sabato 22 ottobre 2016

Il lettore CD non serve più

Era il primo componente per una catena audio che si rispetti, la sorgente dalla quale scaturiva il suono che, se carente all'origine, il resto dei componenti non poteva certo migliorare, ma ormai è diventato qualcosa che sta andando nel limbo di quegli oggetti che non compra più nessuno ma non sono ancora vintage e neanche si sa se mai lo diventeranno. Come un vecchio cellulare, più o meno.

Può servire ancora soltanto al possessore di grandi librerie musicali tutte su CD e che ascolta solo i suoi CD o quasi e che non ha problemi di spazio e moglie che spinge per occupare i suoi, di spazi.
Come il protagonista di un divertente film del 2015 con Ben Stiller, dove una coppia di quarantenni (Stiller appunto, con Naomi Watts) fa amicizia con una coppia di venticinquenni e Stiller realizza di essere fuori tempo confrontando la sua parete di obsoleti CD con la parete di vinili del suo nuovo amico.

Il più classico e diffuso tra i lettori CD dagli anni '90 in poi: il Marantz CD-63

Ma per tutti gli altri il CD ha perso da tempo ogni utilità. Non ce l'ha per tutti quelli dai trent'anni in giù che di CD ne hanno pochi (o nessuno) e quei pochi li hanno lasciati nella cameretta che mamma e papà non hanno ancora riutilizzato perché non si sa mai. Gli ascoltatori di questa generazione come sappiamo sono circa di due tipi: gli ascoltatori interessati ad altro e poco alla musica, che l'ascoltano in sottofondo e non pensano proprio all'acquisto di un impianto dedicato, e gli ascoltatori più appassionati ed esigenti, che volentieri si metterebbero in casa un buon impianto, o che saprebbero riconoscerlo ed innamorarsene. A loro si rivolge questo post.

Il Lettore CD lo abbiamo già 
Si, perché questo mestiere lo può fare il tablet o anche lo smartphone che abbiamo già, non importa se è un iPad o un iPhone o un modello con Android. Per sostituirlo completamente bastano solo due economici upgrade, già trattati in precedenza sul blog:
  • un contratto per l'ascolto della musica in streaming in qualità CD
  • un componente di rete prodotto da Google e chiamati Chromecast Audio
Il costo non si può considerare elevato: per il Chromecast Audio, considerando che include anche un DAC in alta definizione e pure piuttosto valido, bastano 39 € (vedi la prova qui).
Per un servizio streaming, dipende dall'interesse per la musica.

Può essere caro per chi l'ascolta in sottofondo da YouTube o da una radio in heavy rotation come RDS o Radio Subasio (nessuna accezione negativa, magari ha altri nobilissimi interessi, o vive bene così ed è liberissimo di farlo). Ma per un appassionato anche medio di musica, che comprava 1-2 CD al mese o magari anche di più, e' straordinariamente conveniente. Con il costo di un CD al mese (19,9 € per l'abbonamento standard) può ascoltarne uno diverso al giorno, o anche 2 o più, dipende dal suo tempo, per tutto il mese. In modo perfettamente legale.

Qualità CD in streaming + Chromecast
Qui c'è la novità e quindi la motivazione per un nuovo post. I servizi in streaming ascoltabili in Europa in qualità CD sono 2: Qobuz e Tidal. Il primo è compatibile con Chromecast Audio ma non è disponibile ufficialmente in Italia. Il secondo è disponibile ufficialmente in Italia ma fino a poche settimane fa non supportava Chromecast. Ora, da qualche settimana, supporta anche il DAC Wi-Fi di Google e quindi possiamo affermare senza più vincoli negativi che il lettore CD non serve più, nel senso che con il nostro iPad possiamo avere la stessa qualità di riproduzione di un lettore CD e la stessa ampiezza di catalogo, cioè tutta la musica del mondo pubblicata su CD.


