sabato 3 aprile 2010

Lotta al caro disco

Qualche giorno fa stavo pagando dopo aver acquistato alcuni libri da Feltrinelli e ho visto vicino alla cassa l'ultimo CD, appena uscito, di Sade, Stavo per comprarlo ma mi è caduto l'occhio sul prezzo, che è rimasto sempre quello per un album nuovo, crisi o non crisi del CD, 20 € e 90. Il prezzo che le case discografiche cercano di imporre da anni e che la totalità degli acquirenti considera esagerato per un CD. A malapena lo accettano se si tratta di un CD da regalare (regalo poco originale) o dell'ultimo album del proprio gruppo o interprete preferito.

Un po' come in questo caso.  Ma esiste una alternativa per avere un CD "doc"?
Ma certo. Si può comprare su Amazon. Per esempio su Amazon UK, che è vicino e costa meno di spedizione. Non è che stia facendo la pubblicità a questo popolare e profittevole servizio (non ci guadagno nulla, non ho neanche la inserzione) racconto solo come funziona e mi chiedo come mai funzioni così.

Andando sul sito di Amazon si possono facilmente cercare gli album che interessano. C'è praticamente tutto (anche in formato LP) perché oltre al magazzino principale di Amazon stessa ci sono molti "negozi" associati. In questo caso si trattava di una novità, facilmente reperibile da Amazon, con un prezzo base di 7.08 sterline. Considerato il costo della vita in UK sono circa 7 € e già qui uno si fa qualche domanda. Grazie poi al cambio favorevole che deriva dal nostro caro Euro forte anche l'acquisto dall'Italia rimane decisamente conveniente. Quando ho acquistato io era a 0,9 e quindi partivamo a meno di 8 €. Poi c'è l'IVA (VAT) che però in UK è solo il 16,7% e si arriva quindi a 9,2 € circa, E chi non accetterebbe come prezzo per un CD appena uscito 9 o 10 Euro? Certo, comprando via Internet ci sono da aggiungere i costi di spedizione, ma aspettiamo un momento.

Visto che i costi di spedizione, che di solito sono attorno alle 3 sterline, diminuiscono proporzionalmente acquistando più CD ho cercato se c'era qualcosa di interessante da aggiungere. Per esempio l'ultimo disco e il sorprendente grande successo internazionale (per un album di qualità e anche minimalista) di Jack Johnson, Sleep Through The Static (#16 mondiale nel 2008). Questo non è più una novità e il prezzo è anche inferiore: 4,66. Un terzo disco? Mi andava di riascoltare il fulminante esordio di Amy MacDonald: è del 2007, sono sufficienti 4,60 sterline anche in questo caso.

Totale? La spedizione costava 2,96 GBP, l'IVA pesava per altre 3,3 sterline, i tre dischi venivano 19,9 sterline che, tradotte in europei soldi, aggiungendo anche il cambio maggiorato della carta di credito, facevano 22,9 € in tutto. Due soli miseri € in più dell'acquisto immediato da Feltrinelli o Mondadori.

E il tempo di spedizione? Dagli Stati Uniti effettivamente bisogna spesso aspettare molto, anche un mese, ma dal Regno Unito i tempi sono come in Italia, magari pure più rapidi. Dopo 5 giorni il pacchetto era arrivato con tre CD nuovi, completi di libretto, foto, testi, e anche della confezione ecologica tutta in cartoncino del coerente Jack Johnson. Che era una ristampa e quindi anche con bonus track (spesso è così nelle stampe inglesi).
Con una media di meno di 8 € tutto incluso per ogni album direi che la lotta al caro CD può dirsi vinta, sono costati  meno che acquistarli su iTunes (dove Sade e Jack Johnson sono ancora a prezzo pieno di 9,99 € e This Is The Life è a prezzo ridotto di 7,99). Ma per gli affezionati al formato album e alla musica su supporto fisico (come me) poi rimane ancora la confezione e la stampa su CD. Anche se adesso Apple ha introdotto qualcosa di simile, almeno come funzionalità, anche nel mondo digitale, i "digital booklet" associabili ad ogni album intero copiato.

Da osservare infine che il costo di acquisto potrebbe essere ancora più basso, almeno per il catalogo (gli album non novità) rivolgendosi agli altri negozi Amazon che vendono anche usato. I CD se tenuti regolarmente non subiscono usura e quindi si possono trovare a prezzi veramente bassi in condizione "as new". Ci sarebbe poi anche la alternativa eBay ma qui l'acquisto di CD richiede qualche attenzione in più, per la grande quantità di CD "fatti in casa" (anche e soprattutto all'estero, Forcella non è solo a Napoli) in cui si può incappare. Diverso ovviamente il caso per LP o DVD-A o SACD, che non sono realizzabili se non industrialmente.

Rimane invece senza risposta le domanda sottintesa sin dall'inizio: perché le case discografiche seguono queste strategie di prezzo? Forse perché qualcuno che compra nei negozi a questi prezzi ancora c'è. Forse perché Amazon può strappare sconti o accettare margini inferiori. Sta di fatto che, evidentemente, i CD potrebbero costare 10 €, e gli acquirenti (sempre meno numerosi) non fanno fatica ad averne la prova. Arriveranno mai alla conclusione che per vendere un oggetto forse conviene metterlo al prezzo che gli acquirenti potenziali sono disposti a pagare, prima che gli acquirenti potenziali svaniscano?

Per ora pare di no, e il recente rapporto sull'anno 2009 che si può leggere sul sito dell'IFPI (l'associazione mondiale della industria discografica) è tutto un inno ai magnifici risultati del download digitale, in forte crescita (ma la musica pesa per il 27% del totale e questa crescita non compensa la caduta del fatturato nei supporti fisici) e tutto un atto di accusa al colpevole numero uno, che per loro rimane sempre la pirateria.

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