mercoledì 5 ottobre 2011

Il download digitale in alta definizione

NB: L'analisi della situazione del download in alta definizione è stata aggiornata in successivi post nel 2012 (analisi completa con approfondimenti sulla classica) e nel 2014 (stato della disponibilità e ricerca della musica HD in rete).
________________________________________

Tutti parlano di musica liquida, ogni settimana esce un nuovo modello di DAC, network player e soluzioni all-in-1 non si contano, gli audiofili un tempo fermamente ostili al SACD e al DVD-Audio mostrano grande interesse e spesso hanno inserito già nei loro preziosi impianti sorgenti per suonare la musica proveniente da Internet via computer, ma la musica vera e propria dove la si trova?

Due anni fa avevo fatto una ricerca abbastanza approfondita ed era emerso con evidenza che di portali in Internet che vendevano musica liquida in formato non compresso (lossless) non ce n'erano molti, ancora meno che commercializzavano musica in alta definizione, ancora meno in alta definizione e multicanale.

I siti che avevamo descritto, in grado di proporre un catalogo vero e proprio, accessibili anche dall'Italia, erano, per l'alta definizione:
  • HDTracks (alta definizione, numerose label Indie e major, vari generi, catalogo ampio, comprendente anche alcune novità)
  • LinnRecords (alta definizione, propria etichetta, jazz, acustica e classica, catalogo limitato)
  • iTrax (alta definizione, numerose label Indie, vari generi, catalogo ampio)
  • High Definiton Tape Transfers (alta definizione, pochi titoli, classica e jazz)
Per qualità CD:
  • Deutsche Grammophon (qualità CD, etichette DG e Decca, classica, catalogo ampio)
  • Magnatune (qualità CD, propria etichetta, vari generi, produzione spesso amatoriale)
  • OnClassical (qualità CD, propria etichetta, classica, catalogo ridotto)
A distanza di due anni, con una domanda di musica liquida in alta definizione in continua crescita, ci si aspetterebbe un forte incremento dell'offerta, ma così pare non sia, dagli elenchi pubblicati sulla rivista online Computer Audiophile o da quelli riportati sulla rivista cartacea Audio Review.
Sono citati altri piccoli siti specializzati (ad esempio nel trasferimento in digitale di vecchi nastri master) ma non sono certo questi che fanno la differenza tra la disponibilità di musica in formato liquido rispetto a quella su supporto fisico. Facciamo il punto cercando quello che c'è effettivamente in rete, e che è disponibile dall'Italia, iniziando da quello che ci interessa di più e rinviando ad un successivo post l'analisi della situazione per la qualità CD.

Cosa c'è di nuovo in alta definizione
Nei due anni intercorsi dalla precedente ricerca (risalente a ottobre 2011) hanno avuto uno sviluppo significativo sia il sito HDtracks sia, in misura maggiore rispetto alla situazione di allora, il sito iTrax. Tra le nuove iniziative le uniche due che sembrano avere un catalogo non composto solo da interpreti semi-sconosciuti e produzioni home-made o quasi, o assolutamente di nicchia, appaiono essere il sito francese  Qobuzper la musica moderna, e il sito svedese eClassical per la musica classica. Sono inoltre tuttora attive due iniziative che non avevo trattato all'epoca, Naim Label e Society of ound di B&W. L'elenco si allunga quindi con:
  • Naim Label (alta definizione e qualità CD, propria etichetta, classica e jazz in massima parte, catalogo ridotto)
  • B&W Society Of Sound (alta definizione max 24/48, classica e avanguardia, solo abbonamento)
  • Qobuz (qualità CD e alta definizione 24/96, più MP3 e streaming, tutti i generi principali, buon catalogo, commercializzazione limitata ad alcuni paesi e spesso non per l'Italia)
  • eClassical (alta definizione, qualità CD e MP3, classica, nessuna restrizione per paese, ampio catalogo proveniente da etichette indipendenti di musica classica)
Naim Label è sul tipo di LinnRecords con un catalogo più ridotto.
Society Of Sound di B&W (Bower & Wilkins, il principale produttore mondiale di diffusori hi-fi) consente agli abbonati (ca. 40 £ per 6 mesi) di scaricare un album al mese, l'album è scelto da un famoso musicista (al momento, Peter Gabriel) in formato non sempre HD (anche 16/44.1 e, a quanto si capisce, spesso 24/48. La sottoscrizione free esiste e consente di scaricare una canzone, e non di più, dall'album del mese ...


