Grande entusiasmo generale attorno alla musica liquida. Articoli, siti, ed ora persino le riviste più tradizionali di Hi-Fi o quelle che erano più specializzate sull'home theater che provano music servers e media player, sia basati su PC sia stand-alone, e nuovi DAC che escono continuamente, sia da piccoli produttori sia da affermati nomi del settore.
Di software da suonare su questi nuovi componenti però ce n'è effettivamente in giro? Oppure, come per altri nuovi formati che hanno completato il loro ciclo nel decennio come prodotti di nicchia, come il SACD, anche in questo caso il target non è l'appassionato di musica ma l'appassionato di tecnologia? In altre parole chi è disposto a scegliere la musica da ascoltare in base alla disponibilità sul formato preferito, piuttosto che accettare qualsiasi formato decente pur di ascoltare la musica preferita?
Facciamo un test
Prendiamo come punto di partenza le recensioni contenute nella (sempre eccellente) sezione musica dell'ultimo numero di Audio Review (AR). Mettiamoci nei panni di un appassionato di musica di oggi, che non ha CD o album in altri formati e che vuole partire direttamente con la musica liquida.
Cominciando dalla classica. Il disco del mese è la sinfonia n.10 di Mahler, diretta da Boulez, un disco DG registrato a febbraio 2010. DG (Deutsche Grammophon) vende da tempo la propria produzione anche via rete, in formato "liquido" appunto, anche in qualità CD, Flac lossless e senza vincoli, DRM free. Quindi dovrebbe esserci questo titolo.
Andando invece sul sito si trova la prima sorpresa. Non tutto è disponibile per il download. In particolare, almeno per Boulez, è disponibile la produzione sino al 2008. Quella posteriore solo per ordine postale (CD per corrispondenza) ma a volte, come in questo caso, neanche quella. Gli ultimi album sono disponibili quindi in diversi casi sono nella classica catena distributiva dei negozi. Un'alternativa liquida però c'è: iTunes. Qui l'ultima fatica di Boulez è presente, ma in formato compresso (e neanche iTunes plus, con qualità incrementata). Per la grande orchestra di Mahler è un po' poco.
Proviamo con il secondo album, le ultime sonate di Beethoven in una esecuzione giudicata eccezionale dal recensore, di Elisabeth Leonskaja. Un disco pubblicato dalla etichetta tedesca MDG, che scopriamo essere disponibile anche in formato SACD ibrido. Disponibile tranquillamente da Amazon e altri negozi on-line. Ma non per il download. Questo, per la cronaca, non c'è neanche su iTunes. (E non è indicata nella recensione la disponibilità in SACD)
Continuiamo con un album più insolito, Riccardo Chailly e Stefano Bollani impegnati con notissime composizioni di Gershwin, un disco Decca. Questo non c'è neanche nel catalogo on-line Decca (che è in comune con DG; forse è troppo recente (ma le recensioni di AR risalgono a qualche mese fa). Su iTunes però c'è, anche se sempre in compressione standard e non plus. Passiamo oltre.
A un disco Hungaroton con l'orchestra nazionale del paese mitteleuropeo impegnata, ovviamente, in composizioni di Bela Bartok (Musica per archi, percussioni e celesta e altre). Questo si scopre che è un SACD, anche se curiosamente non è indicato come tale, neanche stavolta, nella recensione. Disponibile da Amazon, ma non per il download.
Ultima prova, questo è un disco della BIS Records, ovviamente un SACD (abbiamo parlato di questa etichetta nel post precedente), Villa-Lobos, Floresta de Amazonas con l'Orchestra di San Paolo del Brasile. Questa recente incisione del 2010 la possiamo addirittura ascoltare, in streaming e integralmente dal sito della BIS Records. In bassa qualità, ovviamente. Ma non è scaricabile in formato liquido neanch'essa. Per comprarlo bisogna andare in negozio, dopo aver magari contattato il distributore italiano, per sapere in quali è disponibile. Teoricamente sarebbe disponibile tramite Amazon, ma solo su ordinazione. Però anche la piccola BIS Records è presente su iTunes, dove si può comprare questo album alla modica cifra di 8,99 € (meno della metà). Ma sempre compresso AAC e con DRM.
