lunedì 3 novembre 2025

L'impianto che non fa ascoltare la musica

Ci sono ancora case nelle quali troneggia, di solito nella sala, un impianto? Da un po' di tempo mi pongo questa domanda notando che tra parenti, amici e colleghi sono l'unico ad avere un classico impianto sorgenti - ampli - diffusori acustici. Ma un alert si è acceso quando nella mia testa è sorta da sola una domanda: "ma l'impianto serve per scoltare la musica?". Domanda che nasceva da una serie di imprevisti: avevo un po' di tempo e volevo ascoltare un CD comprato da poco Ummagamma dei Pink Floyd in ultima edizione rimasterizzata recentemente, c'è l'ho però anche in versione "liquida"  come si diceva una volta ,e  in alta definizione e quindi ho deciso di sentire prima un traccia dalla parte "studio" in questo formato, ho quindi acceso il Mac Mini che ospita il media player, che è J River Media Center,  e' sorto il primo intoppo, a cui sono seguiti gli altri, li  metto in fila:

  1. Sorgente digitale (Mac Mini e J River): per qulche motivo informatico o chissà cosa il Mac Mini non vedeva il DAC, ho tentato di capire il problema ma il tempo che avevo a disposizione passava e teoricamente per sentire in DSD, cosa che mi sarebbe piaciuto fare, ma dovevo cambiare la  configurzione di J River e siccome non lo faccio da molto dovevo guardare le istruzioni (da me preventivamente messe sul blog)
  2. Sorgente CD (Audio Analog Paganini 192/24) : ho lasciato perdere rimandando a un altro momento per capire cosa era successo e sono passato al CD , che non richiede riconfigurazioni, ma ho dovuto abbandonare subito perchè dalle casse è uscito un forte disturbo, un paio di settimane prima era già successo ma avevo individuato il problema (forse) nel pregiato cavo in lega di argento che infatti avevo sostituito con un vecchio cavo probabilmente anche lui fallato.
  3. Sorgente multi player (Oppo) : ho quindi pensato di passare al secondo lettore che ho, che però quando avevo fatto un confronto in lettura CD con le Stax perdeva parecchi punti. Non mi piaceva ascoltare partendo già con un handicap, e ho lasciato perdere
  4. Sorgente vinile (Pro-Jet Xperpex) : ho abbandonato i Pink Floyd (non ho Ummagumma in vinile)  e sono passato a un disco piu recente che mi hanno regalato, Tidal di Fiona Apple, che avevo sentito solo una volta e che volevo riconsiderare.

Ma mi sono fermato quando mi sono ricordato che è registrato in 45 giri, lo avevo scoperto la prima volta cheho messo sul piatto quesrto LP notando che stranamente chi cantava era un uomo, anche se non era citato nessun ospite, soprendo che era più fedele formato 45 giri il mistero è stato svelato: io l'avevo messo a 33 giri. Quindi ho lasciato perdere la quarta volta perché su questo giradischi non c'è una levetta 33-45  ma bisogna cambiare la cinghia a mano ed è un'operazion non difficile ma delicata, e poi l'album, che ha 10 canzoni e durata un po' superiore al massimo per un LP , in 45 è su quattro facciate e bisogna quindi cambiare disco quattro volte per sentire ogni volta 2 o 3 canzoni. Prezzo da pagare per una ipotetico suono  superiore con la velocità a 45 giri.

In sintesi, il mio impianto, costruito e affinato nel corso di molti anni, si è interposto tra me e la musica e il risultato è che non ho ascoltato nulla ma in compenso dovrò occuparmi di due o tre interventi di sistemazione dell'impianto, la prossima volta che avrò un po' di tempo, ancora una volta al posto della musica. Si impone una riflessione.

Un impianto pronto all'uso

L'impianto specializzato solo per la musica (di questo parliamo) è molto meno user friendly, l'interfaccia non è unica e per un impianto complesso un uso non frequente di alcune sorgenti può generare qualche incertezza, come dimostrano i miei tentativi citati prima. In sintesi una interfaccia non user friendly, per specialisti, io un paio di anni fa quando ho lasciato per qualche mese casa mia a mia figlia, per mettertele a diposizione l'impianto ho dovuto fare un video con me che illustravo i passi (non pochi) necessari per ascoltare qualcosa.

E poi ci sono i contenuti, la musica che vogliamo ascoltare, che non sono apparentemente già lì a disposizione. ma che devono essere portati all'impianto su un supporto (ricordandosi dov'è quello che ci interessa.) . Uno scenario molto lontano dai componenti ready to use.