Qobuz
Una iniziativa che nel medio periodo potrebbe anche rivelarsi interessante è rappresentata da questo portale francese, Qobuz, di recente apertura (è attivo da quest'anno).
Tutti gli album presenti, molti, che coprono vari generi, dalla classica al jazz, dalla world al rock, sono disponibili anche in qualità CD, e un discreto numero (attualmente alcune centinaia, soprattutto classica e jazz) anche in alta definizione. E sono di produzione nota, sia a livello di case discografiche che di musicisti. Si può verificare la disponibilità sulla sezione La boutique studio masters. Come si vede sono oltre 300 gli album di classica e oltre 100 quelli di jazz e anche qualcuno di pop-rock. Titoli non tutti conosciuti, ma tra questi ultimi si nota ad esempio Anna Calvi.


Una alternativa molto interessante a HDTracks, con solo due limiti, uno veniale ed uno più sostanziale: per prima cosa il sito è tutto e solo in lingua francese, inutile cercare bandierine per la versione inglese, un limite magari irritante ma aggirabile per noi latini, anche grazie al traduttore di Chrome. Ma il problema più pesante è rappresentato dalla disponibilità per paese. Per i soliti vincoli delle mai abbastanza deprecate case discografiche, piccole o grandi che siano, una parte del materiale HD (e ancor più per quello in qualità CD) non è disponibile in Italia. Persone particolarmente pazienti possono però cercare materiale in alta definizione anche qui, oltre che su HDtracks.

iTrax
Un discorso a parte va fatto per iTrax, che nel frattempo è cresciuto molto come titoli e come generi coperti (ed è accessibile senza problemi dall'Italia). Si tratta sempre di produzione di micro-etichette e di interpreti in massima parte al di fuori dai canali delle recensioni, quindi sostanzialmente sconosciuti (il che non vuol dire che non siano validi).
Il vero plus è la disponibilità di gran parte della produzione in audio multicanale, addirittura con due equalizzazioni a scelta: platea (audience) e palcoscenico (stage). La prima è quelle tradizionale, la seconda consente di mettersi idealmente sul palcoscenico assieme agli esecutori.
Simpaticamente sul portale come benvenuto è disponibile un download gratuito di musica corale per provare le varie possibilità.



Deutsche Grammophon
Un approfondimento e un aggiornamento lo merita anche il sito della principale casa per la classica, tornato in linea dopo un completo reset, comunicato a suo tempo agli iscritti. L'offerta è strutturata più o meno come prima, con la possibilità per tutti gli album dell'acquisto in rete (con spedizione per posta) e per alcuni del download in formato compresso MP3 "alta qualità" (320Kbps) o qualità CD (16 bit / 44.1KHz) in formato Flac. Niente alta definizione sul sito DG, a differenza di quello che mi rispose a suo tempo una persona del marketing di DG interpellata via email, ma un numero ridotto di titoli DG è disponibile in alta definizione su HDTracks, in massima parte in risoluzione 24/88.2 (quindi proveniente da edizioni SACD, probabilmente) ma in alcuni casi (sembrano i più recenti) a 24/96. Quindi non era poi inesatto quanto mi aveva risposto. Questi album, per esempio alcuni della stella nascente della lirica Anna Netbreko o della pianista Helene Grimaud si possono avere a scelta sia in qualità CD sia in qualità HD.