Quindi il nostro ipotetico appassionato che vuole abbandonare i CD e i supporti fisici in genere, avrebbe notevoli difficoltà, in base a questo test, ad alimentare la sua discoteca classica in base alle stimolanti recensioni di Filippo Gonnelli, Marco Cicogna e degli altri recensori di AR. A meno di non rinunciare non dico all'alta definizione, ma anche alla media risoluzione, alla qualità, ed accontentarsi della musica compressa. Il che per la classica non va molto bene, se non si ascolta con u iPod.
Passiamo al pop-rock
Ma forse è una limitazione solo del genere classico, recinto per appassionati in genere adulti (ed oltre) particolarmente legati alla fisicità del supporto.
Voltiamo un po' di pagine e andiamo alla sezione dedicata alla musica moderna.
Il disco del mese è l'ultima uscita di Antony Hegarthy. Il disco del 2010 del musicista canadese con i suoi Johnsons è Swanlights, pubblicato da Rough Trade. Sul sito della casa discografica c'è, si può acquistare (a ottimo prezzo, poco più di 10 sterline). Ma niente download, solo iTunes standard.
E continuiamo con un album della Universal, l'ultimo lavoro di John Mellencamp, No Better Than This. iTunes ok (ma sempre standard, che fine ha fatto l'iTunes plus?). Amazon ok. Dal sito (si deve arrivare a quello della Verve) si può ascoltare in streaming i brani, ma solo registrandosi, è pensato quindi per persone pazienti. Nessuna possibilità di download in qualità CD.
Facciamo solo un altro test perché ormai si è capito l'andazzo. Le case discografiche, anche quelle propense alla musica liquida e con siti di download, anche quelle che producono musica classica, non esattamente il genere preferito dai giovani downloaders, non si fidano e aspettano che i loro preziosi album abbiano almeno finito il loro ciclo come novità, durante il quale, è pianificato, evidentemente, il pareggio dei costi di produzione. Per il download immediato, altro che alta definizione, siamo ancora al formato compresso.
L'ultimo test è su una casa discografica, una indie, sempre prendendo dalle recensioni di AR, la terza di quelle in evidenza è dedicata alla nuova prova live del chitarrista e songwriter Richard Thompson, della quale si parla molto bene (è puro rock per chitarra elettrica però, niente folk). Nel sito dedicato all'album, Dream Attic, sono presenti diverse forme di vendita. A parte una edizione deluxe con ammenicoli vari a 90 $, che non ci interessa molto, si vede che si può scaricare in MP3 senza DRM (a 320kbps) a 10 $. Niente qualità CD, quindi. L'album è disponibile anche su iTunes, sempre a qualità standard (quindi un po' inferiore).
Vediamo la musica da catalogo
Va bene. Le novità sono precluse all'ipotetico nuovo adepto della musica liquida. Vediamo il catalogo, sempre prendendo come test l'ultimo numero di AR, nella sezione CD teca, dedicata ai classici "da non lasciarsi sfuggire".
Cominciamo dai Queens Of The Stone Age con il loro classico Rated R, un album del 2000, di 10 anni fa. Almeno questo la Universal lo rende disponibile per il download legale in qualità CD? No, si trova solo su iTunes, in qualità standard, però costa più del solito (13,99 €) perché è la "deluxe edition" con alcune bonus tracks. Costa meno comprare il CD in piena qualità (e nuovo) su Amazon.
Altri due dischi sono casualmente Universal quindi andiamo oltre, ad un classico ancora precedente, Belafonte Sings The Blues, ristampato dalla spagnola Blue Moon. E' una collana della benemerita etichetta spagnola Fresh Sound Records, che ripubblica edizioni molto curate di album a diritti scaduti (pubblicati in origine oltre 50 anni fa, quindi prima del 1960, ora come ora, questo era del 1958). A prezzi bassi, intorno ai 10 €, peccato che poi c'è la spedizione e si arriva a 17 €, che scende come al solito per unità comprando più CD assieme. Si trovano anche in Italia in negozio, a un prezzo ancora maggiore (19 € in questo caso, secondo AR). Quindi niente download, la loro forza è vendere un buon CD con libretto, foto e tutto il resto.