Ma un'alternativa per la musica esiste già, è l'evoluzione dell’audio digitale che è arrivato alla eliminazione di tutto quello che era analogico e che può essere invece realizzato in digitale.
Arrivando così  un impianto composto da un solo componente: la cassa acustica amplificata, che contiene oltre all'amplificatore il DAC per l'uscita  in analogico, quasi sempre un DSM per interventi sul suono  e la connessione Wi Fi che lo collega alla sua app, che fornisce l'interfaccia con l'utente cioè con noi, gli audiofili (se si usa ancora) e la connessione con il servizio di streaming, cioè con quasi tutta la musica del mondo

L'impianto analogico ma ready to use

Ma noi boomers non vorremmo abbandonare l'impianto classico e la sua immagine romantica, la sua tecnologia di 80 anni fa che riesce ancora a competere e spesso superare la tecnologia digitale, quindi proviamo a immaginare un impianto ready to use con tecnologia solo analogica (quasi), che fornisca anche un altro plus: l'ascolto in una stanza analogica, nel senso libera da smartphone, tablet, PC, che inevitabilmente attirano l'audiofilo per soddisfare ogni sua domanda suscitata dall' ascolto, tipo trovare le parole o chi suonava il piano in quel brano jazz. Solo musica e album per intero, per tornare all'ascolto non solo immediato ma anche non interrotto.

Scrivo "quasi" perché non c'è niente di più lontano dall'approccio ready to use del vinile o del nastro magnetico. Quindi partire dal CD è un obbligo, ma così come è un obbligo che l'impianto sia "minimal":lettore-amplificatore-casse nonché di qualità abbastanza elevata perché ci sia anche una motivazione legata all’ascolto nella decisione di non scegliere un impianto digitale, ormai con prestazioni simili. Da evitare purtroppo anche gli ampli a valvole per la manutenzione continua che richiedono L'approfondimento su  questo  approccio lo facciamo su un impianto ipotetico ottimizzato per questo scopo.

Un esempio

il primo anello della catena è il più critico perché i lettori CD "puri " che non siano in realtà uno streamer con lettore per dischi ottici,  e che siano veramente HiFi, sono sempre più rari, nella ricerca che ho fatto sono meno di 10 quelli con carattere Hi-FI per costruzione e DAC incluso.
Tra quelliche ho trovato il più interessante sembra il Denon DCD-3000NE (Reference), particolarmente curata la conversione, con  una soluzione quad ESS Sabre ES9018K2M (quad ES9018K2M) per la sezione D/A (384 kHz / 32-bit quad DAC) e upsamling a  384 kHz, Non standard e ben curata anche l'unità di lettura. Legge anche i SACD e DVD vari formati. Prezzo medio-basso per gli attuali standard nella Hi Fi : ca. 2.500 €


Per l'amplifcatore, sempre per gli obiettivi  della massima semplicità e di un suono trasparente una ottima scelta può essere il Puccini Anniversary di Audio Analogue, circuito senza controreazione e elevata qualità di tutti i componenti lo pongono decisamente più in alto degli amplificatori  classe D inclusi nelle casseamplificate, anche di livello più alto. Non ha ridondanze nel senso di funzioni inutili, se non che ha tre ingressi ìn più. Prezzo medio, per i parametri attuali Hi-Fi : ca. 5.000 €


Le casse acustiche hanno come esigenza specifica quella di bassi estesi e di alta qualità, punto debole (l'estensione) delle casse amplificate, che rimediano con il DSM , ma è sempre un'approssimazione. La scelta cade sulle KEF R7 Meta, diffusori da pavimento dotate di 2 woofer in alluminio da 165 mm che estendono a 40Hz la resa del celebre driver coassiale Uni-Q – con midrange da 125 mm e tweeter a cupola in alluminio da 25 mm allineati. Prodotte in Cina anche se ovviamente progettate in UK hanno un prezzo che considerando la tecnologia e le prestazioni è da considerare basso : ca. 5250.

Quindi cosa otteniamo con questo impianto che mette l'ascolto al primo posto?

Intanto bisogna metterlo in una stanza adatta, niente di speciale, 60-70 cm dietro alle casse, tappeti per terra, possibilmente nessuna armadiatura con vetri e idem per i quadri, ampli e lettore CD possibilmente tra le due casse e con un po' di spazio dietro per gestire comodamente i cavi, che sono corti al minimo e quindi semplici da collegare e gestire. Tutto questo perchè la correzione ambientale digitale in questo ambiente non è possibile. Infine un comodo divano al vertice dl triangolo dove ascoltare la musica, necessariamente da soli.
Anche il montaggio dell'impianto non è complicato, per l'alimentazione servono solo due spine a muro si può fare a meno della pera multipla (alias "ciabatta") e poi ci sono da posizionare le casse, per fissare prima il punto centrale e poi  larghezza del campo uditivo. Unica difficoltà il peso delle casse, 30 Kg l'una.
Ora non serve niente altro che un CD (o un SACD) da ascoltare in pace, senza distrazioni esterne o interne (provenienti dall'impianto) mantenendo vicino un unico oggetto tecnologico vicino (ma non è obbligatorio) il telecomando dell'ampli per regolare il volume.
Ma c'è un'altra motivazione per un ritorno al CD, ne parliamo nel possimo articolo.