Le altre etichette per la classica
Non c'è solo la DG in rete. Molte piccole etichette si sono specializzate in questi ultimi anni nella produzione di album di musica classica di alta qualità, sfruttando le varie tecnologie disponibili, SACD, DVD-Audio (poche) e ora Pure Audio Blu-Ray, quasi sempre in multicanale non compresso, negli ultimi anni quasi sempre in 5.0 (senza subwoofer). Possiamo citare, ma ce ne sono molte altre, la BIS, la 2L, la italiana Velut Luna, e la Channel Classics Records. Maggiormente attente alla qualità e stimolate da clienti anch'essi sensibili alle nuove risorse che la tecnologia mette a disposizione per consentire un ascolto sempre più fedele della musica, si stanno muovendo attivamente anche verso la musica liquida.

Channel Classics Records
Un esempio è questa etichetta "audiophile", che merita un approfondimento perché è una delle prime che si è attrezzata per il digital download, proponendo in vendita, direttamente dal sito, la sua vasta produzione in SACD, sempre di tipo ibrido, stereo e multicanale 5.0. Un catalogo che conta, attualmente,  120 titoli in SACD, e prevede frequenti nuove uscite, anche con musicisti di fama internazionale, come Ivan Fischer, del quale hanno pubblicato recentemente la 9° di Schubert con la Budapest Festival Orchestra, recensita sull'ultimo Audio Review.
Il download è possibile per ogni titolo (anche per quello molto recente citato prima), a scelta nei formati MP3 320 (9 €), Flac qualità CD (14 €), Flac 24/96 (17 €) e anche qualità "studio master" Flac 24/192 (20 €). Il SACD, che ha qualità più o meno simile al 24/96, coerentemente costa 17 € (più la spedizione). Per verificare la qualità, collegandosi al loro sito si può richiedere un sample (corposo) in HD.


eClassical
Altre etichette, come la BIS, si appoggiano invece al portale eClassical, citato in precedenza, una iniziativa svedese, che ha iniziato a commercializzare musica online sin dal 1999, e che ora sta puntando decisamente verso la musica in alta definizione, specializzandosi nella classica. Il materiale disponibile è quello prodotto da molte label indipendenti del settore, ed è quindi ampio e spesso di ottima qualità. Per l'acquisto è richiesta solo la registrazione (chiedono anche pochissimi dati) e si può pagare anche con PayPal. Da nessuna parte si parla di restrizioni per paese, dichiarano che operano in accordo completo con la SIAE svedese, ed effettivamente nel test che abbiamo fatto (esecuzioni per viola e orchestra di Maxim Rysanov e lieder per orchestra interpretati da Katerina Karneus) non abbiamo incontrato alcun problema.
Il livello di risoluzione della musica a 24 bit disponibile sul sito per il download non sempre è a 96 KHz, viene dichiarato che è variabile in base alla registrazione di origine. Nei test che abbiamo fatto (due album provenienti da BIS Records) era a 44,1 KHz (come buona parte degli album 24 bit attualmente disponibili sul sito), ho scritto loro e mi ha risposto direttamente il CEO della BIS Records, assicurando che si tratta della frequenza di campionamento a suo tempo da loro prudenzialmente adottata per i SACD originali, e che nel frattempo sono passati a 24/96. Quindi si conferma che eClassical distribuisce materiale HD al livello di risoluzione originale.


I prezzi
L'alta definizione in rete costa di più della musica su iTunes (questo è logico) ma spesso anche della musica su supporto fisico. Il più caro al momento è iTrax, con album completi a oltre 21 $. HDTracks è intorno ai 17-18 $, Qobuz è più economica e un album HD 24/96 piò costare al momento 14,99 €. Interessante la politica di pricing di eClassical: si paga esattamente in base alla durata dei brani o degli album, con tariffe differenziate in base alla risoluzione (24 bit, 16 bit, MP3). In questo modo un brano di 4' a 24 bit costa meno di un dollaro e un album intero meno di 10 $ (i prezzi sono in dollari, la Svezia è fuori dall'eurozona).

