sabato 14 novembre 2009

Il PC come componente Hi-FI: la soluzione DAC USB


Aggiornamento 2014: Attenzione, questo post è del 2009. Nel frattempo la tecnologia per l'ascolto della musica da PC ha fatto molti passi avanti ed in particolare il mercato dei DAC ha avuto una fortissima evoluzione, con molti nuovi modelli proposti anche dalle case principali del settore, tutti in alta definizione e con interfaccia USB. Per un quadro aggiornato della situazione consigliamo di leggere gli articoli più recenti (vedi la pagina di indice) o la completa sezione di FAQ sulla musica liquida sul sito Musica & Memoria, cui questo blog è collegato.

Nel precedente post nel quale ponevo la domanda se il PC può essere un componente Hi-FI (nello specifico, un lettore di musica digitale, possibilmente in alta definizione) mettevo in evidenza la criticità della scheda audio, che per questo uso deve essere sostituita con una di adeguata qualità, interna od esterna.

Nel frattempo il mercato (un mercato per modo di dire, veramente agli inizi) pare dirigersi in modo abbastanza deciso verso la soluzione esterna, con il moltiplicarsi di proposte di convertitori digitale - analogico (DAC) da collegare comodamente ad una porta USB del computer, oppure ad una uscita digitale ottica o coassiale.

Questi oggetti, proposti da diverse ditte specializzate, apparentemente di livello ancora decisamente artigianale, sostituiscono la scheda audio e si connettono quindi logicamente al player software che utilizziamo nel PC per ascoltare la musica, che può essere ad esempio Winamp o MediaMonkey, Foobar2000 o lo stesso iTunes o i molti altri disponibili. L'uscita può essere poi di diverso tipo, ma quella che interessa a noi è la uscita analogica, fornita su due tradizionali spinotti RCA, collegabili poi al resto dell'impianto (vedremo poi le alternative). Da notare che non è solitamente un DAC puro, ma si comporta come un pre+DAC, perché è sensibile al comando di volume del PC.

La catena sarà quindi formata dal player, ad esempio Winamp che si assumerà il compito di decodificare il formato del file musicale (ad esempio compresso lossless in Flac) e portarlo al formato standard digitale PCM, qui dovrebbe intervenire la scheda audio con il suo DAC integrato, che viene invece by-passata, trasmettendo invece il flusso via connessione USB al DAC esterno.

Qui un decoder di maggiore qualità e isolato dal "rumore" del PC sarà in grado di generare un segnale analogico che si può definire in alta fedeltà.

E' veramente così?
Secondo la ben nota rivista Internet di alta fedeltà TNT-Audio, sì. Proprio sull'ultimo numero di novembre c'è una prova molto positiva di alcuni DAC USB, peraltro di costo non elevato (sotto i 300 €). Che sono giudicati decisamente superiori ad equivalenti lettori CD specializzati, non dico dello stesso ordine di prezzo, ma anche di prezzo superiore.

Possono essere usati anche per la musica in alta definizione?
Non tutti. Due di quelli provati da TNT-Audio (KingRex e DevilSound) ad esempio no, sono DAC a 16 bit e quindi servono solo con materiale di qualità CD.
Per ascoltare il materiale in alta definizione a 24 bit scaricato da HDtracks o Linn Records occorrono DAC USB di categoria superiore, come i Benchmark (partiamo dai 1000 € o poco meno) o i Wavelenght Audio (componenti  high-end molto costosi) e comunque di solito limitati a 96 KHz (che non sarebbe un gran problema). Le caratteristiche tecniche della connessione USB non consentono infatti di trasferire facilmente flussi di dati a 24bit e frequenza di campionamento più elevata (non mi soffermo sui dettagli).

Con la parziale eccezione dell'oggetto illustrato nella foto sopra, prodotto da una ditta (di Hong Kong) che si chiama DiyKits (nome che suona orientato ad una produzione artigianale). L'oggetto si chiama SuperPro 24/192 e, come suggerisce il nome, supporta anche la conversione in analogico a partire da una codifica PCM a 24 bit. Dalla prova di TNT-Audio sembra anche piuttosto valido come qualità sonora. Dalle specifiche che mi sono fatto inviare (non molto chiare) sembra però che la frequenza massima di campionamento sia limitata a 48 KHz e che i 24 bit siano disponibili solo sull'ingresso digitale ottico o SPDIF (quindi, nella pratica, per i Mac). Non si può avere tutto dalla vita. Comunque 24/48 garantisce una qualità decisamente superiore ai 16/44,1 del CD.