Le Kef R7 Meta in un'ambientazione simile a quella descritta, salvo l'assenza
 di un componente senza il quale questo impianto non suorerà mai.










martedì 7 gennaio 2025

Etichette che producono vinili di alta qualità da Master Digitali

Nel post precedente abbiamo visto che anche gli LP in vinile di album creati dopo gli anni '90 (e registrati quindi in digitale) grazie ad una attenta gestione delle fasi di mixing e di mastering mantengono quelle caratteristiche di suono che, a torto o a ragione, convincono molti appassionati a preferire il vinile, nonostante costo e complessità di gestione.
Abbiamo visto anche che le case discografiche principali non ritengono importante rassicurare gli acquirenti sull'attenzione applicata a queste fasi importanti di produzione di un LP. Per completezza facciamo allora una rassegna (ovviamente non esaustiva) di etichette grandi e piccole che invece forniscono dettagli 
sul processo, a volte ampi a volte meno, facendo un approfondimento su cosa si può trovare.

Craft Recordings
    • Specializzazione: Jazz, rock classico, e produzioni storiche.
    • Processo: Spesso partono da master digitali hi-res per restauri e ristampe. Collaborano con tecnici di mastering di alto livello (es. Bernie Grundman, Kevin Gray).
    • Trasparenza: Indicano chiaramente quando il master è digitale e spesso specificano l'origine del file (es. "Remastered from Original Tapes and Transferred to Hi-Res Digital").
    • Catalogo: Alcuni album dei REM (Up!, New Adventures in Hi.Fi, Accelerate) , di Ben Harper, di artisti Country  e di gruppi metal (Creed, Alter Bridge).
Esempi
Ben Harper - Get Up! (2013) - $ 26

Alison Krauss - Paper Airplane (2011) - $ 30

R.E.M - New Adventures in Hi-Fi (1996)  $ 37,99 (2 D)
 
Vinyl Me, Please
  • Specializzazione: Edizioni limitate di album iconici in vari generi.
  • Processo: Master digitali hi-res ottimizzati per il vinile, con incisione curata da tecnici esperti.
  • Trasparenza: Pubblicano note dettagliate sul processo produttivo per ogni uscita sul loro sito e nelle schede prodotto.
  • Catalogo e Note: L'etichetta  presenta numerosi LP di album recenti (quindi registrati in digitale ) di molti generi, è possibile una ricerca con vari filtri. Parte della loro produzione è anche distribuita da un portale online tedesco HVV, in alcuni casi il prezzo è più basso, e ho inserito questo.
Esempi
Iris DeMent - Infamous Angel (1992) - € 34,99

Nikki Lane - Denime & Diamonds (2022) - $ 34,99

Bright Eyes - I'm Wade Awake It's Morning (2004) - $ 33,99

Music On Vinyl (MOV)

    • Specializzazione: Ampio catalogo di ristampe in vari generi, dal rock al jazz.
    • Processo: Master digitali di alta qualità, spesso forniti direttamente dalle major. Le incisioni sono curate con attenzione per ottimizzare la resa su vinile.
    • Trasparenza: MOV indica raramente dettagli sul master, ma per alcune produzioni (es. colonne sonore di Hans Zimmer) conferma l'uso di file digitali hi-res.
    • Catalogo e Note: scelta nelle media di queste etichette particolari, nel jazz un discreto numero e quasi tutto di nomi noti, nel rock quasi tutti artisti o gruppi di nicchia, che magari possono essere anche interessanti da scoprire (e la cosa adesso è facile perché si può sempre ascoltarlo in anteprima in streaming, anche semplicemente su YouTube).  Ma siamo sempre al "disco che sceglie noi" piuttosto che "noi scegliamo il disco" (vale anche per i due siti precedenti).
Esempi

Yes - Union (1991) - $27,99 (1 LP , 2 tracce in meno rispetto al CD per entrare in 51' circa, il CD è 62')

Deat in Vegas - The Contino Sessions (1999 ) - $ 31,99 (2 LP)

Curve. Cuckoo (1993) - $ 28,99

Speakers Corner Records
(alcuni casi)

  • Specializzazione: Jazz, rock, classica.
  • Processo: Sebbene molti dei loro vinili siano AAA, in alcuni casi utilizzano master digitali hi-res quando i nastri originali non sono disponibili.
  • Trasparenza: Specificano quando non è stato possibile utilizzare nastri analogici.
  • Note: Non si applica molto agli obiettivi di questo post ma lascio la segnalazione perchè è un'etichetta totalmente indirizzata alla produzione di vinili moderni ma integralmente analogici, quindi di interesse per i "vinilisti".

