lunedì 23 gennaio 2012

CD a un centesimo

Il precedente post su questo argomento è uno dei meno letti del blog, mentre basta inserire incautamente la parola "gratis" associata alla parola "musica" per avere, come nel caso della recensione su Deezer.com, migliaia di accessi (destinati in questo caso a rimanere delusi).
Neanche al prezzo veramente a saldo di un centesimo l'uno i poveri CD suscitano ancora un residuo interesse? Proviamo a parlare di nuovo di questa possibilità. Utile non solo per i residui cultori della "discoteca" fisica, ma anche a chi ha fatto una scelta diversa, per arricchire la propria libreria musicale liquida. Con la scarsa offerta attuale di download digitale almeno in qualità CD, soprattutto nella musica moderna, è la strada più semplice e in certi casi unica. Anche con gli altri generi, se non si cerca l'alta definizione, si ottiene il risultato a costi molto più bassi. Basta solo mettere in conto una settimana o poco più per ricevere i CD e un quarto d'ora per il trasferimento in formato liquido.

Chiarisco subito che si tratta di CD usati, venduti attraverso Amazon inglese da negozi affiliati. Il prezzo minimo a cui sono venduti è appunto di un centesimo (di sterlina), e si tratta in genere di CD che hanno avuto al loro tempo ampia diffusione, quindi successi pop e rock (e affini) di 5-6 anni fa o poco più, in condizioni dichiarate "very good". Altri album meno comuni possono avere prezzo superiore, ma in molti casi, se non sono rari o import (in UK) rimangono sotto alle 2-3 sterline, e lo stesso vale per gli oggetti in condizioni "like new".

Si deve aggiungere il prezzo di spedizione che attualmente è, per tutti i negozi di questo tipo, di 1,26 sterline, e quindi tutta l'operazione viene a costare intorno ai 2 Euro o pochi centesimi in più, a seconda delle quotazioni del cambio. E arrivano in poco tempo, una settimana- dieci giorni. Più avanti alcune videate su questi acquisti di prova.

Sono CD rovinati o quasi inservibili? No, nessuno di quelli che ho acquistato era difettoso, e in ogni caso vale come sempre il feedback negativo e tutte le pratiche tipiche dell'acquisto via Internet, anche a questi livelli di costo.
Il booklet (l'elemento forse più prezioso, questo non si può scaricare via Internet) l'ho sempre trovato  integro, problemi possono esserci sull'elemento più delicato, il famigerato "jewel box", la confezione in plexiglas dei CD. Ma al limite basta sostituirlo con il modico importo aggiuntivo di 10 o 20 centesimi. E poi, chi non ne ha a casa qualcuno riutilizzabile come risultato di CD omaggio di ogni tipo? Anche i CD in digipack cartonato possono avere qualche traccia di usura sulla parte più delicata, il dorso, ma si tratta proprio di piccolezze.
Per verificare il CD in quanto tale ho provato a fare il ripping con Foobar2000 con la funzione AccurateRip, ovviamente dopo una veloce pulizia con un semplice panno per occhiali; il controllo è andato sempre bene, a volte rilevati dei "minor problems", ma questo è avvenuto anche occasionalmente con i CD nuovi.

Il business model?
Resta da spiegare il mistero della convenienza economica dell'operazione (per chi vende). Evidentemente su ogni CD rivenduto a 2 € non possono guadagnarci più di 2 €. Anche ammettendo che il CD originale sia stato ceduto gratuitamente da qualcuno che se ne voleva disfare e che la tariffa postale sia super scontata o che ne abbiano un certo numero in omaggio, resta la busta protettiva per CD, che in una cartoleria costa 40 o 50 centesimi, e poi c'è il lavoro di chi controlla, imbusta e prepara i CD per la spedizione.

Sta di fatto che Zoverstocks (il negozio on-line con i numeri più elevati, ma ce ne sono diversi altri) totalizzava in autunno 2011 (data delle foto) oltre 1 milione e 300 mila vendite via Internet (non tutte a questi prezzi), adesso sta ad oltre 1,7 (con il 97% di feedback positivi) e continua ad offrire CD a partire da un centesimo, non si trattava di una specie di offerta temporanea.

Possiamo supporre che, almeno in UK, la transizione dal CD alla musica liquida sia già in atto, e che parecchie persone diano via i dischi che ingombrano le loro case. Se sono molto comuni  preferiscono cederli gratuitamente, anche la vendita su eBay risulta difficile, sarebbe impossibile battere questi prezzi. In pratica non hanno più un valore residuo.

Un potenziale acquirente  interessato ad un disco classico nel suo genere come Demon Days dei Gorillaz, ultimo esempio del test alla data del post (ultima foto) ha l'alternativa di comprare il CD nuovo da Amazon a 3,89 £, usato da Zoverstocks a 1 centesimo di sterlina, oppure scaricarlo via MP3 da Amazon a 4 £ (un po' assurdo in questo caso) o da iTunes a 5,99 (Euro in questo caso).
Ed è possibile invece che, nonostante questi prezzi, lo cerchi in rete gratuitamente sui vari sistemi di download illegale che continuano ad esistere nonostante il contrasto delle case discografiche.
Che ricordano sempre che in questo modo si deruba chi crea la musica (Damon Albarn e soci nel nostro caso). Che però mi chiedo come vengano compensati dalla vendita a un centesimo, pur perfettamente legale, e in generale dalla vendita dell'usato, e ben poco riceveranno pure dalla vendita super scontata di Amazon.

Riflessioni da approfondire in un prossimo post. Per ora mi limito a segnalare queste possibilità e queste contraddizioni. Nel seguito le videate per i test effettuati.


Alcuni dischi in offerta da Zoverstocks (settembre 2011). Notare il numero di feedback ricevuti.
Il pagamento, tre dischi a poco più di 6 Euro.
La consegna. L'etichetta sulla busta speciale per CD. Nessun problema  con la dogana, tra l'altro.

Le offerte di oggi, alla data del post.
E i dischi precedenti? Tutti ancora disponibili a un centesimo.
Solo quello dei Kosheen è aumentato un po'. Ora servono 50 centesimi.
 

2 commenti:

  1. Anonimo4/2/12

    INTERESSANTE GRAZIE PER AVER CONDIVISO QUESTE INFO!!!

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  2. ivan ratto27/5/12

    Compro la' da due anni, affidabilita' e rimborso o rispedizione qualora un cd non arrivasse, su decine di dischi ordinati, un solo disco con la cover del digipack tagliata ai bordi per infilarlo in una custodia standard, ma non l'avevano mai fatto prima, avro' preso da loro una settantina di dischi.....sono grandi.

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