Tutti gli smartphone hanno un DAC interno per riprodurre i contenuti audio, sull'altoparlante o sull'uscita cuffia. Nei modelli recenti è certamente di discreta qualità, ma sui modelli Apple e in diversi Android la risoluzione massima è limitata a 24/48 o anche a 16/44.1 e, considerando il costo sempre più abbordabile dei DAC e i servizi streaming ormai disponibili in HD (Tidal, Qobuz e Amazon Music) può essere interessante dotarsi di un DAC esterno di buona qualità.
Personalmente ho risolto il problema da tempo passando per una connessione wi-fi, con Chromecast Audio, che però non è più in vendita, le alternative sono costose o non molto pratiche (anche quella proposta nel post precedente, con Chromecast Video via HDMI) e, soprattutto, non sono adatte all'uso in mobilità, E' quindi interessante provare l'alternativa rappresentata da una semplice connessione fisica via cavo, verificando in particolare come si realizza e se anche in questo caso mantiene la risoluzione del file audio in ascolto senza introdurre un downsampling.
La connessione fisica
Gli smartphone hanno una sola uscita digitale con standard diverso a seconda del produttore, la Apple adotta un suo connettore proprietario che chiama Lightning (fulmine), un connettore a 8 pin compatto e senza verso. I vari produttori Android adottano in massima parte un connettore USB compatto, che può essere il vecchio standard Micro-USB nei modelli meno recenti o il più recente USB-C di caratteristiche analoghe al Lightning (anche questo è senza verso ed è più affidabile nell'inserimento).
Sull'altro lato i DAC hanno sempre un ingresso USB, che può essere USB-B, Micro-USB o USB-A, affiancato, nei DAC che hanno anche ingressi digitali ottici e/o coassiali da un altro ingresso USB per l'alimentazione.
In sintesi, occorre normalmente un cavetto speciale o un connettore di passaggio, e solo in pochi casi è utilizzabile direttamente il cavo di serie che termina con un USB-A maschio da inserire nella spina / adattatore per la presa elettrica da muro. Nel mio caso, ho tre DAC, due con USB-B ed uno con Micro-USB, che sono in effetti gli ingressi più diffusi.
Il cavetto per il test
Il DAC da utilizzare per il test (il solito S.M.S.L. M3) ha un ingresso Micro-USB e avevo bisogno di un adattatore. Invece che utilizzare per collegare l'iPhone il normale cavetto USB-A ho deciso di provare il cavo Lightning - USB-C che viene fornito ora con gli ultimi modelli di iPhone per la connessione con i power bank o gli adattatori a muro più recenti, che stanno convergendo su questo standard, più pratico e universale. Il motivo di questa scelta (poco felice, come si vedrà) era che l'adattatore è molto compatto ed economico, coerente con le caratteristiche del piccolo DAC. L'adattatore USB-C <> Micro-USB è disponibile su Amazon in confezioni da 2 a poco più di 5 € ed è arrivato in un paio di giorni, Ma il test non è andato a buon fine. I connettori sono fatti per connettere e non mi attendevo sorprese, ma collegando l'iPhone non succedeva niente: il DAC non vedeva la nuova sorgente accendendo il suo LED, e l'iPhone continuava a suonare l'audio che avevo selezionato per il test sul suo altoparlantino, ignorando il collegamento.
Analisi del problema
Ovviamente i sospetti si sono subito concentrati sull'economicissimo adattatore, ma per escludere ogni altra possibile causa ho voluto verificare se invece:
- la trasmissione audio verso un dispositivo USB deve essere abilitata su IOS
- il cavo che stavo usando è limitato solo alla funzione di caricamento della batteria.
- lo standard USB-C ha limitazioni sulla trasmissione audio
Solita ricerca sul web e sulle varie guide YouTube ma nessun riferimento all'abilitazione per audio, solo che è necessario abilitare USB per ragioni di sicurezza, pensavo quindi di aver trovato la causa. Riprovato, nessun cambiamento.
Riguardo al cavo per confermare che fosse limitato in una sua funzione di base era necessario il collegamento al PC, per questo scopo serviva però un altro connettore, da USB-C femmina a USB-A maschio. Ormai avevo iniziato e dovevo continuare e l'ho comprato, soliti 7 Euro circa. Provato, funziona. L'ipotesi 2 è da escludere.
Per escludere la 3 dovevo collegare l'iPhone col cavo standard, questo richiedeva un connettore USB-A femmina - femmina che ho, e anche in questo caso la ipotesi è stata esclusa, perché non funzionava neanche in questo modo, escludendo l'economico adattatore sotto accusa.
La scoperta del cavo OTG
Ormai dovevo venirne a capo e ho esteso la ricerca, resa più difficile dal fatto che la connessione audio è molto meno trattata, rispetto al video, alle foto, o alla ricarica con power bank di ogni tipo. La mia attenzione è però stata catturata da una sigla che compariva su alcuni cavi di connessione e non su altri: OTG ovvero On-To-Go, riferito di solito alla possibilità di connettere una videocamera o una fotocamera all'iPhone (o smartphone in genere).
Sorgeva spontaneo un sospetto: anche i file video e foto sono file dati, ed evidentemente non vengono trasmessi a un'unità USB dall'iPhone se il cavo non è OTG e l'unità esterna non è un PC. Non ho voluto cercare il motivo di questa limitazione, mi sono limitato a cercare una conferma. Che ho trovato solo sulle recensioni Amazon di uno di questi cavi, nelle quali due acquirenti confermavano di averlo usato per collegare il loro DAC a un iPhone.
Bastava quindi comprare un cavo OTG Lightning <>USB-A femmina per connettersi al cavetto standard del DAC, collegarlo all'iPhone e ascoltare finalmente l'audio in cuffia pilotato dal DAC. E così è stato.
Tirando le somme
Ho perso un po' di tempo ma ho imparato un paio di cose: 1) mai fidarsi della parola "standard", i produttori di hardware sono in grado di rendere fuori standard anche gli standard di connessione più comuni, con varianti ed evoluzioni, 2) utilizzare col giusto distacco critico le guide che abbondano su YouTube e sul web su ogni cosa, quelle che ho consultato (più d'una) per verificare se sbagliavo in qualcosa perdevano più della metà del tempo e dello spazio a spiegare cos'è un DAC ma ce ne fosse stata una che pronunciasse la sigla magica OTG.
Ho anche scoperto le motivazioni della nascita dell'USB-C: le prestazioni insufficienti per video 4K o foto RAW in alta definizione dello scomodo Micro-USB. E anche perché praticamente nessun DAC adotta la connessione USB-C: per l'audio anche in HD non ci sono problemi con le prestazioni dell'USB 2,0.
Il test
Ho collegato quindi l'iPhone e l'iPad al DAC esterno inviando in riproduzione audio in risoluzione a risoluzione superiore allo standard 16/44.1 avendo la conferma che viene inviato in riproduzione senza riduzione di qualità, come si vede nella seconda delle due immagini che documentano la riproduzione di un album di Simon & Garfunkel ora disponibile a risoluzione 24/96, che risultava correttamente inviato e gestito dal DAC.
La stessa trasparenza dovrebbe essere garantita anche per audio in risoluzione 24/192, poiché se ci fosse un intervento del driver IOS questo sarebbe già accaduto a 24/48, in base alla poca informazione esistente. Non posso però confermarlo con questo set di misura perché il DAC sulla porta USB gestisce audio in input solo fino a 24/96 e quindi fornisce questa informazione al dispositivo mobile, che effettua automaticamente un downsample.