Tirando le somme per la musica in HD
In sintesi l'unico portale realmente utilizzabile per creare una discoteca liquida in alta definizione per la musica moderna (pop, rock, folk, jazz, ecc.) continua ad essere HDtracks il cui catalogo si è anche ampliato mediante accordi con etichette importanti come ECM o Harmonia Mundi (ma sempre per una parte minima della loro produzione). Il limite è sempre lo stesso: quello che si trova è quasi tutto materiale da catalogo, pochissime le novità (il contrario di quello che ci si aspetterebbe se vivessimo in un mondo governato dalla logica) e quindi il target sembra sempre il solito audiofilo adulto che compra sempre gli stessi dischi in sempre nuovi formati, o recupera grazie alla curiosità tecnologica i dischi che non ha potuto o voluto comprare quando era il loro tempo. Per le persone pazienti e che non si innervosiscono a scoprire al momento dell'acquisto che quell'album non è disponibile per l'Italia, un complemento a HDtracks può essere rappresentato da Qobuz.


Per la musica classica la situazione è migliore, grazie ai siti delle etichette "audiophile" e a siti come eClassical o iTrax si può acquistare molto materiale interessante, pur se rimane sempre non disponibile gran parte della produzione delle major, e quindi degli interpreti più noti. Nella classica, inoltre, è accettabile che l'autore prevalga sull'esecutore.

Non resta che analizzare, in un prossimo post, le possibili alternative.

(Nelle immagini in alto due interpreti best seller su HDtracks, Diana Krall e Christy Baron)

10 commenti:

  1. Novità per il sito Linn Records (la Linn è sempre più lanciata sulla musica liquida). Grazie un accordo con la Universal iniziano a distribuire storici album jazz in alta definizione, fino a 24/96. Per ora sono disponibili classici di Coltrane, Ellington, Mingus, Jimmy Smith più Diana Krall. Titoli ancora pochissimi per ora ma forse è l'inizio.

    RispondiElimina
  2. Anonimo15/8/12

    Ho avuto modo di acquistare musica liquida da più di un sito. A mio giudizio il migliore è Linn Records perché mette a disposizione una piattaforma per l’acquisto semplice e trasparente. I file musicali possono essere scaricati anche con un download manager e rimangono a disposizione dell'utente per sempre, anche dopo il primo download. Una sorta di backup online di quanto acquistato. Inoltre la qualità è decisamente eccellente e mantiene il livello delle aspettative.
    Al contrario, il peggiore è sicuramente HDTracks. Ho penato non poco per riuscire a scaricare UNA SOLA VOLTA quanto acquistato. Il download può avvenire soltanto dopo aver installato dal loro sito una applet java che gestisce la procedura di acquisizione via internet in modo molto farraginoso. Il download si è bloccato più volte ed ho temuto di non riuscire a completare il download di file regolarmente acquistati. Ma la sorpresa peggiore doveva ancora avvenire. Nell'aprire i file con un editor musicale evoluto (es. Cool Edit Pro, Adobe Audition, ecc.), dall'analisi spettrale ci si accorge che, sebben i file vengono spacciati per essere stati registrati con campionamento a 88KHz (o superiore), in realtà la massima frequenza riprodotta è di 20KHz, come un normale cd, la componente rimanente (da 20KHz a 40KHz) rimane piatta a zero! Questa tecnica si chiama "zero padding" ma non è equivalente a campionare ad alta frequenza! Ho provato a protestare con HDTracks per questa cosa che ritengo una presa in giro ma non mi hanno neppure risposto.