Obiezione 1: ma la qualità CD e' proprio indispensabile?
Il riferimento è implicito ed e' ovviamente a Spotify o Apple Music, che costano la metà di Tidal. La risposta è sì, se vogliamo la stessa qualità del CD. Che poi si riesca sempre a sentire la differenza è un dibattito aperto. Ma molti, incluso chi scrive, possono testimoniare che affinando col tempo la capacità di ascolto, ovvero "abituando l'orecchio" la differenza si sente. Anche se con i servizi streaming compressi non si perde molto, nella versione premium, soprattutto per la musica moderna e non acustica.

Obiezione 2: ma il lettore CD ha un DAC di qualità superiore a Chromecast
Può darsi (anche se non sempre, se il lettore non è recente), ma Chromecast Audio e' espandibile a piacere grazie alla uscita composita digitale - analogico. Anziché il DAC interno può essere usato quindi un DAC esterno, a patto che abbia un ingresso S/PDIF e che sia auto alimentato. Anche se meno comuni di quelli solo USB ne esistono decine di ogni prezzo, comunque. Per chi ha un lettore CD o multiformato con ingresso S/PDIF esiste anche la possibilità di collegare Chromecast (con un cavo non incluso nella confezione, da acquistare a parte) anche a questo ingresso e utilizzare il DAC interno del lettore, ammesso che sia migliore come qualità audio.

Obiezione 3: perché per forza questo componente di Google?
No, naturalmente esistono altri componenti che fanno lo stesso mestiere, con varianti nelle funzioni e possibilità di connessione in più o in meno, come ad esempio Sonos Connect. Ma costano molto di più (anche 10 volte) senza dare molto di più. Può darsi che la situazione cambi in futuro, ma ora è così. E per una volta si può indicare un prodotto specifico che è senza concorrenti, ora.

Obiezione 4: ma sul servizio streaming non c'è tutta la musica del mondo!
Qui Spotify o Apple Music verrebbero utili, perché quello che non c'è e' veramente poco, ma comunque qualcosa manca, in particolare:
  • La musica nazionale di non grande notorietà
  • La musica classica e lirica di particolari interpreti, inclusi quelli più noti al momento
  • La produzione e della nota casa discografica ECM specializzata nella nuova musica, l'etichetta dove pubblicano artisti di grande importanza come Keith Jarrett, Jan Garbarek o Meredith Monk e molti altri.
  • La produzione di altre etichette specializzate e "audiofile"
Per la classica se vogliamo ascoltare il terzo concerto di Rachmaninov non potremo quindi ascoltarlo nella esecuzione della pianista virtuosa e diva Yuia Wang, ma non mancheranno valide alternative. Ma per tutti gli altri casi non abbiamo alternative: dobbiamo comprare il CD, o addirittura convertire in digitale un vinile. Quindi, serve ancora un lettore CD, sembrerebbe. Ma non è così.

Una nota artista impegnata nella musica contemporanea e sperimentale
che pubblica con ECM è Meredith Monk 
Il lettore CD non serve neanche per la musica non in streaming
In questi casi, che però non saranno molti, e' soltanto necessaria una operazione preliminare, ormai piuttosto comune: il ripping del CD (vedi qui gli articoli - guida) e l'archiviazione su uno storage server che supporta il protocollo DLNA (praticamente tutti, vedi qui un articolo).
Una volta che il CD raro o comunque non in streaming e' sullo storage, serve solo una app lettore che supporta Chromecast e DLNA, come ad esempio LocalCast (5 € la versione senza pubblicità). 
LocalCast supporta file audio in qualità CD 16/44.1 o anche "quasi alta definizione" fino a 48KHz.

La "non soluzione" Google Play Music
Ci sarebbe un altro sistema più semplice, per alcuni versi, ma meno per altri: utilizzare il player di Google, che si chiama con poca fantasia Google Play Music, e che ovviamente è compatibile con Chromecast. Il vantaggio qui sarebbe che non serve neanche lo storage server, la nostra musica "rara" può essere archiviata nel cloud, negli ampi spazi che Google ci lascia a disposizione per pochi Euro all'anno. Purtroppo ci sono due contro indicazioni molto pesanti: la prima è che anche per un servizio gratuito dobbiamo comunicare la nostra carta di credito, che serve solo in realtà per farci identificare come residenti nel nostro paese. E per impedirci di caricare sullo spazio cloud quello che nel nostro paese non è ammesso mettere lì secondo loro americani (pure se siamo legittimi proprietari avendo acquistato il supporto).


