giovedì 5 gennaio 2017

Da oggi lo streaming è anche in alta definizione con Tidal e MQA

L'ho citato nell'ultimo post, si attendeva da tempo, finalmente eccolo, è stato annunciato al  CES di Las Vegas ed è immediatamente disponibile grazie a Tidal lo streaming in alta definizione, con l'algoritmo di elaborazione master quality authenticated (MQA) di Meridian. Una nuova tecnologia che su questo blog era stata ampiamente descritta in un precedente post.

L'annuncio parla di una opzione senza costi aggiuntivi per chi ha già l'abbonamento a qualità CD e di un catalogo molto ampio di tracce già codificate MQA, precisamente 30.000, non è precisato di quali generi musicali (Tidal non è specializzato). Non si parla di limitazioni per aree geografiche.

Appena possibile sarà provato, per ora basta la notizia, forse è la volta buona per un importante passo avanti nella musica digitale e nella qualità dell'ascolto. 

A quanto si capisce dall'annuncio (le notizie sono ancora molto sintetiche) l'ascolto sarà possibile all'inizio con il lettore desktop, nel cui software sarà incluso l'algoritmo di estrazione delle informazioni MQA e di decompressione. A questo punto qualsiasi DAC potrebbe effettuare la decodifica, se fosse così semplice, ma effettivamente non è così e il DAC deve essere compatibile MQA (forse per gli aspettilegati alla sincronizzazione e all'impacchettamento dei frame musicali).

Allo stesso CES sono stati però annunciati anche due DAC economici (e adatti anche all'ascolto in cuffia e in mobilità) che saranno a breve MQA compatibili grazie a un aggiornamento firmware.

Sono il ben noto e assai apprezzato DragonFly di AudioQuest e un nuovo DAC compatto ed economico di Mytek battezzato Clef. Costeranno tra i 200 e 350 Euro. Restiamo in attesa quindi delle evoluzioni per l'ascolto in mobilità, da tablet o smartphone, che sarà evidentemente fondamentale per l'affermazione. Sarebbe l'ideale se arrivasse la conformità con Chromecast, chissà se Google è più aperta all'HD che la nuova Apple. (Aggiornamento 7/1).


In sintesi tutto fa pensare, in base alle prime informazioni, che si tratta di una evoluzione pensata per un pubblico vasto e con un gradino di accesso ragionevole.


Seguono le immagini della presentazione sul sito Tidal e una videata di utilizzo (dal blog Audiostream).







4 commenti:

  1. Anonimo14/12/17

    Ciao Alberto, riprendo questo tuo post per porti, se permetti, una domanda riguardo un altro servizio di streaming musicale, il noto Spotify. So che non è un servizio prettamente per audiofili, ma le alternative veramente "audiofile" sono poche. C'è appunto Tidal, ma gira voce che da un momento all'altro possa fallire. E c'è Deezer, ma non mi piace affatto per più di un motivo. Quindi ho optato per un abbonamento premium a Spotify e vorrei se possibile riuscire a sfruttarlo al meglio. E per meglio mi riferisco al cosiddetto "bit perfect". Io ho una scheda audio USB semi-pro (Focusrite Scarlett 2i2) e quindi vorrei utilizzare i driver ASIO della mia scheda audio. Conosci un modo per utilizzare Spotify con dei driver ASIO?

    RispondiElimina
  2. Ciao a te. Effettivamente si parla di problemi di cash flow per Tidal e rientro da parte degli investitori. C'erano stati problemi analoghi per Qobuz a cui sono abbonato ma sono passati quasi 3 anni e resistono pare bene. Speriamo che anche Tidal superi il momento negativo, il futuro è nello streaming e spero che prima o poi gli "audiofili" se ne renderanno conto. Spotify Premium però è un compromesso accettabile sia per la compressione OGG che dicono essere la migliore, sia perché per la maggior parte dei generi musicali la penalizzazione non è evidente all'ascolto.
    Venendo alla domanda la risposta è semplice: usare un Mac, infatti la scheda audio dei Mac è già settabile bit perfect. Su Windows invece nulla da fare, si tratta di una richiesta che gli utenti fanno da anni, ma Spotify finora non ha introdotto il supporto ASIO o WASAPI, Vedi a questo link l'ultimo appello (a vuoto), gli ultimi interventi sono dello scorso settembre.

    RispondiElimina
  3. Anonimo23/12/17

    Come temevo non c'è modo di avere il "bit perfect" in Spotify su Windows. Che poi non si capisce perché Spotify se ne infischi delle richieste dei propri utenti. Come quella, anche avanzata da parecchio tempo, di alzare il limite dei 10000 brani. Magari come ha fatto Apple Music che lo ha alzato a 100000. Ma a loro da un orecchio gli entra e dall'altro gli esce. Secondo me è tutta una questione di tempo. Si arriverà sicuramente al supporto ASIO e WASAPI, al superamento del limite dei 10000 brani e mi sa pure ad una opzione per avere un ascolto totalmente lossless (con un prezzo ovviamente differente dall'opzione lossy). Ma quello che mi infastidisce parecchio è....che non lo facciano subito! Rimanendo aggrappati immotivatamente (se non psicopaticamente) a scelte stupide, sbagliate e che i propri utenti detestano. Scusa lo sfogo ma questa cosa mi fa veramente arrabbiare.
    Comunque....a presto e buone feste!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di un upgrade lossless per Spotify si parlava a marzo scorso, per il mercato USA (vedi la news su audiostream: https://www.audiostream.com/content/lossless-streaming-coming-spotify).
      Ma sinora evidentemente non se ne è fatto nulla. Spotify non sembra molto interessata, in effetti, alle esigenze degli audiofili, D'altra parte non ha torto, anche gli audiofili, viste le traversie di Tidal e Qobuz, non sono molto interessati allo streaming. Buone feste anche a te!

      Elimina

Sono stati segnalati occasionali problemi nell'inserimento dei commento con account Google con alcuni browser e impostazioni di protezione. In questo caso inserire il commento come "anonimo". Grazie