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domenica 6 marzo 2011

Musica gratuita con Deezer.com


Aggiornamento 2014: nel tempo intercorso dal 2011, quando è stato scritto questo post, il servizio Deezer ha avuto due importanti evoluzioni che rendono il post stesso  in gran parte obsoleto. Dopo una restrizione per un periodo alla sola Francia più pochi altri paesi Deezer è diventato un servizio in streaming in abbonamento simile a Spotify, ma commercializzato in diversi paesi assieme ai contratti di telefonia mobile, ad iniziare dalla Francia con Orange, simile all'attuale TIMmusic (ex Cubomusica) in Italia. Costituisce quindi attulmente in Italia una alternativa a Spotify con costi e funzionalità simili. Per un quadro aggiornato della situazione consigliamo di leggere gli articoli più recenti sulla musica in rete (vedi la pagina di indice).

Continuando ad indagare in quello che si muove nel mondo della musica digitale parliamo di un altro sistema, completamente legale, di diffusione di musica in streaming: il portale francese Deezer.  Esiste da tempo ma si è consolidato recentemente con un proprio modello di business, che prevede semplicemente di finanziarsi con la raccolta pubblicitaria, e di pagare in questo modo le royaltes alle case discografiche che mettono a disposizione del portale una parte della loro produzione.
Più o meno come le radio commerciali, con la significativa differenza che la musica è on-demand, e non scelta dall'emittente.


L'unica cosa da fare per accedere al servizio è registrarsi, con il solito sistema della conferma via e-mail, non è necessario pagare nulla né aderire a newsletter o servizi vari, e non sono chiesti neanche troppi dati.

Il catalogo
Il catalogo è ampio, sono dichiarati oltre 3 milioni e mezzo di brani; non siamo a livello di Music Unlimited / Qriocity (6 milioni) ma dovrebbe essere comunque interessante. Il fatto però è che non è completo, nel senso che è presente in maggioranza, in base a veloci test, materiale indipendente o novità, ma anche in questo caso non tutto. Mentre non è presente il materiale degli artisti più noti, sia commerciali sia impegnati nella cosiddetta musica d'autore. Quindi non troverete nè Bruce Springsteen, nè Ani Di Franco, nè Amy Winehouse, né Ben Harper, ma neanche Rihanna. Però ci sono Sigur Ros, Adele, Joan As Police Woman, Anna Calvi, Belle & Sebastian. E molto jazz: Miles Davis, Bill Evas, Billy Eckstine, ma non Keith Jarett o Jan Garbarek. Insomma, trovare quel che ci interessa sentire, come si può fare sul già citato più volte Music Unlimited, è (al momento?) questione di fortuna.
L'uso più appropriato del comunque ingente data base di canzoni e album sembra più quello della "scoperta", in altre parole, ascoltare quello che viene proposto ed evidenziato.


La qualità audio
La qualità audio non è a livello di Qriocity / Music Unlimited, non è dichiarata ma ad orecchio sembra la tipica 90Kbps usata anche da altri servizi gratuiti analoghi (che però, salvo il caso di DG, che richiede però un piccolo pagamento, fanno sentire solo l'inizio dei brani). Sufficiente per la musica più semplice, un po' poco per la classica. Questa però è la situazione attuale in base ai test (ovviamente a campione) fatti. Può anche darsi che in futuro utilizzino una compressione minore, considerando che non è dichiarata. La codifica a quanto si capisce è MP3.

Inserimento in altri siti
Il fatto che il servizio sia del tutto gratuito consente interessanti opportunità, ad esempio inserire dei link al portare il siti musicali, quando si cita un album, un brano o un artista, dando così la possibilità di ascoltare "al volo" ciò di cui si parla. E' una funzionalità prevista da Deezer, sono già previsti allo scopo appositi plugin che si possono scaricare dalla pagina per gli sviluppatori (developer).
In questo modo, evidentemente, aumentano le visite al portale, che sono il principale capitale che hanno. L'abbiamo ovviamente sperimentato subito per il sito Musica & Memoria ed ecco qua gli esempi della discografia "pronta all'uso" per Belle & Sebastian, Miles Davis, Pete Seeger.

Come fanno a guadagnarci?
Il modello di business, al di là del dichiarato, non è troppo chiaro, soprattutto perché, come si vede dalle immagini, le videate sono molto pulite, e non presentano il solito ammasso di inserzioni pubblicitarie degli altri portali che offrono risorse gratuite.
Ci si chiede come possano reggere economicamente, e la domanda interessa per avere una idea se si tratta di una delle solite iniziative in quest'area che partono con grandi ambizioni ma poi si spengono o si riducono a vivacchiare, come è avvenuto per Mercora Radio.
Il costo della struttura non dovrebbe essere peraltro tanto ridotto, visto che nella pagina "chi siamo" viene mostrato il "dream team" di Deezer, e saranno almeno una quarantina di persone.

Intanto c'è anche un servizio "premium" a pagamento. In partnership però soltanto con un gestore di telefonia mobile francese (Orange). Non posso fare il test non essendo abbonato Orange, ma immagino che siano disponibili in questo caso gli album degli artisti citati prima come assenti. Sempre per il download su telefonino allo scopo di utilizzarlo come lettore MP3.


Per il materiale gratuito pare di capire che il finanziamento, a parte le percentuali per i download generati con iTunes e Amazon, provenga in maggioranza dalle case discografiche stesse, che usano questo portale, "acquistando" i suoi visitatori (l'audience), che il portale  punta ad allargare anche attraverso servizi di "community" (vedi sopra), per promozionare su un canale alternativo (e sicuramente economico) novità o artisti da lanciare o consolidare. Un po' come fanno già su YouTube con i vari canali delle stesse case discografiche o il canale Vevo per i videoclip.
Insomma un recupero dei vecchi sistemi per vendere la musica (farla sentire in qualche modo).

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