di ripping ideale) tre CD sicuramente non intatti, puliti solo con un panno per gli occhiali, ottenendo una copia senza errori. Il lettore CD del mio notebook, di qualità del tutto standard, ce la faceva quindi a leggerlo senza errori.

In sintesi: passiamo il prima possibile alla musica liquida in alta definizione!

(Photo credit: owlbookdreams on Flickr)

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