    RispondiElimina
  3. Bisogna vedere come erano stati registrati all'origine i file musicali commercializzati da HDtracks. In maggioranza e' materiale da catalogo. Se era registrato in origine in analogico dovrebbe essere stato trasferito in digitale in 24/192 o 96, con la tecnologia attuale non avrebbero senso scelte differenti. Bisogna vedere pero' lo spettro in frequenza originale, sia per il tipo di musica, sia per la tecnica di registrazione usata. Su Audio Review di qualche mese fa hanno pubblicato l'analisi spettrale di parecchio materiale in HD con risultati alterni. La cosa più importante pero' e' che siano effettivamente a 24 bit.
    Se l'originale era invece in digitale ma registrato diversi anni fa potrebbe essere a 16/48 (il bitrate del DAT) e il mixing potrebbe essere stato effettuato a 16 bit per il CD.
    In questo caso un nuovo remix a 24 bit delle tracce originali a 16 bit potrebbe dare un miglioramento.
    Se invece tutto era a 16/44.1 e così rimane non c'è dubbio che l'HD rimanga solo sulla carta. Ma alla fine il giudice dovrebbe essere il nostro sistema uditivo, la differenza si dovrebbe sentire, non misurare.
    C'e una interessante discussione su questo tema su Computer Audiophile, sul famoso album The Nightfly.
    L'ideale e' comunque avere materiale già in HD come quello di Linn, ma anche interessante musicalmente e non di nicchia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anonimo16/8/12

      Scusa ma a che conslusione vuoi arrivare? Non capisco.
      Io volevo intendere una cosa molto semplice: HDTracks mi ha venduto dei file spacciandoli come brani campionati a 88KHz o 96KHz ma così non è. Ha imbrogliato e la cosa è OGGETTIVA in quanto riscontrabile scientificamente. Poi io posso essere pure sordo e non apprezzare la differenza. Sta di fatto che non sono stati corretti. Poi non mi interessa se il brano originale era stato registrato a 44KHz, 88KHz o altro. Se me lo vendi a 88KHz allora il contenuto spettrale deve arrivare fino a 44KHz.
      Infatti così è su Linn Records e 2L Nordic Sound, tanto per citarne alcuni.

      Elimina
  4. Sicuramente non voglio arrivare a fare l'avvocato difensore difensore di HDtracks, sito con il quale non ho alcun rapporto. Se vuoi far loro causa per truffa (visto che parli di imbroglio) it's up to you. Solo a far riflettere te ed eventuali altri visitatori del sito che la qualità in HD per materiale proveniente da catalogo dipende dalla qualità della registrazione originale. Il trasferimento in HD non potrà migliorare il master originale o correggerne eventuali difetti al massimo potrà approssimarlo al meglio. In particolare per la estensione in frequenza, quella che citi è la frequenza di campionamento, non la banda di frequenza audio. Guarda che è un'altra cosa.
    Una frequenza di campionamento elevata consente di registrare anche suoni o armoniche secondarie di frequenza superiore ai 20khz (e quindi oltre la capacità di ascolto umana, ma questa è un'altra storia), ma se nella registrazione originale non ci sono non e' che si potranno creare.

    Sarebbe stato meglio che ti avessero risposto, sono d'accordo con te, magari puoi tentare una seconda volta, ma al momento non e' che ci sia molta alternativa a HDtracks per chi cerca materiale in HD con una validità artistica e musicale piuttosto che di autori o interpreti magari bravi ma sconosciuti, che arrivano alla nostra attenzione solo perché grazie a Linn o 2L possono registrare in HD.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anonimo21/8/12