Cosa ci si fa con l'output analogico?
I tre usi possibili dipendono dalla disposizione del nostro PC (o notebook, più probabilmente) e dalla scelta che facciamo per ascoltare la musica:

1. Alle due uscite RCA sbilanciate stereo (i soliti spinotti presenti in tutti i componenti Hi-FI) colleghiamo due casse amplificate, come le Genelec illustrate nel precedente post. Per ascoltare musica in modo eccellente non serve altro. Il Notebook con il suo disco interno (o esterno) diventa anche un archivio di musica, un super iPod in grado di contenere intere collezioni di dischi. Magari anche su iTunes (se supportasse magari il formato Flac ...). Oppure si possono usare memorie esterne per memorizzare intere discografie. Ad esempio una normalissima "chiavetta" da 4GB può contenere l'equivalente di 15-16 CD in formato complesso lossless WMA o Flac. L'intera discografia di un tipico gruppo rock. Ma può anche suonare musica in streaming. Possibilmente non quella di YouTube (bassa qualità) ma alcune webradio incominciano a trasmettere a qualità discreta.


2. Come sopra, ma collegando gli spinotti all'amplificatore e quindi all'impianto stereo tradizionale. Nessuna differenza, se non di criticità di layout, di disposizione. Ci torno dopo.

3. Al preamplificatore di una cuffia elettrostatica (Stax, nel 99,9% dei casi). Soluzione elegante e funzionale, se è gradito l'ascolto in cuffia. Ai massimi livelli possibili, in questo caso. Se il PC è un notebook, a parte qualche problema di prese elettriche, l'ascolto potrà avvenire ovunque in casa, o nella casa fuori, e comunque sempre in vera alta fedeltà, molto alta. E una cuffia normale, dinamica? Non con tutti gli scatolotti si può, se non hanno l'output per cuffia, serve un amplificatore per cuffia esterno. Molti DAC la includono già, come il DAC1 di Benhmark.


Il layout
Come si assemblano tutti questi componenti così sparpagliati e, purtroppo, tutti con qualche esigenza di alimentazione? Proviamo a fare una lista:
- Notebook: teoricamente funziona a batteria ma, come sappiamo, prima o poi si scarica e occorre cercare una presa;
- SuperPro: teoricamente funziona anche lui a batteria oppure addirittura con l'alimentazione USB (se è 2.0) ma già quest'ultima possibilità è caldamente sconsigliata dai recensori (perché peggiora la qualità, effettivamente l'alimentazione è sempre un punto critico), anche lui dovrà essere probabilmente alimentato a rete;
- Disco esterno: se usiamo uno storage server per tutta la musica e i film, anche questo dovrà essere collegato; di solito sono USB ed è solo quindi un problema di dove appoggiarlo.

Dopodiché l'impianto o le casse amplificate avranno le altre loro connessioni di rete.
E il Notebook non potrà stare perennemente collegato all'impianto o alle casse (se no, che portatile è). E il PC fisso dovrebbe essere piazzato proprio vicino all'impianto, e non sarà sempre (anzi quasi mai) la sua posizione naturale. E poi c'è il problema del rumore, della ventola, se non è un MacBook.

In sintesi il rischio è che prima di ascoltare la musica si debba assemblare ogni volta tutto il sistema di lettura (notebook + USB dac + storage server) con tutti i suoi alimentatori esterni. Oltre ad accendere il PC e aspettare pazientemente che parta (se non è un Mac). Qualcosa di molto meno immediato che inserire un DVD nello sportello del lettore.

Insomma, affascinante, ma a prezzo di qualche scomodità. La soluzione alternativa di trasferire la musica digitale in HD su DVD sembra avere ancora una sua considerevole attrattiva. E oltre a tutto, fino a che non saranno disponibili DAC ad alta definizione di prezzo basso ed affidabili, è anche meno costosa.

E l'ascolto dei CD?
Le prove fatte da TNT-Audio sono orientate solo ai tradizionali CD a 16 bit. Quindi anche le osservazioni sulle lievi carenze del SuperPro valgono solo per questo formato. Non si sa invece come suona su materiale a 24 bit. E' presumibile che i risultati siano migliori, sino ad annullare ogni differenza.

Se l'input è comunque un CD, inteso come supporto fisico, si introduce un'altra variabile (o complicazione): come si trasferisce il contenuto musicale al PC? La soluzione più immediata sarebbe quella di usare il lettore CD integrato nel PC o nel notebook (se c'è). Ma questo vorrebbe dire usare per la lettura un componente di qualità ignota per questo uso, probabilmente assai carente.
Per mettersi nelle migliori condizioni bisognerebbe prima trasferire il CD sul disco del PC (rip) ovviamente non in formato compresso "lossy" (con perdita, come l'MP3) ma in formato pieno (WAV) o compresso "lossless" (senza perdita, conme il Flac o il WMA Lossless o l'Apple Lossless selezionabile in iTunes).

