venerdì 25 maggio 2012

I Metadati

Per sfruttare al massimo le potenzialità della musica liquida bisogna occuparsi anche dei metadati (o metadata, all'inglese). Sembra qualcosa di tecnologico e complicato e invece si tratta di una cosa che già conosciamo bene e che ora viene chiamata con un nuovo nome più raffinato. Nella musica registrata su un supporto o su un file il dato è la musica stessa opportunamente codificata. Il metadato, ovvero il dato sul dato (o dato sul contenuto del dato, per i pignoli), è qualsiasi informazione aggiuntiva sulla musica stessa, il nome dell'autore e dell'interprete, il titolo del brano e così via.

I metadati analogici
I metadati quindi c'erano già anche nella musica analogica, nei dischi in vinile erano le etichette sul vinile stesso che, come in quest'esempio, da uno storico LP dal vivo dei Jefferson Airplane, fornisce già molte informazioni sull'album e sui brani contenuti, inclusa la durata di ciascuno di essi. Non era molto agevole utilizzare questi dati mentre il disco girava e per questo, già da molto prima, i vinili erano venduti di solito con copertine che contenevano informazioni sul contenuto. Non necessariamente le stesse della etichetta e non sempre. Sino ai primi anni '60 molti singoli a 45 giri venivano venduti con una copertina generica, con solo il nome della casa discografica.


Il CD Text
I metadati sono molto più semplici da gestire nel mondo digitale, a cominciare dal fatto che la quantità che può essere inserita è teoricamente molto maggiore, a differenza della etichetta degli LP che, come abbiamo visto, ha uno spazio limitato all'origine. Nello standard per i CD, il Red Book, non hanno pensato però a suo tempo di inserire questa funzionalità. E' stata aggiunta in tempi successivi (di poco) come estensione allo standard, poi formalizzata da Sony, con il nome di CD Text.
Una funzionalità che qualunque utilizzatore di un PC conosce bene, perché accessibile da qualsiasi masterizzatore, come ad esempio Nero, e che consente di inserire liberamente molte informazioni nel CD che si sta creando, che possono poi essere lette dal display del lettore CD (se supporta il CD Text, ovviamente) evitando di dover andare a leggere la copertina del CD per sapere il titolo della canzone che si sta ascoltando. Cosa piuttosto utile, ad esempio, in auto.
Per motivi misteriosi però quello che qualsiasi amatore realizza senza difficoltà alcuna pare essere fuori dalla portata delle case discografiche, che difatti non inseriscono quasi mai questi metadati nei CD commerciali. Forse c'entra il fatto che non fa parte del Red Book standard e quindi i CD non sarebbero conformi ad esso, ma questo scrupolo le case discografiche non l'hanno avuto quando hanno inseriti i (peraltro inutili) sistemi anti-copia. Non conosco il motivo, magari qualche lettore ci illuminerà, ma è così.
Quindi nei CD ufficiali nulla cambia sotto questo aspetto rispetto ai vinili. Le informazioni continuano ad essere riportate sulla copertina e sul libretto e, anche se non sempre, su retro del dischetto.

I metadati su iTunes
Nella musica liquida invece i metadati sono sempre inseriti all'origine, o ci pensano i media player a reperirli automaticamente. Sono i cosiddetti tags. Come in questi esempi di metadati visualizzati su iTunes. Dove, per accedere alle informazioni, basta selezionare appunto "Informazioni" con il tasto destro del mouse e si aprono più schede (Sommario, Info, Video, Ordine, Opzione, Testo, Illustrazione).  L'esempio, Fortunate Son dei CCR nella cover di Cat Power, è di un brano acquistato da iTunes Store, come è dichiarato nel sommario, assieme al detentore dei diritti (Matador). Nella scheda Info sono inseriti già tutti i dati del brano. Altre informazioni si possono aggiungere a cura dell'utente, come ad esempio il testo della canzone, come si vede nella immagine successiva.




Il secondo esempio invece è di un brano "rippato" in formato non compresso Wav e inserito su iTunes a partire da un CD ufficiale (Diana Krall che interpreta Nat King Cole, in questo caso). Come si vede anche in questo caso le informazioni ci sono e sono state acquisite automaticamente da iTunes nel suo DB, mentre non compaiono nel sommario le informazioni sul copyright, che nel CD non erano presenti.



Il terzo esempio, da un album solo di Bert Jansch (l'eccellente Birthday Blues)  è un brano inserito in rete da un ignoto rippatore. Che ha provveduto ad inserire una serie di metadati, corretti in questo caso (non sempre è così).



Tutte le schede sono editabili dall'utente di iTunes, e si possono quindi arricchire a piacere i metadati con altre informazioni sul brano o sull'album, incrementando la funzione di "banca dati" della nostra libreria musicale. A quale scopo? Solo per mania della perfezione? Ci torno sopra nel seguito.

I metadati su Foobar2000
Le stesse funzionalità sono presenti su tutti gli altri media player, ad esempio su Foobar2000 che anzi anche da questo punto di vista è molto potente.
Nella guida pubblicata in precedenza erano descritte passo a passo le modalità con le quali si potevano completare le informazioni recuperandole in modo automatico da vari DB presenti in rete. Quindi non ci torno perché sarebbe una duplicazione.
Vediamo soltanto come si presentano  i metadati su Foobar2000 per materiale audio acquistato da siti di download ufficiale, in questo caso Hyperion.


Le informazioni sono complete, è vuoto solo un campo per i commenti, a disposizione dell'utente.


Che può essere usato per inserire informazioni ulteriori che possono essere usate in seguito, in ricerca, per visualizzare ad esempio tutti i quartetti o tutta la musica da camera.


Foobar2000 si conferma comunque prodotto molto flessibile e con il comando Tools si possono aggiungere anche altri campi a volontà, per ogni altra esigenza (ad esempio per classificare materiale registrato).

Sono indispensabili i metadati?
Per ascoltare la musica ovviamente non servono, ma per organizzarla, cercarla e trovarla sì. E anche per sapere qualcosa di più su quello che si sta ascoltando. Grazie ad Internet si potrebbe cercare anche in rete e addirittura, con Shazam, ritrovare anche il titolo e l'interprete di un brano di cui non ci ricordiamo più nulla, semplicemente ascoltandolo. Ma è sicuramente più pratico avere i dati essenziali a disposizione nella libreria. Anche perché nella musica liquida la confezione del CD normalmente non c'è, quindi niente copertina, etichetta, libretto o altre informazioni, diventa tutto immateriale. Un piccolo sforzo di verifica e integrazione dei metadati è quindi necessario per una libreria musicale organizzata e fruibile, ed è man mano più necessario quanto più la libreria è ricca di titoli.

1 commento:

  1. lorenzo4/6/12

    Il motivo della mancata adozione del tagging CD-TEXT credo che sia da ricercare nel fatto che la stragrande maggioranza dei display dei lettori riuscivano a malapena a indicare il numero di traccia, da quanto erano piccoli..
    il CD-TEXT avrebbe avuto bisogno di almeno due righe di caratteri alfanumerici..
    e se la maggioranza degli ascoltatori non poteva accedere a quei dati figuriamoci se le case discografiche perdevano quei 10 minuti di tempo per inserirli..

    ps
    complimenti per il blog, molto interessante

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