Il metodo scientifico che è stato adottato per questa ricerca multidisciplinare è stato infatti l'ascolto affidato a esperti (70 liutai) già in possesso delle capacità di individuare e valutare i vari parametri che concorrono alla gradevolezza del suono. Seguendo questo metodo è stato confermato che i violini Stradivari hanno oggettivamente caratteristiche di equilibrio timbrico superiore a violini più recenti o di altre scuole, che li fanno preferire agli altri usati per confronto.
La violinista Lena Yokoyama suona con uno Stradivari alla Villa Reale di Monza |
A noi interessa in particolare il metodo usato, basato su un audio da ascoltare il più possibile neutro, ascoltatori esperti, e ascolto in doppio cieco, ovvero né gli ascoltatori né gli organizzatori sapevano quale dei suoni a confronto provenivano da violini Stradivari e quali no.
Con questo metodo, non so poi se da definire scientifico o più semplicemente di buon senso, si è anche smentito il test di alcuni anni fa nel quale passanti ed anche musicisti avevano preferito violini moderni ad uno Stradivari o non avevano individuato le differenze. Così come chi beve vino e lo apprezza non è detto che sappia distinguere due annate di un Sassicaia, anche un violinista non è detto che sappia riconoscere due violini diversi e possa preferire uno o l'altro in base ai suoi gusti personali.
In sintesi, è consigliabile mantenere adeguata cautela nel fare propri i giudizi e le descrizioni del suono di un componente Hi-Fi (incluse quelle che faccio io, quando mi ci avventuro), se non è stato effettuato un confronto in doppio cieco, o almeno in cieco (ovvero, mai, sulle riviste online e no). Meglio considerarli un parere da approfondire,
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