      Non ho né tempo né voglia di intentare una causa contro HDTracks. Dici che io parlo di imbroglio: se tu dovessi acquistare un file musicale che viene pubblicizzato 24bit/88KHz e poi dall’analisi in frequenza ti accorgi che lo spettro è tagliato perfettamente a 20KHz, come definiresti questa vendita?
      Tra l’altro, di buona parte dei file scaricati da HDTracks avevo il corrispondente SACD e per me rappresentavano un doppione. Però mi interessava avere la registrazione del brano su hard disk, per questo ho deciso di procedere all’acquisto.
      Ti ringrazio dell'invito a riflettere sulla qualità della conversione dai nastri originali al corrispondente file digitalizzato, so bene che la qualità finale del file digitale dipende dalla bontà dell'incisione originaria: non si può certo ricostruire un'informazione che non è stata acquisita originariamente in sede di registrazione. Ma io sto parlando di un’altra cosa: della scorrettezza oggettiva di HDTracks, sia per come hanno pubblicizzato i loro prodotti, sia per la mancata assistenza post-vendita.
      Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, occorre distinguere tra:
      - frequenza di campionamento
      - banda di frequenza del segnale campionato
      - banda di frequenza audio.
      Un segnale campionato a 88KHz (come quello pubblicizzato da HDTracks per intenderci) possiede (dovrebbe possedere) una banda del segnale che si estende fino a 44KHz (teorema di Nyquist). Tutti i file HD scaricati da siti quali Linn Records, 2L, High Definition Tape Transfers, Reference Recordings, ecc. hanno questa caratteristica, come è giusto che sia. Lo si può riscontrare dall’analisi spettrale con Adobe Audition. Questo a prescindere dalla massima frequenza udibile che può arrivare fino a 20KHz.
      Se nella registrazione originaria non sono presenti frequenze così elevate, allora si campiona a frequenza più bassa (es. 44KHz come in un normale cd) e soprattutto non si spaccia il file per HD. Infatti così si comportano altre case discografiche serie ed importanti come ad es. la Deutsche Grammophon.
      Conclusione: non sto parlando di qualità audio, né sto dicendo che sono in grado di ascoltare frequenze superiori a 20KHz ma semplicemente che se su un sito internet mi viene pubblicizzato e venduto un prodotto che ha certe caratteristiche tecniche, allora pretendo che abbia quelle caratteristiche tecniche.
      Ma tu hai mai fatto l'analisi spettrale di un file HD?

      Elimina
  5. Scusami ma secondo me bisogna stare attenti a non scivolare nel feticismo tecnologico. In rete ci sono persone che sostengono (anche su TNT-Audio) che l'alta definizione non fornisce alcun vantaggio, anzi può essere dannosa e indistinguibile dal CD (vedi un altro post in merito) mentre tu all'opposto sei alla ricerca comunque della frequenza ultrasonica. Non importa se la musica in origine ce l'avesse o meno, l'importante è che ci sia sullo strumento di misura.
    A questo punto però dovresti essere sicuro anche che non fossero troncati a 20 KHz i SACD originali. Come fai ad escluderlo?
    Onestamente non penso che quelli della Chesky Records che gestiscono HDtracks si mettano a tagliare frequenze, perché dovrebbero e per quale vantaggio? Quello che gli passano le altre case discografiche che loro commercializzano lo mettono in rete così com'è. Possono essere responsabili di quello che producono loro e in un mondo perfetto dovrebbero fare un controllo qualità in ingresso e mettere avvertenze varie, ma non siamo in un mondo perfetto.
    Comunque per chiarezza l'alta definizione non è solo frequenza di campionamento ma è soprattutto lunghezza di parola. Sono i 16 bit del CD la principale limitazione nell'audio digitale, superata abbondantemente con i 24 bit. La frequenza di campionamento consente di registrare anche armoniche a frequenze ultra soniche che secondo alcuni studi pur se non individuabili dall'orecchio umano in modo cosciente contribuiscono comunque alla impressione di un ascolto più fedele (prove in doppio cieco citate su Wikipedia e non so quanto attendibili).
    Una osservazione sul riacquisto di software che avevi: ci sono tecniche per trasferire da SACD, richiedono componenti esterni ma ci sono. Se non è una esigenza occasionale puoi provarci. A parte che il degrado nel passaggio in analogico con buoni convertitori secondo me non è consistente.
    Sull'analisi spettrale e sui due estremi dei negazionisti e del puro HD ci voglio tornare sopra, mi sembra un tema interessante, ma prima vorrei avere alcune risposte a quesiti che sto mandando ad Audio Review su questi aspetti della registrazione audio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anonimo22/8/12

      Mi pare che continui a parlare di una cosa differente rispetto al tema da me proposto.