Una ultima cosa
Nel mondo del PC niente è semplice e chi vi si è avventurato consiglia di fare attenzione anche ad un altro elemento: il driver software che supporta l'audio. Quello standard dei sistemi Microsoft non ha, pare, qualità adeguata, e deve essere sostituito. E i lettori non sono tutti uguali. Ad esempio ora nei vari forum si parla particolarmente bene di Foobar. Anche qui, prima di partire con l'ascolto, bisogna assemblare l'ambiente software, leggendo prove e forum, confrontando, e installando le ultime versioni. Decisamente un approccio molto lontano dal plug & play. Per ascoltatori pazienti, ovvero disposti ad impiegare parecchie energie e ad aspettare il tempo necessario per poter ascoltare al meglio la loro musica.

(I componenti SuperPro - foto in alto -  Benchmark - foto centrali, modello DAC1 - e DevilSound sono disponibili tramite il negozio on-line Item Audio. I componenti Wavelenght Audio - nella foto in basso il modello Cosecant, che parte da 3500 $ - che includono anche modelli a 16 bit di prezzo un po' inferiore, sono descritti in dettaglio nel sito del produttore).

4 commenti:

  1. A proposito di musica digitale ad alta definizione disponibile via download, qualcosa si sveglia anche nella stampa specializzata. L'editoriale di questo mese di Paolo Nuti su Audio Review parla proprio di questa alternativa (essendo ormai tramontata ogni speranza risposta sul SACD) che il noto animatore dell'alta fedeltà italiana preferisce chiamare "musica liquida".
    La prospettiva temporale che propone è piuttosto ampia, 5 anni, e il motivo sarebbe la dimensione dei file. Magari saranno piuttosto le resistenze delle majors a rallentare la diffusione. La dimensione, considerando come allegramente gli utenti (almeno in Italia) scaricano interi film, ben più voluminosi, non penso sia un problema.
    All'interno della rivista, oltre al secondo editoriale del direttore Lucchesi incentrato anch'esso sullo stesso tema, anche un ampio articolo di Marco De Benedetti sui vari modi di ascoltare la "musica liquida". Non prende in considerazione però i DAC USB che tratto in questo post ma ipotizza l'uso di DAC tradizionali esterni. Da leggere per una panoramica sulle varie alternative che fornisce al momento la tecnologia.
    (AMT)

    RispondiElimina
  2. Il mercato degli scatolotti è piuttosto vasto e ogni giorno navigando in Internet per approfondire l'alta definizione e dintorni ne salta fuori uno nuovo e interessante, con annessi commenti dubbiosi od entusiasti sui vari forum.
    Ad esempio i Musiland 01 e 02, prodotti da una ditta cinese che pare abbia sviluppato anche elettronica di controllo della connessione USB in grado di superare i limiti attuali ed utilizzare quindi il DAC esterno anche per conversione di materiale in alta definizione con una connessione USB (peraltro l'unica disponibile nel modello 01), sino a 24/96 (e forse anche 24/192). Il tutto a poco più di 100 $ con varie offerte su eBay.
    Insomma, è un settore di mercato in continua evoluzione.
    Link del sito del produttore: http://www.musiland.com.cn (specifiche tecniche ... in cinese)
    Le specifiche in inglese si possono trovare nelle varie offerte su eBay.
    (AMT)

    RispondiElimina
  3. GuidoR2/12/09

    Una alternativa di qualità top è questa: http://www.m2tech.biz/products1.html Si tratta di un prodotto italiano, il progettista, Marco Manunta, è un noto - e validissimo - attore del mercato hi-end. Occorre aggiungere un DAC (anche qui il mercato di E-Bay offre un sacco di possibilità, per esempio lo Zero DAC che è di ottima qualità e di prezzo limitato).
    HiFace è acquistabile tramite il sito Audiophile Sound www.audiofileshop.com.
    Qualche soldino in più ma qualità davvero top (e Made in Italy, con un progettista che ha un nome ed un cognome, con drivers aggiornati e disponibili - nell'immediato futuro - per tutti i sistemi operativi).
    P.s.: Manunta non è mio cugino ;-)

    RispondiElimina
  4. Sembra un componente interessante e ben fatto, anche se senza il convertitore DAC è un "mezzo scatolotto". Sarebbe bello che Manunta proponesse anche un modello con il DAC integrato. Comunque è una soluzione per chi ha un computer non Apple e un DAC tradizionale con ingresso digitale coassiale.
    Grazie della segnalazione.

    RispondiElimina

Sono stati segnalati occasionali problemi nell'inserimento dei commento con account Google con alcuni browser e impostazioni di protezione. In questo caso inserire il commento come "anonimo". Grazie