La seconda, anche peggiore, è che la musica caricata, che in formato origine può essere anche lossless (solo Flac e ALAC) viene comunque compressa in MP3 320Kbps. Infine c'è da segnalare anche che i tempi di caricamento sembrano essere veramente lunghi (almeno con un ADSL di media velocità come il mio).



Ultima obiezione: ma l'alta definizione rimane fuori.
Vero, ma si parlava di qualità CD. Servizi streaming in HD ancora non si vedono e l'annuncio del supporto di MQA in Tidal continua a non avere seguito. Per l'alta definizione continua ad essere necessario un network player o un Music server.

In sintesi
Il lettore CD non serve più, un tablet può prendere il suo posto senza alcuna contro indicazione, e anzi l'uso sarà più comodo.

8 commenti:

  1. Articolo molto interessante, grazie. Io ho un amplificatore con dac integrato e connessione Bluetooth. Va bene ugualmente? Il bluetooth supporta la trasmissione in qualità cd?

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    1. Grazie a te. La connessione Bluetooth standard (SBC) secondo quanto affermano diversi articoli ha prestazioni al limite per supportare un flusso a qualità CD, è adatta solo per audio compresso. Per la qualità CD è stato sviluppato un protocollo di trasmissione più performante chiamato Aptx. Ovviamente dovrebbe essere supportato sia dall'ampli sia dalla app player sul tablet. E qui, leggendo al volo gli ultimi aggiornamenti, pare che su iPad non ci siano ma ci siano invece alcune soluzioni per Android. Un trasmettitore che supporta questo protocollo è il Cambridge Bt100 che però dovrebbe essere collegato dalla parte dell'ampli e da quello che si capisce fornire anche l'app per alcuni modelli di tablet Android. Qui nel seguito il link con qualche informazione in più. Ovviamente esisteranno cercando decine di alternative simili. In sintesi si può fare, ma non sembra essere una soluzione più semplice, e dovresti verificare la qualità Bluetooth del tuo ampli.
      https://www.cambridgeaudio.com/sites/default/files/product/giudes/bt100_customer_top_tips_italian_single_pages.pdf

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  2. Ottimo articolo!
    A quando un test di una catena Tidal -> Chromecast audio -> dac?

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    1. Grazie. Per fare la prova dovrei però prima procurarmi un DAC con ingresso S/PDIF, quelli che ho sono tutti USB. Ho fatto comunque una prova veloce a confronto con il CD (lettore Oppo DV980) con alcuni brani di Up For It di Keith Jarrett (non in parallelo). Mi sono concentrato sugli assoli di contrabbasso che con il Chromecast mi sembravano un po' indietro, ma confrontati con il CD non ho sentito differenze apprezzabili. Forse era la registrazione dal vivo. Una prova da fare, comunque.

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    2. C'è però un'altra soluzione, connettere Chromecast all'ingresso digitale di un lettore, farò presto questa prova.

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  3. Grazie per la esauriente risposta. Si, il mio amplificatore supporta il protocollo Aptx, è un Nuprime IDA8. Che tu sappia l'App di Tidal per Ipad supporta Aptx? Se si, potrebbe essere una alternativa valida al wifi, visto che l'avrei già disponibile?

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  4. Sicuramente la app di Tidal supporta anche speaker bluetooth e quindi la connessione è possibile. Puoi provarla tu stesso perché Tidal offre 30 giorni di prova gratuita full functionality. Su alcuni commenti si dice che Aptx su iPad funziona in forma ridotta perché la trasmissione via bluetooth è comunque compressa, mentre su Android non è così, ma non ho trovato conferme. Sarebbe necessario un approfondimento.

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