      Io sto dicendo: pretendo di avere ciò che mi è stato pubblicizzato, a prescindere dal fatto se suona meglio o se le mie orecchie sono in grado di cogliere qualche differenza.

      Te rispondi: non è detto che un file ad alta definizione offra maggiore qualità.

      Nelle mie risposte non ho mai contrastato questa tua condivisibile affermazione. Sto dicendo un'altra cosa: HDTracks mi ha venduto una cosa DIVERSA rispetto a quello che aveva sbandierato sul loro sito e non mi ha dato assistenza. Non sono alla ricerca della frequenza ultrasonica, né sono un feticista musicale, semplicemente voglio quello che mi è stato promesso. L'ho scritto chiaramente più volte.

      Ti ripropongo la domanda alla quale non hai risposto: hai mai fatto l'analisi spettrale di un file audio?

      Elimina
  6. Rispondo alla domanda cui tieni tanto: sinceramente non mi è mai passato per la testa, non penso che sia uno degli obblighi del perfetto audiofilo, soprattutto se ritiene, come me, di avere ancora un apparato uditivo ragionevolmente funzionante. E poiché ascolto anche frequentemente musica su supporto analogico, soprattutto vinile, puoi capire che non ho tutto questo interesse per le frequenze oltre i 20 KHz, evidentemente non così decisive.

    Comunque a questo punto mi è venuta la curiosità di verificare e quindi usando Audacity, che è semplice ma ha anche questa funzionalità, ho fatto un po' di analisi su file audio di provenienza HDtracks, Linn, Channel Classics, DVD Audio e SACD trasferiti su hard disk e anche file HD autoprodotti da volonterosi "rippatori" internazionali a partire da originali in vinile.

    Su materiale venduto da HDtracks e proveniente da originali in SACD (e qundi DSD) effettivamente le frequenze presenti si fermavano poco oltre i 20 KHz, anche se non sembrava esserci un taglio netto ai 20K (quartetti per oboe, interprete Keisuke Wakao). Ci sarebbe da approfondire come avvengono questi trasferimenti da DSD ed era proprio quello che mi proponevo di fare e che accennavo in un intervento precedente.
    Su altro materiale HDtracks originale (Christy Baron) lo spettro arriva però ai 30KHz ed oltre, come su analoghi album di jazz di provenienza Linn (Alyn Cosker). Da aggiungere che anche album trasferiti da DVD-Audio 24/96 (Diana Krall) mostravano uno spettro ben oltre i 20 KHz mentre quelli a 24/48 (Springsteen, Seeger Sessions)vanno poco oltre i 20 KHz.
    Puoi trarre tu le conclusioni.

    Vorrei però tentare ancora di spiegare che non volevo semplicemente esprimere una banalità come "non è detto che un file ad alta definizione offra maggiore qualità".

    Ma, cerco di spiegarmi meglio, ricordare che la banda in frequenza dipende dal contenuto musicale. Se il disco in origine riprendeva un cantante che si accompagna con la chitarra suoni a frequenze elevate proprio non ce ne saranno, e quindi sarà assai improbabile che un sistema con una banda più ampia possa dare un vantaggio. Mentre una maggiore risoluzione (i 24 bit) sicuramente potrà dare un vantaggio nel registrare con maggiore precisione il complesso segnale musicale. E' questo il motivo alla base delle sorprendenti prestazioni del vinile (e non parliamo dei nastri magnetici) a confronto dei sistemi digitali, a prezzo ovviamente di una molto maggiore complessità.

    RispondiElimina
  7. Tema comunque interessante, penso che inserirò a breve un post con considerazioni e misure su alcuni esempi di file audio HD. Ti ringrazio per lo spunto.

    RispondiElimina

Sono stati segnalati occasionali problemi nell'inserimento dei commento con account Google con alcuni browser e impostazioni di protezione. In questo caso inserire il commento come "anonimo". Grazie