Real World Records

  • Specializzazione: World music e artisti contemporanei.
  • Processo: Master digitali hi-res lavorati con cura per ottimizzare il suono su vinile, spesso utilizzando tecniche avanzate per preservare dinamica e profondità.
  • Trasparenza: Comunicazione chiara sull'origine digitale dei master.
  • Catalogo e Note: si tratta della casa discografica creata da Peter Gabriele collegata al Festival WOMAD che sit iene in UK, e quindi specializzata in musica etnica e fusion. Quindi interessante per i cultori di questo genere. Gli LP dovrebbero ben curati consideratole ambizioni di qualità dell'etichetta. Sul sito non sono riparti dettagli

Blue Note Records (Tone Poet Series)

  • Specializzazione: Jazz classico.
  • Processo: Anche se molte pubblicazioni sono analogiche, per alcune riedizioni o nuovi artisti utilizzano master digitali hi-res con incisioni anche queste curate da Kevin Gray.
  • Trasparenza: Comunicano quando il master è digitale, ad esempio nelle nuove edizioni del catalogo Blue Note.
  • Catalogo e Note: Sono quasi tutti album registrati in analogico che garantiscono realizzati con grande cura, tra i nuovi attualmente disponibili ho trovato solo Glamoured di Cassandra Wilson. Etichetta comunque consigliabile per gli interessati al jazz pre-fusion.

Deutsche Grammophon

  • Specializzazione: Musica classica e orchestrale.
  • Processo: Utilizzo di master digitali hi-res (fino a 24-bit/192 kHz) per produrre vinili, curando il trasferimento e l'incisione per garantire la massima qualità.
  • Trasparenza: Indicano chiaramente che i master provengono da file digitali hi-res.
  • Catalogo e note: L'etichetta continua a produrre album di classica e dintorni registrati ora, e quindi tutti in digitale, e dichiara grande cura nella realizzazione dei vinili.

Nonesuch Records

  • Specializzazione: Musica contemporanea, folk, e classica moderna.
  • Processo: Master digitali hi-res trasferiti con tecniche avanzate per ottimizzare la resa su vinile.
  • Trasparenza: Specificano spesso che i vinili provengono da master digitali.
  • Note: E' un'etichetta autonoma, nel senso che pubblica in vinile solo sue produzione, quindi artisti magari interessanti ma da scoprire. Lascio quindi la segnalazione solo per dare più riferimenti.
Warner Records (Rhino High Fideity)
  • Specializzazione: Ristampe di grandi successi pop e rock.
  • Processo: Molte ristampe derivano da file digitali hi-res lavorati con cura per preservare dinamica e qualità sonora.
  • Trasparenza: Per alcune produzioni indicano chiaramente il processo, come nel caso della serie Rhino High Fidelity.
  • Catalogo e Note: è il catalogo di una Major quindi sono disponibili su vinile le versioni in LP di molti artisti di album recenti, meno recenti ma registrati in digitale e ristampe accurate di classici. Visto il catalogo molto vasto (ma non vastissimo, non tutto è giudicato di interesse per i vinilisti, suppongo) come esempio metto i due estremi, un album recentissimo di puro pop e due classici del rock, il secondo dei quali (capolavoro del country rock) pubblicato con cura e mastering di Kevin Gray, nella citata serie Rhino High Fidelty.
Esempi

Jennifer Lopez - This Is Me ... Now (2024) - $ 27,98

Led Zeppelin IV (1971) - $ 39,98 (2 LP)

Gram Parsons . Grievous Angel (1973) - $ 39,98 (2 LP) 

In sintesi
La rassegna conferma che la produzione di vinili, che siano ristampe di LP o versione analogica di album usciti su CD, e discretamente ampia, ma ci si deve dimenticare di fare una scelta basata sull'artista e poi sull'album, con molta fortuna si potrà anche trovare, più spesso nel jazz, ma raramente nel rock e moderna in genere. Bisogna invece seguire l'approccio opposto, ovvero consultare i cataloghi e individuare album che sembrano interessanti. A meno che siano già conosciuti il secondo passo sarà ascoltare il disco cercandolo su YouTube o sul servizio streaming e poi, se l'ascolto conferma l'interesse, ordinare (visto il costo consiglio di ascoltarlo sempre tutto). 

Un approccio reso necessario dal fatto che non tutte le nuove uscite sono pubblicate su vinile e che anche quelle pubblicate potrebbero essere tutte vendute (le tirature spesso sono basse, a volte intenzionalmente), Quindi il processo di acquisto ha qualcosa di affine al collezionismo, e questo potrebbe anche essere una  ulteriore motivazione per qualcuno, oppure, all'opposto, la motivazione per restare al CD per chi è più interessato al contenuto, e quindi alla musica.