Su iTunes c'è, non questa edizione, quella del '58, e a prezzo ribassato (qui il catalogo funziona un po', anche se per tempi molto remoti), a 4,99 €.
Non abbiamo trovato niente, quindi facciamo un ultimo tentativo. Cerchiamo sempre nella CD teca di qualche numero precedente. Ad esempio nel 312 si consigliava di riscoprire un album del 1984 dei Dream Syndicate di Steve Wynn, Medicine Show. Facendo le solite ricerche, sul sito del leader Steve Wynn si vede che è possibile acquistare gli album, anche in digital download. In realtà non c'è l'album recensito. E non c'è neanche modo di capire il formato né la compressione applicata. Non è proprio riportata da nessuna parte questa informazione. L'unica è comprare un brano o un album, ad esempio Day Before Wine And Roses Live, un loro concerto del 1982 nella prima formazione. Con l'Euro tornato a 1,4 sul dollaro sembra la cosa più semplice, anche se le istruzioni avvertono subito che "outside US" verrà applicato un fee aggiuntivo di 5 $, una specie di costo di spedizione applicato anche al download via Internet (!). In realtà poi, per motivi ignoti (forse perché il conto PayPal è in dollari) la fee non viene applicata. E posso scoprire che la musica è compressa eccome, sono MP3 a 128 kbps.
Ci manca da esplorare solo il versante jazz. Anche qui le cose vanno più o meno nello stesso modo. Le etichette, piccole o grandi che siano, non consentono il download dal loro sito o non sono collegate a siti di download a qualità CD. Se il download è previsto (non sempre) è in formato compresso. Trattandosi poi di piccole etichette la presenza su iTunes non sempre sussiste.
Unico elemento positivo per il genere jazz e che, essendo come la classica un genere più "da audiofili", la sezione relativa su HDTracks è abbastanza ampia e consente una discreta scelta. Sempre e comunque un piccolo sottoinsieme dell'universo.
Conclusioni
Insomma, il nostro ipotetico nuovo adepto alla musica liquida ha il suo music server collegato all'impianto, con un hard disk da un tera byte da riempire, legge le recensioni, gli viene voglia di acquistare musica, è disposto a comprarla, magari spendendo qualcosa in meno (rinuncia alla copertina, al booklet e a tutto il resto), la vuole solo "liquida", senza rinunciare però alla qualità, almeno rimanere a quella del CD.
E deve rinunciare al suo intento, non senza aver notato con una certa sorpresa che si trova molto di più nel negletto formato SACD. Ha difatti davanti a sé solo due alternative: 1) accontentarsi della musica in formato compresso, magari proprio non la più compressa, l'AAC standard di iTunes, forse anche l'iTunes plus (se è fortunato), oppure 2) comprare secondo un altro approccio: vedere cosa è disponibile sui siti per il download di musica in alta definizione o in qualità CD, HDTracks, Magnatune, Linn Records, Deutsche Grammophon, e limitare la sua scelta a quei titoli.
E quindi deve arrendersi ancora al supporto fisico: comprare i CD (o i SACD) su supporto fisico, digitizzarli con un ripper e trasferirli sul music server; il costo è quasi uguale comprando su Amazon (vedi), la qualità è almeno quella del CD e la scelta è la più ampia possibile. Anzi, magari dopo averli "rippati" potrebbe rivendere i CD "come nuovi" su eBay.
C'è poi anche una alternativa numero 4, che però non possiamo approfondire su un blog pubblico.
Escludendo quest'ultima, la strada non sembra proprio agevole per il nuovo entusiasta della musica liquida. Paradossalmente, è ancora più ardua se vuole seguire pienamente la via legale. Il fatto è che le case discografiche non si fidano di lui.
Io sono un entusiasta della musica liquida. Neanch'io mi fido delle case discografiche.
RispondiEliminaPago sempre tutta la musica che ascolto, ma so aspettare.
Bellissima la sezione di ascolto di Bis! Grazie della segnalazione.